ALGHERO – “La Sardegna non può più subire decisioni centraliste basate su logiche numeriche che ignorano la realtà dei nostri territori. La Presidente blocchi tutti i dimensionamenti e ripristini le autonomie scolastiche soppresse, anche a costo di uno scontro diretto con il Governo centrale.
La riduzione delle autonomie da 232 a 223 colpisce soprattutto le aree interne e montane, dove la scuola rappresenta spesso l’unico presidio pubblico rimasto. Ogni autonomia chiusa, è un pezzo di comunità che si spegne, un arretramento civile ed educativo che la Sardegna non può permettersi, proprio anche per la battaglia fatta sul principio di insularità in costituzione.
È necessario un cambio di rotta strutturale fondato su tre pilastri: Ripristino immediato delle autonomie scolastiche nei territori fragili e a bassa densità, con particolare attenzione all’infanzia e alla primaria. Adozione di criteri territoriali propri, capaci di considerare l’insularità, lo spopolamento, le distanze reali e la dispersione scolastica. Pianificazione triennale stabile, che superi la logica delle misure emergenziali annuali e preveda una valutazione d’impatto socio-educativo per ogni accorpamento o soppressione.
Difendere la scuola di prossimità significa difendere la coesione delle comunità, il diritto allo studio delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi, la continuità lavorativa del personale e la vitalità dei paesi e delle città sarde. Questa non è una battaglia contro qualcuno, ma una battaglia per la dignità della Sardegna e per il suo futuro.
Alberto Bamonti (Noi Riformiamo Alghero)