“La sanità che non c’è: servono risposte, non annunci”

ALGHERO – “Come Presidente della Commissione Consiliare alla Sanità del Comune di Alghero, intervengo ancora una volta per denunciare con forza le gravissime criticità che continuano a colpire la sanità algherese e, più in generale, l’intero territorio del Nord-Ovest Sardegna.
La sanità algherese è ormai arrivata al capolinea.
Siamo stanchi di assistere alle passerelle, alle promesse e agli annunci dei commissari, dei direttori sanitari e dell’Assessora regionale al Lavoro della Regione Sardegna.
In quasi due anni di governo regionale abbiamo assistito al nulla: nessun miglioramento, solo peggioramenti evidenti e dolorosi.
Si sono succeduti dirigenti e commissari, ma i problemi sono rimasti tutti, invariati e irrisolti.
Da mesi denunciamo una situazione sempre più drammatica:
dopo le ore 20, il reparto di Pediatria dell’Ospedale Civile di Alghero chiude, costringendo bambini e genitori a un vero e proprio viaggio della speranza verso Sassari per ricevere cure e assistenza.
Un fatto gravissimo, inaccettabile per una città come Alghero, che serve anche un ampio hinterland di comuni limitrofi.
Le famiglie si trovano sole, abbandonate, in balia di una sanità che non c’è, mentre la Pediatria di Sassari già in forte difficoltà è costretta a farsi carico anche dei piccoli pazienti provenienti da Alghero, Ozieri e da gran parte del territorio circostante.
Il risultato? Un sistema al collasso, con personale sanitario allo stremo e un servizio sempre più inefficiente per tutti.
E non va meglio per i pazienti adulti: dopo le 20 anche la Cardiologia di Alghero chiude, costringendo chi è colpito da un malore a percorrere decine di chilometri per ricevere cure urgenti.
Una situazione che mette a rischio vite umane e che dimostra quanto profonda sia la crisi della nostra sanità territoriale.
Abbiamo tentato ogni via per far sentire il grido di dolore del nostro territorio: comunicati, manifestazioni, consigli comunali aperti dedicati alla sanità. Abbiamo chiesto attenzione, soluzioni, rispetto.
E cosa abbiamo ottenuto?
Solo l’annuncio, da parte dell’Assessora regionale al Lavoro Desirè Manca, dell’apertura di uno sportello sanitario a Sassari per raccogliere le segnalazioni dei cittadini.
Un’iniziativa che suona come una beffa: invece di risolvere i problemi, si apre un nuovo ufficio per ascoltarli.
Ora basta!
Lo dico con forza, da Presidente della Commissione consiliare alla Sanità del Comune di Alghero: il nostro territorio non può più aspettare.
Alghero e il suo hinterland non sono periferie da dimenticare.
Chiediamo risposte immediate, interventi concreti, rispetto per una comunità che da troppo tempo paga sulla propria pelle l’incapacità e l’indifferenza della Regione”.
Christian Mulas, presidente commissione Sanità del Comune di Alghero

“Marino, rinviare il trasferimento all’Asl: legge ideologica e disastrosa”

ALGHERO – «Gli effetti della legge regionale n. 8 dell’11 marzo 2025, che prevede il trasferimento della gestione dell’Ospedale Marino di Alghero dall’AOU di Sassari alla ASL, e che dovrebbe entrare in vigore il prossimo 1° gennaio 2026, devono essere rinviati almeno di sei mesi». È la richiesta avanzata da Michele Pais, consigliere comunale della Lega ad Alghero ed ex presidente del Consiglio regionale della Sardegna, che denuncia la totale impreparazione della Regione nell’attuazione di una norma «nata solo da un impulso ideologico, immotivato e distruttivo».
«Si tratta di una legge concepita unicamente per cancellare quanto di buono era stato fatto dal centrodestra, solo perché funzionava – spiega Pais –. A otto mesi dalla sua approvazione non è stato compiuto alcun passo concreto per predisporre il trasferimento di gestione: non c’è chiarezza sul personale, non sono state definite le modalità di passaggio, né le garanzie per medici, infermieri e tecnici che dovrebbero lasciare l’AOU per transitare nella ASL di Sassari. Una confusione totale che riflette l’incapacità dell’attuale Giunta regionale di sinistra, la quale aveva promesso di migliorare la sanità ma l’ha invece peggiorata in ogni settore».
Pais sottolinea come la situazione sia «talmente grave da aver costretto l’assessore regionale al Lavoro, Desirè Manca, ad aprire un vero e proprio “poliambulatorio di ascolto” dei problemi sanitari dei cittadini – peraltro solo di Sassari – certificando così il disastro in corso e bocciando di fatto l’operato del suo stesso compagno di partito, l’assessore alla Sanità Bartolazzi».
«Davanti a una legge inutile e dannosa, che rischia di distruggere l’eccellente operatività dell’Ospedale Marino di Alghero, ricostruita con anni di lavoro e sacrifici dopo il tentativo di chiusura – anch’esso firmato dalla sinistra nel 2017 – chiedo che almeno si rinvii l’entrata in vigore del provvedimento», conclude Pais.
«Sarebbe una pezza a uno strappo, una boccata d’ossigeno per i cittadini e per gli operatori sanitari oggi abbandonati allo sbando».

Presentato il Calendario Storico dell’Arma dei Carabinieri

ROMA – Il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Generale di Corpo d’Armata Salvatore Luongo, alla presenza del Ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha presentato, presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma, il Calendario Storico dell’Arma dei Carabinieri – Edizione 2026.

Giunto alla sua 93ª edizione, il Calendario Storico si conferma uno dei prodotti editoriali più apprezzati e collezionati: oltre 1.200.000 copie stampate, traduzioni in otto lingue — inglese, francese, spagnolo, tedesco, portoghese, giapponese, cinese e arabo — e versioni anche in sardo e friulano.

Diffuso in scuole, uffici e famiglie, il Calendario è da decenni un simbolo di identità e memoria collettiva, capace di unire generazioni diverse e di rinnovare, anno dopo anno, il legame profondo tra l’Arma e il Paese.

Con le sue tavole d’arte e i suoi racconti di vita reale, rinnova un messaggio di fiducia, autorevolezza, solidarietà e spirito di servizio: la certezza che, anche nei momenti più difficili, “accanto ad ogni cittadino c’è un Carabiniere”.

L’evento, condotto da Paola Perego, si è svolto in un clima di grande partecipazione ed emozione, alla presenza anche del Vice Presidente del Senato, Sen. Licia Ronzulli, del Ministro della Salute, Prof. Orazio Schillaci, del Sottosegretario di Stato al Ministero della Difesa, On. Isabella Rauti e del Capo di Stato Maggiore della Difesa, Gen. C.A. Luciano Portolano, di rappresentanti delle Magistrature, nonché di autorità civili, militari, religiose ed esponenti del mondo della cultura e dell’informazione.

Il tema scelto per l’edizione 2026 è “Eroi quotidiani”, un omaggio a tutte le donne e gli uomini dell’Arma che, ogni giorno, operano silenziosamente al servizio del Paese, nelle città e nei piccoli comuni, in Italia e all’estero.

Attraverso un linguaggio che unisce arte e letteratura, il Calendario racconta il volto umano dell’Arma e la sua vicinanza alle comunità.

Un racconto di impegno e speranza: nell’introduzione al Calendario, il Comandante Generale invita a guardare al nuovo anno con fiducia e responsabilità, ricordando che “a chi fa progetti di vita, non di morte, dedichiamo il Calendario. A loro offriamo il costante impegno, l’incessante dedizione, in una parola la cura”.

Le tavole, realizzate dall’artista René (Luigi Valeno), maestro della nuova Pop Art italiana, rappresentano con uno stile vivace e luminoso i Carabinieri protagonisti della vita quotidiana del Paese.

Ogni immagine mostra uomini e donne dell’Arma nel pieno del loro servizio — tra la gente, nei centri urbani, nei paesaggi naturali e nei luoghi simbolo della cultura italiana — restituendo un’idea di presenza costante, dedizione e vicinanza al Paese.

Le opere di René trasformano così il linguaggio della Pop Art in un omaggio alla quotidianità dei Carabinieri, celebrandone l’impegno, la professionalità e lo spirito di umanità che da sempre ne contraddistinguono la missione.

I testi che accompagnano le diciannove tavole, affidati ancora una volta alla penna di Maurizio De Giovanni, costituiscono un racconto unitario, sviluppato attraverso la lettera di un giovane Carabiniere, appena arruolato, che racconta ai suoi genitori le ragioni della sua scelta e l’esempio che ne trae. In essa il militare, con voce sincera e partecipe, narra episodi di generosità, slancio e altruismo che riassumono le difficoltà e le soddisfazioni di una scelta di vita fondata sul servizio al prossimo ed alla Nazione e le responsabilità di questa missione.

Le parole del giovane, intrise di entusiasmo e di rispetto per la divisa, si intrecciano con episodi di altruismo e coraggio tratti dalla quotidianità, restituendo un mosaico di umanità e dedizione. Ogni tavola è così associata a un momento di crescita personale e professionale: un salvataggio, un gesto di solidarietà, una presenza discreta accanto a chi soffre, un’azione che riafferma la missione dei Carabinieri come presidio di legalità e vicinanza alla popolazione.

I testi diventano un viaggio nel cuore dell’Istituzione, un percorso che racconta non solo il mestiere del Carabiniere ma anche la dimensione umana di chi lo interpreta. Il filo conduttore è la cura, intesa come dedizione quotidiana e silenziosa verso il prossimo. Le storie del giovane Carabiniere si trasformano così in un dialogo affettuoso e morale con i suoi genitori, ma anche in un messaggio universale ai cittadini, un invito a credere nella bontà, nel coraggio e nella forza discreta di chi serve lo Stato con passione e onore.

In ciascuna tavola, la parola si unisce all’immagine per esaltare il senso profondo della divisa: essere accanto a chi ha bisogno, in ogni circostanza, come autentici “eroi quotidiani”.

La prefazione, firmata da Aldo Cazzullo, offre uno sguardo storico e valoriale sull’Arma, ricordando come i Carabinieri, nati nel 1814, abbiano attraversato la storia d’Italia fino a oggi, protagonisti dei momenti fondativi della Nazione — dal Risorgimento alla Resistenza, fino alla modernità — rappresentando un simbolo di unità e sacrificio. Ed è a quei Carabinieri, che hanno pagato con la propria vita, che rivolge un commosso pensiero e ringraziamento.

La postfazione, affidata allo scrittore e giornalista Massimo Lugli, racconta un episodio vissuto in prima persona che diventa emblema della missione dei Carabinieri: la prontezza, il coraggio e la naturalezza con cui, anche nei gesti più quotidiani, sanno donare sicurezza e conforto ai cittadini.

La tavola del mese di novembre, attraverso la rappresentazione di un militare per ciascuna Forza Armata, è dedicata alla “Difesa” e ai suoi valori. La scelta del mese coincide con la ricorrenza della “Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate”, che celebriamo il 4 novembre, quest’anno suggellata dalla cerimonia nella città di Ancona.

Nel corso dell’evento, sono stati invitati sul palco gli studenti e la Dirigente dell’Istituto Comprensivo “Giuseppe Bonafini” di Cividate Camuno (BS) che hanno dedicato un omaggio musicale a tutti i Carabinieri: un emozionante canzone, atto di “cultura della legalità”, che dimostra come l’esempio, la dedizione e il servizio dell’Arma siano riconosciuti e apprezzati dalle nuove generazioni.

A seguire, sul palco, le testimonianze del Maresciallo Capo Carlo Menzulli, Comandante della Stazione Carabinieri di Caivano (NA), del Maresciallo Noemi Schiraldi, addetta alla Stazione Carabinieri di Fidenza (PR) e del Vice Brigadiere Santangelo Romualdo, addetto alla Centrale Operativa della Compagnia di Venaria Reale (TO), come rappresentanza di “Eroi quotidiani”, esempi di lealtà, coraggio e dedizione, al servizio degli altri.

In conclusione, alla presenza del Ministro della Difesa e del Comandante Generale dell’Arma, è intervenuta sul palco la Giornalista Francesca Fagnani, alla quale è stato rivolto un sentito ringraziamento per aver prestato la sua voce al video promozionale del calendario.

Insieme al Calendario Storico, è stata presentata l’Agenda 2026, che condivide lo stesso tema e la stessa ispirazione. Ad impreziosire l’apertura di ogni singolo mese, i brevi racconti e le note storiche di de Giovanni che risaltano gli “eroi quotidiani” delle nostre comunità: Carabinieri che, con naturalezza e dedizione, si fanno prossimi a chi vive momenti di difficoltà.

L’offerta editoriale comprende poi il calendario da tavolo, dedicato al tema “I Carabinieri nello sport”. Un viaggio attraverso testi e immagini degli atleti dell’Arma che si sono distinti nelle rispettive discipline, valorizzando non solo i risultati sportivi, ma anche i comportamenti esemplari e l’impegno dell’Arma nella promozione dei valori autentici, come: disciplina, lealtà, spirito di squadra. Un modo per ricordare e celebrare i successi del Centro Sportivo Carabinieri, fondato nel 1964, che ha formato atleti di fama internazionale e olimpionici di numerose discipline.

Infine il Planning da tavolo, dedicato a “I Reparti a Cavallo dell’Arma”, centri di eccellenza e simbolo di eleganza e disciplina. Le immagini e i testi raccontano la storia e l’attualità dei reparti montati, che rappresentano ancora oggi un tratto distintivo dell’Istituzione, unendo stile, efficienza e contatto diretto con i cittadini, nel solco della secolare tradizione equestre dei Carabinieri.

Il ricavato dei planning e del calendarietto da tavolo sarà devoluto a sostegno di opere benefiche, in particolare all’Opera Nazionale di Assistenza per gli Orfani dei Militari dell’Arma dei Carabinieri (ONAOMAC) e all’Ospedale Pediatrico Microcitemico di Cagliari.

Tra i prodotti editoriali, anche un diario scolastico che insegna la tutela dell’ambiente ai più piccoli.

L’educazione ambientale approda così nelle aule scolastiche con un Carabiniere d’eccezione: l’aquila protagonista del diario “Un anno con Silvano e i suoi amici”, sensibilizza le nuove generazioni sui temi della sostenibilità e del rispetto per l’ambiente.

Sardegna sempre più povera, vecchia e disabitata: la Politica apra gli occhi

ALGHERO –  Mentre l’agenda regionale è sempre più pregna di sagre, spettacoli e feste varie, arriva la doccia fredda a risvegliare un popolo in preda ad un diffuso torpore apparentemente ristorato dai weekend fuori porta e dalle valanghe di deliveroo invernali.
E’ l’analisi della Caritas a rendere nota una fotografia impietosa, drammatica e molto preoccupante della Sardegna. Un forte aumento della povertà e dell’esclusione sociale con un tasso di povertà relativa che raggiunge il 16% nel 2024. Stando alle rilevazioni Istat, nel 2024 circa 128.000 famiglie sarde si trovano in condizione di povertà relativa, rispetto alle circa 118.000 del 2023, dunque ben 10.000 famiglie in più in un solo anno sono piombate in condizioni di povertà.
Nel corso del 2024 i redditi delle famiglie sarde hanno mantenuto sostanzialmente un trend di crescita. D’altra parte, l’incremento dell’occupazione, accompagnato da un miglioramento delle retribuzioni, ha determinato un aumento del reddito disponibile nominale. Tuttavia, il potere d’acquisto dei sardi ha potuto beneficiare solo in parte della flessione dell’inflazione, poiché la dinamica dei consumi è rimasta contenuta, mostrando una crescita moderata. In altri termini, le famiglie sarde hanno continuato a spendere di più acquistando di meno.
La “sfida delle sfide” è la questione demografica. Le problematiche demografiche che interessano la Sardegna rappresentano una sfida rilevante, destinata nel tempo a generare conseguenze significative sulla spesa sanitaria e assistenziale. Al 1° gennaio 2025 la popolazione residente risulta diminuita di 9.114 unità rispetto all’anno precedente, nonostante il contributo positivo del saldo migratorio, stimato in +2.578 unità.
Nell’ultimo anno, la Sardegna ha perso circa 9.000 abitanti, un dato che si inserisce in un trend di spopolamento che ha visto l’isola perdere circa 100.000 residenti negli ultimi 10 anni. Le cause principali sono la denatalità, che ha raggiunto nuovi minimi, e un saldo migratorio interno negativo.  Trend che purtroppo riguarda anche Alghero e il suo territorio, Sassari compresa che, nonostante sia una città con un terziario da sempre preponderante, vede un crollo della popolazione che non può non far allarmare. Stesso discorso per Alghero, località turistica che, seppur registri l”estate sempre numeri record, si trova a subire una denatalità record e soprattutto a registrare uno sviluppo sempre più flebile e fragile che non crea economie strutturate e crescita decisa. Su questo, tra le tante gravi criticità, incide l’assoluto stallo nella ultimazione di importanti e strategiche opere pubbliche e della modernizzazione dei servizi, oltre che della necessità di avere maggiori collegamenti aerei anche tra i mesi di ottobre e marzo. 
Il saldo naturale (il rapporto tra nati vivi e morti), costantemente negativo, ha determinato non solo una progressiva riduzione della popolazione residente ma anche un marcato invecchiamento della stessa. Entro i prossimi 30 anni la popolazione residente potrebbe subire una contrazione del 25,0%, passando dagli attuali 1.561.339 abitanti a circa 1.165.000. Tale dinamica avrà ripercussioni profonde e trasversali, non solo sul piano sociale, sanitario ed economico, ma anche sotto il profilo culturale e identitario. In altri termini, la Sardegna di oggi rischia di essere molto diversa da quella che conosceranno le generazioni future.

 Le principali criticità evidenziate dal 19° report sono, dunque: l’aumento delle famiglie in povertà, passato da 109.000 a 118.000 nel 2023, e un numero record di persone che hanno chiesto aiuto ai servizi. L’inflazione è stata un fattore determinante nell’aggravare la situazione.

Stefano Idili

Fondi Europei, Confindustria incontra Giuseppe Meloni

SASSARI – Confindustria Centro Nord Sardegna ha incontrato questa mattina a Sassari, a Villa Mimosa, sede dell’Associazione degli Industriali, il vicepresidente della Regione e assessore della Programmazione e del Bilancio Giuseppe Meloni, per un confronto sulle opportunità rappresentate dal Regolamento (UE) 2024/795, che ha introdotto la Piattaforma per le tecnologie strategiche per l’Europa (STEP) e sui bandi che nel primo trimestre del 2026 saranno pubblicati dalla Regione nell’ambito del programma FESR, fondi europei di sviluppo regionale. L’iniziativa è stata promossa da Confindustria Sardegna.

STEP è il programma europeo che mira a sviluppare e produrre tecnologie critiche, ridurre le dipendenze strategiche e aumentare la competitività globale. Attraverso STEP si intende finanziare il passaggio delle tecnologie dalla dimostrazione della fattibilità alla produzione su scala commerciale, stimolando al contempo lo sviluppo di competenze specialistiche per supportare la transizione tecnologica. Il programma FESR 2021-2027 è stato rimodulato in chiave STEP per 166 milioni di euro, aggiungendo due nuove priorità, la numero 8 (Tecnologie deep tech e digitali) e la numero 9 (Tecnologie pulite): 30 milioni sono dedicati ai fondi, gli altri 130 sono destinati ai bandi.

«Il nostro obiettivo è chiaro: fare in modo che ogni euro disponibile si traduca in crescita reale e innovazione. STEP è un programma importante, capace di accompagnare la Sardegna verso un nuovo modello produttivo fondato su tecnologie avanzate e sostenibilità. Incontri come questo sono fondamentali per costruire bandi efficaci, calibrati sulle esigenze del sistema imprenditoriale. Da parte della Regione c’è la massima attenzione e la volontà di lavorare fianco a fianco con le imprese per cogliere fino in fondo questa opportunità», ha spiegato il vicepresidente della Regione e assessore della Programmazione Giuseppe Meloni.

«Abbiamo ricevuto risposte a una serie di questioni sollevate dalle aziende. La Sardegna è pronta ad accogliere la sfida dell’innovazione e noi intendiamo dare il nostro contributo», ha detto Achille Carlini, presidente di Confindustria Centro Nord Sardegna.

Per Confindustria Sardegna è intervenuto il direttore generale Andrea Porcu: «Visti i tempi ristretti c’è bisogno di flessibilità, soprattutto di strumenti immediatamente disponibili per le imprese». Le tre Associazioni degli Industriali dell’Isola garantiranno consulenza amministrativa alle imprese associate che vorranno partecipare ai bandi.

Gli aspetti tecnici del programma FESR rivisto con le azioni STEP sono stati illustrati da Elisabetta Neroni (direttrice generale) e Fabio Tore del Centro di Programmazione regionale. Tanti i rappresentanti delle imprese che hanno seguito la presentazione (parecchi hanno partecipato in remoto) e che al termine hanno rivolto richieste di chiarimento. Ora la priorità sarà procedere con la predisposizione dei progetti delle aziende, in modo da farsi trovare pronte al momento della pubblicazione dei bandi.

Nei mesi scorsi la Regione ha ricevuto ben 123 proposte progettuali presentate in seguito alla pubblicazione nel dicembre del 2024 della manifestazione di interesse per il programma STEP. Ne sono state selezionate 47. Si è trattato di una fase esplorativa con finalità ricognitiva senza finanziamenti diretti, che ha consentito una mappatura delle potenzialità industriali isolane. Questi gli ambiti strategici toccati: Tecnologie digitali, incluse intelligenza artificiale, connettività avanzata e cybersecurity; Energie rinnovabili, batterie e reti elettriche; Biotecnologie, nano biotech e bioinformatica; Materiali avanzati; Economia circolare e sostenibilità ambientale ed altre tecnologie. La Regione Sardegna, come detto, sta adesso procedendo all’attivazione di bandi mirati, anche tramite confronti sul territorio con le imprese del settore

“Bonus parto per i territori senza un punto nascita”

CAGLIARI – «I bonus parto rappresentano un aiuto concreto per le mamme costrette a percorrere chilometri quando nella loro zona di residenza non è attivo un punto nascita». Lo afferma il consigliere regionale dei Riformatori Sardi Aldo Salaris, che prosegue: «La vera soluzione sarebbe quella di garantire un maggior numero di punti nascita dislocati sul territorio, presìdi fondamentali per tutelare il diritto alla salute e assicurare pari opportunità a tutte le donne della Sardegna, ma nel frattempo è indispensabile sostenere le mamme che sono costrette a subire questi disagi».

Salaris ricorda che nel 2023, quando faceva parte della precedente Giunta regionale, era stata prevista con legge l’assegnazione di un contributo alle partorienti residenti nelle zone prive di un punto nascita facilmente raggiungibile entro i tempi stabiliti dalla normativa. Nonostante ciò permangono gravi disparità nell’accesso al contributo, che penalizzano in particolare le famiglie dei comuni ogliastrini Gairo, Lanusei, Elini, Villagrande Strisaili, Arzana e Ilbono, escluse dai benefici.

«Il criterio adottato dalla Regione – spiega Salaris – si basa esclusivamente sulla distanza temporale dai punti nascita attivi, ignorando completamente la realtà del territorio: strade tortuose e insicure, cantieri, semafori, viadotti e condizioni climatiche avverse rendono spesso impossibile raggiungere Nuoro o Cagliari in sicurezza e nei tempi previsti. È un approccio burocratico e ingiusto che discrimina le madri ogliastrine, finché non sarà concretizzata la riapertura del punto nascita di Lanusei. Una misura così concepita non tiene conto delle difficoltà reali delle comunità periferiche ed espone le donne incinte a rischi importanti per la salute propria e del nascituro».

Per questi motivi, il gruppo consiliare dei Riformatori Sardi ha presentato un’interrogazione alla Presidente della Regione e all’Assessore della Sanità, chiedendo di intervenire con urgenza ed estendere il contributo a tutte le residenti nei territori in cui la ASL è priva di un punto nascita attivo, indipendentemente dalla distanza chilometrica, «per garantire parità di trattamento e di accesso ai servizi sanitari».

“Fondi PNRR al termine, la Giunta Todde sostenga i ricercatori”

ALGHERO – “Tra poche settimane molte linee del PNRR entreranno nella loro fase finale. Dietro i numeri e le rendicontazioni si nasconde però un problema serio: decine e decine di ricercatrici e ricercatori sardi, formati con fondi europei, rischiano di uscire dal sistema universitario e della ricerca, senza che esista una misura regionale di continuità.

In questi anni la Sardegna ha investito, grazie al PNRR, in laboratori, tecnologie e capitale umano nei settori più strategici: digitale, salute, agritech, transizione  ecologica. Parliamo di personale altamente qualificato, selezionato su base competitiva, che ha lavorato nei progetti degli atenei di Sassari e di Cagliari e nei centri di innovazione  dell’isola.

Molti di loro hanno contratti in scadenza tra dicembre 2025 e febbraio 2026: se non si interviene, l’investimento rischia di dissolversi. È un paradosso: il PNRR nasceva per lasciare un’eredità, non per produrre “progetti  meteora”. Formare ricercatori e poi perderli significa sprecare risorse pubbliche e ridurre la capacità della Sardegna di innovare.

Per questo serve ora un impegno politico chiaro: la Regione inserisca nella prossima Legge Finanziaria un fondo di transizione post-PNRR, che permetta agli  atenei  di prorogare temporaneamente i contratti e di accompagnare  i ricercatori  verso  nuovi  bandi  nazionali  ed  europei.

È una misura di buon senso: costerebbe poco, ma eviterebbe di disperdere anni di lavoro e competenze di alto livello. Non chiediamo nuovi progetti: chiediamo di non buttare via il capitale umano che abbiamo formato. La Regione ha il dovere di garantire continuità a chi rappresenta il motore della conoscenza e dell’innovazione in Sardegna.

Altre regioni si sono già mosse in questa direzione con fondi analoghi. La Sardegna non può restare ferma: i nostri rappresentanti in Consiglio regionale devono attivarsi subito per introdurre questa misura in finanziaria e tutelare i ricercatori sardi.

Accanto ai ricercatori ci sono tecnologi, tecnici e personale di supporto che ne sostengono il lavoro quotidiano, ma il cuore dell’innovazione restano loro: le donne  e  gli  uomini  della  ricerca,  formati  con  anni  di  studio,  precariato  e dedizione. A loro dobbiamo rispetto, continuità e prospettive reali. Difendere i ricercatori significa difendere il futuro stesso della nostra isola. È una battaglia di civiltà e di responsabilità verso la conoscenza”

Alberto Bamonti consigliere comunale Gruppo Noi Riformiamo Alghero

“Agricoltura in crisi, la Giunta Todde non sblocca i fondi”

CAGLIARI – “È questo il senso della nostra interrogazione, la n. 324/A presentata ieri in Consiglio regionale per fare piena luce sul ritardo nella liquidazione degli anticipi PAC 2025 e sulla mancata erogazione delle misure CSR (Biologico, Benessere Animale, Indennità Compensativa).
Era tutto programmato, entro ottobre dovevano essere pagati circa 120 milioni di euro per 28.800 aziende sarde, più altri 70 milioni per le misure del CSR.
Invece, come sfortunatamente spesso accade in questa legislatura, solo una minima parte delle somme è arrivata.
Il resto è bloccato, e nessuno spiega chiaramente perché.
Tra i sospettati principali ci sono i soliti “problemi informatici” tra AGEA, l’Agenzia ARGEA e la società Leonardo S.p.A., che da mesi si rimpallano la responsabilità.
Nel frattempo però, chi lavora nei campi continua a fare i conti con bollette, mangimi e acqua sempre più cari, senza vedere un euro di quegli anticipi che dovrebbero garantire la sopravvivenza delle aziende, specie nel periodo di maggiori spese per le aziende agricole.
Con questa interrogazione chiediamo alla Regione tempi certi, responsabilità chiare e comunicazione trasparente, perché non bastano più le promesse o i comunicati generici, a noi, ma specialmente al mondo agricolo: serve sapere quando arriveranno i soldi”.

Piero Maieli, Angelo Cocciu e Ivan Piras (Consigliere Regionali di Forza Italia)

Sassari, maxi controllo della Polizia nel centro storico

SASSARI – Nella giornata di sabato 8 novembre, la Questura di Sassari ha predisposto un servizio straordinario di controllo del territorio ad “alto impatto”, finalizzato ad aumentare la percezione di sicurezza tra i cittadini e a prevenire fenomeni di illegalità nel centro storico cittadino.

L’attività, svolta alla presenza e sotto il coordinamento del Dirigente dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Sassari, dott.ssa Virginia Martinazzi, ha interessato le principali vie del centro, tra cui corso Vittorio Emanuele, via San Donato, via La Marmora, via Mercato e via Turritana, con un dispiegamento congiunto di personale delle Volanti della Questura di Sassari, del Reparto Prevenzione Crimine “Sardegna” di Abbasanta, dei Carabinieri della Compagnia di Sassari e della Polizia Locale.

I controlli sono stati svolti sia con pattuglie in auto sia in moto, sia con agenti appiedati, che hanno operato lungo le strade e nelle aree di maggiore affluenza. Sono stati istituiti inoltre diversi posti di controllo finalizzati alla verifica dei veicoli in transito.

L’attività, particolarmente intensa, ha portato all’identificazione di oltre 200 persone e al controllo di circa 60 veicoli, consentendo di monitorare in modo capillare la zona e di rafforzare la presenza delle forze dell’ordine sul territorio.

L’iniziativa rientra nel quadro delle azioni di prevenzione e sicurezza urbana disposte dal Questore di Sassari, a conferma del costante impegno della Polizia di Stato nel garantire il rispetto della legalità e la tutela dei cittadini, con particolare attenzione alle aree più sensibili del centro storico.

“Degrado ambientale a La Pivarada”, algheresi stufi: petizione

ALGHERO – “Il Comitato del Quartiere Pivarada a seguito delle reiterate segnalazioni e lamentele degli abitanti del Quartiere, ed in particolare di quelli residenti nel tratto di strada in oggetto, e constatato che, nonostante le diverse segnalazioni verbali fatte a rappresentanti dell’Amministrazione Comunale, la situazione igienico sanitaria del luogo continua pesantemente ad aggravarsi con la sempre maggiore presenza di rifiuti di varia natura e segni di infestazione di ratti. L’area risulta accessibile a soggetti dediti a comportamenti illeciti, al consumo e al presunto spaccio di sostanze stupefacenti”, cosi il comitato di quartiere de La Pivarada che, come già segnalato più volte, ma senza avere ancora alcuna risposta, evidenzia la pessima condizione di una vasta area del quartiere

“Tale situazione, oltre a rappresentare un evidente rischio igienico-sanitario, è di evidente motivo di crescente insicurezza e pericolo per chi vive, frequenta e transita nel quartiere: residenti, ospiti, ragazzi che frequentano le scuole limitrofe, clienti e dipendenti delle strutture ricettive e delle attività commerciali presenti nella via Diez e in quelle limitrofe. Segnaliamo ancora la presenza nello sterrato utilizzato come parcheggio la presenza di una persona senza fissa dimora che utilizza un’auto come dimora, nonché di un camper che staziona da più giorni”.

“In considerazione di quanto sopra descritto, il Comitato del Quartiere Pivarada
chiede: che la bonifica dell’area venga effettuata con la massima urgenza dai soggetti
responsabili ai sensi di legge, provvedendo in particolare all’eliminazione di tutti i
rifiuti presenti e l’eradicazione del canneto in modo da rendere l’area chiaramente
visibile dall’esterno, anche alle forze dell’Ordine; che le forze dell’Ordine provvedano alla non frequentazione dell’area dei soggetti che organizzano e praticano attività illecite, più volte segnalate e constatate personalmente da un Assessore; che i Servizi Sociali del Comune si facciano carico del senzatetto indigente; che il terreno sia adeguatamente recintato”.

“Confidiamo in un intervento rapido e concreto da parte delle Autorità competenti, a tutela della salute e della sicurezza dei cittadini, affinché possano tornare a vivere serenamente nel loro quartiere”, chiudono così dal Quartiere de La Pivarada.