ALGHERO — “Come previsto, il Tribunale di Cagliari ha respinto il ricorso di Alessandra Todde contro l’ordinanza-ingiunzione del Collegio Regionale di Garanzia Elettorale che aveva accertato gravi violazioni della normativa sulle spese elettorali e irrogato una sanzione pecuniaria di €40.000, rimandando al Consiglio regionale ogni decisione sulla decadenza. Il Tribunale ha accertato la sussistenza di tutte le violazioni contestate e, quindi, la mancata presentazione del rendiconto, la mancata nomina del mandatario, la mancata apertura del conto dedicato, etc. Con ciò demolendo le barbare accuse di “complottismo” e “sciacallaggio” pronunciate dai vertici del M5S. In difetto di impugnazione -assai probabile- sarà il Consiglio regionale a decidere sulla decadenza, ma sulla base delle violazioni accertate dal Collegio e confermate dal Tribunale.
“Crediamo che la gravità delle violazioni contestate e accertate debba far riflettere la Presidente Todde e il Campo Largo sulla opportunità politica di proseguire nell’esperienza di governo. La loro delegittimazione, coniugata alla oramai accertata inadeguatezza ad affrontare i problemi dei sardi conducono ad una sola soluzione. Nell’interesse della Sardegna, facciano un passo indietro”, Lo ha dichiarato l’esponente di Forza Italia Marco Tedde
ECCO LA SINTESI DELLA SENTENZA DEL TRIBUNALE DI CAGLIARI
Il Tribunale di Cagliari ha respinto il ricorso di Alessandra Todde contro l’ordinanza-ingiunzione del Collegio Regionale di Garanzia Elettorale che aveva accertato gravi violazioni della normativa sulle spese elettorali e irrogato una sanzione pecuniaria di €40.000. La sentenza stabilisce che:
Applicabilità della disciplina: La legge 515/1993 si applica anche ai candidati presidente di regione, in quanto essi sono contemporaneamente candidati consiglieri regionali
Violazioni accertate: Sussistono tutte le violazioni contestate (mancata presentazione del rendiconto, mancata nomina del mandatario, mancata apertura del conto dedicato, etc.)
Limiti della decadenza: Le cause di decadenza sono solo quelle tassativamente previste dai commi VIII e IX dell’art. 15 legge 515/1993
Competenza sulla decadenza: Spetta al Consiglio regionale decidere sulla decadenza, vincolato però dall’accertamento giurisdizionale delle violazioni
Strategie di Impugnazione in Appello
Appello Ordinario
La Todde può proporre appello alla Corte d’Appello di Cagliari entro 30 giorni dalla notificazione della sentenza, contestando:
L’interpretazione dell’applicabilità della legge 515/1993 al candidato presidente
La qualificazione giuridica del Comitato M5S come “formazione politica”
L’interpretazione restrittiva delle cause di decadenza
La valutazione delle prove documentali
Sospensione efficacia esecutiva sentenza del Tribunale
Ai sensi dell’art. 22, comma 8, Decreto legislativo 1 settembre 2011, n. 150, l’efficacia esecutiva della sentenza pronunciata dal Tribunale è sospesa in pendenza di appello.
Contestualmente all’appello, può richiedere la sospensione dell’esecutività della sentenza ex art. 98 del Codice del processo amministrativo, dimostrando il periculum in mora derivante dall’eventuale pronuncia di decadenza da parte del Consiglio regionale.
Ricorso per Cassazione
In caso di rigetto dell’appello, sarà possibile ricorso per Cassazione per violazione di legge, vizio di motivazione o difetto di giurisdizione.
Vincoli del Consiglio Regionale e Responsabilità dei Consiglieri
Assenza di Discrezionalità
Il Consiglio regionale non ha discrezionalità nella decisione sulla decadenza. La sentenza chiarisce che “l’accertamento delle violazioni rimane insindacabile dal Consiglio regionale” e che quest’ultimo deve assumere le sue determinazioni “tenendo fermo quanto accertato in questa sede”.
Responsabilità Personale dei Consiglieri
I consiglieri regionali che dovessero votare in modo difforme dall’accertamento giurisdizionale potrebbero incorrere in:
Responsabilità Amministrativo-Contabile
Come stabilito dalle Sezioni Unite della Cassazione (ord. n. 10770/2019), i consiglieri regionali sono soggetti alla giurisdizione della Corte dei conti per la violazione dei doveri d’ufficio. Un voto contrario all’accertamento giurisdizionale definitivo potrebbe configurare:
Violazione del dovere di conformarsi al giudicato
Danno erariale per i costi derivanti dall’illegittimo mantenimento in carica
Responsabilità per inosservanza dei doveri imposti dalla legge ex art. 2392 c.c.
Responsabilità per Violazione di Legge
Il voto difforme dall’accertamento giurisdizionale costituirebbe violazione dell’art. 15, comma X, legge 515/1993, che impone al Consiglio di pronunciare la decadenza una volta accertate definitivamente le violazioni.
Meccanismi di Tutela
In caso di voto illegittimo del Consiglio regionale:
Ricorso per ottemperanza: Ai sensi degli artt. 112 e 113 del Codice del processo amministrativo, per ottenere l’esecuzione coattiva dell’accertamento giurisdizionale
Azione di responsabilità: Davanti alla Corte dei conti per il danno erariale causato dalla violazione dei doveri d’ufficio
Impugnazione della delibera: Da parte dei consiglieri dissenzienti, che hanno legittimazione quando vengano lese le loro prerogative consiliari
Conseguenze Sistemiche
Effetto Domino
La decadenza del Presidente comporterebbe, per il meccanismo del simul stabunt vel simul cadent, lo scioglimento dell’intero Consiglio regionale, amplificando le responsabilità dei consiglieri che dovessero votare illegittimamente.
Precedente Giurisprudenziale
La sentenza crea un precedente importante sull’applicabilità della disciplina delle spese elettorali ai candidati presidente, con potenziali riflessi su tutte le regioni italiane.
Conclusioni
La sentenza del Tribunale di Cagliari delinea un quadro giuridico chiaro: accertate definitivamente le violazioni, il Consiglio regionale è vincolato a pronunciare la decadenza. Ogni comportamento difforme esporrebbe i consiglieri a gravi responsabilità personali, sia sotto il profilo amministrativo-contabile che per violazione di legge. Le strategie di impugnazione della Todde dovranno concentrarsi sui profili interpretativi più controversi, mentre il sistema di garanzie processuali assicura comunque la tutela dell’accertamento giurisdizionale attraverso gli strumenti dell’ottemperanza e della responsabilità erariale