Tagli Ryanair: da crisi a opportunità

ALGHERO – “La questione Ryanair, più che un problema, può finalmente essere inquadrata come una grande opportunità di nuovo approccio culturale per mezzo del quale l’intero sistema, e non solo la Regione, arrivi finalmente ad una soluzione strutturale e duratura della annosa questione dei trasporti aerei da/per la Sardegna”. Lo sostiene il presidente di Confcommercio Sud Sardegna, Alberto Bertolotti, che, in un documento, evidenzia le proposte dell’associazione sul tema.

Innanzitutto occorre la “messa a sistema degli aeroporti sardi. Esiste oggi una consapevolezza, ormai diffusa tra tutti gli attori che partecipano al governo del territorio, del fatto che l’unico modo per affrancarci dal ricatto delle compagnie aeree sia sottrarre ad una – tipicamente sarda – concorrenza tra loro i tre maggiori aeroporti dell’isola. Elmas, Fertilia e Costa Smeralda dovrebbero essere posti a sistema sotto una unica regia, assolutamente non pubblica, attraverso un processo di privatizzazione in favore di un soggetto imprenditore specializzato piuttosto che di qualche fondo di investimenti con mere finalità di speculazione finanziaria o peggio ancora di occupazione di poltrone. Solo questo passo consentirebbe al sistema aeroportuale sardo una capacità di contrattazione forte sul mercato delle rotte e l’affrancamento da pericolose situazioni sostanzialmente di monopolio, come quello di Ryanair è stato finora, soprattutto nelle cosiddette winter links esercitate dalle compagnie low-cost. Un processo però di tale valenza politica da non poter esser governato, nel caso di Cagliari – aggiunge – da un ruolo commissariale”.

“Per abbandonare il modello ‘aiuti di stato’ – prosegue Bertolotti – bisogna dare forte impulso alle politiche che, da una parte, rendono sempre più attrattiva la destinazione Sardegna per flussi turistici ed investitori e, dall’altra, a veri processi di internazionalizzazione in favore delle nostre imprese. D’altra parte ancora, forte impulso deve essere dato anche a politiche di promozione concrete e misurabili e ad azioni di marketing territoriale mirate ed efficaci”. Confcommercio quindi ribadisce che “il turismo è e deve essere sempre più il driver dello sviluppo economico dei nostri territori, in grado di rilanciare commercio, servizi e le nostre eccellenze, enogastronomia, artigianato, export agroalimentare. Alcuni luoghi sono attraenti per se stessi ma le rendite su cui noi Sardi ci siamo adagiati si sono esaurite”.

La Regione può subito mettere in campo alcune azioni efficaci: “annullare gli oneri fiscali regionali, locali, e il costo dei lavoratori nei mesi di bassa stagione e puntare sul modello della qualità della vita e sull’isola dello sport e del turismo attivo all’aria aperta per 300 giorni l’anno”. Altro punto è l’attrattività del mercato Sardegna per gli investitori: “in Sardegna non si investe perché qui le tasse si pagano altre 3 volte: in inefficienza, in carenza infrastrutturale, in burocrazia, che è il cancro del nostro sistema economico e il killer di ogni iniziativa”. Occorre anche attuare processi di internazionalizzazione per le imprese sarde “da dirigere esclusivamente verso mercati ricchi” e politiche di promozione concrete e misurabili.

“La scelta della destinazione Sardegna sarebbe immediatamente più attrattiva agendo sul prezzo della vacanza, attraverso un voucher che il viaggiatore – ipotizza Bertolotti – una volta acquistato il titolo di viaggio, scaricherebbe online e che potrebbe essere utilizzato per usufruire di uno sconto (20, 30, 50 euro a persona) di cui usufruire negli alberghi, strutture ricettive in genere, ristoranti, stabilimenti balneari, aziende in genere del sistema turistico e comunque perfettamente regolari ed iscritte alle associazioni datoriali di categoria che, a loro volta, li presenterebbero all’incasso in Regione. Infine servirebbe finanziare cospicuamente le politiche di marketing territoriale e – conclude – coordinarle con quelle sui trasporti (abbastanza inutile promuoverci per esempio a Shangai se le rotte ce le abbiamo da/per Ginevra ecc.), favorendo anche una intensa attività di scambi culturali”.

Nella foto Bertolotti

S.I.