ALGHERO – “Prendere parte alle elezioni è un diritto che non possiamo dimenticare, è fondamentale esercitarlo  per essere protagonisti di un futuro condiviso fatto di libertà e progresso.
Il 25 febbraio noi Sardi siamo chiamati alle urne per eleggere il nuovo Consiglio Regionale. Votare è un diritto e un dovere dei cittadini ma non è un obbligo. Il non voto non incontra oggi alcuna sanzione. Un  tempo l’art. 115 del Testo Unico delle leggi recanti norme per l’elezione della Camera dei deputati (DPR  361/1957) che disciplinava il voto prevedeva l’inclusione nell’elenco degli astenuti degli elettori che non  avevano votato senza un giustificato motivo. Per il periodo di 5 anni la menzione “non ha votato” risultava  iscritta nel certificato di buona condotta richiesto per l’accesso al Pubblico Impiego ed in particolare per  l’iscrizione ad Albi Professionali. Con la riforma del T.U. l’art. 115 è stato abrogato. Si discute se  reintrodurre l’obbligo al voto applicando una simbolica sanzione pecuniaria nel caso l’astensione fosse  ingiustificata. Molti giuristi dissentono poiché ritengono che in uno Stato democratico il cittadino deve  essere libero anche di non esprimere il proprio voto in segno di protesta, per esprimere la contrarietà ad  una politica miope ed incapace di amministrare nel modo giusto. Si parla di libertà negativa. Libertà di non  fare. Questa protesta, tuttavia, sta diventando così imponente che sono più i cittadini che non votano  piuttosto che quelli che votano. In questo modo il rischio è che il popolo perda la propria sovranità perché  non la esercita e disinteressandosi la democrazia diventa un mero ricordo della vecchia generazione. Noi  Sardi sappiamo ciò che è giusto, bisogna fare sempre perché restare fermi significa cedere il passo a chi  facendo a meno di noi è giustificato a pensare a sé. Comprendiamo tutti, l’etica di una scelta così  importante come quella di partecipare all’ elezione della nuova Regione, per il futuro dei nostri figli.  Pertanto, mi rivolgo a tutte le donne tenaci e decise sempre pronte a lottare per il bene senza mai  arrendersi e le invito a unirsi insieme a noi ad intraprendere questa battaglia pacifica in difesa della libertà  rappresentata dal voto affinché non possa mai più tornare il buio profondo dei tempi in cui questo ci è  stato negato”.
Monica Chessa, dipartimento Pari Opportunità
 
						 
							 
									 
									