SASSARI – “A pochi giorni da Sa Die de Sa Sardigna, la festa del popolo sardo che ricorda l’insurrezione popolare del 28 aprile 1794 con il quale vennero cacciati da Cagliari i Piemontesi e il viceré Balbiano, l’erede di Casa Savoia viene in Sardegna invitato da un manipolo di ex aristocratici nostalgici.
I Savoia furono tra i peggiori tiranni che la Sardegna abbia dovuto subire e per chi volesse informarsi, dato che la nostra storia è ignorata nella scuola, esistono tantissimi libri che documentano la storia dell’isola sotto i sovrani sabaudi attraverso il racconto dei fatti dell’epoca, che si può riassumere nel trattamento coloniale che sempre viene riservato a popolazioni culturalmente e socialmente inferiori posto che ebbero un costante atteggiamento di arroganza e disprezzo verso i sardi.
Detto questo, il signor Savoia sarebbe libero di andare dove vuole da privato cittadino, così come chiaramente e apprezzabilmente ribadito anche dal Sindaco Masia, se non fosse che invece la sua presenza in città, diventa notizia.
Leggiamo che il signor Savoia, sarà ospite della delegazione sarda degli “Ordini dinastici della Real casa di Savoia” (esistono ancora!) in una iniziativa che faranno nell’aula magna dell’Università di Sassari e che il Rettore farà omaggio di un antico sigillo dell’università turritana.
Ci piacerebbe che il Rettore Mariotti, ex candidato sindaco della città spiegasse ai cittadini a che titolo l’università pubblica di Sassari rende omaggio ad un signor nessuno e per quali meriti! Non può essergli sfuggito che vive in una repubblica.
La visita di un Savoia in quanto tale è fuori luogo in Sardegna ed offensiva per il popolo sardo, organizzata da un gruppetto di ex aristocratici nostalgici del potere con il quale i loro avi hanno oppresso la Sardegna per secoli e di cui paghiamo le conseguenze economiche, culturali e sociali ancora oggi. A foras dae Sardigna”.
Liberu