Tedde: Sassari condannata al declino

CAGLIARI – “Basta analisi erudite, ora occorre agire”. Così il Vice Presidente del Gruppo Forza Italia, Marco Tedde, a margine dell’odierno incontro del Tavolo del Comitato inter-istituzionale a sostegno della sezione della Corte d’Appello di Sassari. “La relazione Vietti contiene i chiari prodromi di una chiusura della Sezione Sassarese, che contraddicono le rassicurazioni di facciata del Ministro Orlando. La provincia di Sassari ricorda il personaggio Kafkiano del famoso romanzo “Il Processo”: è imputata e condannata all’arretramento economico, culturale e politico senza motivazione e giustificazione alcuna. Le ultime vicende testimoniano a favore di questa triste tesi: la stanca declinazione da parte del Governo regionale dei temi della Corte d’Appello, Ryanair, sanità, Università, Autorità portuale, Chimica verde e la presa in giro della Città Metropolitana disegnano uno scenario grigio per questo territorio col silenzio complice di certa classe politica che governa la Regione”.

“Ma nelle pieghe della Relazione Vietti è contenuta la clausola delle “specificità territoriali” che può consentire la sopravvivenza della Corte d’Appello. Ma questa clausola deve essere riempita di contenuti dai nostri parlamentari che debbono necessariamente fare massa critica e incedere a mo’ di ariete. Il 1° ottobre del 2014 -precisa l’ex sindaco di Alghero- a seguito di una mia mozione il Consiglio regionale approvò un unanime ordine del giorno che impegnava Pigliaru a istituire un tavolo con tutti i parlamentari sardi al fine di sostenere le ragioni della nostra Corte d’Appello davanti a tutte le sedi istituzionali e ad avviare anche con la partecipazione del Consiglio Regionale iniziative politiche e culturali di sensibilizzazione a favore del nostro massimo presidio di giustizia”.

“Ebbene -denuncia amaramente Tedde- con sconforto nel novembre dello scorso anno abbiamo scoperto che Pigliaru non aveva mosso nemmeno i primi passi ed era rimasto completamente inadempiente. Ora, prima di arrivare alla definitiva condanna “kafkiana” della Provincia di Sassari occorre reagire. Ma occorre farlo senza tentennamenti e emarginando atteggiamenti timidi e proni”.

Nella foto il Tribunale di Sassari

S.I.