SASSARI – “Nel Nord Sardegna si sta consumando una vera emergenza idrica che ci riporta, con la memoria, agli anni settanta delle grandi siccità.
Da diversi giorni numerosi Comuni del Nord della Sardegna, sono interessati da gravi interruzioni
nell’erogazione dell’acqua potabile, che causano pesanti ripercussioni sulla vita quotidiana delle
famiglie, sulla salute pubblica e sul comparto turistico.
Le forniture idriche risultano ridotte, discontinue o del tutto assenti. In molti casi, l’acqua viene
garantita solo attraverso autobotti, del tutto insufficienti a coprire i fabbisogni di residenti, attività
commerciali e strutture ricettive.
Questo non è il passo che si deve tenere in un Paese civile e soprattutto per il caro bollette che
subiamo dalle Società appaltatrici del servizio.
Le cause di tanto disservizio sono da attribuire a dei banali guasti agli impianti e alla loro
manutenzione che, società strutturate come ENAS e ABBANOA hanno l’obbligo di pianificare
bene e per tempo e non nel pieno della stagione più calda e con maggior numero di residenti.
Come al solito a farne le spese sono i cittadini, che vivono situazioni di grave disagio, e gli
operatori economici, che subiscono danni incalcolabili proprio nella stagione in cui si concentrano
gli sforzi e gli investimenti dell’anno.
Serve un intervento immediato, non solo per ripristinare il servizio e garantire rifornimenti certi, ma
anche per chiarire le responsabilità e programmare soluzioni strutturali. La Regione Sardegna non
può restare in silenzio di fronte a un problema che, oltre a mettere a rischio la salute e la dignità
delle persone, mina la credibilità dell’intero sistema di gestione delle risorse idriche.
Rivolgo alla Regione un monito perentorio affinché intervenga nei confronti delle società
appaltatrici del servizio le quali, a fronte del forte costo che esigono dai cittadini e dalle imprese,
dimostrano di non essere in grado di portare avanti il loro compito”.
Francesca Masala, consigliere regionale Fratelli d’Italia