Regione, Commissione Ambiente su rifiuti, progetti e prospettive

CAGLIARI – La Commissione Ambiente del Consiglio regionale ha audito l’Assessora della Difesa dell’Ambiente, Rosanna Laconi, sui contenuti in materia di ambiente e protezione civile del Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) 2025–2027. Il confronto politico-istituzionale ha messo in luce come la visione strategica del Programma Regionale di Sviluppo (PRS) trovi nel DEFR la propria attuazione concreta, configurandosi come uno strumento di governance multilivello. In questa prospettiva, con particolare riguardo ai temi di competenza dell’Assessorato della Difesa dell’Ambiente, il DEFR non si limita a programmare risorse, ma integra sicurezza delle comunità, resilienza ai cambiamenti climatici e sviluppo sostenibile, rafforzando la capacità istituzionale della Regione e orientando le politiche verso gli obiettivi dell’Agenda 2030.

Il DEFR, i giorni scorsi all’esame delle commissioni del Consiglio regionale, attribuisce all’ambiente e alla protezione civile un ruolo centrale, riconoscendoli non come semplici capitoli di spesa, ma come pilastri strategici di uno sviluppo equilibrato e sostenibile per il futuro della Sardegna. «Parlare di ambiente – ha affermato l’Assessora – significa parlare di sicurezza, di adattamento, di valorizzazione del patrimonio naturale, di economia circolare e di comunità più resilienti e consapevoli.».

Tra le priorità illustrate, particolare attenzione è stata riservata alla Strategia Regionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (SRACC), che accompagna i Comuni nell’integrare l’adattamento nelle politiche locali attraverso supporto tecnico, governance partecipativa e innovazione dei servizi climatici. Da questa cornice prende avvio la realizzazione della Cittadella della Protezione Civile, prevista a Cagliari nell’area dell’ex 68° Deposito Carburanti (Monte Urpinu): un’infrastruttura destinata a diventare centro operativo e una delle sedi della nuova Scuola regionale di protezione civile, luogo di formazione per studenti, volontari, operatori istituzionali e amministratori locali, in collaborazione con scuole, università e associazioni del territorio.In coerenza con questa visione, sarà sviluppata una rete sensoriale di monitoraggio, costituita da stazioni meteorologiche, idrometriche e igrometriche diffuse sul territorio e integrate in un sistema informativo unico, capace di rilevare in tempo reale i principali parametri ambientali. Questo sistema consentirà di anticipare i rischi e garantire decisioni tempestive, rafforzando la capacità regionale di prevenire e gestire le emergenze.

Nel DEFR l’economia circolare è al centro delle politiche ambientali: entro il 2029 la Sardegna punta all’80% di raccolta differenziata e al 70% di riciclo dei rifiuti urbani, rafforzando impianti e nuove filiere produttive. La biodiversità viene tutelata con la valorizzazione della rete Natura 2000: già finanziati 16 interventi per 25 milioni di euro, con altri 15 milioni in arrivo per habitat e specie protette, anche attraverso Nature Based Solutions. A completare il quadro, la digitalizzazione, con il rilancio del Sistema Informativo Ambientale Regionale (SIRA) e della rete INFEAS, per rendere i dati più accessibili e diffondere la cultura della sostenibilità tra cittadini, scuole e comunità.

«Economia circolare, tutela della biodiversità e digitalizzazione non sono enunciazioni di principio, ma strumenti di trasformazione, ha dichiarato l’Assessora Laconi. Ridurre i rifiuti, aprire nuove filiere, valorizzare paesaggi ed ecosistemi, rendere i dati ambientali accessibili: da queste scelte nasce una Sardegna più resiliente, capace di custodire il proprio patrimonio e generare nuove opportunità di futuro».

A rafforzare questo insieme di interventi contribuisce l’azione delle agenzie regionali: ARPAS, con il monitoraggio ambientale e il supporto tecnico-scientifico; la Conservatoria delle Coste, con la gestione sostenibile delle aree costiere a partire dall’isola dell’Asinara e comprendendo siti come Is Mortorius, Mangiabarche e le torri costiere; e FoReSTAS, con la pianificazione forestale, la valorizzazione delle filiere e la difesa del patrimonio boschivo non solo dagli incendi.

L’audizione ha confermato una volontà politica chiara: un’azione ambientale che si fonda non solo su basi scientifiche solide, ma anche sul lavoro di analisi, studio e sviluppo di soluzioni garantito dalle competenze disponibili nel sistema pubblico regionale. Un percorso che unisce adattamento climatico, sicurezza, innovazione e tutela del patrimonio naturale, nella consapevolezza che proteggere l’ambiente rappresenti un importante contributo allo sviluppo economico e sociale della Sardegna.