Piazza Sulis come uno sgabuzzino

ALGHERO – Se un’amministrazione decide di usare il pugno duro, per una qualsiasi questione, deve anche essere conscia dello sforzo (non facile) che deve mettere in campo per far rispettare le normative da lei stessa volute e applicate. A tutti, ovviamente. Altrimenti si creano situazioni, magari non volute, di chiara disparità. Ne è un esempio il regolamento sui suoli pubblici.

L’amministrazione Bruno, attraverso l’assessore Natacha Lampis, un anno fa circa aveva deciso di mettere mano sul comparto. Da sempre definito caotico e meritevole di un intervento. Ma, come in tutti i settori, se si decide di mettere ordine ci vuole competenza e conoscenza della città e del suo tessuto sociale e, soprattutto, come detto, la possibilità di “non fare figli e figliastri”. Ripetiamo, probabilmente in maniera non voluta, ma di fatto, come abbiamo visto in questi mesi, si sono create situazioni di chiara differenza di trattamento. A partire dal fatto che i controlli difficilmente possono essere capillari. D’altra parte lasciano perplessi numorosi casi che sono emersi in questi mesi. Ad esempio, la situazione di Piazza Sulis. Da sempre cuore pulsante della città soprattutto per quella che un tempo era la “movida catalana” (oramai solo un ricordo). Oggi è divenuta una zona di Alghero come le altre e dunque non molto frequentata e nello specifico con situazioni da piena periferia.

Attaccata allo storico bar Chez Michel, dunque nel luogo dove tutti, ma proprio tutti, i turisti e algheresi passano, è possibile assistere ad un catasta di tavoli e sedie coperte con un telone blu, come se si fosse in campagna, e soprattutto con delle fioriere in ferro che sembrano fungere da “blocco” allo stesso Chez Michel affinchè eviti un eventuale sforamento del suolo pubblico. Siamo nella pazzia più totale. A segnalare tale condizione anche il consigliere comunale di Forza Italia Nunzio Camerada “in piazzetta, ora, nel cuore della città, neanche nei peggiori bar di Caracas, ovviamente il tutto nel pieno rispetto delle norme sui suoli pubblici: sempre peggio”, scrive su facebook. Ci chiediamo come sia possibile che ad un bar che apre tutto l’anno e rappresenta la storia di una città non venga consentito di mettere qualche tavolino in più, una copertura amovibile, dare ordine e pulizia alla piazza, mentre al suo fianco ci sia questo totale dispregio per il decoro. Ha ragione Camerada: “sempre peggio”.

Nella foto la condizione oggetto dell’articolo presente in Piazza Sulis

S.I.