CAGLIARI – “In Sardegna c’è una nuova forma di governo: la governance a sportello, dove ogni problema si risolve con un incarico fiduciario, ogni riforma si scrive su commissione e ogni dissenso si annulla per mancanza di fondi. A guidare questa nuova stagione, abbiamo la figura della persona sola al comando – versione 2.0, professionale, digitale e ben retribuita.
Con la Delibera n. 32/63 del 18 giugno, la Giunta regionale ha deciso di investire, o sarebbe meglio dire spendere, quasi 3 milioni di euro in consulenze nel triennio 2025-2027. Un record che polverizza i limiti precedenti – prima 436 mila euro l’anno, poi saliti a 540 mila – per volare oltre gli 873 mila euro nel solo 2025, e superare il milione per ciascuno dei due anni successivi e non si parla di consulenze qualsiasi.
In delibera si parla espressamente di testi di legge elettorale e statutaria riscritti da mani esterne, selezionate senza gara, senza dibattito, senza il minimo passaggio consiliare. Il risultato è chiaro: la democrazia diventa un servizio in outsourcing, mentre il Consiglio viene relegato a ruolo cerimoniale. Buono per le foto e le commemorazioni. Oramai, per la Presidente Todde è evidente che deve essere deciso tutto a porte chiuse, assegnando incarichi diretti come se fossero gadget da fiera.
Quello che ci colpisce è il paradosso: mentre i gruppi consiliari devono tirare la cinghia perché sotto organico per non potersi permettere nemmeno un collaboratore per consigliere, la Presidenza e gli assessorati reclutano legioni di consulenti con compensi a cinque zeri. Clamoroso l’incarico da 280 mila euro per due “esperti legislativi”, chiamati a scrivere la nuova legge statutaria, ignorando i consiglieri, cioè i rappresentanti diretti dei cittadini. La satira, purtroppo, si scrive da sola. La Giunta risparmia sulla democrazia per investire su se stessa e la gestione della Sardegna viene affidata a consulenti esterni al Consiglio, come una qualunque pratica legale.
Noi di Forza Italia non ci stiamo e diciamo no.
Noi difendiamo il ruolo del Consiglio ed il diritto dei cittadini ad essere informati e coinvolti. La Sardegna non è una S.p.A., ma una comunità democratica che merita di essere ascoltata.
Scrivere le riforme fondamentali della Regione non può diventare un affare da studio privato, ma un processo pubblico, condiviso e trasparente”.
Gruppo Consiliare Regionale Forza Italia