Criminalità, Polizia: stop polemiche, lavoriamo insieme. Tagli personale? Giusto interessare Cacciotto

ALGHERO – “Il decorso 1° settembre la scrivente segreteria provinciale ha inoltrato una dettagliata richiesta alla Segreteria Nazionale del SIULP, e per conoscenza al Signor Questore di Sassari e alla Segreteria Regionale del SIULP Sardegna, per segnalare con forza le criticità che da anni gravano sul Commissariato di Pubblica Sicurezza di Alghero, nodo fondamentale della sicurezza nel territorio ma sistematicamente trascurato dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza”, cosi Massimiliano Saba a guida del sindacato SIULP provinciale interviene per chiarire la posizione del corpo di polizia riguardo la situazione generale del territorio e in particolare degli allarmi riguardanti la criminalità sul territorio, senza non dispensare alcuni  passaggi al sindaco Cacciotto. 

“L’iniziativa si inserisce in un percorso di rivendicazione sindacale che, nel corso degli anni, ha visto questa Segreteria in ambito provinciale impegnata con continuità e rigore nel denunciare lo squilibrio tra fabbisogni di personale e risorse effettivamente assegnate, nonché le conseguenti ricadute sull’organizzazione del lavoro e sulla qualità del servizio reso alla collettività. È doveroso tuttavia intervenire pubblicamente anche in merito agli articoli di stampa comparsi nei giorni scorsi e alle dichiarazioni del Sindaco di Alghero, che hanno chiamato in causa, in modo che ritengo del tutto improprio, questa Segreteria”.

“La natura delle doglianze. Le osservazioni espresse dal sottoscritto hanno riguardato esclusivamente la mancata attenzione del Dipartimento della Pubblica Sicurezza verso il presidio di Alghero. Il Sindaco ha affermato – correttamente – che le mie osservazioni riguardavano la scarsa attenzione del Dipartimento della P.S. nei confronti di Alghero. E questo, lo ribadisco, è il cuore della questione. Tale concetto, peraltro, gli è stato rappresentato da me stesso in maniera chiara e diretta durante la telefonata intercorsa sabato mattina”.

“Con il massimo rispetto per le istituzioni locali, si ribadisce che l’unico interlocutore del SIULP, per materia e competenza, è il Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Non ho mai, e sottolineo mai, chiamato in causa né il Sindaco né altri rappresentanti delle istituzioni locali. Siamo completamente estranei alla politica, impegno altissimo, ma che al SIULP non interessa. Siamo concentrati per assicurare luoghi di lavoro consoni ed adeguati in particolare per quanto attiene le piante organiche degli Uffici in ambito provinciale”.

“La responsabilità personale e professionale. Tra due anni raggiungerò la pensione, dopo quasi trentotto anni di servizio. Potrei scegliere il silenzio e il disimpegno. Ho invece scelto di continuare a rivendicare condizioni di lavoro migliori per i colleghi, specialmente per quelli che verranno, affinché non debbano affrontare le stesse difficoltà che io stesso ho vissuto a partire dal gennaio 1990. È un dovere morale, oltre che professionale, e non intendo sottrarmi”.

“La finalità dell’azione sindacale. L’azione della Segreteria Provinciale del SIULP non è né contingente né polemica. Essa trova fondamento nella necessità di assicurare, anche al territorio di Alghero un presidio efficiente, dotato di organici congrui e capace di rispondere alle esigenze di sicurezza della comunità locale”.

“Per queste ragioni, si rassicura il Sindaco: non vi sarà, da parte del sottoscritto, ulteriore replica a dichiarazioni di carattere mediatico. Ogni energia sarà rivolta esclusivamente a sollecitare, nelle sedi competenti, le decisioni dovute”.

“In ultima analisi, la questione si riduce a un interrogativo tanto semplice quanto dirimente: se è vero come è vero che il Commissariato Pubblica Sicurezza di Alghero, è un presidio segnato da una carenza di organico evidente e penalizzante, nell’affrontare detta questione, chiedo, a quale città della Sardegna o d’Italia avrei dovuto fare riferimento per ottenere delle risposte, così come mi viene contestato dal primo cittadino sui vari articoli?”

“La chiosa finale che sintetizza quanto in larga parte evidenziato dallo scrivente è l’estratto dell’intervista rilasciata dal Signor Procuratore Generale di Cagliari, dott. Luigi Patronaggio, al quotidiano La Nuova Sardegna di ieri 2 andante, il quale a specifica domanda del giornalista, se esiste un caso Alghero per quanto riguarda le infiltrazioni mafiose, la risposta del magistrato non lascia spazio a dubbi di sorta o interpretativi, tanto che qualsiasi altro commento da parte mia appare superfluo”.

“La presente comunicazione si inserisce nell’imminente predisposizione, da parte della Direzione Centrale per gli Affari Generali e le Politiche del Personale della Polizia di Stato, del piano dei potenziamenti/trasferimenti relativo al Ruolo Agenti/Assistenti previsto per il dicembre c.a.
È preciso dovere di questa Segreteria Provinciale segnalare con forza e con urgenza come il Commissariato di Pubblica Sicurezza di Alghero risulti da anni colpevolmente penalizzato dalle scelte ministeriali, con una pianta organica ridotta all’osso e del tutto inadeguata rispetto alle esigenze operative. Il mancato rafforzamento di questo presidio – vero avamposto della legalità in un’area strategica della più vasta Provincia d’Italia – ha generato una condizione ormai divenuta improcrastinabile e che richiede un deciso e radicale cambio di rotta da parte del Dipartimento”.

“Il Commissariato di Pubblica Sicurezza di Alghero, rappresenta il presidio di riferimento per l’intera fascia nord-occidentale della provincia di Sassari. Nonostante tale “centralità”, oggi conta poco più di 30 unità complessive, al netto di personale allo stato “aggregato” proveniente da altri Uffici.
Numeri che, a fronte della mole di lavoro e della vastità delle competenze attribuite, certificano una condizione di grave e strutturale sotto-dimensionamento. La giurisdizione del Commissariato non si limita, infatti, al solo contesto urbano, ma comprende un territorio ampio e variegato: zone rurali, costiere, infrastrutture strategiche quali l’aeroporto internazionale “Riviera del Corallo” e il porto turistico-commerciale”.

“Il combinato disposto di questi fattori determina un territorio a forte complessità demografica e sociale, la cui gestione richiede livelli di presidio ben superiori a quelli attualmente disponibili.
Negli anni il fenomeno si è aggravato: pensionamenti non sostituiti, assegnazioni di personale insufficienti, totale assenza di una strategia di potenziamento. È così maturata una situazione in cui le reali esigenze operative risultano sistematicamente ignorate, determinando uno scollamento circa le reali esigenze operative”.

La città di Alghero, con oltre 42.000 residenti censiti, registra durante la stagione estiva un incremento esponenziale di popolazione per via del turismo; non a caso, sino al 31 agosto scorso, il Signor Questore di Sassari ha disposto una consistente “aggregazione temporanea” di personale, provenienti da altri Uffici della Provincia, per sopperire alle carenze croniche dell’organico ordinario.
Ma per meglio capire il fenomeno, si fornisce il seguente dato oggettivo: secondo il report del Ross 1000 Sardegna, il sistema regionale di rilevamento ed elaborazione dei dati dei flussi turistici, per quanto concerne il 2024, Alghero è il Comune più visitato della Sardegna con oltre un milione e mezzo di presenze, in aumento del 16% rispetto all’anno precedente. I dati, anche per quanto concerne l’anno in corso, appaiono seguire il medesimo trend positivo”.

“Il centro catalano in parola, inoltre, è un polo economico e sociale in costante crescita. Questa attrattività ha determinato, accanto all’arrivo di famiglie e lavoratori onesti, anche l’insediamento di soggetti dediti ad attività criminali e dalla dubbia condotta, attratte dai benefici dell’indotto connesso prevalentemente, ma non solo, alla cosiddetta imprenditoria turistica. Ne consegue una realtà composita e “multietnica”, con nuove forme di criminalità, spesso estranee alla tradizione isolana, che vanno dalla microcriminalità diffusa ai fenomeni riconducibili alla criminalità organizzata, così come da anni, non soltanto nell’attualità, si apprende dagli organi di stampa e dai mass-media in genere, riguardo ai fatti di cronaca, operazioni complesse e articolate portate a termine dagli organi inquirenti, coordinate anche a livello di DDA”.

“E questo sebbene nel corso degli anni la Sardegna abbia dato prova di avere gli anticorpi per respingere determinati fenomeni delinquenziali e criminali, tanto è vero che certe forme di crimine associativo non hanno mai attecchito nel territorio isolano. I numeri sono eloquenti: il Commissariato di Alghero gestisce quotidianamente un carico di lavoro esponenziale, se andiamo ad analizzare la ricezione e trattazione di atti di Denunce e Querele, le innumerevoli pratiche di Polizia Amministrativa e Sociale, costanti Servizi di Controllo del Territorio, compiti di Scorta e Tutela a personalità, attività Info/Investigative delicate e i gravosi servizi di Ordine Pubblico”.

“Tutto ciò viene garantito da un organico che, rapportato al territorio, alla popolazione e ai kmq da vigilare, risulta nettamente inferiore rispetto agli standard regionali e nazionali.
È doveroso sottolineare come, nonostante la grave carenza organica, gli operatori di Polizia del Commissariato abbiano più volte dimostrato eccellenza professionale, portando a termine importanti operazioni, in particolare nel contrasto al narcotraffico.
La professionalità degli operatori, però, non può sopperire indefinitamente a una carenza di risorse che è diventata strutturale e patologica.
Il quadro descritto dimostra come le scelte ministeriali degli ultimi anni siano state miopi e contraddittorie: mentre i dati sulla popolazione, il turismo, la pressione
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criminale e il carico di lavoro imponevano un rafforzamento, il Dipartimento ha adottato decisioni che hanno prodotto l’effetto opposto, lasciando il Commissariato in condizioni opinabili relativamente alla pianta organica”.

“Questo “scollamento” tra esigenze reali e determinazioni centrali è diventato insostenibile. Non vi è alcuna logica né funzionale né strategica che giustifichi la persistente esclusione del Commissariato Pubblica Sicurezza di Alghero dai piani di potenziamento. Tale scelta non può che essere letta come una grave sottovalutazione delle esigenze di sicurezza di un territorio che, per popolazione, economia e criminalità, avrebbe meritato ben altra considerazione. A margine, per onestà intellettuale, è necessario richiamare l’analogo intervento a firma dello scrivente, datato mesi orsono, riguardo alla carenza di organico che caratterizza l’Ufficio Polizia di Frontiera Aerea di Alghero/Fertilia (SS) che auspichiamo anch’esso possa beneficiare dell’incremento organico connesso al piano di potenziamento e/o trasferimenti del dicembre”.

“Alla luce di quanto analiticamente esposto, la scrivente struttura territoriale chiede a codesta Segreteria Nazionale – con la legittima forza dei dati, delle evidenze e del buon senso – di: intervenire con urgenza presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza – Ufficio Relazioni Sindacali; rappresentare la condizione critica e ormai insostenibile del Commissariato Pubblica Sicurezza di Alghero; sollecitare un incremento organico significativo, stabile e strutturale nel piano di potenziamento di dicembre p.v.; estendere la richiesta anche all’Ufficio Polizia di Frontiera Aerea di Alghero/Fertilia, già segnalato per carenze analoghe.
Non si tratta di una mera rivendicazione sindacale: è una questione di legalità e sicurezza collettiva! Continuare a ignorare questa situazione, infatti, equivale a privare un’intera area della Sardegna di un presidio di sicurezza adeguato”.