Cap d’Any tra palco e realtà

ALGHERO – Una cosa è certa: questo capodanno ha dimostrato che qualsiasi nome venga portato, il lembo di terra davanti al palco si riempie. Sempre e comunque. In totale, dallo stage fino alla Torre di San Giacomo o anche fino al sito dove vengono noleggiate le carrozze coi cavalli, possono starci al massimo 4/5mila persone. Al giorno d’oggi, comunque, un numero importante di persone. Infatti oggi, visto anche il mese di dicembre, con un tempo quasi primaverile, che però ha visto la città non certo affollata, non è facile richiamare le folle. Questo per diversi motivi. In primis la crisi del territorio, il taglio dei voli e soprattutto la sempre più diffusa concorrenza di altre mete, regionali e oltre, che fanno dirottare le scelte dei villeggianti in altri luoghi.

Sembrano trascorsi secoli, invece sono passati solo 10/15 anni, da quando Alghero riusciva a convogliare per la fine dell’anno quasi tutto il turismo regionale riuscendo anche a portare visitatori da oltre Tirreno e poi, grazie ai voli Ryanair, anche dall’estero. Oggi pare di vivere un’altra epoca. E forse è così. Ma, a parte il trascorrere del tempo che, come detto, è piuttosto esiguo rispetto a quando la Riviera del Corallo, richiamava anche 20/30mila in certi anni anche 50mila persone solo per la notte di San Silvestro. “Il Cap D’Any, invece, ha richiamato ad Alghero almeno 50.000 persone, secondo dati della questura di Sassari. L’Azienda di soggiorno, che puntava molto su questa manifestazione promossa anche con un contributo regionale, ha affidato la serata a gli Urban Sax con lo spettacolo “Girats per una nit” e a Umberto Smaila e la sua band” [Leggi]. Cosi scriveva l’agenzia di stampa Agi sull’evento nel centro catalano nell’anno 2005. Dunque non in un’altra era, ma solo 10 anni fa. Inoltre si si ricorda il grande pubblico per i Negrita, Giuliano Palma and the Bluebeaters e soprattutto quello che avviò quel percorso virtuoso, poi smarrito, che era quello del 2001 quando Alghero fu la prima a battezzare l’esperimento (pienamente riuscito e poi imitato da altre città) del “capodanno diffuso”.

“Cap D’Any è dedicato al ricordo e alla memoria addirittura di un imperatore, Carlo Quinto, sul cui regno non tramontava mai il sole. Ad animare le strade, oggi sarà il gruppo inglese di teatro di strada Emergency. Alle 21,30 sul palco del porto si parte con il blues dei Red Wagon, per fare posto alla nuova world music (alle 22,30) di Nuove Tribù Zulù. A ruota fuochi d’artificio e la musica latina dell’orchestra afrocubana Mambomania. In contemporanea sul palco di piazza Sulis la musica migrante dei napoletani Almamegretta”. Correva l’anno 2001 e Alghero offrì una serie di spettacoli differenti, per diversi pubblici, ma tutti ampiamente apprezzati e con dei costi che, a parte le sfavillanti luminarie e fuochi d’artificio, erano piuttosto contenuti.

Oramai lo stucchevole tifo che riguarda diverse temi, tra cui oramai gli esiti del capodanno, qualificano una città che, almeno su questi aspetti sociali, pare diventata un grande paesotto. Sui social capita sempre più spesso di assistere a scontri, velenosi e anche oltre l’insulto, tra le diverse fazioni come un infinito di derby accecati dal fanatismo si perde di vista l’oggettività delle cose che narra, almeno riguardo l’argomento in esame, una serie di eventi di fine anno che era stata pensata e messa in atto per provare a richiamare flussi turistici legati anche ai collegamenti Ryanair. Un mese di eventi nato già 15 anni fa che stava iniziando a dare i suoi frutti. Ad un tratto, come un controproducente salto indietro, tutto è stato riportato al toto-nome del 31 notte. Una selva di persone che non fanno altro che riabbassare tutto ad una sfida continua tra partigianerie e spesso, invece di placare gli animi, ad alimentare il fuoco sono propri i rappresentanti politici.

Al netto della qualità dell’ospite di quest’anno che, dal punto di vista musicale e anche di carriera vale abbastanza poco, proponendo una scaletta di brani non suoi e facendo uno spettacolo basato su successi di altri come un juke-box, l’opposto dei dj/prodotturi e dei cantanti e bands, la verità dei fatti sta in alcuni quesiti che ad oggi non hanno (ancora) risposte: le categorie produttive sono soddisfatte di questo capodanno? Alghero ha recuperato i quasi 150mila euro spesi per l’intero mese (cifra che comprenderebbe anche i contributi regionali, di altri enti e la quota di iva)? Questa cifra è servita per implementare la promozione della Riviera del Corallo? C’è stata una solida ricaduta economica che a fronte della notevole cifra spesa? Le barche in Piazza Civica, gli appuntamenti al mercato e piazza Pino Piras e la “discoteca” all’aperto del capodanno hanno permesso alle attività di aumentare il giro d’affari? Le strutture ricettive hanno aumentato, rispetto agli altri anni, numero e durata delle presenze? A queste domande dovrebbero rispondere le associazioni di categoria, consorzi e varie rappresentanze. Per adesso, stando ai numeri ufficiali degli organismi di polizia, in dieci anni, solo per il capodanno, si sono persi circa 30/40mila persone. Scommessa vinta? Non si direbbe.

Nella foto (di Andrea Manca) il capodanno 2013 con ospiti sul palco i Negrita

S.I.

Turismo: lettera a “Babbo Pigliaru”

CAGLIARI – “Caro Babbo Natale, Abbiamo cercato di fare i ‘buoni’ per tutto il 2016 e ora ti scriviamo per chiederti una mano a far capire alla Regione che il turismo è una leva strategica dello sviluppo della nostra Isola. È natale ed anche gli albergatori e tutto il settore del turismo – scrive Paolo Manca presidente di Federalberghi – vorrebbero un regalo semplicemente ma efficacie, dare qualche certezza agli strumenti già messi in piedi dalla Regione ed in particolare dall’assessorato al Lavoro e quello al Turismo, che potrebbe fare lo sforzo di richiedere qualche risorsa in più nella Finanziaria 2017. Ad esempio sul bando “Lunga estate 2013” ci sono numerose aziende che non hanno ancora ricevuto il saldo e sono passati quattro anni. Poi c’è il bando “più Turismo più lavoro 2016” per il quale non vi è ancora chiarezza sulle oltre 150 aziende fuori graduatoria. Queste imprese hanno assunto i dipendenti fidandosi della Regione visto che le graduatorie con le aziende ammesse sono arrivate a settembre. Al momento sono fuori da ogni contributo, quindi il bando per loro è stato solo con un aggravio di costi”.

“Per le aziende beneficiarie auspichiamo un’istruttoria rapida ed un pagamento entro l’inizio della stagione 2017 cosi da poter dare un minimo di contributo alle fatiche dell’apertura. Sul bando 2016 il totale che occorre per finanziare tutti i partecipanti, dai nostri calcoli è di 1.570.000 euro: i fondi ci sono perché lo stesso bando prevedeva una dotazione di 7,5 milioni di euro. Il bando 2017 deve, invece, necessariamente essere pubblicato a febbraio con ulteriori miglioramenti e snellimenti sulla procedura e soprattutto con la certezza di conoscere se si è ammessi alla contribuzione prima di effettuare le assunzioni. Questo nuovo bado dovrà ricomprendere non solo il “ricettivo classificato”, ma anche i servizi come ristorazione, bar, stabilimenti balneari, etc. Sarebbe auspicabile, come già peraltro richiesto, che si arrivasse ad una dotazione annua di 6 milioni non per assistenzialismo, ma perché quella è la cifra necessaria per rendere la misura stabile ed efficacie.

“Ovviamente, caro Babbo, ricordati che l’obiettivo è destagionalizzare e che questa misura è una delle pochissime iniziative chiare ed efficaci che “pesca” automaticamente i lavoratori dalle liste di disoccupazione e li trasferisce in quelle degli assunti per alcuni mesi in più, offrendo almeno 2.660 buste paga in più per complesivi 4 milioni di euro di stipendi. Infine ti ricordiamo che noi di Federalberghi-Confcommercio continueremo a sollecitare l’intervento e nell’assistere le aziende nelle complicate procedure burocratiche”.

Nella foto un hotel in Sardegna

S.I.

Alberghi: urge legge urbanistica

CAGLIARI – “La proroga della legge denominata Piano Casa ci lascia al punto di partenza: nessuno si prende l’impegno di investire o di avviare nuove attività con un lasso di tempo così breve e con i troppi vincoli sulla riqualificazione dell’esistente. Serve invece andare ad approvare, nel più breve tempo possibile, la nuova legge quadro sull’urbanistica”. Lo afferma il presidente di Federalberghi Sardegna, Paolo Manca, in merito al via libera sulla modifica del Piano Casa che fa slittare i termini di applicazione al 31 dicembre 2017.

“Chi doveva investire lo ha già fatto con il precedente Piano Casa, ora bisogna mettere in fila alcune esigenze specifiche sul versante ricettivo-turistico per sostenere l’ammodernamento delle strutture e la creazione di nuove – osserva – abbiamo bisogno di alberghi più sostenibili, ma la sostenibilità non può essere solo quella ambientale, ma anche quella economica. Altrimenti il rischio è di incentivare la creazione di cattedrali nel deserto o progetti imprenditoriali non in grado di reggersi in piedi”. In Sardegna operano oltre 900 strutture alberghiere e di queste almeno la metà ha bisogno di essere riqualificato per offrire nuovi servizi ad una clientela sempre più esigente e che non si accontenta più dei soli lettini e ombrelloni nella stagione estiva, andando alla ricerca anche di centri benessere, palestre, sale congressi, servizi di trasporto sostenibile, ecc.

Nella foto Paolo Manca presidente di Federalberghi

S.I.

Alghero, sito turismo: partenza flop

ALGHERO – “Il nuovo sito con il nuovo marchio Alghero Turismo esordisce in rete, ma lo fa sottotono e con una impostazione e con contenuti decisamente carenti”. La denuncia arriva da Marco Di Gangi, imprenditore turistico e presidente di Azione Alghero, sottolinea subito che il suo intervento è diffuso “a seguito delle segnalazioni di alcuni nostri associati che dopo aver navigato sul nuovo sito [Vedi] mi hanno manifestato le loro perplessità che faccio mie con le seguenti riflessioni”.

“Sarebbe dovuto essere il nuovo biglietto da visita della nostra città sul web, a segnare il “nuovo” corso voluto dall’Amministrazione comunale: una nuova alba per il turismo cittadino, ma se il buongiorno si vede dal mattino non c’è molto da essere ottimisti. Ancora di più se questo sito, definito pomposamente “Portale turistico”, dovrebbe essere, nelle intenzioni di chi lo ha voluto, lo strumento per superare l’isolamento del territorio conseguente alla cancellazione di buona parte dei voli low-cost che collegavano Alghero al resto d’Europa e rilanciare la nostra destinazione”.

“E’ stato presentato dall’assessore Esposito che esaltandone le potenzialità ha, in realtà, rimarcato che lo stesso potrà esser arricchito di nuovi contenuti. Ora , per quanto nella home page venga precisato che Il sito attualmente è in fase di allestimento e alcune sezioni potrebbero risultare incomplete, ciò che colpisce ad una prima e superficiale lettura è che Il portale si presenta con una grafica disordinata, con la vetrina che presenta box non omogenei, dando un senso di disordine e poca chiarezza. La scelta dei colori e l’impostazione del menu non comunica emozioni o senso di vacanza. Risulta peraltro poco intuitiva la visualizzazione degli eventi, dove il calendario non aiuta ad identificare quando gli stessi siano previsti per cui si scopre il tutto solo alla fine del caricamento della pagina. Inoltre, l’intera presentazione degli eventi risponde più alle esigenze di una comunicazione di tipo istituzionale che ad una vera e propria comunicazione diretta al turista/visitatore. Il tutto con un’impaginazione veramente estesa in cui si utilizza troppo spazio con poche informazioni utili.
Anche nella sezione Cap D’Any, ci si trova di fronte ad una pagina con uno scarso grado di persuasione e incisività, dove l’atmosfera di festa e del Natale è del tutto assente”.

“In tutto il sito mancano i messaggi persuasivi e l’intera comunicazione è nella realtà un mix di informazioni istituzionali (che poco interessano al cliente) e informazioni utili per i turisti. E’ pur vero che le scelte grafiche ed artistiche possono essere oggetto di discussione e legate al gusto personale, ma la predisposizione degli strumenti di comunicazione per trasmettere ai destinatari un’immagine coordinata della nostra destinazione avrebbe dovuto rispondere ad una ben definita strategia capace di identificare e rafforzare il marchio “Alghero”. Strategia che andava messa a punto dopo avere analizzato a fondo diversi aspetti tra i quali i nostri competitor, individuato il nostro target e cioè i mercati di riferimento e i nostri potenziali ospiti, dei quali è imprescindibile conoscere gusti, inclinazioni e abitudini; solo a quel punto avrebbe avuto un senso predisporre un piano di comunicazione capace di proporre un’immagine coordinata della nostra offerta turistica, magari con l’utilizzo delle lingue dei paesi da cui provengono i nostri ospiti”.

“Per motivi di spazio non entro in merito ad alcuni limiti tecnici anche se ad una prima lettura il sito non risulta completo dal punto di vista dell’ottimizzazione per i motori di ricerca, dove i vari attributi seo (title, h1, etc) sono tutti identici e costituiti da parti di testo, quindi non studiati per assolvere efficacemente la loro funzione. Infine un’ultima considerazione: prima di mettere online il sito sarebbe stata cosa opportuna e di buon gusto attendere il caricamento di tutte le attività turistiche ufficiali operanti in città, dagli affittacamere ai ristoranti ai diversi servizi turistici per evitare che chi dovesse visitarlo si accorgesse che ad Alghero risultano presenti 2 soli ristoranti, 1 casa vacanze, nessun servizio turistico e via dicendo. Fatto questo che tra le altre cose discrimina gli operatori attualmente non elencati. Dopo questo esordio incerto e traballante, ad oggi, non si può non rimpiangere il precedente sito che, per quanto suscettibile di miglioramenti ed implementazioni, era decisamente più efficace ed organico di quello appena presentato, quantomeno i testi erano disponibili anche in lingua inglese e non solo in italiano”.

Nella foto (in fondo a destra) Marco Di Gangi in un incontro di Domos

S.I.

Cagliari: migliore meta turistica 2016

CAGLIARI – Cagliari vince l’Oscar come migliore meta turistica italiana 2016. Secondo la classifica redatta dal Cast dell’Università di Bologna, sulla base delle valutazioni di oltre 400mila turisti stranieri, presentata stamane al Bto di Firenze, il capoluogo sardo si piazza al primo posto tra le città italiane, precedendo Udine e Catania. La ricerca ha riguardato la percezione dei turisti in relazione alle proprie aspettative, incentrata sul riscontro tra quanto promesso dalla destinazione sulle vetrine internazionali e quanto effettivamente rilevato dal turista.

“II successo di Cagliari – dice l’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio Francesco Morandi, esprimendo la soddisfazione del Governo regionale – premia gli amministratori e gli operatori, per la capacità di strutturare l’offerta turistica, e la comunità che ha saputo accogliere, affascinare ed emozionare i turisti internazionali, a beneficio dell’intera Sardegna”. La graduatoria ha riservato parecchie sorprese: tra le destinazioni più famose e popolari, la prima è Venezia, piazzata solo al 31esimo posto, seguita da Firenze (33esima) e da Roma (47esima). Il punteggio totale è dato dal posizionamento dei diversi centri in graduatorie specifiche: Cagliari primeggia in ben sei categorie: shopping, strutture alberghiere, ambiente, arte, cortesia e cucina.

A conclusione di Bto, oggi, l’assessore Morandi parteciperà a ‘Ecosistemi Digitali’. Evento seminariale promosso da MiBACT, MiSE, Regioni e province autonome, ospitato dalla Regione Toscana, per la definizione di un impegno comune sullo sviluppo della digitalizzazione nella promozione turistica. Il confronto sarà incentrato anche sull’elaborazione delle prime azioni del Piano strategico di sviluppo del Turismo 2017-2022. L’esponente della Giunta Pigliaru parlerà della rinnovata agenda digitale della Sardegna.

Nella foto Cagliari

S.I

Turismo: 2500 realtà sconosciute

CAGLIARI – La Quinta Commissione del Consiglio regionale ha concluso la settimana di audizioni sul Testo Unico del Turismo, frutto dell’accorpamento di ben 14 proposte di legge presentate da maggioranza e opposizione. Il parlamentino guidato da Luigi Lotto ha sentito i rappresentanti delle Camere di Commercio di Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano chiamati a dare spunti e suggerimenti sulla legge in discussione e, in particolare, sulla parte della norma dedicata alla creazione di una nuova governance per il turismo.

«Pensare a un nuovo modello di gestione e di organizzazione è oggi fondamentale – ha detto il presidente Lotto – obiettivo della Commissione è individuare strumenti idonei a favorire la crescita del settore turistico».
Un obiettivo condiviso da tutte le Camere di Commercio della Sardegna che, per gli effetti della riforma nazionale, modificheranno a breve i propri asset istituzionali. «Il decreto attuativo è tornato in Parlamento, in ogni caso la riforma che non intaccherà i servizi per le imprese – ha detto il presidente della Camera di Commercio di Nuoro e presidente di Unioncamere Sardegna Agostino Cicalò – noi siamo pronti a dare un contributo che consenta alla Regione di ragionare secondo una logica di sistema. Come enti pubblici possiamo svolgere un ruolo super partes di coordinamento e fare da collante tra imprese e istituzioni». Stessa disponibilità anche da parte dei presidenti delle Camere di Commercio di Sassari e Oristano Gavino Sini e Nando Faedda e del vicepresidente della Camera di Commercio di Cagliari Emanuele Garzia. «Occorre però agire in fretta – ha sottolineato Sini – i mercati mutano velocemente, serve una norma di ampio respiro che consenta di fidelizzare gli attuali flussi turistici e conquistarne degli altri. Le Camere di Commercio sono le istituzioni pubbliche più vicine alle imprese, quelle che per prime riescono a cogliere i cambiamenti. Per questo possiamo fare da interfaccia e trasferire le informazioni alla Regione. Il turismo si fonda su tre pilastri: logistica, servizi e accoglienza. L’equilibrio tra questi elementi è fondamentale. Pubblico e privato devono collaborare altrimenti il sistema non decolla. L’esperienza dell’Emilia Romagna lo dimostra. Lì è stato creato un sistema misto che funziona».

Le Camere di Commercio, che gestiscono attualmente l’anagrafe delle imprese, potrebbero fornire un contributo decisivo anche nella creazione di un registro dei B&B, richiesta avanzata da più parti alla luce del crescente abusivismo e della quasi totale assenza di controlli. L’obiettivo è salvaguardare e tutelare le strutture a conduzione familiare e, allo stesso tempo, regolamentare il settore. «I nostri sistemi informatici sono grado di gestire anche un anagrafe dedicata a soggetti non economici. Basta una partita Iva o un codice fiscale – hanno spiegato i vertici degli enti camerali – per qualificare i B&B e alzare il loro livello qualitativo c’è la necessità di una classificazione omogenea e di una rete di controlli. Non si possono avere 2500 soggetti sconosciuti». Nando Faedda, presidente della Camera di Commercio di Oristano, ha infine proposto di prevedere esplicitamente la presenza dei rappresentanti camerali nella cabina di regia alla quale la legge affida la predisposizione del Piano strategico regionale del turismo, strumento che definirà la politica turistica regionale indicandone le linee di indirizzo programmazione e coordinamento.

Nella foto dei turisti inglesi ad Alghero

S.I.

“Festivalguer migra a Cagliari”

ALGHERO – “Non c’è nessuna esclusione del Comune di Alghero dai contributi a bando per le grandi manifestazioni di interesse turistico, semplicemente perché gli eventi della Riviera del Corallo – dalla Settimana santa al Capodanno – sono già finanziati attraverso la stessa misura e inseriti nel cartellone triennale con risorse certe, significative e stabili nel tempo”. Lo dice l’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio, Francesco Morandi, in relazione a quanto dichiarato dall’onorevole Marco Tedde. “Sulla Città l’assessorato ha investito moltissimo negli ultimi due anni – continua Morandi – dai 2,4 milioni di euro del progetto di comunicazione con l’aeroporto, all’assegnazione della Grande partenza del Giro d’Italia, dalla conferma del Rally mondiale per i prossimi 3 anni, alla valorizzazione del marchio del Corallo Rosso, dal rifinanziamento della Settimana Santa, all’inserimento nel cartellone dei grandi eventi del Capodanno, sino al progetto di immagine coordinata della Regione realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Architettura, ora candidato al Compasso d’Oro dell’ADI. Puntiamo con molta convinzione sulla destinazione Alghero – conclude Morandi – nella consapevolezza che il rafforzamento del turismo, dell’artigianato e del commercio della Città e dell’intero nord ovest sia un valore per tutta la Sardegna”.

Al delegato della Giunta Pigliaru ha replicato lo stesso leader di Forza Italia. “L’intervento dell’Assessore Morandi, che tenta di disegnare un impegno regionale per Alghero insussistente, mi costringe a fare alcune precisazioni”. E’ il vicecapogruppo di FI Marco Tedde a ritornare sul tema dell’esclusione di Alghero dal Cartellone dello spettacolo del bando della Legge 7. “E’ incontestabile che fra i venti eventi finanziati nel Cartellone dello spettacolo, che vede Castelsardo sostenuta con 50 mila euro per “eventi natalizi e capodanno in piazza”, non sono presenti eventi algheresi. Magari Alghero con una pari somma avrebbe potuto puntare per il primo dell’anno su una attrazione più consona ai fasti del Cap d’any. Sono invece presenti, tra gli altri, Santulussurgiu e Tortolì con finanziamenti di 50 mila euro a testa. E occorre precisare -denuncia Tedde- che all’interno di questo elenco di beneficiari c’è anche Cagliari con ben nove eventi finanziati, ed uno di questi è paradossalmente il XIV° Festivalguer, cioè la rassegna di eventi che hanno reso Alghero la località turistica leader nel Mediterraneo per eventi turistico-culturali, che prende 50 mila euro. Sul progetto di comunicazione dell’aeroporto, che se non ricordiamo male promuove in modo singolare Alghero nello scalo con i turisti che già sono nell’isola, è preferibile spegnere i fari. Così come è necessario glissare sull’impegno che la Giunta Pigliaru ha profuso per allontanare il Rally mondiale da Alghero. Sull’etereo progetto di valorizzazione del corallo rosso è meglio stendere un velo, attesa la sua inutilità giuridica e di fatto. Insomma -chiude Tedde- Alghero deve reagire a questa sorta di gioco dello “schiaffo del soldato” a senso unico, che vede la città che ha inventato il turismo in Sardegna nella posizione di chi continua a prendere ceffoni senza avere l’occasione di cambiare ruolo.”

Nella foto un immagine promozionale del Festivalguer del 2010

S.I.

*Sbarcato ad Alghero nel 2002 Festivalguer, grazie alla volontà e idea della Giunta Tedde insieme a Sardegna Concerti e ad altre associazioni e realtà organizzative algheresi, ha rappresentato per anni il fulcro delle estati in Sardegna con nomi di grande prestigio tra musica, cabaret e danza. Shaggy, Joaquim Cortés, The Wailers, Laura Pausini, Subsonica, Fiorello, James Brown, New York Voice, Paolo Conte, Pino Daniele, dj Nicola Conte, Zelig, Sud Sound System, Beppe Grillo, Pet Metheny, Roy Paci and Aretuska, Negramaro, Gianna Nannini, Negrita, Jovanotti, Zucchero, Giuliano Palma and the Bluebeaters, J-AX, Elisa, Riccardo Lay, Arisa, Emma Marrone, Irene Grandi, Cristiano De Andrè, Il Mondo di Patty, Erik Truffaz, Alexia, Carmen Consoli, Cesare Cremonini, Rosalia de Souza, Dalla e De Gregori, Bandabardò, Footloose, Litfiba, Paola Turci, Max Pezzali, Claudio Baglioni, Paolo Fresu, Francesco Renga, Mario Biondi, Alessandra Amoroso, la rassegna Alguerock, Elio e le Storie Tese e tanti altri appuntamenti anche di “nicchia” riguardanti i generi jazz, bluese ed elettronica.

Soldi (ancora) a Cagliari: replica

ALGHERO – “Non solo il Cap d’Any e la Setmana Santa a l’Alguer. Anche il Festival delle nuove tecnologie per la valorizzazione del territorio, ideato e pensato dall’assessorato al Turismo e Cultura del Comune di Alghero insieme alla Fondazione Meta in occasione del Sant Miquel, è inserito tra le manifestazioni pubbliche di grande interesse turistico finanziate dalla Regione Sardegna per il 2016”. Cosi dall’amministrazione Bruno in risposta a quanto emerso nelle ultime ore con la segnalazione anche del consigliere regionale Marco Tedde che certifica che i fondi regionali saranno assegnati ad un’associazione di Cagliari. [Leggi]

“Con un contributo di 40mila euro sarà così riproposto il festival multimediale che attraverso le tecniche di realtà aumentata (come, ad esempio, il videomapping) da valore ai gioielli architettonici che rappresentano l’identità storica di Alghero. Per la città sarda candidata a Capitale Italiana della Cultura 2018 si tratta di una gradita conferma dopo lo storico riconoscimento avvenuto nel giugno scorso dall’assessorato regionale al Turismo, Artigianato e Commercio con l’inserimento della Setmana Santa e del Cap d’Any nel cartellone regionale dei grandi eventi di Sardegna, finanziato con un apposito programma triennale fino al 2018″. Non nasconde la soddisfazione Gabriella Esposito, che parla di un importante lavoro di programmazione che, insieme alla rinnovata Fondazione Meta, vede la valorizzazione in chiave turistica del grande patrimonio culturale, artistico e storico che la città di Alghero rappresenta sempre più in ambito regionale e nazionale. “Si premia lo sforzo e il grande lavoro – conclude l’assessore Esposito – che rilancia la destinazione e il prestigio di Alghero, mai come in questo periodo storico ricca di eventi internazionali per tutte le stagioni, che spaziano dallo sport all’enogastronomia”.

Nella foto l’assessore Esposito

S.I.

Abusivismo: no tasse, più controlli

CAGLIARI – “Confidiamo che la Commissione bilancio della Camera dei Deputati approvi senza esitazioni gli emendamenti volti a contrastare l’abusivismo e l’evasione fiscale nel campo delle locazioni turistiche”. E’ questo l’appello che Paolo Manca, presidente dell’associazione Albergatori della Sardegna, rivolge ai parlamentari che si apprestano a votare la legge di bilancio.

Manca segnala che, secondo il XX Rapporto sul turismo italiano, realizzato dal CNR con il patrocinio del MIBACT, il numero effettivo delle presenze turistiche che si realizzano ogni anno in Italia ammonta ad oltre un miliardo all’anno, quasi il triplo di quelle rilevate dall’Istat. Un fenomeno dilagante, anche in Sardegna, reso possibile dall’esistenza di centinaia di migliaia di alloggi che operano in completo spregio alla legislazione fiscale e alle altre norme che disciplinano lo svolgimento delle attività ricettive, danneggiando tanto le imprese turistiche tradizionali quanto coloro che gestiscono in modo corretto le nuove forme di accoglienza.

Secondo Manca, “per contrastare l’evasione fiscale, non è necessario introdurre nuove tasse. E’ sufficiente far sì che tutti gli operatori paghino le tasse nella giusta misura e rispettino le regole poste a tutela dei consumatori, dei lavoratori, della sicurezza pubblica e del mercato. Va quindi nella giusta direzione la proposta di istituire un registro presso l’Agenzia delle Entrate, in cui si debbano iscrivere tutti i soggetti non imprenditori che gestiscono i cosiddetti affitti brevi, ed al quale i portali debbano comunicare i dettagli delle transazioni”.

Nella foto (a destra) Paolo Manca in riunione

S.I.

Ricettività: 350milioni di nero

CAGLIARI – “Il mercato turistico resta inquinato da centinaia di migliaia di alloggi che operano nell’illegalità fiscale e normativa senza che nessuno si prenda la briga di attivare controlli e creando danni alle strutture ricettive che invece seguono le regole del gioco. Per questo motivo rilanciamo la proposta fatta dal Federalberghi nazionale di estendere l’obbligo di registrazione all’agenzia delle entrate, anche a chi presta locazioni turistiche brevi, sotto i 30 giorni”. Lo sostiene il presidente regionale di Federalberghi Sardegna, Paolo Manca, che punta il dito sui “furbetti dell’appartamentino”.

L’associazione ricorda che il mercato parallelo dell’ospitalità, che in Sardegna rappresenta purtroppo “circa il 65% del dei flussi turistici”, sfugge ai controlli previsti per lo svolgimento delle attività economiche, si sviluppa anche grazie alle opportunità fornite da portali di prenotazione che non forniscono garanzie sui criteri minimi previsti dalla legislazione italiana per l’esercizio delle attività di ricettività e ospitalità”. Ad agosto 2016, in Sardegna risultavano disponibili su Airbnb 15.650 alloggi, di cui 12.065 riferiti ad interi appartamenti, 12.379 disponibili per più di sei mesi e 9.237 gestiti da host che mettono in vendita più di un alloggio. Il valore del sommerso relativo al solo servizio di alloggio è di circa 350 milioni di euro pari al 32% della spesa complessiva sostenuta per l’alloggio e l’1,4% del valore aggiunto regionale.

“Oggi, in Sardegna abbiamo un’occasione importante per arginare questo fenomeno perché si sta discutendo nella Commissione attività produttive del Consiglio regionale il progetto di legge sul turismo – conclude Manca – Ebbene Federalberghi ritiene che occorra mettere da parte norme vaghe che rischiano di aprire spazi verso la ricettività sommersa e dotare l’Isola di una legge organica che possa porre le basi per lo sviluppo organizzato della ‘destinazione Sardegna’”.

Nella foto i vertici di Federalberghi tra cui il presidente Paolo Manca

S.I.