“Turismo, vero fallimento di Bruno”

ALGHERO – “Sarà, anche se tardiva, sicuramente un’occasione che potrà favorire il mercato, a circuito chiuso, del ricettivo alberghiero che, diciamo la verità, aveva perso di consistenza negli anni in cui i voli Low cost la facevano da padrone. Ma resta comunque il fatto che questa tipologia di turismo si muove, a detta di molti specialisti del settore, all’interno di un sistema che lascia poco spazio alla libertà di movimento, alla decisione ed alla spesa dei visitatori”. E’ Andrea Montis, a nome del coordinamento cittadino dei Riformatori Sardi, a commentare la situazione ad Alghero rispetto al vero temi dei temi: il Turismo. E di conseguenza le tante occasioni mancate di sviluppo e l’avvio della stagione 2017 nelle stesse, pessime, condizione come quella dell’anno passato.

“Questi visitatori, infatti, nella maggior parte dei casi, saranno utili a riempire i grossi hotel capaci di offrire dei buoni pacchetti all- inclusive (pernottamento -colazione –pranzo- cena-spiaggia –ombrellone –mare-gita-animazione) e questo di sicuro è di per sé un significativo beneficio per l’economia cittadina. Si tratta però, a ben vedere, di benefici dimezzati in quanto, spesso e volentieri, nel caso degli Hotel maggiormente decentrati, i turisti che vi sono ospotati saranno generalmente poco inclini ad andare oltre ciò che già hanno pagato/pianificato, senza dunque allargare con altri giri di acquisti il circuito economico della loro presenza in città e nel territorio”.

Ne risentirà, ad esempio, ci chiediamo, quello straordinario veicolo di promozione che era il racconto dei luoghi da parte degli stessi visitatori ? Noi Riformatori pensiamo di si. Alghero, per sua conformazione storica, geografica e sociale, non si puo’ ridurre ad essere la Sharm El sheik della Sardegna, dove il turista, chiuso all’interno di una struttura recettiva, ignora completamente quale sia il contesto che lo circonda. Alghero merita di essere conosciuta per la sua storia, per la sua cultura, per la sua cucina etc e, perché no , magari, per quel luogo di “Movida caliente”, che fu la nostra fortuna un tempo ormai lontano inculcato nell’immaginario collettivo da Giuni Russo. E così non si puo’ non guardare con amarezza a tutto quel tessuto economico sociale e produttivo che negli ultimi anni è stato generato dall’arrivo dei turisti “Low coast”( B&b, case vacanze , affittacamere, nuove attività commerciali etc etc) e che oggi, senza delle politiche attive in materia di trasporti rischia di esser spazzato via.

“Se dunque oggi giustamente festeggiamo per il comparto alberghiero (grazie al ripristino dei Voli Charter) piangiamo per tutto il resto soprattutto a causa della mancanza di voli, capaci di dare ossigeno a quelle attività che bocheggiano ormai da tempo, verso le quali l’Amministrazione Comunale in carica non è riuscita a creare nessun tipo di diversivo o alternative quali quelle, magari, legate, ad esempio, nei periodi cosiddetti di spalla, ai mercati turistici interni che sino a pochi anni fa ci facevano apprezzare e perciò visitare da tutta una tipologia di turisti che oggi si riversano in luoghi con maggiori capacità organizzative ed attrattive”.

“Ed allora, a mo’ d’esempi: s’inventi la sagra dell’agliata, del Mangiar Blanc; se ne faccia una vera per il Bogamarì, una delle patate a Natale, il palio dei cavalli in Piazza Columbano, il lancio del Buric in Via Mazzini, Primavera in riviera e via seguendo con mille altre cose che si potrebbero fare anche a costi contenuti ma dai risvolti economici che potrebbero essere significativi e sorprendenti, tali comunque da offrire qualche opportunità in più ad un mercato e ad un’economia cittadina che languono e piangono”.

Nella foto Andrea Montis

S.I.