CAGLIARI – Sono 55.861 i casi di positività al Covid-19 complessivamente accertati in Sardegna dall’inizio dell’emergenza. Nell’ultimo aggiornamento dell’Unità di crisi regionale sono stati rilevati 96 nuovi casi. In totale sono stati eseguiti 1.229.785 tamponi, per un incremento complessivo di 5.004 test rispetto al dato precedente. Si registrano cinque nuovi decessi (1.427 in tutto). Sono invece 254 (-20) le persone attualmente ricoverate in ospedale in reparti non intensivi, mentre sono 38 (-2) i pazienti in terapia intensiva. Le persone in isolamento domiciliare sono 14.660 e i guariti sono complessivamente 39.480 (+367), mentre le persone dichiarate guarite clinicamente nell’Isola sono attualmente 2. Sul territorio, dei 55.861 casi positivi complessivamente accertati, 14.607 (+22) sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 8.464 (+24) nel Sud Sardegna, 5.040 (+5) a Oristano, 10.762 (+11) a Nuoro, 16.988 (+34) a Sassari.
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Lavare le mani può salvare una vita
SASSARI – “Pochi secondi salvano le vite: lava le tue mani”: è questo lo slogan che quest’anno accompagna la Giornata mondiale dell’igiene delle mani che ricade il 5 maggio. E in periodo di pandemia Covid-19 l’importanza dell’igiene delle mani appare ancor più evidente perché rappresenta una delle azioni più efficaci per ridurre la diffusione degli agenti patogeni, compreso il virus Sars-CoV-2.
L’Aou di Sassari non si fa trovare impreparata e, nel rispetto delle misure di distanziamento e, in alcuni casi di isolamento dall’esterno, metterà a disposizione degli operatori sanitari e di tutti i cittadini materiale divulgativo sul tema. Poster, slide, immagini saranno disponibili sul sito web istituzionale dell’Azienda di viale San Pietro. Un’attività che ha visto al lavoro il personale della struttura complessa di Direzione igiene e controllo delle infezioni ospedaliere, in collaborazione con i medici in formazione specialistica della Scuola di specializzazione in Igiene e medicina preventiva dell’Università degli Studi di Sassari.
La corretta adesione ai programmi di igiene delle mani è raccomandata come uno degli indicatori chiave per la prevenzione e il controllo delle infezioni, la sicurezza dei pazienti e la qualità dei servizi sanitari in tutto il mondo.
«Le mani degli operatori sanitari sono il più frequente mezzo per la trasmissione di microrganismi. Pertanto – afferma professor Paolo Castiglia, direttore della struttura complessa di Direzione igiene e controllo delle infezioni ospedaliere – risulta evidente come l’igiene delle mani rappresenti uno dei principi cardine per la prevenzione delle infezioni, sia nella quotidianità della vita sociale che negli ambienti sanitari».
La scelta del 5 maggio per celebrare la Giornata mondiale dell’igiene delle mani non è casuale. Ricade, infatti, il quinto giorno del quinto mese dell’anno, e come cinque sono le dita di una mano, sono cinque i momenti fondamentali per l’igiene delle mani: prima del contatto con il paziente; prima di una manovra asettica (es., come l’inserimento di un catetere), per evitare inoculazione di patogeni; dopo l’esposizione a un liquido corporeo (sangue, secrezioni, ferite aperte); dopo il contatto con il paziente; dopo il contatto con l’ambiente e gli oggetti accanto al paziente (lenzuola, guanti, camice).
«L’evidenza scientifica – aggiunge l’infermiera epidemiologa Sabina Bellu – dimostra in modo schiacciante che un’igiene delle mani appropriata è l’azione più efficace per fermare la diffusione dell’infezione. Un’adeguata igiene delle mani previene fino al 50 per cento delle infezioni acquisite durante l’erogazione dell’assistenza sanitaria, comprese quelle che colpiscono il personale sanitario».
E quanto fosse importante l’igiene delle mani, già nel 1847 lo aveva dimostrato Ignác Semmelweis. Fu il medico ungherese a scoprire che, nelle cliniche ostetriche, l’alta incidenza di febbre puerperale poteva essere drasticamente ridotta mediante la disinfezione delle mani – non a caso sempre il 5 maggio si celebra la giornata mondiale delle ostetriche –. Ancora oggi, purtroppo, nei Paesi in via di sviluppo ben 1 milione delle 4,1 milioni di morti materne e neonatali ogni anno nel mondo è correlato a pratiche di parto antigieniche, inclusa la mancanza di igiene delle mani.
Per garantire una maggiore attenzione all’igiene delle mani quest’anno, con i fondi regionali del Piano di prevenzione, sono stati anche potenziati i totem erogatori di gel alcolici. Dieci nuove postazioni, con altrettanti erogatori della capienza di 20 litri ciascuno, sono state individuate agli ingressi dell’ambulatorio delle vaccinazioni, della Clinica Medica, del Pronto soccorso, dell’Istituto di Igiene, della palazzina Bompiani con accesso alla Radioterapia e Neurologia, del palazzo Clemente, delle camere mortuarie del Santissima Annunziata, delle casse ticket al Palazzo Rosa e del Materno infantile.
Senza bisogno di essere toccati, un sensore installato nei dispenser consente di erogare la quantità di preparazione alcolica utile a igienizzare le mani. Ciascun dispositivo contiene una soluzione all’89 per cento di alcol e nutrienti per la protezione della cute.
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Ripartire subito anche con i progetti dell’Intesa
ALGHERO – “Occorre riannodare i fili dell’Intesa istituzionale del 2007, ancora attuale, che impegna Regione e Provincia di Sassari, con i Comuni di Alghero, Sassari e Porto Torres a cooperare e a mettere in campo azioni coordinate per la realizzazione di obbiettivi strategici di sviluppo”. L’ex sindaco Marco Tedde, che allora firmò l’Intesa con il Presidente Soru e i sindaci di Sassari e Porto Torres e la presidente della Provincia di Sassari, sottolinea che l’Intesa per quanto riguarda il territorio di Alghero è rimasta al palo da troppi anni, salvo che per quanto attiene all’ex Cotonificio i cui lavori di riqualificazione sono stati avviati in questi giorni.
Il documento prevedeva per Alghero altri obiettivi strutturali capaci di ridisegnare le sorti economiche e sociali del territorio. Il completamento della Sassari Alghero dopo varie peripezie attende ancora la nomina del Commissario da parte del Governo. Non si parla più del collegamento della linea ferroviaria Sassari-Alghero con l’Aeroporto di Fertilia assieme all’utilizzo di Surigheddu a fini agricoli e turistici. La realizzazione del cluster di imprese operanti nelle biotecnologie, nell’agroalimentare e nella nautica in affiancamento a Porto Conte Ricerche e la realizzazione della Casa dello studente sono caduti nell’oblio. Solo oggi si riinizia a parlare del nuovo ospedale. Occorre rifocalizzare l’impegno a ridurre l’emergenza abitativa per Sassari e Alghero. “Ovviamente l’Intesa deve essere contestualizzata e rivisitata in armonia con le politiche regionali. Questi progetti debbono essere rivalutati e aggiornati –commenta Tedde-, prevedendo fonti finanziarie e tempi per la loro realizzazione. Riavviando il concerto con la Regione del Presidente Solinas e istituendo gruppi di lavoro e unità di progetto composte da soggetti istituzionali regionali e comunali, con la collaborazione di Dirigenti pubblici.”
Secondo Tedde è questo il momento per attrezzare il Comune di Alghero per partecipare ai bandi e per predisporre progetti assieme al livello regionale per intercettare le straordinarie risorse finanziarie che a breve arriveranno dall’Europa nell’ambito del Quadro finanziario pluriennale europeo 2021 – 2027 integrato dal programma Nex Generation EU. “Alghero si deve inserire tempestivamente e da protagonista all’interno della governance multilivello che mette in rete la UE e gli uffici delle pubbliche amministrazioni isolane –sottolinea l’esponente di Forza Italia-. Con un Ufficio programmazione strutturato per legare lo sviluppo territoriale alle nuove strategie europee e per dare ad Alghero un ruolo nello spazio UE capace di armonizzare le strategie locali con quelle del Presidente Solinas e dell’unione Europea.”.
Tedde è convinto che Alghero deve farsi trovare pronta a fruire delle misure previste dal Bilancio Europeo, integrato dai fondi del Recovery Fund, anche per attuare i progetti previsti dall’Intesa con la Regione. “Ma occorre una struttura che elabori e candidi progetti e faciliti la spendita delle risorse che per la Sardegna saranno rilevantissime -sottolinea l’esponente politico-. Per captare queste risorse Alghero deve costituire un vero e proprio “Ufficio Europa”. Un Ufficio che affili le armi per affrontare la sfida del settenato 2021-2027 nell’attività di intercettazione dei fondi europei per lo sviluppo territoriale, culturale, ambientale e crei per i cittadini algheresi canali strutturati di informazioni sulla programmazione europea in tema di istruzione, cultura, giovani, ambiente e turismo. Occorre attrezzarsi in tempi rapidi per progettare il futuro delle nuove generazioni –chiude Tedde-.”
Amp, recuperata esemplare di Caretta caretta
ALGHERO – Negli scorsi giorni è stata recuperata dal personale dell’Area Marina Protetta Capo Caccia – Isola Piana, un esemplare di Caretta caretta grazie alla preziosa collaborazione di un diportista. La tartaruga, in evidente stato di difficoltà ed incapace di immergersi, è probabilmente vittima di costipazione intestinale causata da plastica ingerita. L’esemplare di Caretta caretta, alla quale è stato dato il nome di “Paola”, come da protocollo di intervento della Rete regionale per il recupero della fauna marina, è stata portata nel Centro Recupero Animali Marini del Parco Nazionale dell’Asinara. La collaborazione tra enti, che vede i due parchi marini compartecipare alle spese per la condivisione del servizio medico-veterinario con responsabilità sanitaria e di mantenimento presso il centro, ha come finalità la salvaguardia delle tartarughe marine che, una volta riabilitate, verranno rilasciate nell’ambiente naturale di provenienza.
Ex-Cotonificio, a volte i sogni diventano realtà
ALGHERO – “A volte i sogni diventano realtà. Siamo immensamente felici che un pezzo di Alghero dimenticata anche nei sogni oggi veda una luce sul suo futuro. Parliamo dell’Ex Cotonificio, un’opera nata nel 1957 firmata dall’ ingegnere Fausto Cella e purtroppo chiusa dopo pochi anni, forse perché anticipava troppo i tempi o forse perchè l’economia algherese non era pronta a ricevere un’ opera futuristica di queste dimensioni. Sono passati 65 anni ed oggi per quei 4000 metri quadrati inizia una nuova vita. Siamo felici per Alghero perchè una parte del suo territorio risorge dalle macerie causate dal degrado , dall ‘ incuria e anche dall ‘ oblio in cui era stato relegato . Ma siamo anche felici per un quartiere che è sempre stato messo ai margini della città , a vantaggio di zone più centrali e vicine al mare e che invece oggi puó scommettere sulla sua crescita sia da un punto di vista culturale , ma anche economico .
L ‘ impegno di questa amministrazione, in continuità con la precedente, ha fatto si che problemi burocratici che avevano ritardato l’ iter venissero risolti .
La regione Sardegna e il suo assessore Quirico Sanna si sono dimostrati molto disponibili alle richieste di questa amministrazione e in poco tempo hanno certificato che l ‘ opera poteva decollare .
Il quartiere di Sant’ Agostino deve essere orgoglioso dell ‘ opera che sta partendo perchè proietterà Alghero al centro del turismo culturale della Sardegna e il quartiere sarà il suo epicentro . Ma per gli abitanti questo sarà anche un piccolo gesto per compensare anche se in minima parte decenni di trascuratezza nei confronti di questa periferia alla quale anche lo scrivente è legato col cuore essendoci nato ed avendo passato in quei posti gli anni piú belli della sua gioventù. Crediamo che il futuro di quest ‘ opera debba essere utopistico e legato alla memoria di un passato ingiustamente trascurato. Speriamo vengano recuperati arti e mestieri di una terra che ha ancora tanto da dire ma sopratutto tanto da raccontare ; mestieri che sono la nostra anima , la nostra vita e la nostra storia. Speriamo che questa amministrazione che in questo progetto ha creduto da sempre sia anche quella che vedrà la sua inaugurazione”.
Roberto Trova per il Psd’Az e la Lega
Donna violentata a Sassari, arrestato un nigeriano
SASSARI – Nella prima mattinata di oggi gli agenti delle Volanti e della Squadra Mobile della Questura di Sassari hanno proceduto all’arresto di un immigrato clandestino di 32 anni, di nazionalità nigeriana, colto nella flagranza dei reati di violenza sessuale pluriaggravata e continuata e lesioni personali.
Intorno alle ore 8.00 odierne una giovane donna, mentre svolgeva una attività sportiva lungo una pista ciclabile in una zona periferica della città in un tratto in aperta campagna e isolato, è stata seguita e raggiunta da uno sconosciuto che, all’improvviso aggredendola, l’ha scaraventata a terra immobilizzandola, impedendole di urlare al fine di cercare aiuto. In tale grave situazione l’aggressore iniziava a palpeggiarla nelle parti intime nel tentativo di consumare una violenza sessuale, provocandole anche lesioni personali.
La donna tuttavia riusciva a reagire assestando all’aggressore alcuni calci e ginocchiate ai genitali riuscendo in tal modo a divincolarsi dalla presa, e chiedendo aiuto ad un automobilista in transito veniva attivato il servizio di soccorso pubblico 113. Una volante della Polizia di Stato prontamente attivata dalla Sala Operativa della Questura sopraggiungeva sul posto dopo pochissimi minuti riuscendo ad individuare il malvivente che tentava di scappare al fine di sottrarsi alla cattura.
Gli Agenti operanti, al momento del fermo dell’uomo individuavano immediatamente inequivocabili tracce dell’avvenuta aggressione sessuale notando altresì che nella parte genitale dei pantaloni della tuta da ginnastica indossati dall’uomo era stata praticata una apertura con un taglio, all’evidente scopo di agevolare i suoi intenti criminosi.
Sul grave episodio sono state avviate immediate indagini della Squadra Mobile intervenuta sul posto ed è stata così individuata un’altra vittima dell’uomo, una ragazza che solo dieci minuti prima mentre faceva jogging nello stesso punto aveva subito una analoga aggressione del medesimo soggetto che, in questa circostanza l’aveva aggredita mostrando le sue parti intime che fuoriuscivano dalla fessura della tuta da ginnastica riuscendo a palpeggiarla sui glutei.
La Squadra Mobile ha altresì raccolto numerosi elementi che inducono a ritenere l’uomo il probabile autore di un altro tentativo di violenza sessuale consumato nei giorni scorsi nei pressi di via del Carmine, nel centro storico cittadino, ai danni di un’altra giovane donna.
In base ai rilievi fotosegnaletici della Polizia Scientifica della Questura sono state accertate le esatte generalità dello straniero, clandestino in Italia, già condannato per reati sessuali commessi in una località del nord del Paese. Completati tutti gli accertamenti di rito lo straniero è stato condotto presso la casa circondariale di Sassari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Sono in corso ulteriori indagini anche per verificare eventuali ulteriori episodi di violenza commessi dall’uomo in tutto il territorio regionale e nazionale.
Punta Giglio: lavori in regola, riprende l’attività
ALGHERO – “I nostri lavori si sono sempre svolti sotto lo sguardo attento di chi deve tutelare le specificità di Punta Giglio”. Cosi dalla Cooperativa Quinto Elemento all’indomani della nota della Regione Sardegna (nello specifico la Direzione Generale dell’Ambiente, Servizio Valutazione Impatti e Incidenze Ambientali) che permette la ripresa dei lavori finalizzati al recupero dell’ex-batteria militare con la creazione di un punto ristoro, alloggi e spazi museali.
“Fin dall’inizio del cantiere, infatti, abbiamo avuto un’interlocuzione costante e approfondita con gli Enti preposti alla tutela ambientale, storica e paesaggistica. Gli ulteriori controlli effettuati dallo SVA hanno permesso di evidenziare tutti gli accorgimenti messi in atto insieme ai nostri tecnici; non ultimo, il metodo di lavoro che consiste nel sottoporre a Sovrintendenza e Parco di Porto Conte dettagliati cronoprogrammi (settimanali o bisettimanali) delle lavorazioni”.
E chiudono dalla Cooperativa che, oramai da tempo, ha sede ad Alghero. “Una pratica, questa, cui si affiancano rilevazioni puntuali per evitare disturbi alla fauna. Siamo soddisfatti dell’esito positivo di quest’ultima verifica che riconosce la scrupolosità con la quale abbiamo sempre ottemperato alle prescrizioni”.