Alitalia protegga i voli da Alghero

ALGHERO – “Lo sciopero di Alitalia sta creando in Sardegna una situazione insostenibile. A questo punto è indispensabile rivedere gli orari delle fasce protette e garantire così il numero massimo possibile di voli in continuità territoriale.” Lo scrivono in una lettera i senatori sardi Silvio Lai, Ignazio Angioni e Giuseppe Luigi Cucca che si rivolgono direttamente al ministro Delrio.

“In occasione dello sciopero dello scorso 20 marzo i disagi per i sardi che dovevano raggiungere la penisola, o far ritorno in Sardegna, sono stati decisamente pesanti e oggi la situazione è praticamente la stessa. Capiamo ovviamente le esigenze di chi si trova costretto a mettere in atto azioni di protesta e non vogliamo in alcun modo mettere in discussione i diritti sindacali. Ma quella che si sta venendo a creare in occasione degli scioperi è una vera e propria situazione di emergenza. Chi vive in Sardegna paga già tutti i problemi legati alla condizione di insularità, è un prezzo già alto e a questo non si possono aggiungere ulteriori difficoltà.

È necessario dunque che si intervenga nei confronti di Alitalia perché non bastano più le iniziative decise per cercare di limitare i disagi. Vanno bene i numeri verde e il rafforzamento del personale per dare assistenza agli utenti ma serve anche uno sforzo in più perché non è accettabile che gli attuali orari delle fasce protette consentano in caso di sciopero di garantire solo un numero limitato di voli da e per la Sardegna. Facciamo appello alla sensibilità del ministro perché si possano individuare da subito soluzioni che garantiscano il diritto dei sardi di poter usufruire di un numero sufficiente di collegamenti anche in caso di sciopero. La modifica delle fasce protette può essere un modo per alleviare quanto meno i disagi dei cittadini sardi.”

Nella foto un volo Alitalia

S.I.

Bonifica: piano zoppo da stoppare

ALGHERO – Come ha anticipato Algheronews questa mattina [Leggi] cresce la tensione sulla variante urbanistica riguardante l’area della bonifica algherese. Un provvedimento molto atteso ma che si sta rivelando, per bocca anche degli stessi residenti dell’agro, un atto poco utile alle reali esigenze e soprattutto pieno di errori cartografici, alcuni di poco conto, altri invece piuttosto importanti (piano idrografico), che renderebbero vana la sua approvazione. Del resto, dicono in molti, “se il Puc come hanno annunciato il sindaco Bruno e l’assessore Usai è dietro l’angolo, perchè non attendere qualche mese e fare un vero piano di valorizzazione?” A meno che non vengano presi in esame tutti gli emendamenti delle opposizioni che hanno raccolto le istanze di tutti i comitati dell’agro.

Sul tema interviene, con un commento sui social, il tecnico, dottore agronomo, Ferdinando Manconi. “Se venissero cassati di default tutti gli emendamenti ci troveremo per davvero davanti ad un piano zoppo. Nessun portatore d’interesse, infatti, dai Comitati più favorevoli a quelli più critici, dai professionisti, ai tecnici, agli imprenditori, ai gruppi consiliari ha fatto mistero delle perplessità (in gran parte sanabili) relative all’applicazione della norma. Un piano, prima di essere co-progettato con la Regione, necessita di essere condiviso con i cittadini. Sono le basi della vita democratica alle quali anche questa maggioranza non può e non dovrà sottrarsi”.

E poi anche Pietro Bernardi, ex-consilgiere comunale e imprenditore, “da tempo dico lasciamo i litigi lasciamo gli interessi partitici di uno a dell’altro esponente dei comitati, ma specialmente lasciamo da parte gli interessi personali, pensiamo a ciò che serve per un rilancio reale in chiave agricola della bonifica, il rilancio non parte dal costruire 25 mtq ma neanche 1000 metri quadri, servono principalmente sinergie tra le parti e sbocchi commerciali per i nostri prodotti”.

Nella foto il recente incontro sul piano della bonifica svoltosi a Guardia Grande

S.I.

Stadio Sant’Elia: variante ok

CAGLIARI – Via libera dal Comitato tecnico regionale per l’urbanistica alla variante al Puc presentata dal Comune di Cagliari su richiesta del Cagliari calcio, in merito al nuovo stadio Sant’Elia e all’impianto provvisorio che ospiterà la squadra rossoblù per tre anni. Il Comitato che si è riunito questa mattina negli uffici di viale Trieste a Cagliari, non ha avuto niente da eccepire in merito alla proposta avanzata dall’Amministrazione comunale del capoluogo.

“È un nuovo, importante passo in avanti verso la realizzazione di un’opera di pubblica utilità per tutta la Sardegna”, commenta l’assessore dell’Urbanistica Cristiano Erriu. “La Regione, e in questo caso il CTRU, hanno adempiuto in tempi strettissimi a tutti i passaggi previsti dalle normative vigenti. Va pure detto che il continuo confronto tra gli uffici tecnici delle due Amministrazioni ha permesso di procedere in maniera collaborativa ed efficace in tutti questi mesi e il lavoro preparatorio ha consentito di ridurre al minimo i tempi del percorso.

Nella foto Stadio Sant’Elia

S.I.

Bruniani e Pd, è finita: parla Pirisi

ALGHERO – Tensione alle stelle in vista della chiusura del tesseramento del Partito Democratico. Ieri è scaduto il termine. Come anticipato da Algheronews [Leggi] i cosi detti “bruniani”, ovvero coloro che si sono candidati ad Alghero contro il Pd nelle ultime elezioni, sono stati lasciati fuori. E cosi pare sarà anche per l’immediato futuro. Consiglieri di maggioranza, assessori e sindaco (ex-dem) dovranno trovarsi un’altra “casa”. Del resto non sarebbe stato rispettato il regolamento che vede l’iscrizione di ogni singola persona e non la presentazione di “pacchi” di tessere. Un plico che, da settimane, portato dal consigliere regionale Luigi Lotto, girava tra le segreterie di Sassari e Alghero, ma la risposta era sempre la stessa: per iscriversi bisogna andare in via Mazzini i giorni previsti e incontrare il segretario Salis.

Questo non è avvenuto e anzi nella giornata di ieri si è registrato un episodio che ha visto il dirigente locale Cici Peis subire degli atteggiamenti disonorevoli e triviali che troveranno spazio anche in altri sedi e che palesano il nervosismo di chi aveva investito tutto il suo percorso, compresa la struttura di supporto, nel ritorno nel Pd in vista della definizioni di candidature e posizionamenti nel risiko della politica. Tutto molto distante dai veri problemi di Alghero e del suo territorio. Anche per questo motivo e soprattutto per fare chiarezza abbiamo fatto alcune domande al capogruppo democratico Mimmo Pirisi

1) Mimmo Pirisi, capogruppo del Pd, ieri si è chiuso il tesseramento del partito ad Alghero, com’è andata? Quanti iscritti? Il tesseramento di Alghero si è chiuso positivamente con un incremento rispetto al 2016 del 20% con numeri vicini alle trecento adesioni con importanti nuovi ingressi dal mondo del sindacato, del sociale, ex consiglieri comunali , deputati ed ex sindaci.

2) Nelle ultime ore si sono acuite le tensioni con i cosi detti “bruniani” ovvero coloro che si sono candidati contro il Pd e sono stati messi alla porta. Cosa è successo? Le tensioni di questi giorni sono sempre le stesse ogni anno nella fase di tesseramento alcune persone tentano di scavalcare le regole e pretendere la tessera sapendo che sono inleggitimi nella richiesta ed inoltre preferiscono farsi tutelare da qualche onorevole per arrivare allo scopo come se le regole possono essere scavalcate dal ruolo che uno ricopre…

3) Ci può spiegare cosa recita il regolamento rispetto al caso in esame? Il regolamento prevede che ogni tesserato sia di rinnovo ma in particolare i nuovi tesserati devono richiedere e ritirare la tessera nel circolo di appartenenza personalmente, questa norma e tassitiva per eliminare eventuali pacchetti di tessere che potrebbero arrivare tramite personaggi più o meno conosciuti i cosiddetti ” padroni delle tessere”.

4) In molti continuano a ripetere che il Partito Democratico ad Alghero in Consiglio continua ad avere un atteggiamento ambiguo e quasi di maggioranza, cosa ha da dire in merito? L’atteggiamento del Pd in consiglio e di opposizione costruttiva , noi sin dall’inizio della legislatura analizziamo i punti in discussione e se riteniamo in linea con il nostro partito ma in particolare con gli interessi della citta li votiamo positivamente altrimenti ci asteniamo o votiamo contro.

5) L’alleanza di Bruno, dai comunisti all’Udc, sta producendo quanto atteso dalla cittadinanza? Crediamo che questa alleanza non stia producendo assolutamente gli effetti desiderati anzi la stessa alleanza si è ridotta notevolmente e in questi anni ha avuto notevoli difficoltà anche di convivenza con cambi di assessori e assessorati.

6) Il Pd di Alghero con la scissione nazionale, perderà qualche pezzo? Il Pd di Alghero con la scissione non perderà nessun iscritto, anzi, io stesso sono molto amareggiato di questa divisione (in quando mi consideravo un bersaniano ) ma credo che il progetto del Pd sia più grande delle persone e solo dall’interno si possono cambiare le cose, io personalmente sosterrò Orlando.

7) Quali sono i temi che necessitano di trovare delle soluzioni anche in una nuova prossima amministrazione? Credo che molto passi per il Puc, turismo e sviluppo ecconomico temi che questa amministrazione sta affrontando troppo timidamente, senza le dovute risposte e solo, forse, da qualche mese con approccio diverso….vedremo…

Nella foto Mimmo Pirisi

S.I.

Impianto all’Argentiera: quali rischi?

ALGHERO – “Nel silenzio più assoluto, da diversi mesi è in atto una procedura avviata dalla società TEN PROJECT s.r.l., avente sede in San Giorgio del Sannio (BN), finalizzata all’ottenimento di una concessione demaniale marittima ventennale di uno specchio acqueo nel mare dell’Argentiera per una estensione di mq 54.025, al fine di installare un impianto “wave farm” da 1 Mw composto da dieci moduli ISWEC100 o similari, la cui energia confluisce in HUB di raccolta dal quale essa verrà inviata verso la costa per l’immissione in rete tramite allaccio ad apposita cabina elettrica di distribuzione che verrà realizzata esternamente dal demanio marittimo”. Gianfranco Langella e Uccio Sanna Coordinamento provinciale Fratelli d’Italia Sassari puntano i riflettori su una questione che rischia di passare in sordina e invece, visti gli eventuali risvolti, merita grande attenzione.

“Veniamo a conoscenza di tale iniziativa esclusivamente per l’avviso pubblicato su La Nuova Sardegna del 14.02.2017, da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Compartimento Marittimo di Porto Torres, nelle veci del comandante C.F. Paolo Bianca. L’installazione prevede l’ancoraggio delle strutture previste ad una distanza di 1.5 km dalla costa in corrispondenza di un fondale con batimetrica media di 40 metri, con 10 moduli galleggianti (lunghi 15,3mt e larghi 8 mt cadauno) dotati di corpi morti oscillanti e turbine da 100 kw, modello ISWEC100 o similare, questo in sunto il contenuto descrittivo dell’avviso del Ministero dei trasporti”.

Non entrando nel merito della legittima richiesta della società, condividendo in linea di massima l’utilizzo delle fonti di energia alternativa come appunto lo sfruttamento dei moti ondosi per la produzione di energia elettrica, vuole il nostro intervento essere strumento di una più diffusa informazione non solo per la comunità dell’Argentiera e delle zone limitrofe, già vittime di uno storico isolamento politico, ma per tutto il territorio regionale nel momento in cui l’installazione probabile di questa wave farm possa essere il prologo di una storia in cui l’uomo, preso dalla sua ingordigia basata sui guadagni (mascherata dal bel vestito delle energie alternative), nel suo epilogo potrebbe ritrovarsi con un paesaggio devastato in modo incontrollato da centinaia di impianti simili, la storia recente dell’eolico in Sardegna, insegna.

“Focalizzare l’attenzione su quanto sta accadendo deve essere un momento di analisi e riflessione affinchè l’iniziativa in corso non funga da apri pista ad una “invasione” dei mari e delle coste sarde, non dimenticandoci che non esistono solo impianti off shore che sfruttano il moto ondoso, ma anche quelli eolici. Invitiamo il popolo sardo ad avvalersi della possibilità data dall’avviso del Ministero in qui è bene ricordarlo, per estratto dall’avviso: “INVITA tutti coloro che ritenessero di avervi interesse, a presentare per iscritto alla Capitaneria di Porto Torres, entro il termine perentorio di cui sopra (ovvero 07.03.2017), quelle osservazioni che ritenessero opportune a tutela di loro eventuali diritti, e/o eventuali istanze concorrenti avvertendo che trascorso il termine stabilito non sarà accettato alcun reclamo e/o istanza e si darà ulteriore corso alle pratiche inerenti alla concessione demaniale marittima richiesta”.

“Per consultare la documentazione tecnica è opportuno sapere che la medesima è depositata presso la Sezione Demanio della Capitaneria di Porto Torres in Via del Mare n.1, fino al 07.03.2017. Fratelli d’Italia, nell’interesse della collettività, si attiverà per accedere alla documentazione tecnica per valutare quindi le eventuali azioni da intraprendere al fine di sciogliere quei dubbi leciti sulla validità del progetto. Quale danno paesaggistico comporterà, considerata la ridotta distanza dalla costa e la previsione di strutture anche sulla terra ferma? Sono in previsioni altri impianti simili? E dove? Esiste un piano regionale sulle strutture off shore? Come si sposa tale iniziativa con le norme urbanistiche e le norme di attuazione del Piano Paesaggistico Regionale? È stata coinvolta la popolazione dell’Argentiera? Quanti posti di lavoro crea e dove verranno reperite le professionalità richieste? Quale danno ai fondali marini?”.

“Ribadendo come Fratelli d’Italia sia favorevole all’uso e all’incentivazione delle energie alternative, si vuole porre l’attenzione che a tale pensiero non deve mai corrispondere una incondizionata accettazione di ogni progetto, sopratutto se isolato e non frutto di una più attenta e precisa pianificazione territoriale regionale con un piano attuativo specifico che vada ad individuare, scientificamente, il carico sostenibile, l’ analisi dei costi-benefici, i siti in modo puntuale da dedicare al fotovoltaico, all’eolico e a tutti gli impianti di produzione di energia elettrica off-shore su aree demaniali marittime. Un piano regionale delle energie rinnovabili deve porsi come occasione di sviluppo socio economico dell’area vasta, caratterizzato da un percorso di coopianificazione e di coinvolgimento delle comunità locali, e visto che si utilizzano una risorsa che ci appartiene, cioè il mare, sarebbe bene che ci sia un ritorno economico diretto per i comuni su cui ricadono impianti, la sua attuazione programmata permetterebbe anche la creazione di migliaia di posti di lavoro, ma senza mai venire meno all’esigenza del mantenimento della qualità paesaggistica del territorio regionale”.

Seppur la regione è dotata del Piano energetico ambientale regionale (Pear) in attuazione delle azioni mirate alla riduzione di emissioni nocive, così come stabilito dal protocollo di Kyoto, è altrettanto vero come lo stesso sia generalmente più indirizzato agli impianti eolici e fotovoltaici terrestri non andando quindi a caratterizzare la tipologia degli impianti off shore, si deve per forza quindi far riferimento anche alla L.R. n.3 del 07 agosto 2009 per capire come, nell’art.6, vengano date delle linee guida, poi recepite con la D.G.R. N.3/17 del 01.06.2011 “studio per l’individuazione delle aree in cui ubicare gli impianti eolici” , senza peraltro menzionare gli impianti off shore la cui realizzazione, a questo punto, se ne deduce possa trovare attuazione per il tramite di uno specifico Accordo di Programma.

“Ci si domanda come la Giunta Regionale, nell’approvare il PEAR, nonostante lo abbiamo aggiornato con Delibera n.5/1 del 28.01.2016, intenda gestire le richieste che verranno presentate, considerando che il Piano Energetico, giusto al capitolo 7.3.5 accenna sulle potenzialità dell’energia ricavabile dal mare, ma senza fornire delucidazioni in merito a quali criteri adottare affinchè possa essere garantita la sostenibilità del carico antropico, e quali i criteri base da cui un impianto non dovrebbe prescindere, come ad esempio la distanza dalla linea di battigia, la superficie occupata e volumi tecnici a terra”.

Nella foto Gianfranco Langella

S.I.

Roth: alunni al lavoro con Tirrenia

ALGHERO – Anche quest’anno gli alunni del Roth accoglieranno e assisteranno i passeggeri delle navi Tirrenia,
durante la navigazione, nella tratta Porto Torres Genova, per circa 2 settimane. A partire da metà febbraio, 35 studenti del corso Turismo dell’Istituto Roth di Alghero avranno l’opportunità di fare un’esperienza a bordo delle navi grazie al progetto di alternanza scuola lavoro della Scuola e al Progetto ForMare realizzato dalla Tirrenia con la collaborazione del MIUR, affiancati da tutor specializzati e seguiti dai loro docenti, svolgendo attività legate al percorso di studi da loro scelto, in un’ottica di raccordo scuola-lavoro, come previsto dalle programmazioni ministeriali.

Il progetto, che si pone dunque come obiettivo quello di integrare l’educazione teorica con attività pratiche a bordo delle navi e di preparare i giovani sardi all’ingresso nel mondo del lavoro, non prevede alcun onere per la scuola in quanto Tirrenia, oltre l’attività formativa, offrirà ai ragazzi e ai tutor scolastici vitto e alloggio gratuiti sulle proprie navi. Già gli scorsi anni i ragazzi hanno svolto i loro compiti con professionalità e competenza, meritando i complimenti del personale di bordo e dei passeggeri, dimostrando così di essere in grado di affrontare il mondo del lavoro con sicurezza e autonomia.

Nella foto l’immagine promozionale del progetto

S.I.

Pivarada: no al centro accoglienza

ALGHERO – Not in my backyard. Non nel mio giardino, si dice in inglese. Un detto che potrebbe calzare a pennello rispetto alla questione degli immigranti che, per direttive regionali in accordo con Prefetture e Comuni di riferimento, devono trovare ospitalità in strutture private che hanno dato disponibilità. Del resto, come solo pochi giorno fa è stato calcolato, in tempi di magra come questi, per un hotel che fa questa scelta ci sarebbe un introito notevole. Ma allora l’interesse per i migranti è legato al giro d’affari che producono o ad un vera volontà di accoglienza e possibilità di garantire ad essi un futuro migliore? Ai posteri l’ardua sentenza. Per adesso, ad Alghero, si è sollevato un muro di pareri contrari alla possibilità che, dopo il centro del Vel Marì (casa vacanze sul mare all’ingresso di Fertilia), altri stranieri provenienti dall’Africa possano trovare sistemazione alla Pivarada.

Il presidente del Comitato di Quartiere, Antonio Gianorso, a nome degli abitanti, ha inviato un lettera al Sindaco Mario Bruno e al Prefetto Salvatore Serra. Il Consiglio Direttivo del Comitato del Quartiere Pivarada, “a fronte delle segnalazioni pervenute da parte degli abitanti del popoloso quartiere, circolanti con sempre più insistenza e riportate anche da organi di stampa, attinenti ipotesi dell’utilizzo di una struttura alberghiera del quartiere quale centro di accoglienza migranti, ha emesso una nota, di cui si allega copia, indirizzata al Sindaco di Alghero e, per conoscenza, al Prefetto Vicario di Sassari”.

“Con questa nota si vogliono far presenti le preoccupazioni degli abitanti, per quanto riguarda gli aspetti sia di sicurezza che sanitari. Non siamo contrari all’accoglienza ma riteniamo che tali centri debbano avere una finalità che non sia solamente il mero stazionamento in attesa di una futura destinazione, e comunque vanno fortemente tutelate le realtà che ospitano tali centri, con particolare certezza di riguardo verso le fasce più deboli dei residenti”. Al netto di ogni tipo di speculazione, fa molto riflettere che un posto turistico invece di vedere i propri alberghi lavorare a pieno regime coi turisti, debba rivolgersi al mercato dell’accoglienza per salvare la sua stagione. Il segno dei tempi.

Nella foto una protesta degli immigrati a Vel Marì ad Alghero

S.I.

LA LETTERA DEL COMITATO DI QUARTIERE INVIATO A SINDACO E PREFETTO:
Ipotesi Migranti

Piste ciclabili: cantiere-sconcio

SASSARI – “Era il mese di ottobre quando l’Assessore Piu, rispondendo ad una mia interpellanza, dichiarava che il cantiere delle piste ciclabili di Via Diaz e Via Asproni “sarebbe stato terminato inesorabilmente entro il 31 dicembre 2016”. Intervento del consigliere di opposizione sassarese Manuel Alivesi sulla questione delle piste ciclabili che tante polemiche e problemi alle attività commerciali sta causando nel centro turritano. “Oggi purtroppo chiunque transita nelle vie citate può constatare che i lavori, che vengono svolti senza adeguati controlli, sono tutt’altro che terminati e che i cantieri appaiono in stato di abbandono”.

In particolare modo il tratto di cantiere che costeggia la Chiesa di San Giuseppe ha provocato danni alla stessa Chiesa. Durante la seduta odierna del Consiglio Comunale, approfittando della fase delle segnalazioni, ho chiesto all’Assessore Piu di informare il Consiglio in merito ai fatti illustrati. La replica dell’Assessore hanno il tono del solito “disco rotto”: non è vero che i cantieri non sono ultimati, non è vero che i cantieri si svolgono senza controlli e non è vero che siano stati prodotti danni alla Chiesa di San Giuseppe” Ci domandiamo viste le repliche di Piu, se sia cosciente della reale situazione e se soprattutto per l’ennesima volta, viste le esperienze passate, non sia sfuggita di mano la situazione”.

Nella foto il cantiere delle piste ciclabili

S.I.

“Porto Torres senza turismo”

PORTO TORRES – “La politica locale si riempie la bocca della parola “turismo”. Fioccano post sui social da parte della amministrazione pentastellata per sostenere una città finalmente votata al turismo, ma nei fatti, come oramai accade sempre più spesso i turisti e viaggiatori che approdano in Città li lasciamo allo sbando, senza assistenza alcuna”. E’ il consigliere comunale di opposizione Davide Tellini a puntare i riflettori sul tema dei temi: il Turismo. Anche Porto Torres, nonostante gli asset industriali su cui ha basato la sua economia per anni, non può, anzi potrebbe, prescindere dagli effetti benefici di quel settore che invece, nonostante i proclami elettorali da parte della compagine governativa grillina, soffre e sembra finito nel dimenticatoio.

“Palesi le scarse iniziative messe in atto per la promozione turistica di una città che potenzialmente potrebbe accogliere ed incantare turisti per la sua costa, per la sua storia e , perché no, anche per la sua gastronomia. In questi quasi due anni l’amministrazione comunale vigente, vivendo praticamente alla giornata, ha ampiamente dimostrato di non essere in grado di prendere decisioni ed iniziative, se non marginali e di non avere un progetto turistico solido, organico, caratterizzante, in sintesi, di qualità, per Porto Torres e la chiusura dell’ufficio, di cui non si conoscono ancora le cause è la prova schiacciante della totale incompetenza e superficialità con cui si affrontano i temi importanti per il nostro territorio”.

Nella foto Davide Tellini

S.I.

Interrogazione al Consiglio Comunale di Porto Torres
Visto il Progetto Percorsi di archeologia storia, cultura e ambiente nel territorio di Porto Torres”;
Considerato che per tale progettualità la Regione Sardegna provvede a destinare specifiche risorse economiche al Comune di Porto Torres che le gestisce attraverso la società in House Multiservizi;
Verificato che presso l’ufficio turistico ubicato presso la stazione marittima sono esposti dei cartelli (che si allegano) che informano gli eventuali fruitori del servizio turistico che l’ufficio è chiuso sino a data da destinarsi;
Considerato che proprio lo sviluppo delle attività turistiche sono cardine del programma politico del Movimento 5 stelle depositato presso il Comune di Porto Torres
Si interroga Sindaco e Giunta
a conoscere le motivazioni per le quali sia stato interrotto un servizio così importante che, oltre ad avere una funzione primaria di accoglienza in città, consente di far lavorare diversi operatori che ad oggi quindi risulterebbero disoccupati.

Variante Calabona: nuova accelerata

ALGHERO – Come se nulla fosse accaduto, l’anno nuovo per il Consiglio Comunale si apre seguendo lo stesso andazzo del precedente: una convocazione con una miriade di punti inevasi, alcuni molto datati, che si trascinano da mesi. Come sempre accaduto in passato sarebbe stato opportuno fare un incontro tra i capigruppo per “ripulire” l’agenda e ripartire con le tematiche realmente legate alla cronaca e alle esigenze della cittadinanza. Ma tant’è, agire in questo modo sembra troppo impegnativo.

La notizia legata alla nuova seduta consigliare non è solo questa, ma un’altra molto più succulenta dal punto di vista politico e amministrativo ovvero “l’interpretazione del Prg Comunale vigente”. Questo il modo in cui l’amministrazione Bruno ha indicato la questione della Lottizzazione di Calabona che niente altro è che una “variante urbanistica”. Un passaggio atteso da molti anni dal proprietario del terreno, ovvero il costruttore Scognamillo, che permetterebbe nell’area interessata di realizzare interventi immobiliare del valore di diversi milio di euro. Del resto siamo nel colle di Calabona. Qui una nuova colata di cemento porterebbe alla creazione di costruzioni dalla vendita al metro quadro molto esosa. Un vero toccasana per l’imprenditore che, come detto, attende una risposta su questo intervento immobiliare già da diversi lustri.

Ci sono da fare alcune riflessioni: la prima che riguarda il tema. Per anni molti esponenti oggi in maggioranza, quando sedevano nei banchi della minoranza, hanno fortemente criticato le varianti urbanistiche chiedendo a gran voce, e anche con segnalazioni ad organismi terzi e girotondi vari, di approvare il Puc e mettere fine a questa pratica. Dunque se oggi, come detto più volte dallo stesso sindaco e degli assessori competenti, ci si troverebbe vicini all’approvazione del Piano Urbanistico, converrebbe attendere qualche mese e dare una risposta non solo agli interessati di Calabona, ma a tutta la città.

La delibera è stata già portata in aula, di tutta fretta, il 22 dicembre. Ma la stessa maggioranza, assalita da qualche dubbio ed eventuali ricorsi di terzi e pare pure qualche paventato intervento di altri organismi, ha deciso di ritirare il documento. Adesso eccolo ritornare al secondo posto dell’agenda consigliare. I rappresentanti di Forza Italia, 5 Stelle, Partito Democratico si erano già espressi attaccando la compagine bruniana. Alcuni avevano anche domandato il “perchè di questa accelerazione, quando il Puc sarebbe dietro l’angolo”. Restano intatti questi interrogativi e, ancora una volta, come spesso accaduto in questi mesi, la precaria aggregazione di centrosinistra sarà messa alla prova. Ma è probabile che la “maggioranza liquida” possa superare anche questo ostacolo.

Nella foto il lotto interessato dalla delibera che ritornerà venerdi in Consiglio

S.I.