Ricci e oloturie: fondi monitoraggio

CAGLIARI – Su proposta dell’assessore dell’Agricoltura, competente per il comparto Pesca e acquacoltura, Pier Luigi Caria, la Giunta ha approvato la delibera che stanzia 100mila euro verso l’Agenzia regionale Agris per il monitoraggio degli stock di riccio di mare e di oloturia presenti nelle acque della Sardegna. L’intervento integra l’azione approvata questa estate sempre verso Agris, quando furono stanziati 45mila euro.

L’assessore. “Tali attività – ha spiegato Caria – sono state programmate in considerazione del crescente interesse commerciale che queste specie hanno assunto nell’Isola e del conseguente massiccio prelievo sulle stesse, anche di carattere abusivo e illegale, che ha determinato forti preoccupazioni sullo stato di salute e sulla consistenza di questi stock nel mare territoriale”. L’assessore ha evidenziato quindi che, in special modo per il riccio di mare, “è stato recentemente rilevato in molte aree uno stato di forte sofferenza della risorsa, sia sulla base di evidenze scientifiche sia di osservazioni riportate dagli stessi operatori”.

Per l’amministrazione regionale è dunque necessario acquisire dati scientifici aggiornati che possano permettere di pianificare adeguate misure gestionali, commisurando il prelievo alla reale consistenza degli stock nelle diverse aree del mare territoriale, così da garantirne una pesca sostenibile che possa perdurare nel tempo. Su mandato della Giunta, con la delibera 37/24 del primo agosto scorso, Agris ha avuto mandato di predisporre, in accordo con il Servizio pesca e acquacoltura dell’Assessorato, un Piano operativo di dettaglio per l’attuazione degli interventi di monitoraggio che è stato completato proprio negli scorsi giorni.

Nella foto i ricci di mare

S.I.

“Bruno, il Pd era e resta ambiguo”

ALGHERO – “Prima dello svolgimento del congresso del PD algherese l’attenzione era tutta rivolta al comprendere chi avrebbe vinto: la corrente facente capo a Enrico Daga o la corrente facente capo a Mimmo “Mario” Pirisi. Ha vinto invece Forlani!”. Nuovo attacco al Partito Democratico e in generale al Centrosinistra guidato da Bruno da parte dei partiti Ncd, Psd’Az e Patto Civico che rammentano come il Pd sia stato e resti ancora ambiguo nei suoi atteggiamenti.

“Dal momento della nomina di segretario e direttivo abbiamo assistito ad una sequela di comunicati, precisazioni, post, riunioni, affermazioni, conferenze stampa del tipo “vengo anch’io, no tu no”, smentite così insistenti che ricordano più una gragnuola di pugni del miglior Mohammed Alì che non il pronunciamento programmatico di una forza politica strutturata come il PD. Abbiamo comunque appreso un nuovo modo di esprimere la propria posizione politica con lo sdoganamento a sinistra dell’uso della parentesi; la Treccani spiega che “La parentesi isola un’informazione che si pone su un piano di discorso diverso rispetto al resto del contesto”.

“Con questa logica, il PD dice una cosa e ne intende quindi un’altra quando appunto afferma di “(non) essere all’opposizione”; la cosa però si complica quando invece il suo capo gruppo in consiglio comunale, e fresco membro della direzione provinciale del PD, dichiara di “(non) essere in maggioranza”. In attesa di avere risposte, serie e immediate per la città, auspichiamo che non emerga l’intenzione di sindaco e della sua “(non) maggioranza” di candidare Alghero, inteso come laboratorio politico-letterario, al nobel per la letteratura; dopo quelle all’Unesco e alla Città italiana della cultura, il timore è d’obbligo”.

Nella foto i rappresentati dei partiti firmatari della nota

S.I.

Zona Franca: mozione ad Alghero

ALGHERO – “Si tratta di un provvedimento strategico per lo sviluppo della Regione Sardegna il cui iter avviato dalla Giunta Cappellacci ha subito un brusco arresto da parte della Giunta Regionale di sinistra in carica, guidata da Pigliaru e Partito Democratico”. Cosi Michele Pais che, insieme ai consiglieri di centrodestra Maurizio Pirisi, Nunzio Camerada, Monica Pulina, Donatella Marino e Alessandro Loi, ha presentato una mozione sull’istituzione della Zona Franca regionale.

“Riteniamo sia un tema rispetto al quale si debba ricercare la massima unità dei Sardi e della Sardegna, senza sciocche divisioni o pretendere inutili primogeniture. Insieme ai colleghi sottoscrittori, chiediamo che si porti a compimento ciò che faticosamente si è iniziato e solo parzialmente riconosciuto da uno Stato ed un’Europa, spesso matrigne per nostra colpa ed incapacità”.

“Si tratta di una mozione “aperta”, suscettibile di integrazione e modulazione dai contributi di idee che sul tema potranno svilupparsi nella discussione in aula che, ci auguriamo, possa avvenire già nel prossimo Consiglio Comunale. A breve terremo una conferenza stampa, a cui seguirà l’organizzazione di un dibattito pubblico sul tema”.

Nella foto il Consiglio Comunale

S.I.

Al sig. Sindaco di Alghero
Al sig. Presidente del Consiglio

Premesso che
La Sardegna attraversa una fase di grave difficoltà economico-sociale, che vede un tasso di disoccupazione giovanile tra i più alti d’Europa (dati Eurostat), 350 mila famiglie a rischio povertà, 450mila sardi senza lavoro, una variazione di Pil (0,2%) inferiore alla media del Mezzogiorno d’Italia (1,0%);
Tale situazione è aggravata da uno svantaggio permanente, derivante dalla condizione di insularità e dal divario infrastrutturale sofferto dalla Regione rispetto ad altre aree dello Stato e dell’Unione Europea;
Nella XIV Legislatura regionale, Giunta Cappellacci, è stata promossa una serie di azioni per alleviare il peso del fisco e per il riconoscimento della zona franca integrale della Sardegna, formalizzate con le deliberazioni della Giunta n. 8/2 del 7 Febbraio 2013, 9/2 del 12 Febbraio 2013, 23/1 del 24 Giugno 2013;
La Giunta regionale ha approvato altresì la delibera n. 39/30 del 26.9.2013 per “proseguire e reiterare le azioni nei confronti dello Stato italiano affinché lo stesso formalizzi l’istanza all’Unione Europea volta ad ottenere l’extra-doganalità di tutto il territorio della Sardegna (zona franca integrale) conseguibile o con la modifica/integrazione del codice doganale europeo, aggiungendo la Sardegna altri territori extra-doganali individuati dallo Stato italiano, ovvero dando seguito a quanto previsto dal medesimo codice in materia di determinazione delle zone franche dove si stabilisce che gli stati membri possono destinare talune parti del territorio doganale della Comunità dell’Unione a zona franca (…) e per ogni zona franca, lo Stato membro stabilisce l’area interessata e i punti di entrata e di uscita”;
La possibilità per lo Stato di formalizzare all’Unione Europea le determinazioni che istituiscano in tutto il territorio della Sardegna la zona franca è stata confermata anche durante l’incontro con il vice-presidente della Commissione UE durante l’incontro avvenuto a Roma il 20 Settembre 2013;
Sempre con la delibera n. 39/30 del 2013 la Giunta ha altresì stabilito “di proporre alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, interpretando estensivamente il D.Lgs. n. 75/1998, un’unica perimetrazione dell’intero territorio regionale quale coincidente con i confini naturali dell’isola e delle sue isole minori circostanti”;
Con nota n. 9015 dell’11/12/2013 il presidente della Regione ha trasmesso la delibera di cui sopra al Presidente del Consiglio dei Ministri, significando di aver fatto proprie le indicazioni dei territori riguardo ad un’interpretazione estensiva del D.Lgs n. 75/1998 e di in individuare un’unica zona franca regionale con perimetrazione coincidente con i confini naturali dell’isola e delle sue isole minori, ha chiesto di procedere ed ottemperare alle disposizioni di cui all’art. 1, comma 2 del D.Lgs. n. 75/1998 in ordine alla delimitazione territoriale della zona franca ed alla determinazione di ogni altra disposizione necessaria per l’operatività della stessa, da effettuarsi tramite apposito decreto;
Contestualmente è stata reiterata l’istanza allo Stato italiano affinché formalizzasse l’istanza all’Unione Europea affinché si proceda alla modifica/integrazione del codice doganale europeo, Sardegna altri territori extra-doganali individuati dallo Stato italiano, ovvero dando seguito a quanto previsto dal medesimo codice in materia di determinazione delle zone franche dove si stabilisce che gli stati membri possono destinare talune parti del territorio doganale della Comunità dell’Unione a zona franca (…) e per ogni zona franca, lo Stato membro stabilisce l’area interessata e i punti di entrata e di uscita”;
Il 6 Novembre del 2013 il Consiglio ha approvato la proposta di legge nazionale recante la “Istituzione di un regime di zona franca fiscale e doganale integrale nel territorio della Regione Autonoma della Sardegna”;
Parallelamente al fine di stabilizzare i primi interventi destinati ad alleviare la pressione fiscale, al termine di una vertenza serrata con lo Stato, la Giunta precedente ha ottenuto la revisione dell’articolo 10 dello Statuto, con l’art. 1, comma 514 della 27 dicembre 2013, n. 147. L’articolo 10 dello Statuto speciale per la Sardegna, di cui alla legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3, e’ stato pertanto sostituito dal seguente: «Art. 10. — La Regione, al fine di favorire lo sviluppo economico dell’Isola e nel rispetto della normativa comunitaria, con riferimento ai tributi erariali per i quali lo Stato ne prevede la possibilità, può, ferma restando la copertura del fabbisogno standard per il finanziamento dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali di cui all’articolo 117, secondo comma, lettera m), della Costituzione: a) prevedere agevolazioni fiscali, esenzioni, detrazioni d’imposta, deduzioni dalla base imponibile e concedere, con oneri a carico del bilancio regionale, contributi da utilizzare in compensazione ai sensi della legislazione statale; b) modificare le aliquote in aumento entro i valori di imposizione stabiliti dalla normativa statale o in diminuzione fino ad azzerarle».
Nel proseguire la battaglia per la fiscalità di vantaggio, con la legge regionale n. 7 del 2014 il Consiglio stabiliva che “ai sensi dell’articolo 8, primo comma, lettera d), e secondo comma della legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3 (Statuto speciale per la Sardegna), nelle entrate spettanti alla Regione sono comprese anche le imposte di fabbricazione su tutti i prodotti che ne siano gravati generate nel territorio regionale anche se riscosse nel restante territorio dello Stato”.
Tale provvedimento rappresentava un’azione di rottura per rivendicare i proventi delle accise sui prodotti fabbricati nel territorio regionale e consentire pertanto una maggiore disponibilità di risorse, tesa a ridurre il prezzo dei carburanti;
La norma, impugnata dal Governo, è stata dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale in un giudizio che, per volontà dell’attuale Giunta, non ha visto la difesa della Regione Autonoma della Sardegna;
Da allora non risulta nessuna nuova iniziativa concreta né da parte del Governo nazionale né da parte della Giunta regionale;
L’unico atto concreto adottato nella XV Legislatura è l’aumento dell’IRAP, disposto con l’articolo 3 della Legge Regionale 9 marzo 2015, n. 5;
Che il Parlamento europeo su sollecitazione dell’euro parlamentare sardo, Onorevole Salvatore Cicu, ha approvato una Risoluzione per l’attuazione dell’Art. 174 Trattato del funzionamento Unione europea, per impegnare la Commissione europea a sostenere le Regioni insulari in materia di trasporti, continuità territoriale, trasferimenti di risorse e fiscalità di vantaggio,
Tutto ciò premesso,
Il Consiglio Comunale,
IMPEGNA SINDACO E GIUNTA
Affinchè solleciti il Governo regionale a porre in essere ogni azione utile e concreta al fine di riprendere e rilanciare le azioni tese a perseguire una politica di fiscalità di vantaggio ed in particolare per completare l’iter per il riconoscimento della zona franca integrale della Sardegna iniziato dalla Giunta Cappellacci e a sostenere in Europa l’azione intrapresa in favore della Sardegna da Forza Italia su imput dell’Onorevole Cicu.
Alghero, 7.11.2017
Michele Pais

F.to Maurizio Pirisi
F.to Nunzio Camerada
F.to Monica Pulina
F.to Donatella Marino
F.to Alessandro Loi

Rugby, l’Amatori batte Lecco

ALGHERO – L’Amatori Rugby Alghero gioca d’anticipo e vince sul proprio campo per 26-10 sul Tutto Cialde Rugby Lecco. La gara della quarta giornata di campionato, disputatasi ieri pomeriggio a Maria Pia è dunque terminata con una vittoria per gli algheresi guidati da Anversa che hanno anche guadagnato il bonus e messo in cassaforte altri 5 punti. In attesa di conoscere i risultati delle altre formazioni del Girone 1, Daga e compagni si godono questo successo. Ora i punti in classifica sono 14.

Una vittoria meritata per i padroni di casa che hanno condotto la gara sia nel primo che nel secondo tempo anche se c’è da dire che il Lecco non ha mai mollato e ha cercato, in special modo nella ripresa, di accorciare le distanze ma senza successo. La cronaca della partita racconta di tre mete segnate e trasformate nel primo tempo con Bombagi, Pesapane e Teovdoradze e una nel secondo con Ceglia per i padroni di casa contro due mete totali dei lecchesi, a firma di Alippi e Colombo, una per parziale. Obiettivo centrato dunque per l’Alghero Rugby che infila la sua terza vittoria stagionale, dopo il passo falso sul campo del Lumezzane. Domani le altre partite, al termine delle quali si ricomporrà la classifica.

Nella foto la partita di ieri

P.S.

AMATORI RUGBY ALGHERO – 15 Bortolussi, 14 Peana(20’st Delrio), 13 Serra. 12 Francesio, 11 Pesapan(30’st Madeddu)e, 10 Anversa, 9 Bombagi, 8 Fernandez, 7 Daga, 6 Ceglia(30’st Arru), 5 Tevdoradze, 4 Paco(37’ Fall), 3 Prette(16’st Ilie), 2 Spirito(30’st Paddeu), 1 Mannucci(37’st Loi);

A disp. : 16 Ilie, 17 Paddeu, 26 Loi, 18 Fall, 20 Delrio, 21 Arru, 22 Madeddu.

Allenatore Marco ANVERSA

TUTTO CIALDE RUGBY LECCO – 15 Brambilla, 14 Alippi, 13 Rusconi, 24 Longhi, 11 Rossi, 10 Vacirca, 9 Previtali(1’st Cavallo), 8 Fumagalli(16’st Lisi), 7 Locatelli, 6 Colombo, 5 Valentini(1’st Enslin), 4 Frigerio, 3 Butskhrikidze, 2 Turati(5’st Molteni), 1 Ziliotto;

A disp.: 16 Mastrogiorgio, 17 Arcuri, 18 Molteni, 19 Enslin, 20 Lisi, 21 Sala, 22 Cavallo.

Allenatore Sebastian DAMIANI

MARCATORI – 1’ M Bombagi Tr Anversa(7-0); 8’ M Pesapane Tr Anversa(14-0); 26’ M Alippi(14-5); 30’ M Tevdoradze Tr Anversa(21-5);
ST – 11’ M Ceglia(26-5); 16’ M Colombo(26-10);

ARBITRO – Signor Mirco Sergi (Bo)

Sant’Agostino, cambi viabilità

ALGHERO – Un programma di interventi finalizzato a migliorare la vivibilità del quartiere, che si integra con le azioni messe in atto dall’Amministrazione sul fronte del decoro urbano, del rifacimento del manto stradale, della segnaletica e dell’illuminazione pubblica. Da domani parte la riorganizzazione della circolazione e della sosta nel quartiere di Sant’Agostino. Come più volte emerso in sede di confronto con il comitato di quartiere, l’Amministrazione ha rilevato che in molte vie si verificano spesso rallentamenti ed intralci alla circolazione originati prevalentemente dalla sosta di veicoli su ambo i lati della carreggiata. La soluzione condivisa è quella che prevede, per il flusso di traffico attualmente interessante le vie oggetto dell’intervento, l’istituzione di un senso unico di marcia, soluzione più idonea ed efficace per migliorare il transito in sicurezza dei veicoli e dei pedoni.

L’Assessore alla Viabilità e Traffico Raimondo Cacciotto e il Comando di Polizia Locale mettono in atto un cambiamento di rotta nelle vie Matteotti, Marongiu, Giolitti, Don Sturzo, Rossi, Fratelli Rosselli, Palomba (nel tratto compreso tra via Porrino e via Matteotti), Tarragona e Rockfeller (nel tratto compreso tra via Nazioni Unite e via Matteotti), Nazioni Unite (nel tratto compreso tra via Palomba e via Giovanni XXIII^), Crispi (nel tratto compreso tra via Palomba e via Rockfeller), Rina de Liguoro (nel tratto compreso tra via Tarragona e via Rockfeller), attualmente strade a doppio senso di circolazione veicolare con sosta consentita su ambo i lati parallelamente all’asse longitudinale della carreggiata. I lavori, eseguiti dalla società In House con il coordinamento della polizia locale, avranno inizio da via Giolitti.

Nella foto una via di Sant’Agostino

S.I.

Psd’Az e più fanno disinformazione

ALGHERO – “Rispondere al profluvio di comunicati imprecisi che arrivano dal centrodestra è un lavoro tanto noioso quanto inutile, ma quando tali comunicati finiscono per produrre informazioni errate e dannose per i cittadini non ci si può esimere dalla risposta.
In particolare qualche giorno addietro ha suscitato la mia attenzione un comunicato congiunto del laboratorio politico che aggrega Patto Civico, Psd´Az, e più. In tale comunicato, riferendosi alla domanda di disoccupazione, si parla di fantomatiche modifiche apportate “in peggio, sia riguardo le condizioni economiche sia riguardo le pratiche ed i passaggi da effettuare sia all’ufficio del lavoro sia attraverso i patronati e i vari CAAF”, con riferimento a tempi molto stretti per la presentazione della domanda, seguite dall’affermazione che un ritardo può comportare la perdita di giorni di lavoro.
Eppure nell’era di internet, anche senza essere grandi esperti della materia, ma semplicemente visitando il portale INPS e ANPAL, si può facilmente appurare che per richiedere o meglio per fare la “domanda per il riconoscimento dell’indennità di disoccupazione NASpI” il cittadino che ha maturato almeno 13 settimane di lavoro, dovrà presentare la suddetta domanda all’INPS, in via telematica, attraverso uno dei tre diversi seguenti canali:
· WEB: servizi telematici accessibili direttamente dal cittadino tramite PIN attraverso il portale dell’Istituto;
· Contact Center integrato INPS – INAIL: n. 803164 gratuito da rete fissa oppure n. 06164164 da rete mobile;
· Enti di Patronato: attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi.
Tale presentazione dovrà essere fatta entro il termine di decadenza di sessantotto giorni che decorre dalla data di cessazione dell’ultimo rapporto di lavoro. I tempi strettissimi di cui parlano Patto Civico e le altre sigle corrispondono, dunque, a 78 giorni…
Presentando tale domanda peraltro, il lavoratore, adempie contestualmente ad un altro passo obbligatorio, quello di rendere la DID, ossia la dichiarazione d’immediata disponibilità al lavoro. Una dichiarazione questa, che prima poteva essere resa solo recandosi fisicamente al Centro per l’Impiego mentre ora è contestuale alla domanda di disoccupazione presentata all’Inps o tramite l’agenzia ANPAL, fatto questo che mi pare aver migliorato e non peggiorato le procedure.
Una volta quindi presentata la domanda di disoccupazione Inps e resa la DID, il lavoratore disoccupato deve presentarsi entro 15 giorni, al Centro per l’Impiego, per stipulare il patto di Servizio Personalizzato (PSP), che gli farà ottenere lo stato di disoccupazione e quindi l’indennità di sostegno al reddito prevista dalla nuova riforma degli ammortizzatori sociali e che lo farà entrare in un percorso agevolato per la ricerca attiva di un lavoro.
Se si continua nella ricerca si scopre che tale obbligo, è stato nei fatti introdotto dal Decreto Jobs Act n. 150, uno dei decreti attuativi del Jobs Act, che ha trattato appunto le politiche attive del lavoro e previsto l’istituzione della nuova Anpal (Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro) per disoccupati, che prevede le seguenti attività obbligatorie:
· Partecipazione attiva ad iniziative e laboratori utili a migliorare e rafforzare le competenze finalizzate alla ricerca attiva d’impiego. Ciò significa che il tutor, assegnato dal Centro per l’impiego, aiuterà il disoccupato, nella redazione del curriculum, preparare un colloquio di lavoro, frequentare incontri di orientamento;.
· Partecipazione ad iniziative formative, di riqualificazione professionale o altra iniziativa di politica attiva del lavoro; Il lavoratore disoccupato, dopo aver sottoscritto il PSP, può quindi essere convocato dal Centro per l’Impiego, per partecipare ad incontri ed altre iniziative di politiche attive, da tenere nei giorni feriali, con un preavviso di almeno 24 ore e non superiore alle 72 ore.
· Accettazione di congrue offerte di lavoro.
Direi, dunque, che se, piuttosto che fare dannoso terrorismo, gli amici del centrodestra avessero dedicato il loro tempo ad informarsi, avrebbero scoperto che le modifiche apportate sono migliorative e non peggiorative.
Peraltro mi preme ricordare che, proprio con l’obbiettivo di supportare al meglio la nuova Anpal, l’amministrazione comunale ha già da mesi avviato la ricerca di un locale più idoneo dove poter erogare i servizi previsti dalla nuova norma a sostegno dell’occupazione.
In conclusione ritengo vada ribadito che il dovere principale di chi diffonde comunicati sia prima di tutto quello di informarsi, in modo da evitare di fare cattiva informazione, ad esempio con affermazioni errate tipo: “ogni giorno di ritardo può significare un giorno in meno di retribuzione. cosa che in un periodo di grandi ristrettezze economiche è opportuno evitare”.
Credo, infatti, che la disinformazione “leda la dignità dei lavoratori e generi non poche insicurezze in essi”.

Pietro Sartore
Lista Per Alghero

“Stop pagliacciate, Bruno governi”

ALGHERO – “Il Sindaco di Alghero, Mario Bruno, dopo aver annunciato per la terza volta in tre anni le proprie dimissioni (la prima volta addirittura dichiarando di averle consegnate nelle mani del Segretario che, pare, si fosse dimenticato di protocollarle), anche stavolta eviterà di presentarle. Anzi, in questa occasione è proprio inopportuno che lo faccia!” E’ il consigliere di opposizione Michele Pais a commentare le annunciate dimissioni di Mario Bruno. A parte che, come sanno anche i bambini, in politica l’abbandono della poltrona non ci comunica ma si attua, ma anche questo rientra nel periodo insolito, anormale e marziano che Alghero sta attraversando o meglio subendo.

“Ha già una maggioranza stabilita e voti sufficienti in Consiglio comunale, non vedo proprio la necessità di dimissioni che sarebbero una pagliacciata e costituirebbero l’ennesima perdita di tempo”, e dunque l’appello di Pais, “Sindaco, anche in considerazione dell’inequivocabile comportamento del Consigliere Mimmo Pirisi e delle chiare parole dell’On. Lotto [Leggi], eviti di prendere ancora in giro gli algheresi con dimissioni farsa e perdere ulteriore tempo”.

“Governi, però! Faccia convocare il Consiglio comunale, permetta che questo lavori e che il confronto democratico si svolga in una situazione di “normalità”, abbandonando il “trucco” odioso della seconda convocazione e delle convocazioni a singhiozzo che costringono a maratone notturne, che tolgono dignità per primo a chi le impone (lei) e, per ultimo, a chi le subisce (noi)”. E chiude Michele Pais. “Le dimissioni sono una cosa seria, e anche in questo caso ne sta dimostrando poca (di serietà). Perciò, nel mio piccolo, le tendo la mano: non si dimetta, rinunci a dimissioni che assomigliano più a pagliacciate, e governi!”

Nella foto Michele Pais

S.I.

Siccità, Consorzio sotto accusa

ALGHERO – “Il monitoraggio mensile sul livello dei bacini e laghi dell’Agenzia Regionale del Distretto idrografico della Sardegna non lascia dubbi: il Nord Ovest della Sardegna è da tempo in grave crisi idrica. Una situazione che
merita massima attenzione da parte di tutti noi, e che richiama alla necessità di assegnare a questo bene
prezioso – che ğ l’acqua – una gestione attenta e accurata, migliore di quella avuta fin qui. Crediamo infatti che siano stati commessi alcuni errori”. Cosi i Rossomori che, attraverso un lunga nota, criticano e attaccano il Consorzio di Bonifica della Nurra per i gravi problemi connessi alla siccità in questa zona della Sardegna.

“Ci riferiamo per esempio al fatto che lo stato di allerta idrico ğ stato segnalato dall’Agenzia Regionale fin dal
giugno 2014, e che nonostante questo non è stata presa alcuna iniziativa concreta: nessuna
programmazione e gestione volta alla razionalizzazione o al risparmio è stata attivata, e gli agricoltori hanno
continuato a ricevere dal Consorzio di Bonifica della Nurra – dal 2014 per tutti i due anni successivi –
approvvigionamento idrico senza nessun limite.
Fino ad arrivare a quest’ultima campagna irrigua nel corso
della quale il problema si è evidenziato in tutta la sua gravità, arrivando di fatto a chiudere i rubinetti di
parecchie aziende agricole. Questo nonostante le rassicurazioni del Consorzio contenute nella
comunicazione del 27 marzo 2017, in cui garantiva un’efficiente stagione irrigua dal 1 aprile al 31 agosto a
tutte le aziende che ne avrebbero fatto richiesta. E invece le cose sono andate diversamente dagli impegni
contrattuali assunti dal Consorzio: gli agricoltori si sono visti limitare gli approvvigionamenti idrici in
pressione, in quantità e in tempo; alcuni di loro hanno ricevuto l’acqua cosi saltuariamente che hanno
dovuto abbandonare i campi seminati; altri sono riusciti a salvare il salvabile con perdite del 50% e oltre.

Una catastrofe sì, ma annunciata. E allora una prima domanda sorge spontanea: ma se l’allerta era stata
dichiarata fin dal 2014 come è stato possibile procedere come se niente fosse, ignorando il problema fino
al punto di mettere gli agricoltori nella situazione appena descritta?”

“A fronte di tutto questo venerdì 29 settembre il Consorzio di Bonifica ha convocato una riunione nel corso
della quale ha proposto ai consorziati una propria soluzione al problema. Niente di nuovo in realtà, una
vecchia idea da provare a giocarsi ogni tanto: il versamento dei reflui del depuratore di Sassari nel bacino
del Cuga.
In aggiunta a questo propone una sollecitazione nei confronti della Regione affinché venga
ultimato il collegamento del Cuga al Coghinas, collegamento che consentirebbe di approvvigionarsi delle
sue acque e per il quale mancano pochi chilometri di condotta”.

“Davanti a questa proposta del Consorzio come RossoMori diciamo che siamo assolutamente d’accordo con
la necessità di sollecitare il Governo regionale ad accelerare i lavori di collegamento del Coghinas al Cuga.
Siamo invece contrari con la proposta di immissione dei reflui del depuratore di Caniga direttamente nel
bacino del Cuga. Per alcuni importanti motivi. Il primo è che il bacino del Cuga è un deposito idrico strategico sia per il fabbisogno agricolo che per l’uso idropotabile della città di Alghero. In questi ultimi anni infatti è servito spesso a sopperire ai guasti della nostra rete e a tamponare varie crisi del collegamento con il Coghinas, garantendo l’apporto idrico necessario a non lasciare residenti e visitatori senza acqua. Se il Cuga dovesse ricevere i reflui di Sassari è chiaro che Alghero non potrà più contare su questo prezioso apporto idrico e in caso di emergenza i rubinetti degli algheresi resterebbero asciutti.

“Per quanto riguarda invece l’utilizzo dei reflui in agricoltura, pensiamo che se ne possa anche parlare, a
patto però che prima si siano verificate tutte le altre possibili alternative, individuando la più sostenibile
e sicura. Con una priorità chiara per tutti: quella di scongiurare un’altra annata siccitosa per gli agricoltori e
per la città. E infine, un’ultima osservazione su quanto comunicato dal Consorzio. Le soluzioni a problemi di questo tipo, che impattano sulla vita di tante persone ed aziende, devono essere il risultato di passi ragionati, discussi e condivisi con tutti i portatori di interesse. L’acqua è un bene primario il cui destino non appartiene solo ed esclusivamente al Consorzio di Bonifica della Nurra.

“Per concludere come Rossomori chiediamo che: la Regione si impegni a ultimare in tempi brevi l’ultimo tratto del collegamento con il Coghinas il quale potrà così contribuire alle esigenze degli agricoltori e della città con scorte più ampie; venga finalmente messa in atto un serio piano di manutenzione dei 1300 km di linee idriche in gestione al Consorzio di Bonifica che sappiamo presentano grosse perdite; la programmazione territoriale che ha visto impegnati i sindaci della Rete Metropolitana affronti finalmente queste problematiche, ricordando ai sindaci che il bacino del Cuga è il primo esempio di rete a cui dovrebbero interessarsi, in quanto serve aziende di 7 comuni diversi; gli amministratori del territorio prendano coscienza del problema della gestione delle acque come tassello fondamentale per realizzare un piano di sviluppo rurale nella nostra Nurra; venga avviata una fase di concertazione con il territorio, in cui possa essere convolta l’intera cittă ed il suo territorio; il Consorzio di Bonifica inizi finalmente a mettere in atto una politica di incentivazione al minor consumo, applicando misure che portino ad un uso razionale delle risorse idriche, incentivando sistemi di irrigazione che eliminano qualunque spreco d’acqua, anche attraverso l’utilizzo di tariffe a scaglioni, differenziate per livelli di consumo”.

Nella foto la condizione del Cuga in questi giorni

S.I.

Aggressioni a Cagliari: lettera shock

CAGLIARI – Anche in questo caso, come in altri, la politica pare distante anni luce delle reali problematiche della cittadinanza. Un luogo accogliente come Cagliari sta diventando un posto dove regnano paura e terrore. E non si tratta di esagerazioni. Infatti non si contano più gli episodi di violenza legati, come da quasi quotidiane testimonianze, alla massiccia presenza di stranieri giunti con gli sbarchi. Spesso si tratta di algerini che, come nell’episodio riportato, hanno aggredito una giovane donna nel centro del capoluogo sardo. Com’è evidente siamo davanti a persone che non scappano dalla guerra (in Algeria non c’è alcun combattimento) e stanno arrivando, seppur in numeri limitati, ma senza alcun controllo. Questo sta diventando un vero allarme sociale. Sempre più diffuse le denunce attraverso i social e le forti critiche contro le Istituzioni locali, regionali e nazionali che, con gli organismi preposti, dovrebbero attivare quanto possibile per arginare quest’ondata di violenze. Riportiamo qui di seguito la confessione/denuncia di una cagliaritana.

Nella foto (postata dalla persona aggredita) il momento della denuncia

S.I.

Intorno alle 22:40 SONO STATA BRUTALMENTE AGGREDITA DA UN ALGERINO.
Ero a Cagliari in via Campidano, ferma davanti al ristorante Opera Prima, con il volto girato verso l’ingresso del locale.
SONO STATA SCARAVENTATA IN TERRA E MI È STATO STRAPPATO IL TELEFONO DALLE MANI.
Ho da subito urlato a squarciagola, rialzandomi da terra e mettendomi a inseguire il ragazzo per tutta via Pirastu (la strada che collega via Campidano a viale Diaz lato palazzo dell’Enel) continuando a urlare ininterrottamente. Proprio in questa via c’erano tre miei connazionali, tutti uomini, che alla vista della scena hanno ben pensato di far largo alla sfrenata corsa dell’Usain Bolt algerino mentre io continuavo a pregare il loro aiuto con tutta la voce che avevo in corpo. Non so chi siate ma…COMPLIMENTI!!!
Ho perso le tracce del giovane delinquente davanti al palazzo dell’Enel.
Nel mentre, dal locale, avevano avvertito i Carabinieri che mi hanno rintracciata poco dopo e mi hanno convocata vicino a piazza Matteotti.
LUI ERA LI, con la sua felpa rossa, i pantaloni mimetici e la nuca rasata, ma del del mio telefono nemmeno l’ombra (chissà dove l’avrà nascosto!).
L’HA RICONOSCIUTO ANCHE UN ALTRO SIGNORE, anch’egli convocato dai carabinieri, che si trovava a pochi metri da me durante l’aggressione.
È stato perquisito insieme a tutta la sua compagnia e dalle tasche tiravano fuori banconote da 50€ a gruzzoli di tre e quattro…NULLA DI STRANO, vero?
Poi è stato ammanettato e portato in caserma. Eravamo insieme, nella stessa stanza. Sono stata interrogata.
LUI È STATO MUTO, TUTTO IL TEMPO, CON UN SORRISINO SUBDOLO STAMPATO SULLA FACCIA.
Volete sapere un altro “scoop”? Possedeva già il foglio di espatrio per lasciare l’Italia entro sette giorni.
I Carabinieri, a cui oggi vorrei fare una statua per quanto mi hanno aiutata almeno a gestire lo spavento, hanno chiamato la PM di turno per convalidare l’arresto MA NON È STATO CONCESSO, perché il telefono in fondo non lo aveva…
RICAPITOLANDO io l’ho riconosciuto, mi ha aggredita, c’era un testimone, ma non è stato colto in flagranza di reato.
Adesso mi domando:
DOMANI SARÒ PIÙ SICURA USCENDO DI CASA?
MI TROVO IN UN PAESE GIUSTO?
Del telefono non me ne frega nulla, ma mi sono beccata uno spavento che non augurerei MAI a nessuno. Non lo auguro al PM, non lo auguro alla Boldrini, non lo auguro a tutte le persone a cui sarebbe “facile” in questi casi e con questa rabbia addosso augurare. Non è pelle, non è credo, non è religione. E’ vedere i miei diritti calpestati, il rispetto demolito, le forze dell’ordine inermi, in nome di cosa? Del buonismo? Del lavarsi la coscienza? Ditemelo voi perché io, in questa notte, non trovo più risposte, ma solo sconforto.

Ex-rom, 3 anni e nessuna bonifica

ALGHERO – Come si usa dire, prima o poi tutti i nodi vengono al pettine. Ed è un po’ quello che sta accadendo in queste settimane ad Alghero. La mancanza di mezza Giunta, sindaco traballante e maggioranza sgretolata non hanno prodotte le risposte neanche per problemi le cui soluzioni sono state annunciate svariate volte. E’ il caso della bonifica dell’ex-campo nomadi.

Uno dei primi provvedimenti assicurati, a parole, dall’amministrazione Bruno che si precipitò nel trovare le case ai nomadi. A sgombero avvenuto e con l’assegnazione di appartamenti ai rom, l’area che per decenni ha ospitato l’insediamento è ancora una mega discarica con valori di veleni contenuti nel terreno già certificati. Più volte è stato annunciato che il finanziamento della Regione era pronto e a disposizione, ma ad oggi ancora niente è stato fatto. Tutto questo a pochi metri da attività pubbliche e private, da abitazioni e lungo la strada che conduce all’aeroporto. Come detto più volte in questi giorni, forse, anche questo problema un commissario regionale l’avrebbe già risolto. Invece ad oggi, trascorsi tre anni e quattro estati, siamo ancora nel campo, è il caso di dirlo, delle intenzioni.

Nelle foto e video la pessima condizione ambientale dell’ex-campo nomadi