Regione, agenda Commissioni

Cagliari, 3 novembre 2017 – Riprenderanno la prossima settimana i lavori delle commissioni permanenti del Consiglio regionale. Martedì 7 novembre, alle 10,00, si riunirà la Terza Commissione (Bilancio e Programmazione), presieduta da Franco Sabatini (Pd) per l’esame della manovra finanziaria 2018-2020. In programma le audizioni dei rappresentanti di Confindustria, Confapi, Confartigianato, Cna e delle associazioni agricole (Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Copagri, Oilos, Lega Cooperative, Confcooperative, Unicoop, Agci e Unci). Nel pomeriggio le audizioni proseguiranno con i rappresentanti di Confesercenti, Confcommercio, Anci e Asel.

Sempre per martedì, ma alle 16,00, sono convocate anche la Quarta e la Quinta Commissione. Primo punto all’ordine del giorno del parlamentino del “Governo del territorio” l’elezione del nuovo presidente dopo le dimissioni di Peppino Pinna (Udc). Successivamente sarà sentito l’assessore ai Lavori pubblici Edoardo Balzarini sul P/172 (Capitalizzazione di Abbanoa), D.L. 459 (Riforma dell’Ato) e sulle parti di competenza della manovra finanziaria 2018-2020. I lavori proseguiranno mercoledì 8 novembre alle 16.00 con le audizioni degli assessori all’Urbanistica e all’Ambiente Cristiano Erriu e Donatella Spano sulla manovra di bilancio 2018-2020. Sempre sulla finanziaria sarà incentrata anche l’audizione dell’assessore ai Trasporti Carlo Careddu in programma per giovedì 9 novembre alle 10,30.

La Quinta Commissione presieduta da Luigi Lotto (Pd) sentirà invece i rappresentanti del Consorzio “Grano Cappelli” sulle problematiche della filiera regionale del prodotto. I lavori proseguiranno mercoledì 8 novembre alle 10,30. Al centro della seduta le difficoltà del settore ittico con le audizioni di Uila pesca, Flai Cgil e Fai-Cisl e dell’assessore all’Agricoltura Pierluigi Caria che illustrerà il Dl 457 “Risarcimenti dei danni causati dai delfini”. Il parlamentino delle Attività Produttive, infine, esaminerà le parti di competenza della manovra finanziaria 2018-2020.

Mercoledì 8 novembre, alle 11,00, si riunirà anche la Prima Commissione (Autonomia e ordinamento regionale) presieduta da Francesco Agus (Campo Progressista) che si occuperà delle questioni riguardanti il personale dell’Agenzia Forestas. In programma l’audizione degli assessori al Personale e all’Ambiente Filippo Spanu e Donatella Spano.

Nella foto il Consiglio Regionale

S.I.

Cpr, la Regione fa propaganda

ALGHERO – “Quanto accaduto ieri nell’auditorium del Liceo di Macomer, oltre che essere di cattivo gusto, va contro i più comuni dettami della democrazia: utilizzare l’Istituzione pubblica della scuola, per propagandare la politica dell’accoglienza e per convincere della bontà dell’apertura del Cpr, è l’ennesimo schiaffo inferto alla popolazione ed alla Città, che da tempo chiede di potersi esprimere democraticamente”. Il Comitato Cittadino contro l’apertura del CPR a Macomer critica l’atteggiamento della Giunta Pigliaru che vuole imporre la realizzazione del Centro di Prima Accoglienza a Macomer con tutti i gravi problemi che ne conseguono.

“La domanda sorge spontanea : per quale motivo si è voluto limitare l’incontro odierno alle sole classi quarte e quinte? A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca, molto probabilmente hanno voluto accattivarsi il consenso dei futuri votanti, promuovendo come generosa accoglienza quella che in realtà è una vergognosa mercificazione di vite umane. Ci sono ben altri luoghi, più adatti, per informare la popolazione e le scolaresche, invece la Regione Sardegna, in complicità con l’Amministrazione comunale, strumentalizza la scuola pubblica, luogo che invece dovrebbe essere deputato allo sviluppo del pensiero critico delle persone. Il continuo rifuggire dal confronto è l’ennesima dimostrazione di una politica regionale e locale prepotente, che teme il contraddittorio e disprezza la democrazia”.

“Sarebbe stato meglio che le Istituzioni regionali e locali avessero mostrato altrettanta solerzia nel realizzare un incontro per ascoltare i tanti giovani sardi, costretti ad emigrare in cerca di fortuna all’estero, a causa di decisori politici patrigni che preferiscono reperire ingenti risorse per gli stranieri, lasciando le briciole agli interventi di contrasto alla disoccupazione giovanile. Come Comitato Cittadino ci facciamo portatori del totale dissenso della popolazione a questa gestione dissennata e scellerata delle politiche sul fenomeno migratorio, ed a breve comunicheremo le modalità e le date certe in cui avvieremo la raccolta firme per richiedere il referendum, ancora negato dall’Amministrazione Comunale e dalla maggioranza che la sostiene”.

Nella foto un Centro di Prima Accoglienza

S.I.

Turismo, 10 aziende per Mosca

CAGLIARI – Le aziende turistiche interessate hanno tempo fino al 10 novembre per presentare la domanda di partecipazione per la fiera “Buongiorno Italia”, in programma dal 5 al 12 dicembre a Mosca: come co espositori all’interno dello stand della Regione e come seller nel workshop Italia organizzato dall’Enit per la giornata del 12 dicembre.

Cultura, moda, lifestyle e turismo saranno al centro della “settimana italiana a Mosca” (http://italyweek.ru/it/), che si svolge per il secondo anno consecutivo nel Palazzo Maneggio, a pochi passi dalla piazza Rossa: conferenze tematiche, incontri d’affari, un ricco programma di eventi culturali serali per una esposizione che vuole attirare l’attenzione del grande pubblico russo verso il nostro paese. La Regione Sardegna partecipa alla kermesse con un suo stand, all’interno del quale sarà possibile ospitare, in qualità di co espositori, un massimo di 10 aziende sarde operanti nel settore turistico. La partecipazione delle imprese, trattandosi di una manifestazione dedicata solo al pubblico, sarà espositiva e gratuita. Saranno a carico delle aziende ammesse le spese di viaggio, vitto e alloggio del personale presente alla manifestazione nonché l’espletamento di tutte le formalità relative all’ottenimento del necessario visto d’ingresso per la Russia. Le imprese potranno esporre unicamente il materiale relativo alla propria azienda o al consorzio o associazione cui appartengono.

Per quanto riguarda invece il workshop Enit, in programma nel pomeriggio del 12 dicembre, sono previsti incontri b2b con la partecipazione di buyers e hosted buyers dalle regioni russe e Csi. Sia per la partecipazione alla Fiera che per quella al workshop Enit, le domande di partecipazione andranno inviate all’indirizzo tur.promozione@regione.sardegna.it entro e non oltre le ore 12.00 del 10 novembre 2017, utilizzando la modulistica disponibile sul sito della Regione: http://www.regione.sardegna.it/j/v/2644?s=1&v=9&c=389&c1=1284&id=63774

Nella foto la fiera di Mosca del Turismo

S.I.

Forza Italia su Area Metropolitana

CAGLIARI – Forza Italia riaccende il dibattito su Cagliari metropolitana. Il coordinamento azzurro per l’area metropolitana, guidato da Giorgio La Spisa, in accordo con il coordinatore regionale Ugo Cappellacci, si mobilita per promuovere una serie di incontri sui temi di attualità e sulle scelte politiche amministrative per l’area del capoluogo della Sardegna.

Si comincia lunedì 6, alle ore 18, presso la sala “Search” del Palazzo Civico di Cagliari (Largo Carlo Felice 2) con la tavola rotonda pubblica intitolata “Cagliari e la città Metropolitana”. Sui temi dell’Urbanistica, della Sicurezza, della Viabilità, dei Trasporti e del rapporto tra il centro e la periferia si confronteranno Stefano Schirru (consigliere metropolitano), Gigi Concu (sindaco di Selargius), Tomaso Locci (sindaco di Monserrato), Luigi Frau (consigliere comunale di Capoterra), Gabriele Asunis (assessore di Monserrato). L’incontro sarà moderato da Umberto Oppus.

Nella foto gli onorevoli azzurri

S.I.

New York, maratoneti sardi dell’Aou

CAGLIARI – Alla Maratona di New York di domenica 5 novembre correrà anche un pezzo di Sardegna: ventisei atleti avranno nelle loro canotte i loghi dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari e della Regione per dimostrare anche praticamente quanto sia importante il binomio sport e salute. I magnifici ventisei (tra di loro diversi dipendenti dell’Aou di Cagliari) sono partiti ieri alla volta della Stati Uniti. «È una bellissima esperienza – spiega Paolo Serra, medico allergologo e patron di Cagliari Respira, l’ormai tradizionale appuntamento della mezza maratona Città di Cagliari – e siamo orgogliosi di portare nella Grande Mela le insegne della Sardegna e della nostra azienda che, con Policlinico e San Giovanni di Dio, è fortemente impegnata a promuovere sani stili di vita e prevenzione».

Per Giorgio Sorrentino, direttore generale dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari, «è un evento molto importante e siamo orgogliosi che i ventisei maratoneti sardi abbiano deciso di correre con il nostro logo nel cuore. L’attività fisica è fondamentale per la prevenzione delle malattie. Gli stili di vita sani sono fondamentali e noi ci crediamo tantissimo». I maratoneti arriveranno a New York questa sera. Domani le prove generali e domenica la gara.

Nella foto i maratoneti sardi

S.I.

Sanità, FI Ozieri: nessuna certezza

OZIERI – “Il Piano di Riordino della rete Ospedaliera Regionale recentemente presentato nella sede del Comune dal “plenum” dei sindaci di centro sinistra del nostro territorio ci offre l’occasione per presentare alcune doverose precisazioni”. Cosi Sandro Farina, Coordinatore Forza Italia Ozieri, sulla mancate promesse della Giunta Pigliaru di centrosinistra sulla sanità del Nord Sardegna.

“Così come avevamo ribadito nella conferenza stampa del 14 ottobre scorso, a pochi giorni dall’approvazione in Consiglio Regionale, il presidio unico Ozieri-Alghero non ha ancora ottenuto la qualifica di I livello, più volte richiesta non solo a parole ma nei fatti attraverso la presentazione di diversi emendamenti, proposti dai nostri consiglieri regionali, che ne richiedevano il riconoscimento da subito e non, così come invece approvato, da un fantomatico 2018. Non si conoscono infatti né l’eventuale mese di realizzazione della rianimazione (condizione necessaria per la realizzazione del riconoscimento) né tantomeno un preciso iter di realizzazione ed i passaggi procedurali. Ad incrementare ulteriormente lo stato di incertezza è giunta la decisone del Consiglio Regionale di riconoscere il I livello con monitoraggio successivo sulla sussistenza dei requisiti per tale qualificazione”.

“Non capiamo sinceramente il perché, quindi, di tanto manifesto ottimismo esternato dal Sindaco di Ozieri in quella che, a suo dire, doveva essere una conferenza stampa ma che, a nostro parere, sembrava più uno spot elettorale. Non è infatti strano pensare che la soluzione adottata per il presidio di Ozieri-Alghero serva solo a procrastinare i tempi di realizzazione della riforma cosi da giungere “indenni” da critiche al prossimo appuntamento delle elezioni regionali. D’altronde il piano di riordino è chiaro in proposito nel ribadire che Sassari avrà un 2° livello ma non un 1° e che forse, in futuro, se saranno soddisfatte tutte le condizioni accertate dal monitoraggio, si potrà avere il riconoscimento. Tutto ciò, come abbiamo più volte rimarcato, è stato riservato solo al nostro presidio ospedaliero e non, invece, ad altre realtà come quella di San Gavino Monreale che, pur avendo i requisiti al di sotto dei parametri richiesti, otterrà, senza richieste condizionate o monitoraggi, il I livello oltre ai fondi per la costruzione ex novo della struttura ospedaliera. Avremmo sinceramente gradito che quell’incontro in Comune fosse stato presentato anche alla presenza delle opposizioni in Consiglio ma capiamo benissimo che il clima di autocelebrazione della giornata sarebbe potuto essere inficiato dai tanti seri dubbi che la riforma appena approvata porta con sé”.

“Ribadiamo, ove cene fosse bisogno, il nostro impegno a vigilare sull’operato della Giunta Regionale affinché si inizi da subito un serio iter di realizzazione dei passaggi che potranno portare al conseguimento del riconoscimento e terremo ancor di più alto il livello di attenzione onde evitare l’ipotesi paventata di uno slittamento alla prossima legislatura”.

Nella foto l’ospedale di Ozieri

S.I.

Extra-alberghiero, nasce il registro

CAGLIARI – Con l’attribuzione dell’Identificativo univoco numerico (Iun), diventa realtà il registro regionale delle strutture ricettive extra alberghiere, istituito dalla nuova legge sul turismo approvata dal Consiglio regionale lo scorso 28 luglio. “È un passaggio importante nel nostro lavoro di costruzione di un sistema di regole del sistema turistico sardo e soprattutto nella lotta all’abusivismo alberghiero”, sottolinea l’assessora del Turismo Barbara Argiolas.

“Grazie all’attribuzione dello IUN – prosegue – stiliamo l’elenco delle strutture che operano nella ricettività extra alberghiera come bed & breakfast, residence, case vacanza e le altre tipologie individuate dalla legge sul turismo. L’esposizione del codice numerico è obbligatoria per la comunicazione e commercializzazione online dell’offerta ricettiva della struttura, un elemento che va a garanzia sia della clientela sia di coloro che operano in modo regolare”. Secondo quanto riportato dal comma 8 dell’articolo 16 della L.R. 28 luglio 2017, n. 16, lo IUN è attribuito in numerazione progressiva contestualmente alla registrazione allo Sportello unico per le attività produttive e per l’edilizia (SUAPE). Il comma prevede anche l’ufficializzazione dello IUN alle strutture esistenti entro 3 mesi dall’entrata in vigore della legge, termine rispettato grazie al lavoro degli uffici dell’Assessorato”.

A chi ha avviato la propria attività a partire dallo scorso 26 ottobre, l’identificativo verrà attribuito una volta completata la verifica da parte del SUAPE. Con la predisposizione del registro informatico, grazie allo IUN sará possibile l’immediato accesso alle informazioni relative alla struttura. Il provvedimento di attribuzione dello IUN e l’elenco delle strutture sono stati pubblicati oggi nell’area operatori del sito SardegnaTurismo (http://operatori.sardegnaturismo.it/it/registro-regionale-delle-strutture-ricettive-extra-alberghiere), nelle prossime ore verrà predisposta la pubblicazione anche sul sito istituzionale RAS e sul Bollettino ufficiale della Regione. “Il registro è stato predisposto in base ai dati comunicati dai Comuni”, avvisa Argiolas. “Eventuali anomalie o integrazioni potranno essere segnalate.

Nella foto l’assessore Argiolas

S.I.

Cisl esclusa, Regione condannata

CAGLIARI – “La Cisl Sardegna, la Siad e la Fendres – Safor manifestano il loro dissenso su una ipotesi di rinnovo del contratto collettivo regionale di comparto e la Regione Sardegna, in modo subdolo, convoca un tavolo per approvare quel contratto tenendo all’oscuro proprio le sigle sindacali contrarie”. Così il Vicecapogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale Marco Tedde – Sembra il racconto di una marachella commessa da bambini discoli, invece no. Si tratta del comportamento che la prima istituzione regionale, cioè la Regione Autonoma della Sardegna, ha avuto nei confronti di alcune organizzazioni sindacali tra le più rappresentative al livello nazionale”.

“Cisl Sardegna, Siad e Fendres – Safor sono state costrette a ricorrere al giudice del lavoro per far valere i loro diritti e far dichiarare l’antisindacalità delle condotte assunte dalla Ras. Il processo non ha avuto neppure il tempo di svolgersi – precisa il consigliere regionale algherese – in quanto la Regione dopo l’avvio del processo ha ritirato l’accordo sul contratto collettivo regionale di comparto passato con l’esclusione delle organizzazioni sindacali dissenzienti, ha ammesso il comportamento antisindacale e ha chiesto al giudice di dichiarare la cessazione della materia del contendere. Una retromarcia che non ha evitato alla Regione Sardegna la condanna al pagamento delle spese di lite con i soldi dei sardi”.

“Quando ho letto gli atti – attacca ancora l’ex Sindaco di Alghero – non riuscivo a credere che le violazioni contestate fossero riconducibili alla più alta istituzione regionale che è riuscita a degradare il rapporto con soggetti detentori di fondamentali diritti costituzionali a pratiche di raggiro levatine. Mi auguro che il Presidente Pigliaru – conclude il consigliere regionale di Forza Italia – possa fornire una risposta all’interrogazione da me presentata oggi a Cagliari su quanto accaduto e sulle motivazioni del grave comportamento antisindacale da parte della Regione che comporterà a carico dei sardi il pagamento delle spese processuali.”.

Nella foto gli onorevoli azzurri Zedda e Tedde

S.I.

Bandi agricoltura: infinita via crucis

CAGLIARI – I giovani in Sardegna credono nell’agricoltura. Lo confermano anche gli ultimi dati presentati da Union camere a Milano al Villaggio Coldiretti il 30 settembre scorso riferiti al primo semestre 2017. L’Isola è al quarto posto tra le Regioni italiane per numero di aziende under 35 con 4.238 (al primo posto la Sicilia seguita da Campania e Puglia). Aziende che rappresentano l’11,6% rispetto al totale delle imprese agricole, il dato più alto in Italia, cosi come l’Isola detiene il primato di crescita rispetto al 2016 con un + 43,1%. Eppure questa vivacità, accompagnata da progetti innovativi che stanno rivoluzionando l’agricoltura (come dimostrano i giovani presenti nei mercati di Campagna Amica piuttosto quelli che ogni anno partecipano a Oscar green il premio ideato da Coldiretti Giovani e riservato alle aziende innovative under 40), è frustrata dalla burocrazia e da una politica pasticciona. Lo spaccato di questo muro con cui devono confrontarsi i giovani volenterosi che vogliono investire nella terra arriva dai bandi del Psr riservati ai giovani: il primo insediamento, nella versione semplice e in quella legata agli investimenti (pacchetto giovani).

Bandi sul quale si era posta tanta enfasi in fase di presentazione del Psr, e dove si poneva l’accento soprattutto sull’iter semplificato e veloce, quale sarebbe dovuta essere la presentazione delle domande a sportello, il finanziamento di tutte le domande e la brevissima tempistica: entro 90 giorni dalla domande si sarebbe saputo l’esito. Sono rimaste promesse, parole, niente di più. Solo il percorso per la pubblicazione del bando si è trasformato in una via crucis. A luglio 2016 si approva il bando e si annuncia che da metà settembre fino a metà gennaio si potranno presentare le domande. Comincia la corsa degli aspiranti giovani agricoltori. Che si rivolgono agli agronomi per predisporre le domande e adempiere a tutte le attività propedeutiche in cui devi presentare un progetto cantierabile. Quindi servivano preventivi, apertura partita iva, fascicolo aziendale, contratti di affitto e quanto altro.

Il 13 settembre però il bando viene sospeso e il 21 novembre revocato. Il 5 dicembre viene approvato il nuovo bando che prevedeva la presentazione delle domande a gennaio. Ma dai primi di gennaio la data di presentazione è spostata a fine gennaio ed il 25 dello stesso mese viene ancora sospeso. Per essere riaperto definitivamente con decreto del 27 febbraio per inizio presentazione delle domande da metà marzo fino a metà aprile. In questi sei mesi (da settembre 2016 a marzo 2017) ci sono casi di diversi giovani che hanno nel frattempo compiuto 41 anni perdendo il prerequisito per poter usufruire del premio. Altri lo stanno perdendo in attesa che venga riaperto il bando: uno dei punti di forza del bando a sportello era che si sarebbe riaperto periodicamente.

La prossima settimana, dopo oltre sei mesi di silenzio e attesa per i giovani, cominceranno le istruttorie delle domande. Sono dunque ancora lunghi i tempi per arrivare alla conclusione dell’iter. Inoltre due terzi dei giovani che hanno presentato domande non saranno finanziati visto che con le risorse a disposizione (70 milioni totali), saranno finanziate 572 domande su oltre 1600 per il primo insediamento (sono disponibili circa 20 milioni) e massimo 400 di oltre 1200 per il pacchetto giovani (disponibili 30 milioni). Con i rimanenti 30 milioni (dei 70 disponibili) saranno finanziati gli investimenti.

“Perché – si chiede il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu – si sono aperti i bandi chiedendo anche la cantierabilità quando non avevano gli applicativi? In questo modo non facciamo altro che allontanare i giovani dall’agricoltura. La fase di start up è la più difficile se poi la politica anziché aiutarli gli mette anche il bastone tra le ruote siamo al paradosso. Aldilà di questi numeri dietro ci sono le storie di giovani in carne e ossa, che hanno speso soldi per avviare l’azienda alla quale si erano promessi aiuti disattesi. Partecipando al bando devono rispettare anche dei tempi e direttive. Hanno i progetti bloccati”.

“Mentre dal ministero grazie a Coldiretti Giovani siamo riusciti ad ottenere lo sgravio contributivo per gli under 40 per i primi 5 anni (totale per 3 anni, del 66% e 50% per il quarto e quinto anno) la Regione Sardegna li frena. Purtroppo avevamo ragione noi quanto sollevavamo dei dubbi sul bando a sportello, e sull’utilizzo del Sian, il sistema informatico nazionale, che ci legava ad Agea. Adesso si torna al passato, ma abbiamo perso tempo, oltre che disilluso diversi giovani, diversi dei quali hanno dovuto cercare nuove strade lontane dall’agricoltura”. “La nostra – precisano presidente e direttore – non è una polemica ma una semplice lettura di un errore politico di 3 anni fa i cui risultati oggi pesano sulle giovani imprese della Sardegna”.

Nella foto un incontro della Coldiretti

S.I.

“Migranti, Sassari è insicura”

ALGHERO – “Parole, parole, parole! Restiamo basiti da ciò che leggiamo nelle dichiarazioni del Sindaco Sanna sulla situazione dei migranti a Sassari. Nessuno dei sassaresi, che fino ad ora hanno dimostrato di essere maturi, responsabili e assolutamente tolleranti e neanche noi del Coordinamento cittadino di Forza Italia di Sassari, ha mai soffiato “sul fuoco dell’intolleranza” e della polemica né tantomeno utilizzato termini o parole che potessero in qualche modo fomentare episodi di io violenza”. Cecilia Cherchi Coordinatrice Forza Italia Sassari, Pietro Pedoni Vice Coordinatore e Giampietro Miscali ViceCoordinatore commentano i gravissimi fatti di Sassari con l’esplosione dei disordini a Santa Maria di Pisa tra residenti e migranti.

“Piuttosto chiedemmo già da tempo ed in tempi non sospetti, un aumento delle misure di controllo in tutto il territorio sassarese, soprattutto nelle zone considerate più a rischio, di concerto con Prefettura e Questura.
Nelle dichiarazioni del primo cittadino si afferma che il numero dei migranti è di gran lunga superiore a quello che una città come Sassari può sopportare, così come previsto dagli accordi tra Anci e Ministero dell’interno. Si parla di un’attivazione dello Sprar – il servizio per richiedenti asilo – mentre invece a giudicare da ciò che si vede anche ad occhio nudo, siamo in pieno CAS – quindi nel bel mezzo dell’accoglienza straordinaria”.

“E allora noi di Forza Italia di Sassari, come forza politica responsabile, alla quale sta a cuore la sicurezza dei cittadini residenti in città, anche a tutela degli extracomunitari regolari e di coloro che attendono di perfezionare la loro posizione chiediamo: di quale numeri stiamo parlando? Quali sono gli accordi raggiunti sui numeri e quanti extracomunitari sono effettivamente presenti in città? È possibile avere un elenco delle strutture che ospitano i migranti e quanti di costoro sono ospitati, per usare un eufemismo, in ognuna di esse dove spesso vengono stipati senza un minimo di controllo, di pulizia ed igiene?”

“Mentre ci poniamo questi quesiti, sentiamo parlare di risistemazione di marciapiedi, di riqualificazione delle zone cosiddette degradate, ancora di piste ciclabili che i sassaresi hanno dimostrato in tutte le salse di aver mal digerito, di ristrutturazione di locali fatiscenti, di dialogo con i cittadini mai attuato in tre anni di amministrazione, dove le scelte sono state calate dall’alto, di milioni a pioggia, di ” attività micro imprenditoriali” e di ” riscatto della popolazione residente”.

“Tutto questo nell’anno e mezzo che manca alla fine del mandato e soprattutto dopo non averlo realizzato nei primi tre anni e mezzo di amministrazione? Noi del coordinamento cittadino di Forza Italia di Sassari, condannando qualsiasi episodio di violenza e di intolleranza in tutte le sue forme e ringraziando tutte le forze dell’ordine che con grande sforzo e fatica si adoperano per mantenere la sicurezza in città, crediamo che ciò che abbiamo letto nelle parole del Sindaco di Sassari, altro non sono che promesse che, come è avvenuto in questi ultimi 13 anni non verranno mai realizzate, di soluzioni che non danno risposte nell’immediato e che i cittadini subiranno un nuovo tentativo di seduzione per poi essere come sempre abbandonati a se stessi nella quotidianità tra degrado, mancanza di certezze e insicurezza”.

Nella foto il quartiere di Santa Maria di Pisa dove c’è il centro di accoglienza

S.I.