“Forza Italia e UDC spaccati e contro la maggioranza. Turismo e Parco di Porto Conte mortificati. Chiediamo chiarezza”

ALGHERO – “Da diverso tempo erano evidenti le profonde spaccature interne ai forzisti, ma nonostante l’ambigua posizione di lotta e di solitario governo assunta a più riprese da Forza Italia nei confronti del sindaco e della giunta, non immaginavamo si potesse arrivare a una situazione come quella a cui abbiamo assistito in consiglio comunale, dove il capogruppo di Forza Italia, di soppiatto e disattendendo qualsiasi accordo interno alla maggioranza e qualsiasi impegno preso, anche da loro stessi, con i comparti economici cittadini, ha scelto slealmente di votare un emendamento strumentale della sinistra che ha snaturato la variazione di bilancio approvata dalla giunta lo scorso ottobre. Di fatto alcuni consiglieri di Forza Italia e dell’UDC votando con la sinistra hanno sovvertito il voto degli algheresi e creato una frattura con gli alleati. L’unica posizione coerente e responsabile è stata quella della consigliera Tatiana Argiolas che evidentemente ha ben chiaro cosa significhi la lealtà e il rispetto degli impegni verso gli elettori e la sua maggioranza. Sembrerebbe che il capo di Forza Italia Marco Tedde abbia perso il controllo del suo partito: a lui in questo momento, in qualità di commissario cittadino, chiediamo di fare chiarezza su questo secondo ( il primo era stato in giunta sulla stessa delibera) grave episodio, prendendo posizione e dicendo ai cittadini e agli alleati quale sia la collocazione di Forza Italia: amministrare con il centrodestra nell’interesse di tutta la città, mantenendo gli impegni presi con le imprese e i lavoratori e le famiglie, oppure tradire il voto dei propri elettori alleandosi con la sinistra, come avvenuto ieri. La scelta incomprensibile, di disattendere un preciso impegno preso con il comparto turistico relativamente all’utilizzo dei fondi derivanti dall’imposta di soggiorno, che è una imposta di scopo fra le cui finalità è previsto anche il supporto dell’attività turistica, non è uno sgarbo nei confronti dell’assessorato al turismo, quanto piuttosto un colpo all’intero comparto turistico e alla credibilità degli impegni assunti dal partito pilotato da Marco Tedde per lo sviluppo e la crescita dell’economia algherese. Oltre alla scelta di Forza Italia di spaccare la maggioranza, alleandosi con la sinistra, e di sottrarre le risorse necessarie al turismo, sottolineiamo il comportamento altrettanto singolare di due consiglieri dell’UDC che hanno votato con l’opposizione, sottraendo un finanziamento di 50,000€ al Parco di Porto Conte, guidato da un presidente dello stesso partito, e nel cui cda è presente anche una esponente di FI, per destinarli ad un progetto su uno sportello di mediazione familiare, competenza già presente all’interno dell’amministrazione. Entrambi i progetti sono poi di fatto impossibili da realizzare entro il 31 dicembre 2023. Un vero e proprio inammissibile spreco di risorse: duecentomila euro che si sarebbero potuti impegnare nell’anno in corso e che deliberatamente e irresponsabilmente i sostenitori degli emendamenti hanno sottratto alla città e a due dei suoi asset più importanti: il Turismo e il Parco di Porto Conte. Parte di Forza Italia e schegge dell’ UDC vanno in consiglio comunale a braccetto coi compagni della sinistra algherese. Se intendono formulare nuove e improponibili proposte politiche, lo facciano sapere subito ai cittadini.
Delle due l’una: o “l’ex sindaco ed ex on. Tedde” ha ancora la capacità di guida dei suoi, e in tal caso li faccia rientrare nei binari, o invece sta cercando di smarcarsi dal centrodestra e di far saltare la maggioranza a pochi mesi dalla fine del mandato, nonostante si attribuisca il ruolo di partito con le maggiori responsabilità. A pagare lo scotto di questi “doppi” comportamenti per ora è solo la città, che, messa in secondo piano rispetto ai giochi di partito, merita maggiore rispetto da chi si è presentato nella coalizione di centro-destra e oggi si ritrova a votare con la sinistra”.

F.to Gruppi dei Riformatori, Noi Con Alghero, Lega, Psd’az, Fratelli d’Italia.

“Todde intollerante verso il dialogo, fuga dall’incontro vergognosa”

CCAGLIARI – “Ribadiamo la disponibilità a un incontro, non alle menzogne. Le regole della politica, sempre che qualcuno ancora ricordi il significato del termine, dovrebbero insegnare che la solidarietà si esprime nei confronti di coloro che hanno subìto attentati o minacce. Non ci pare che l’aver più volte espresso la disponibilità a un incontro e a un confronto pubblico possa essere inquadrato nell’ambito delle azioni di intimidazione, così come più volte accaduto nei confronti di Sindaci e amministratori in Sardegna.

Aver dato notizia dell’incontro riservato in trasmissioni televisive e successivamente aver fornito il giorno, l’ora e il luogo e anche le conclusioni politiche già precostituite agli organi d’informazione attiene alla scarsa educazione, all’assenza di stile e all’imbarazzante incapacità di sostenere un confronto. Il fatto che l’incontro si sarebbe dovuto svolgere presso l’abitazione del presidente Soru e il fatto che sia stato reso noto è vergognoso. Successivamente è stata espressa la disponibilità a un incontro in un luogo terzo, ma alla presenza dei giornalisti e con una diretta via Internet. Ciò che i 5Stelle hanno preteso anche per gli incontri istituzionali in occasione della formazione di precedenti governi del Paese. Prendiamo atto che dalla maggiore trasparenza possibile si sia passati al timore del confronto davanti a testimoni.

Difficile ricercare l’unità, dichiararsi disponibili al confronto quando sistematicamente si pratica la scorrettezza e l’offesa per timore che si possa vedere la differenza tra coloro che parlano del futuro della Sardegna con i sardi e quelli che parlano di assessorati tra pochi. Alle accuse gratuite risponderemo in modo secco e netto, ma continueremo a chiedere un confronto d’idee e tra persone per riunire la coalizione che oggi pochi hanno ulteriormente diviso.

Non vorremmo pensare che l’incapacità di reggere un confronto pubblico tra persone che provengono dallo stessa parte politica sia solo la prima avvisaglia dell’impossibilità di sostenere confronti con gli avversari del centrodestra e un sintomo di possibile intolleranza verso il dialogo con i sardi e la Sardegna”

Progressisti, Liberu, +Europa, Upc, Progetto Sardegna.

La Todde diserta l’incontro (annunciato) con Soru

Alessandra Todde non si presenta all’incontro pubblico. Soru:«Non c’è altra soluzione che la consultazione popolare. Bisogna avere il coraggio di proporsi agli elettori»

Cagliari. Alessandra Todde non si è presentata all’incontro pubblico, aperto alla stampa e in diretta streaming, delle ore 12:00 di giovedì 16 novembre all’hotel Regina Margherita di Cagliari.

Renato Soru aveva accettato l’incontro chiesto da Alessandra Todde, pervenuto martedì scorso, “riservato e urgente”. Per questo, in virtù dei rapporti personali che li hanno visti collaborare in passato, si era concordato inizialmente che fosse a casa di Soru, al fine di garantire la riservatezza richiesta. La Todde, però, aveva reso l’incontro, di fatto, pubblico, anticipandolo durante la trasmissione televisiva diMartedì condotta da Emilio Floris. Da qui la scelta di aprirlo alla stampa e in diretta streaming.

«Ho chiamato per tempo Alessandra Todde», commenta Soru, «poi abbiamo mandato una nota stampa. Le ho chiarito che questo incontro avesse smesso di essere riservato. Con lei ci conosciamo da qualche anno, abbiamo collaborato in passato sul lavoro, per questo ho accolto con garbo il suo invito, in virtù dei rapporti personali che ci legano. Non avevo ancora sentito le dichiarazioni da Floris dove ha detto che non ci sarebbero state le primarie. Ha anche detto una cosa grave, che io e altri siamo usciti dal campo progressista e che lei ci farebbe rientrare. Ma io appartengo dal primo momento a questa casa. È lei che dovrebbe entrarci con più garbo e responsabilità. Stamattina l’ho chiamata per tempo. Facciamo l’incontro in un luogo pubblico, perché chiuderci in una stanza? D’altronde, privatamente, le avrei ribadito la richiesta di aprirsi a una consultazione popolare.

La Todde invece si è negata a questo confronto, che tra l’altro ho sollecitato diverse volte. Non è delle nostre vite private che stiamo parlando, ma di cose pubbliche, del presente e del futuro della Sardegna. Mi dispiace che anche oggi i cittadini della Sardegna non abbiano avuto la possibilità di ascoltare un dialogo costruttivo. La pregiudiziale della Todde, invece, è stata questa: senza primarie o niente. Ma la politica non è parlare con gli elettori? Non è aprirsi a un confronto trasparente?

Cosa succede adesso? Continuiamo il nostro percorso, andiamo avanti nella costruzione di una coalizione progressista, centrista e indipendentista, ci sono tante liste civiche che si stanno formando. Nell’impegno di chiarire un progetto e una proposta per la Sardegna. Ci sono segnali positivi: percepisco un avvio di mobilitazione. Sono convinto che ci sarà una partecipazione vera, sincera e interessata, da parte anche di persone che sono scontente, che non hanno votato in passato. Io di definitivo non ho mai posto nulla. La Todde ha la responsabilità di capire che ha frantumato un partito e una coalizione. Il noi è questo, insieme ai cittadini, non stare dentro una stanza. I 5Stelle sono nati col mito della democrazia diretta, cosa a cui io non ho mai creduto. Io credo invece nella democrazia parlamentare. È paradossale che proprio loro si sottraggono a una consultazione popolare. L’unità va praticata e non solo annunciata. La Sardegna in questo momento è senza voce. C’è bisogno di un’alleanza sarda che prenda in mano il momento storico che stiamo vivendo. Una seconda autonomia è necessaria. Abbiamo il dovere di provvedere al più presto a una ri-contrattazione dei nostri rapporti con lo Stato».

Voli pochi e salatissimi, indagine Antitrust. Moro: “Come avevamo chiesto”

CAGLIARI – “Avevamo chiesto tempestivamente l’intervento dell’Antitrust segnalando evidenti anomalie nel costo dei biglietti aerei da e per la Sardegna. Ci auspichiamo che l’Autorità garante della concorrenza e del mercato faccia luce sulle politiche di prezzo e di profitto praticate dalle compagnie aeree che oltre a essere fuori mercato rappresentano un grave danno per l’economia dell’Isola e per tutto il sistema Sardegna”. Così l’assessore regionale dei Trasporti, Antonio Moro, commenta l’avvio da parte dell’Antitrust di un’indagine sulle tariffe dei voli tra Sardegna e Sicilia e la Penisola.

“L’intervento del Garante – aggiunge l’esponente della Giunta Solinas – dimostra inoltre quanto le polemiche che ciclicamente vengono riproposte riguardo a una scarsa attenzione o a presunte responsabilità della Regione in queste dinamiche distorsive del mercato lesive del diritto dei sardi alla mobilità siano strumentali e pretestuose, oltre che inutili per migliorare l’efficacia e la competitività del trasporto aereo nell’interesse dei cittadini e delle imprese dell’Isola”.

Ecco l’incontro (in diretta streaming) tra Soru e Todde

CAGLIARI – L’incontro Soru-Todde si terrà alle ore 12:00 di giovedì 16 novembre all’hotel Regina Margherita, alla presenza della stampa e in diretta streaming. Non più a casa di Renato Soru, il quale aveva accettato l’incontro chiesto da Alessandra Todde, pervenuto martedì scorso, “riservato e urgente”. Per questo, si era concordato inizialmente che fosse in quella sede, al fine di garantire la riservatezza richiesta.

«Sorprendentemente Alessandra Todde», commenta Soru, «ha poi deciso, da sola, di rendere pubblico l’incontro ed anticipare la sua posizione in maniera molto netta, nel corso di un’intervista televisiva. Ora la mia casa non è più il luogo adatto per un incontro che si è reso pubblico e per questo stamattina ho comunicato ad Alessandra Todde la necessità di spostare il luogo dell’incontro in una sala dell’hotel Regina Margherita, che ho già provveduto a riservare. Inoltre ho proposto che l’incontro, per totale trasparenza, sia aperto alla presenza dei giornalisti e delle giornaliste, e in diretta streaming.

https://www.facebook.com/renato.soru/videos/191083810720507/?mibextid=YxdKMJ

Ribaltone in Consiglio, le Opposizioni (con parte di Fi e Udc) dirottano somme dell’Avanzo

ALGHERO – Ribaltone in Consiglio Comunale. Ieri è andato in scena, nella sala conferenze de Lo Quarter, qualcosa di parzialmente inatteso. Infatti, grazie ai voti di parte della maggioranza e alcune assenze (giustificate), le opposizioni sono riuscite a far passare alcuni loro importanti emendamenti rispetto alla delibera che prevedeva l’ammontare di 3milioni e 300mila euro di spendita per l’Avanzo di Bilancio. Passaggi, grazia al voto positivo dell’assemblea, che dirottano grosse somme (in totale quasi 300mila euro), verso altri “lidi” e progetti rispetto a quanto deciso dalla Giunta Conoci e portato ieri in Aula.

In particolare il voto di quasi tutta l’opposizione (Pirisi del Pd non ha partecipato al voto) più Camerada e Musu (Forza Italia) e Mulas (Udc) ha dirottato i fondi (50mila euro) destinati al Parco di Porto Conte alla realizzazione di uno “Sportello per la mediazione familiare”. Con 11 voti a 10 è stata presa questa decisione giustificata anche dal fatto che per il “Parco sono ben necessari più ingenti fondi come richiesto spesso durante questa consiliatura e non queste briciole che, tra l’altro, andrebbero a saldare i debiti pregressi tributari col Comune”, è stato detto ieri, mentre dall’altra veniva ricordata l’importanza di un’erogazione comunque importante per l’Ente di Casa Gioiosa.

Stesso discorso per il cambio di destinazione degli ingenti fondi che, a detta dell’Amministrazione sarebbero dovuti andare al settore turistico, “scelta rilevante e attesa da un settore primario per il territorio”, come indicato e illustrato anche dalla consigliera Argiolas di Fi (ma in rotta con la linea di ieri del partito) e dalla sua collega Pulina. In particolare per la creazione di un “data driven” sugli arrivi e presenze e altro. Mentre le opposizioni, con un emendamento sempre di Sartore, ancora con parte della maggioranza (Fi e Udc), dopo un esaustivo intervento di Camerada, hanno dirottati i fondi (150mila euro) sulla creazione di un sistema di video-sorveglianza in città (13 favorevoli e 9 contro). Oltre questo è passata positivamente la proposta di Valdo Di Nolfo per destinare delle somme all’Istituto Musicale Verdi.

E’ piuttosto prevedibile che il Sindaco Conoci non “faccia passare in cavalleria” quanto accaduto ieri. Probabili delle conseguenze legate alle rappresentanze dei partiti che hanno manifestato posizioni, non da oggi, differenti rispetto a quanto indicato dal Primo Cittadino. Anche se, come è giusto palesare, si parla di una votazione “conflittuale” riguardante solo un 6% dell’intero ammontare dell’Avanzo, perchè sulle altre voci Forza Italia e Udc hanno votato insieme al resto della maggioranza. Come sempre, ancora più in questo periodo pre-elettorale, è tutto in divenire. Certo è che, quanto accaduto ieri, non si vedeva da molto tempo.

Regionali, Grande Centro: “Chiediamo di essere coinvolti subito”

CAGLIARI – “Prendiamo atto che le segreterie nazionali non hanno velocizzato i tempi per la scelta del candidato Presidente e per la costruzione di un programma di governo per la nostra isola. Allo stesso tempo non hanno ancora coinvolto le forze politiche centriste, civiche e autonomiste della Sardegna, le uniche, ad oggi, ad aver reso pubblici i propri punti programmatici. Abbiamo detto chiaramente che quello deve essere il percorso da seguire e che il Grande Centro ha un peso determinante, e deve avere dunque pari dignità nelle decisioni. Se il nostro contributo però non dovesse essere gradito non potremo che trarne le logiche conclusioni”.

Antonello Peru, “Il Grande Centro”

Regionali, parte del Pd (con Soru) richiede a gran voce le primarie

CAGLIARI – Il centrosinistra vince quando si fa progetto collettivo e convince quando pensa e costruisce il cambiamento attraverso meccanismi di partecipazione e condivisione avendo come obiettivo di estendere le opportunità, restringere le disuguaglianze ed includere le periferie sociali, territoriali e di prospettiva.
Questi erano sembrati i presupposti che alimentavano gli animi di chi sedeva al primo incontro del tavolo della coalizione del centrosinistra sardo, animato dalla volontà di contrastare il peggior governo della storia autonomista della Sardegna e costruire un’alternativa credibile per la guida della Regione.
Alla base ci sarebbe dovuta essere la condivisione di un metodo di lavoro pubblico, aperto, partecipato, in cui ogni forza politica presente avesse pari dignità di opinione. Attraverso un dibattito diffuso di tutte le parti sociali, intellettuali e produttive si sarebbero dovuti costruire spazi di confronto e di condivisione necessari all’elaborazione di un programma politico trasparente, coinvolgente ed inclusivo.
Due gli obiettivi al termine del primo tavolo di coalizione:
 Abbattere l’astensionismo dilagante con un programma capace di ricreare entusiasmo e fiducia dei cittadini verso la politica.
 Individuare entro il mese di settembre la figura da proporre alla guida della Regione.
La sensazione però, fin dalle prime settimane, è stata, invece, quella che tale assunto si stesse
progressivamente disattendendo.
Il tempo scorreva senza affrontare apertamente una discussione politica che portasse ad una sintesi condivisa, con l’inevitabile conseguenza di far vacillare l’unità del cosiddetto Campo Largo.
A quel punto si è scelta la via della fuga dal confronto in campo aperto per rifugiarsi in una condotta lastricata di ombre e di bizantinismi formali mirati ad ottenere fittizie unanimità di partito fondate su Ordini del giorno, portati all’attenzione delle assemblee all’ultimo minuto e, puntualmente, resi inemendabili dai componenti che solo in quel momento ne leggevano i contenuti. Tutto basato sul richiamo alla responsabilità e ad una unità entrambe di facciata.
Lentamente il ruolo guida del Partito Democratico all’interno del tavolo del Campo largo è sembrato trasformarsi, appiattirsi su condotte in cui, pur di garantire accordi noti solo a pochi e fidati dirigenti, si è deciso di abdicare al ruolo di valorizzazione delle tante figure del centrosinistra capaci di offrire il proprio supporto alla guida dei processi, all’elaborazione delle idee e dei programmi utili al rilancio della Sardegna.
Ancora pochi giorni fa si annunciava la conclusione della stesura di una bozza di programma del centrosinistra predisposto da 120 persone che vi hanno lavorato su mandato del tavolo di coalizione del cosiddetto “Campo Largo”. Programma che ad oggi non è mai stato portato all’attenzione degli organi di Partito, che nessun circolo o federazione ha mai ricevuto o potuto contribuire a scrivere in supporto ai 120 estensori di cui pochi conoscono nomi e cognomi.
Il Partito Democratico avrebbe dovuto dare un contributo più forte al centrosinistra, con la sua storia ricca di esperienze, di figure autorevoli, di amministratori pubblici seri e competenti diffusi nel territorio in
1

rappresentanza di una comunità politica che andrebbe valorizzata e coinvolta, non continuamente mortificata con scelte che spesso risultano incomprensibili, calate dall’alto ai circoli che, per prossimità, devono render conto dell’operato e delle scelte del partito agli elettori del proprio territorio. Questo modo di operare favorisce la disaffezione e la rassegnazione tra gli iscritti e nei circoli sempre meno presidiati.
All’interno degli organismi del PD, in più occasioni e a più livelli, alcuni hanno tentato di portare la discussione su queste preoccupazioni, su quanto le dinamiche politiche si stessero allontanando dalla condivisione e dalla reale possibilità di coinvolgimento su scelte che sempre più si stavano muovendo su binari che conducevano a pericolose derive accentratrici.
È stato più volte posto l’accento sulla necessità di valutare attentamente il metodo di scelta per l’individuazione del/la candidato/a alla Presidenza, al fine di trovare la più ampia condivisione nel partito prima ed in tutto il centrosinistra poi.
Nelle scorse settimane, al termine di un lungo filosofeggiare, si è scelto “per il bene dell’unità della coalizione” di rinunciare alle primarie, fondamentale strumento di consultazione popolare che, come accaduto in febbraio per la scelta del Segretario Nazionale e di quello Regionale, avrebbe coinvolto circoli, iscritte/i, elettrici/ori nella scelta della propria leadership.
Contestualmente si è deciso di non presentare alcuna candidatura del Partito Democratico al tavolo di coalizione, nonostante diversi autorevoli esponenti del nostro partito avessero mostrato in più sedi e in più occasioni di avere un’idea di Sardegna sulla quale potersi confrontare.
Sulla scia del richiamo continuo alla responsabilità e all’unità del centrosinistra, si è chiesto ai componenti di assemblea e direzione regionale di dare fiducia ai delegati al tavolo affinché fossero supportati nel loro unico obiettivo che è sempre stato l’unità del Centrosinistra.
Unità sul cui altare si è deciso di bruciare dignità e patrimonio di risorse umane di cui il partito dispone.
Ora che quel tavolo ha perso la tanto acclamata unità ci si chiede se sia giunto il tempo di fermarsi a riflettere sui possibili disastrosi scenari che si potrebbero aprire.
Non aver affrontato le complessità che c’erano dentro e fuori il tavolo di coalizione e non aver ascoltato chi da tempo pone con forza tali questioni è stato un grave errore che ha portato alla spaccatura del centrosinistra. Perseverare in questa condotta determinerebbe conseguenze politiche che in questi giorni si sono solo affacciate all’orizzonte; porterebbe ad un suicidio politico di cui saranno le parti più fragili della società sarda a pagare il prezzo più alto.
La Sardegna, nei prossimi anni, ha l’opportunità di scrivere un nuovo capitolo della propria storia, anche grazie alla disponibilità di straordinarie risorse economiche. Dovrà decidere come declinare, anche da un punto di vista sociale e occupazionale, la transizione energetica e digitale. Si dovrebbe aprire una nuova stagione di sviluppo industriale, manifatturiero e dei servizi.
Utilizzando le proprie prerogative autonomistiche dovrà, attraverso una gestione sostenibile dei “beni pubblici e comuni” garantirne l’accesso universale a tutti i Sardi.
Dovrà farlo mettendo al centro le persone, i loro bisogni, i loro progetti di vita, per questo su temi come la sanità e il welfare, i trasporti, la scuola, l’energia non possono esserci tentennamenti o divisioni di parte.
2

Non si può rinunciare ad essere gli interpreti di questa necessità. Non si può non avere l’ossessione di una questione sociale che è il vero dramma della nostra isola. I dati forniti dalla Caritas rispetto alla povertà materiale e quelli che rivelano l’incredibile numero dei sardi costretti a rinunciare alle cure sono il contesto di analisi su cui agire con priorità e in modo trasversale e incisivo.
Le regionali del 2024 daranno alla Sardegna la classe dirigente che dovrà costruire risposte strutturali utili a trovare le soluzioni attraverso un dibattito diffuso e inclusivo di tutte le istanze sociali, intellettuali e produttive.
Per poter fare ciò occorre aprirsi alla costruzione di spazi di confronto e di condivisione, in modo che quella classe dirigente abbia una legittimazione forte e solida. Solo sentendosi parte attiva di un percorso si può invertire la rotta, tornare a coltivare la positività e superare la sfiducia nella politica e il conseguente astensionismo.
Queste sfide, queste responsabilità da cui, come “comunità politica” del maggior Partito del centrosinistra, non ci si può sottrarre, hanno bisogno delle migliori energie che il centrosinistra stesso può esprimere. Hanno bisogno di un richiamo alla responsabilità di tutti, non solo dei nostri mondi ma anche e soprattutto di una classe dirigente che ha il compito, il ruolo e il dovere di guidare i processi. Quando una via si chiude, si lavora per trovarne una seconda e una terza se necessario.
In gioco c’è il futuro della Sardegna e solo attraverso strumenti di partecipazione e condivisione democratica sulla scelta del/della candidato/a alla presidenza e sul programma, sarà possibile unire il POPOLO SARDO attorno ad una proposta alternativa in grado di sconfiggere la destra.

Il presente documento è aperto alla sottoscrizione da parte di qualunque iscritta/o al Partito Democratico che sia interessato e ne condivida il contenuto”.

Paolo Cassaro Caterina Deidda Martino Deidda Lidia Gioi Francesco Lecis Luca Madeddu Anna Paola Marongiu Roberto Martani Romina Mura Isabella Murtas Giuseppe Obinu Maria Obinu Luisa Pittau Pier Paolo Porcu Roberto Puddu David Puggioni Barbara Pusceddu Enrico Pusceddu Gabriele Sardu Giovanni Secci

Verso le elezioni, il Pd avvia gli incontri collegiali del Centrosinistra

ALGHERO – “Anche Fortza Paris scommette su un nuovo progetto per la città di Alghero. La nascente aggregazione che si pone come ferma alternativa all’attuale governo cittadino, si arricchisce dell’esperienza e dei valori della cultura cattolica e solidaristica che tanto ha dato alla formazione della politica del nostro paese.

Nei giorni scorsi presso la sede del Partito Democratico, le delegazioni delle due forze
politiche, hanno avuto modo di scambiare convincimenti e idee da porre a fondamenta dei programmi in vista delle future scadenze elettorali.

All’incontro con la segreteria del PD per la lista “Fortza Paris” erano presenti il Sindaco di Siligo Giovanni Porcheddu (delegato provinciale), l’avvocato Salvatore Deriu (delegato cittadino) e l’avvocato Bastiano Paoni (delegato per la città di Sassari).

Ina attenzione particolare è stata posta sulla necessità di coniugare il rinnovamento delle liste con la valorizzazione delle esperienze che la città può offrire.

Un città inclusiva, si è detto, non può prescindere dalla valorizzazione e dal coinvolgimento attivo di borgate e quartieri popolari, a cui devono essere forniti nuovi e più incisivi strumenti di partecipazione.

Una città matura e consapevole del proprio ruolo deve sapersi offrire a tutto il territorio circostante, in uno scambio ed un rinnovato patto per la valorizzazione e la fruizione del Nord Ovest della Sardegna.

Alghero come un hub del territorio, certi che solamente con tutti i comuni in rete si possano vincere le sfide di un mercato complesso, competitivo, in continua e rapida evoluzione.

A ciò si unisce la consapevolezza che, per Alghero, la valorizzazione dellla propria storia, della propria cultura e, in particolare, della lingua Algherese costituiscono le condizioni imprescindibili per un rilancio che sappia coniugare innovazione e tradizione.

La solidarietà e la giustizia sociale, l’autonomismo territoriale, il sostegno dell’associazionismo e la promozione dei valori identitari, sono i temi ritenuti in grado di offrire alla città una nuova speranza per il proprio futuro.

Una nuova speranza da costruirsi attraverso un cantiere aperto, in grado di dare una svolta con la promozione di un dialogo sincero con tutti quelli che hanno a cuore il bene collettivo. Al termine dell’incontro, a nome della segreteria del PD, Enrico Daga ha sottolineato come i tempi siano ormai maturi per convocare al più presto un primo incontro collegiale fra tutte le forze che hanno, in questi giorni, manifestato la volontà di realizzare un percorso comune per dare una svolta al governo della
città.In sintesi, si può affermare che il lavoro del cantiere per la buona amministrazione della città di Alghero ha preso il via”.

Partito Democratico Alghero

Progetto “Spiaggia facile” plauso agli assessori dei Riformatori Montis e Salaris

ALGHERO – “Con Delibera di G.R. 37/1 del 02/11/2023 son state approvate importanti variazioni al bilancio Regionale 2023-20025 tra queste, per l’anno 2023, è stata autorizzata la spesa complessiva di euro 4.500.000,00 a favore degli enti locali, per interventi finalizzati alla fruizione dei litorali (missione 01, programma 5, titolo 1), tra cui rientrerà anche l’acquisto di passerelle mobili per l’accesso alle spiagge delle persone con disabilità.
Sulla questione , come Riformatori, esprimiamo ampia soddisfazione per la proposta dell’assessore Regionale agli enti Locali anche relativamente ai solleciti indirizzati allo stesso da parte dell’assessore del Comune di Alghero Andrea Montis che piu’ volte ha , anche formalmente, evidenziato la necessità di fondi che colmassero carenze in tal senso.
Alghero ha, in questi ultimi anni, investito diverse migliaia di euro di risorse proprie per colmare dei gap che ci vedevano tristemente sprovvisti anche di semplici passerelle mobili per l’accesso ai tratti di spiaggia libera.
Non solo, durante le ultime due stagioni estive al lido San Giovanni è stata inaugurata la spiaggia per le persone con disabilità che grazie all’ausilio di associazioni di volontariato ha svolto un servizio molto apprezzato dall’utenza.
Sono state allestite delle strutture che permettono l’ingresso sull’arenile a persone in carrozzina.
Durante tutto il corso delle ultime due estati la spiaggia è stata presidiata dai volontari delle associazioni locali che si son resi disponibili a fornire assistenza sul posto nell’ambito del progetto denominato “Spiaggia Facile”.
Appare superfluo evidenziare che l’iniziativa ha riscosso tantissimo successo tra l’utenza e anche tra le associazioni che si occupano della questione .
Come Riformatori Algheresi, nel plaudere ai due nostri Assessori Montis e Salaris, proseguiremo con costanza a stimolare iniziative come questa, che poi son quelle che danno vero senso all’impegno Politico, auspicando che queste risorse possano essere trasferite alle amministrazioni nel piu’ breve tempo possibile”.

Vice Coordinatore cittadino dei Riformatori Sardi Pier Paolo Carta