Piu cresce a Porta Terra: scossoni. Città Viva contro Moro e Cacciotto. Mulas “molla” Selva

ALGHERO – Come anticipato da Algheronews, [LEGGI] la giornata di sabato 8 novembre ha contribuito a modificare gli assetti della Maggioranza che sostiene Cacciotto. Campagna di adesioni e crescita di Europa Verde / Alleanza Verdi e Sinistra (di fatto due differenti contenitori per un unico partito) che, come da locandina e convegno dell’8 novembre a Galboneddu, includeva tra i relatori dell’incontro prettamente politico, oltre al sindaco e la consigliera Podda, già transitati nella forza di sinistra radicale, anche l’assessore Raniero Selva e il consigliere comunale Giampietro Moro. Quest’ultimo eletto nella civica Città Viva e col delegato all’ambiente di sua espressione e non solo. Infatti, all’approdo in Giunta aveva contribuito, in maniera decisiva, anche il via libera di Christian Mulas, allora con Orizzonte Comune e poi passato nel Psd’Az.

Un alert politico che, a parte i caratteristici rumors da bar, non poteva che produrre degli effetti: Moro ufficialmente in Europa Verde / Avs (si mormora che possa diventarne il coordinatore cittadino) e Selva, anche se in questo caso non ci sono (ancora) conferme, anch’esso con Antonio Piu, assessore regionale leader isolano di Europa Verde, oltre che “regista” dell’amministrazione Cacciotto.

Cambiano gli equilibri col gruppo di sinistra radicale che, oltre Occhioni e Arca Sedda, si allarga a Podda e Moro con una rappresentanza che, al netto delle partecipate, vede 3 assessori e il sindaco. Una virata, come commentano i bene informati, verso sinistra e con sempre meno denotazione “civica”. 

Ma, come detto più volte, l’attuale compagine governativa si regge o almeno si dovrebbe reggere anche sulle altre due “gambe”: Partito Democratico e Gruppo Centrista., guidato da Maria Grazia Salaris e Pietrino Fois.  A parte l’organico e indubitabile sostegno dei 5 Stelle, consigliera e partito, per le altre forze tali movimenti potrebbero produrre degli effetti. A partire dal consigliere Mulas che non trovando più alcuna rappresentanza nè in Giunta nè nelle partecipate, potrebbe porsi in una posizione (ulteriormente) transitoria se non, addirittura, di opposizione.

Nel frattempo, com’era lecito attendersi e come detto, arrivano le prime reazioni ufficiali a tale situazione con la nota del coordinamento di Città Viva che si scaglia contro Moro e punta il dito anche contro Cacciotto.  “Prendiamo atto e senza sorpresa della decisione di cambiare casacca del Consigliere Moro eletto nella lista di Città viva nelle ultime elezioni Comunali. E’ l’ennesima conferma che in diversi si candidano nei Partiti e nelle liste civiche come se queste fossero dei taxi da utilizzare per l’occasione solo per proprio uso e consumo, senza minimamente tenere conto degli impegni presi con gli elettori a cui ci si è rivolti chiedendo il voto per se e per la lista di appartenenza».

E ancora: “Per quanto fin qui detto non si può non ricordare quanto sostenuto dal Sindaco Cacciotto in occasione della sua investitura a Sindaco da parte dei partiti e delle liste civiche il quale con fermezza sosteneva che sarebbero state intollerabili cambi di casacche da parte dei consiglieri eletti”.

“Ora siamo difronte ad atteggiamenti che poco hanno a che fare con la politica ma molto a che fare con interessi personali che vengono spacciati come scelte che la democrazia permette. In conclusione visto quanto sia delicato il momento chiediamo non sia il caso che il Sindaco convochi con la massima urgenza i Partiti e le Liste civiche facenti parte della maggioranza per quei chiarimenti utili a sgomberare quelle opacità che i cambi di Casacca hanno determinato”.

 

Nella foto l’incontro dei partiti che hanno sostenuto la candidatura di Cacciotto

“Continuano i regali della Todde ai comuni di sinistra: dopo Cagliari, ecco Nuoro”

CAGLIARI –  “Finalmente possiamo condividere con voi una notizia che segna una svolta attesa da oltre dieci anni: la Regione Sardegna ha assegnato al Comune di Nuoro un contributo di 10.380.405,26 euro per ripianare il disavanzo tecnico che da troppo tempo gravava sul nostro bilancio” queste le parole del Sindaco di Nuoro, Emiliano Fenu sulla sua pagina Facebook e a cui segue la nota stampa di Fausto Piga, Vice Capogruppo di FDI in Consiglio Regionale.

“Le delibere che certificano questa notizia non sono ancore pubbliche e già questo lo trovo poco rispettoso della trasparenza –  spiega Piga – ma ciò che salta subito agli occhi è che la Presidente Todde continua a fare figli e figliastri tra i sindaci e i comuni della Sardegna, privilegiando quelli del Campo Largo in modo imbarazzante”.
“Dopo i 9 milioni all’amico Massimo Zedda per abbattere la Tari della sola città di Cagliari discriminando gli altri 376 comuni della Sardegna, ora è la volta di 10 milioni per il Comune di Nuoro per ripianare le inefficienze amministrative dei mal governi di sinistra – attacca Piga –  due maxi regali a Sindaci del Campo Largo, di fatto uno schiaffo a tutte le amministrazioni comunali virtuose con i conti pubblici, di fatto uno schiaffo a quei cittadini che hanno amministrazioni di colore politico diverso dalla Todde”.
“Nella scorsa legislatura anche il centrodestra aveva supportato gli Enti locali che presentavano una situazione finanziaria compromessa, ma sempre con procedure trasparenti, non certo con queste modalità che mortificano la stragrande maggioranza dei Sindaci – attacca Piga – tra l’altro si tratta di importi milionari di grande entità in soccorso del malgoverno delle amministrazioni del Campo Largo, il tutto mentre CAL e ANCI denunciano l’esigenza di aumentare in modo strutturale il fondo unico per tutti i comuni”.
“Il fondo unico piange, ma gli amici sindaci della Presidente Todde ridono – conclude il meloniano – se davvero la Todde è attenta alle esigenze dei comuni, aumenti il fondo unico per tutti senza privilegiare i sindaci del campo largo e senza scatenare guerre di campanile.”

Giunta Regionale, ecco le ultime delibere adottate

CAGLIARI – La Giunta regionale ha approvato il documento contenente “le linee guida per la concessione del patrocinio oneroso” che prevede l’assegnazione di un contributo economico per sostenere in maniera concreta, iniziative di particolare rilevanza culturale, sociale, civile, coerenti con le finalità pubbliche istituzionali, che attualmente vengono sostenute solo in modo simbolico, con il riconoscimento del patrocinio non oneroso attraverso l’utilizzo del logo. L’obiettivo è quello di supportare concretamente manifestazioni, congressi, convegni, seminari, eventi, festival ecc. senza scopo di lucro, che si distinguono per le loro alte finalità artistiche culturali, scientifiche, educative, sociali e celebrative e per questo meritevoli del riconoscimento per i benefici diffusi che possono generare in termini di valorizzazione, promozione, diffusione del patrimonio culturale nell’ Isola o per la Sardegna.

La rigorosa istruttoria per l’ammissibilità delle domande verrà svolta dalla Direzione generale della Presidenza della Regione e sarà basata su criteri stringenti, strutturati e non derogabili.

Spetterà poi alla Giunta, in applicazione dei criteri dettati dalle linee guida, stabilire i beneficiari del contributo.

In ogni caso, la concessione del patrocinio oneroso non è cumulabile con altre forme di finanziamento da parte della Regione Sardegna.

Agricoltura

Su proposta dell’assessore dell’Agricoltura, Gian Franco Satta, la Giunta regionale, a seguito della straordinaria emergenza idrica in cui versa il sistema Cuga-Temo-Surigheddu-Bidighinzu, autorizza la spesa di 500mila euro a favore del Consorzio di bonifica della Nurra per l’approvvigionamento idrico mediante autobotti per usi zootecnici e abbeveraggi.

Sempre su proposta dell’assessore Satta, la Giunta regionale riconosce l’esistenza del carattere di eccezionale avversità atmosferica da siccità per l’annata agraria 2024, integrando i dati al secondo semestre dell’anno, sulla base della relazione dei tecnici di Laore svolta in sede di accertamento dei danni. La Giunta richiede, inoltre, che il Ministero dell’Agricoltura adotti un provvedimento normativo che riconosca l’esistenza del carattere di eccezionale avversità atmosferica dell’evento siccitoso per tutto il periodo dell’annualità 2024 nei territori delimitati dalla Regione Sardegna e che consenta, in deroga, l’accesso al Fondo di Solidarietà Nazionale.

Lavori Pubblici

La Giunta, su proposta dell’assessore dei Lavori pubblici Antonio Piu, Giunta ha approvato il programma triennale dei lavori pubblici dell’Amministrazione regionale, per il triennio 2025-2027 e il relativo elenco annuale 2025 degli interventi di competenza dell’Amministrazione regionale. La delibera verrà pubblicata dalla Direzione generale dei Lavori Pubblici nei siti dedicati. In particolare nella sezione “Amministrazione trasparente” del sito istituzionale della Regione Sardegna, nel sito della Banca dati nazionale dei contratti pubblici (SCP) del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT).

Sempre su proposta dell’assessore Piu, la Giunta ha adottato una delibera che integra lo stanziamento per gli interventi destinati all’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici e spazi pubblici, per cui la legge n. 12 dell’agosto scorso, ha già stanziato 1 milione di euro, relativo all’ esercizio 2025. Si tratta di una integrazione di 1.750.000 euro della legge regionale 24/2025, che ha autorizzato l’ulteriore spesa da destinare allo scorrimento della graduatoria inerente all’avviso pubblico.

Lavoro

Su proposta dell’assessora del Lavoro Desirè Manca, la Giunta ha deliberato di destinare per il finanziamento dei percorsi dell’anno formativo 2026- 2027 l’importo di 3 milioni a favore dei percorsi in sistema duale di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) di IV anno finalizzati al conseguimento del Diploma professionale; e 3.327.723 euro per la realizzazione dei percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS) per il conseguimento della relativa certificazione.

Sempre su proposta dell’assessora del Lavoro Desirè Manca, di concerto con l’assessore della Sanità, la Giunta ha recepito l’Accordo Stato-Regioni del 17 aprile 2025 finalizzato alla individuazione della durata e dei contenuti minimi dei percorsi formativi in materia di salute e sicurezza.

La Giunta, su proposta dell’assessora del Lavoro Desirè Manca, di concerto con l’assessore della Sanità, ha deliberato la prosecuzione dei cantieri occupazionali per disoccupati e disoccupate professionalmente qualificati da attivarsi presso le Aziende del Servizio Sanitario Regionale e di trasferire le risorse già stanziate, pari a 4.500.000 per ciascuna delle annualità 2025 e 2026, in favore dell’Agenzia sarda per le politiche attive del lavoro (ASPAL).

Istruzione

Su proposta della assessora della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione Spettacolo e Sport, Ilaria Portas, la Giunta ha approvato criteri per l’attribuzione dei contributi relativi alla annualità 2025 per il rimborso delle spese sostenute per la partecipazione a eventi sportivi destinati ad atleti diversamente abili, ai sensi della Legge regionale n. 3 del 5.3.2008.

 

 

Sanità

La Giunta ha stabilito la ripartizione di 6 milioni di euro tra le otto ASL sarde per progetti di assistenza primaria e continuità assistenziale per il 2025. Le risorse derivano dalla legge regionale 24/2025. La ripartizione avviene secondo criteri di popolazione, sedi carenti e spesa storica. Le ASL e la Direzione generale della Sanità sono incaricate dell’attuazione, senza nuovi oneri per il bilancio regionale

La Giunta ha approvato l’istituzione del Tavolo permanente della deburocratizzazione e semplificazione previsto dall’Accordo integrativo regionale 2025 per i medici di medicina generale. L’organismo, composto da rappresentanti dell’Assessorato, ASL e sindacati, ha il compito di ridurre gli oneri amministrativi, uniformare la modulistica, favorire la digitalizzazione e l’interoperabilità tra i sistemi informativi regionali. L’obiettivo è migliorare l’efficienza e garantire la semplificazione delle procedure sanitarie.

Trasporti

Su proposta della Presidente della Regione Alessandra Todde, di concerto con l’assessora dei Trasporti Barbara Manca, la Giunta regionale ha approvato le modalità di attuazione del contributo previsto dall’Assestamento di bilancio 2025–2027, pari complessivamente a 512.000 euro, destinato alle aziende di trasporto pubblico locale CTM Cagliari, ATP Sassari, ASPO Olbia e ATP Nuoro per la comunicazione strategica delle rispettive attività di servizio.

Affari Generali

Su proposta dell’assessora degli Affari Generali, Personale e Riforma Mariaelena Motzo, la Giunta regionale ha approvato il documento “Primi indirizzi operativi per l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale all’interno dei sistemi informativi regionali”, in attuazione degli obiettivi dell’Agenda Digitale previsti dal PIAO 2025-2027 e dal Programma Regionale di Sviluppo 2024-2029. La Giunta ha inoltre stabilito che la Cabina di regia per l’innovazione e la sicurezza IT, coordinata dal Direttore generale dell’Innovazione e Sicurezza IT in qualità di Responsabile della Transizione Digitale, svolgerà le funzioni di struttura di governance regionale sull’Intelligenza Artificiale, con il compito di garantire una gestione etica, trasparente e sostenibile delle tecnologie emergenti, in coerenza con quanto previsto dall’AI Act europeo.

“La sanità che non c’è: servono risposte, non annunci”

ALGHERO – “Come Presidente della Commissione Consiliare alla Sanità del Comune di Alghero, intervengo ancora una volta per denunciare con forza le gravissime criticità che continuano a colpire la sanità algherese e, più in generale, l’intero territorio del Nord-Ovest Sardegna.
La sanità algherese è ormai arrivata al capolinea.
Siamo stanchi di assistere alle passerelle, alle promesse e agli annunci dei commissari, dei direttori sanitari e dell’Assessora regionale al Lavoro della Regione Sardegna.
In quasi due anni di governo regionale abbiamo assistito al nulla: nessun miglioramento, solo peggioramenti evidenti e dolorosi.
Si sono succeduti dirigenti e commissari, ma i problemi sono rimasti tutti, invariati e irrisolti.
Da mesi denunciamo una situazione sempre più drammatica:
dopo le ore 20, il reparto di Pediatria dell’Ospedale Civile di Alghero chiude, costringendo bambini e genitori a un vero e proprio viaggio della speranza verso Sassari per ricevere cure e assistenza.
Un fatto gravissimo, inaccettabile per una città come Alghero, che serve anche un ampio hinterland di comuni limitrofi.
Le famiglie si trovano sole, abbandonate, in balia di una sanità che non c’è, mentre la Pediatria di Sassari già in forte difficoltà è costretta a farsi carico anche dei piccoli pazienti provenienti da Alghero, Ozieri e da gran parte del territorio circostante.
Il risultato? Un sistema al collasso, con personale sanitario allo stremo e un servizio sempre più inefficiente per tutti.
E non va meglio per i pazienti adulti: dopo le 20 anche la Cardiologia di Alghero chiude, costringendo chi è colpito da un malore a percorrere decine di chilometri per ricevere cure urgenti.
Una situazione che mette a rischio vite umane e che dimostra quanto profonda sia la crisi della nostra sanità territoriale.
Abbiamo tentato ogni via per far sentire il grido di dolore del nostro territorio: comunicati, manifestazioni, consigli comunali aperti dedicati alla sanità. Abbiamo chiesto attenzione, soluzioni, rispetto.
E cosa abbiamo ottenuto?
Solo l’annuncio, da parte dell’Assessora regionale al Lavoro Desirè Manca, dell’apertura di uno sportello sanitario a Sassari per raccogliere le segnalazioni dei cittadini.
Un’iniziativa che suona come una beffa: invece di risolvere i problemi, si apre un nuovo ufficio per ascoltarli.
Ora basta!
Lo dico con forza, da Presidente della Commissione consiliare alla Sanità del Comune di Alghero: il nostro territorio non può più aspettare.
Alghero e il suo hinterland non sono periferie da dimenticare.
Chiediamo risposte immediate, interventi concreti, rispetto per una comunità che da troppo tempo paga sulla propria pelle l’incapacità e l’indifferenza della Regione”.
Christian Mulas, presidente commissione Sanità del Comune di Alghero

“Marino, rinviare il trasferimento all’Asl: legge ideologica e disastrosa”

ALGHERO – «Gli effetti della legge regionale n. 8 dell’11 marzo 2025, che prevede il trasferimento della gestione dell’Ospedale Marino di Alghero dall’AOU di Sassari alla ASL, e che dovrebbe entrare in vigore il prossimo 1° gennaio 2026, devono essere rinviati almeno di sei mesi». È la richiesta avanzata da Michele Pais, consigliere comunale della Lega ad Alghero ed ex presidente del Consiglio regionale della Sardegna, che denuncia la totale impreparazione della Regione nell’attuazione di una norma «nata solo da un impulso ideologico, immotivato e distruttivo».
«Si tratta di una legge concepita unicamente per cancellare quanto di buono era stato fatto dal centrodestra, solo perché funzionava – spiega Pais –. A otto mesi dalla sua approvazione non è stato compiuto alcun passo concreto per predisporre il trasferimento di gestione: non c’è chiarezza sul personale, non sono state definite le modalità di passaggio, né le garanzie per medici, infermieri e tecnici che dovrebbero lasciare l’AOU per transitare nella ASL di Sassari. Una confusione totale che riflette l’incapacità dell’attuale Giunta regionale di sinistra, la quale aveva promesso di migliorare la sanità ma l’ha invece peggiorata in ogni settore».
Pais sottolinea come la situazione sia «talmente grave da aver costretto l’assessore regionale al Lavoro, Desirè Manca, ad aprire un vero e proprio “poliambulatorio di ascolto” dei problemi sanitari dei cittadini – peraltro solo di Sassari – certificando così il disastro in corso e bocciando di fatto l’operato del suo stesso compagno di partito, l’assessore alla Sanità Bartolazzi».
«Davanti a una legge inutile e dannosa, che rischia di distruggere l’eccellente operatività dell’Ospedale Marino di Alghero, ricostruita con anni di lavoro e sacrifici dopo il tentativo di chiusura – anch’esso firmato dalla sinistra nel 2017 – chiedo che almeno si rinvii l’entrata in vigore del provvedimento», conclude Pais.
«Sarebbe una pezza a uno strappo, una boccata d’ossigeno per i cittadini e per gli operatori sanitari oggi abbandonati allo sbando».

Sardegna sempre più povera, vecchia e disabitata: la Politica apra gli occhi

ALGHERO –  Mentre l’agenda regionale è sempre più pregna di sagre, spettacoli e feste varie, arriva la doccia fredda a risvegliare un popolo in preda ad un diffuso torpore apparentemente ristorato dai weekend fuori porta e dalle valanghe di deliveroo invernali.
E’ l’analisi della Caritas a rendere nota una fotografia impietosa, drammatica e molto preoccupante della Sardegna. Un forte aumento della povertà e dell’esclusione sociale con un tasso di povertà relativa che raggiunge il 16% nel 2024. Stando alle rilevazioni Istat, nel 2024 circa 128.000 famiglie sarde si trovano in condizione di povertà relativa, rispetto alle circa 118.000 del 2023, dunque ben 10.000 famiglie in più in un solo anno sono piombate in condizioni di povertà.
Nel corso del 2024 i redditi delle famiglie sarde hanno mantenuto sostanzialmente un trend di crescita. D’altra parte, l’incremento dell’occupazione, accompagnato da un miglioramento delle retribuzioni, ha determinato un aumento del reddito disponibile nominale. Tuttavia, il potere d’acquisto dei sardi ha potuto beneficiare solo in parte della flessione dell’inflazione, poiché la dinamica dei consumi è rimasta contenuta, mostrando una crescita moderata. In altri termini, le famiglie sarde hanno continuato a spendere di più acquistando di meno.
La “sfida delle sfide” è la questione demografica. Le problematiche demografiche che interessano la Sardegna rappresentano una sfida rilevante, destinata nel tempo a generare conseguenze significative sulla spesa sanitaria e assistenziale. Al 1° gennaio 2025 la popolazione residente risulta diminuita di 9.114 unità rispetto all’anno precedente, nonostante il contributo positivo del saldo migratorio, stimato in +2.578 unità.
Nell’ultimo anno, la Sardegna ha perso circa 9.000 abitanti, un dato che si inserisce in un trend di spopolamento che ha visto l’isola perdere circa 100.000 residenti negli ultimi 10 anni. Le cause principali sono la denatalità, che ha raggiunto nuovi minimi, e un saldo migratorio interno negativo.  Trend che purtroppo riguarda anche Alghero e il suo territorio, Sassari compresa che, nonostante sia una città con un terziario da sempre preponderante, vede un crollo della popolazione che non può non far allarmare. Stesso discorso per Alghero, località turistica che, seppur registri l”estate sempre numeri record, si trova a subire una denatalità record e soprattutto a registrare uno sviluppo sempre più flebile e fragile che non crea economie strutturate e crescita decisa. Su questo, tra le tante gravi criticità, incide l’assoluto stallo nella ultimazione di importanti e strategiche opere pubbliche e della modernizzazione dei servizi, oltre che della necessità di avere maggiori collegamenti aerei anche tra i mesi di ottobre e marzo. 
Il saldo naturale (il rapporto tra nati vivi e morti), costantemente negativo, ha determinato non solo una progressiva riduzione della popolazione residente ma anche un marcato invecchiamento della stessa. Entro i prossimi 30 anni la popolazione residente potrebbe subire una contrazione del 25,0%, passando dagli attuali 1.561.339 abitanti a circa 1.165.000. Tale dinamica avrà ripercussioni profonde e trasversali, non solo sul piano sociale, sanitario ed economico, ma anche sotto il profilo culturale e identitario. In altri termini, la Sardegna di oggi rischia di essere molto diversa da quella che conosceranno le generazioni future.

 Le principali criticità evidenziate dal 19° report sono, dunque: l’aumento delle famiglie in povertà, passato da 109.000 a 118.000 nel 2023, e un numero record di persone che hanno chiesto aiuto ai servizi. L’inflazione è stata un fattore determinante nell’aggravare la situazione.

Stefano Idili

“Bonus parto per i territori senza un punto nascita”

CAGLIARI – «I bonus parto rappresentano un aiuto concreto per le mamme costrette a percorrere chilometri quando nella loro zona di residenza non è attivo un punto nascita». Lo afferma il consigliere regionale dei Riformatori Sardi Aldo Salaris, che prosegue: «La vera soluzione sarebbe quella di garantire un maggior numero di punti nascita dislocati sul territorio, presìdi fondamentali per tutelare il diritto alla salute e assicurare pari opportunità a tutte le donne della Sardegna, ma nel frattempo è indispensabile sostenere le mamme che sono costrette a subire questi disagi».

Salaris ricorda che nel 2023, quando faceva parte della precedente Giunta regionale, era stata prevista con legge l’assegnazione di un contributo alle partorienti residenti nelle zone prive di un punto nascita facilmente raggiungibile entro i tempi stabiliti dalla normativa. Nonostante ciò permangono gravi disparità nell’accesso al contributo, che penalizzano in particolare le famiglie dei comuni ogliastrini Gairo, Lanusei, Elini, Villagrande Strisaili, Arzana e Ilbono, escluse dai benefici.

«Il criterio adottato dalla Regione – spiega Salaris – si basa esclusivamente sulla distanza temporale dai punti nascita attivi, ignorando completamente la realtà del territorio: strade tortuose e insicure, cantieri, semafori, viadotti e condizioni climatiche avverse rendono spesso impossibile raggiungere Nuoro o Cagliari in sicurezza e nei tempi previsti. È un approccio burocratico e ingiusto che discrimina le madri ogliastrine, finché non sarà concretizzata la riapertura del punto nascita di Lanusei. Una misura così concepita non tiene conto delle difficoltà reali delle comunità periferiche ed espone le donne incinte a rischi importanti per la salute propria e del nascituro».

Per questi motivi, il gruppo consiliare dei Riformatori Sardi ha presentato un’interrogazione alla Presidente della Regione e all’Assessore della Sanità, chiedendo di intervenire con urgenza ed estendere il contributo a tutte le residenti nei territori in cui la ASL è priva di un punto nascita attivo, indipendentemente dalla distanza chilometrica, «per garantire parità di trattamento e di accesso ai servizi sanitari».

“Fondi PNRR al termine, la Giunta Todde sostenga i ricercatori”

ALGHERO – “Tra poche settimane molte linee del PNRR entreranno nella loro fase finale. Dietro i numeri e le rendicontazioni si nasconde però un problema serio: decine e decine di ricercatrici e ricercatori sardi, formati con fondi europei, rischiano di uscire dal sistema universitario e della ricerca, senza che esista una misura regionale di continuità.

In questi anni la Sardegna ha investito, grazie al PNRR, in laboratori, tecnologie e capitale umano nei settori più strategici: digitale, salute, agritech, transizione  ecologica. Parliamo di personale altamente qualificato, selezionato su base competitiva, che ha lavorato nei progetti degli atenei di Sassari e di Cagliari e nei centri di innovazione  dell’isola.

Molti di loro hanno contratti in scadenza tra dicembre 2025 e febbraio 2026: se non si interviene, l’investimento rischia di dissolversi. È un paradosso: il PNRR nasceva per lasciare un’eredità, non per produrre “progetti  meteora”. Formare ricercatori e poi perderli significa sprecare risorse pubbliche e ridurre la capacità della Sardegna di innovare.

Per questo serve ora un impegno politico chiaro: la Regione inserisca nella prossima Legge Finanziaria un fondo di transizione post-PNRR, che permetta agli  atenei  di prorogare temporaneamente i contratti e di accompagnare  i ricercatori  verso  nuovi  bandi  nazionali  ed  europei.

È una misura di buon senso: costerebbe poco, ma eviterebbe di disperdere anni di lavoro e competenze di alto livello. Non chiediamo nuovi progetti: chiediamo di non buttare via il capitale umano che abbiamo formato. La Regione ha il dovere di garantire continuità a chi rappresenta il motore della conoscenza e dell’innovazione in Sardegna.

Altre regioni si sono già mosse in questa direzione con fondi analoghi. La Sardegna non può restare ferma: i nostri rappresentanti in Consiglio regionale devono attivarsi subito per introdurre questa misura in finanziaria e tutelare i ricercatori sardi.

Accanto ai ricercatori ci sono tecnologi, tecnici e personale di supporto che ne sostengono il lavoro quotidiano, ma il cuore dell’innovazione restano loro: le donne  e  gli  uomini  della  ricerca,  formati  con  anni  di  studio,  precariato  e dedizione. A loro dobbiamo rispetto, continuità e prospettive reali. Difendere i ricercatori significa difendere il futuro stesso della nostra isola. È una battaglia di civiltà e di responsabilità verso la conoscenza”

Alberto Bamonti consigliere comunale Gruppo Noi Riformiamo Alghero

“Agricoltura in crisi, la Giunta Todde non sblocca i fondi”

CAGLIARI – “È questo il senso della nostra interrogazione, la n. 324/A presentata ieri in Consiglio regionale per fare piena luce sul ritardo nella liquidazione degli anticipi PAC 2025 e sulla mancata erogazione delle misure CSR (Biologico, Benessere Animale, Indennità Compensativa).
Era tutto programmato, entro ottobre dovevano essere pagati circa 120 milioni di euro per 28.800 aziende sarde, più altri 70 milioni per le misure del CSR.
Invece, come sfortunatamente spesso accade in questa legislatura, solo una minima parte delle somme è arrivata.
Il resto è bloccato, e nessuno spiega chiaramente perché.
Tra i sospettati principali ci sono i soliti “problemi informatici” tra AGEA, l’Agenzia ARGEA e la società Leonardo S.p.A., che da mesi si rimpallano la responsabilità.
Nel frattempo però, chi lavora nei campi continua a fare i conti con bollette, mangimi e acqua sempre più cari, senza vedere un euro di quegli anticipi che dovrebbero garantire la sopravvivenza delle aziende, specie nel periodo di maggiori spese per le aziende agricole.
Con questa interrogazione chiediamo alla Regione tempi certi, responsabilità chiare e comunicazione trasparente, perché non bastano più le promesse o i comunicati generici, a noi, ma specialmente al mondo agricolo: serve sapere quando arriveranno i soldi”.

Piero Maieli, Angelo Cocciu e Ivan Piras (Consigliere Regionali di Forza Italia)

“Sanità algherese al collasso”

ALGHERO – “Quanto denunciato dalla UIL FPL sul Laboratorio Analisi dell’Ospedale di Alghero è l’ennesimo campanello d’allarme di una situazione ormai insostenibile — dichiara il consigliere comunale della Lega Michele Pais —. La carenza di reagenti, che costringe a sospendere numerosi esami, è solo l’ultimo sintomo di un sistema sanitario algherese e territoriale completamente abbandonato a sé stesso”.
“Negli ultimi mesi — prosegue Pais — abbiamo assistito a un progressivo depotenziamento dei servizi, con reparti sempre più sotto organico e cittadini costretti a rivolgersi al privato per ricevere prestazioni che dovrebbero essere garantite dal servizio pubblico. È inaccettabile che un laboratorio d’eccellenza come quello di Alghero si trovi a non poter lavorare per mancanza di reagenti. Questo è il risultato del disinteresse e della mancanza di programmazione da parte della Regione”.
“Non si distruggere quello che a fatica si è costruito. Occorrono serietà e continuità, alla programmazione messa in campo, abbandonando azioni punitive che sanno di ritorsione politica, con l’obiettivo di garantire dignità ai nostri presìdi e serenità a operatori e pazienti. Alghero e il suo ospedale meritano rispetto, non silenzi e scaricabarile”.