“Sanità, illegittimi i commissariamenti della Todde: rischio caos”

CAGLIARI –  “La sentenza della Corte costituzionale che boccia il commissariamento delle aziende sanitarie della Sardegna certifica, nero su bianco, il fallimento politico e amministrativo della Giunta guidata da Alessandra Todde. La Consulta è chiarissima: non si può usare lo strumento del commissariamento per mandare a casa i manager senza una vera riforma del sistema. Esattamente ciò che questa Giunta ha fatto, dimostrando improvvisazione, superficialità e totale mancanza di visione. Ora il rischio è gravissimo: caos istituzionale, incertezza sulle nomine, contenziosi milionari a carico dei cittadini sardi. Un disastro annunciato, che pagheranno ancora una volta pazienti, operatori sanitari e territori. Adesso basta.

Basta giocare sulla pelle dei sardi.

Basta usare la sanità come terreno di propaganda e regolamenti di conti politici. La sanità è solo l’ultimo tassello di un fallimento più ampio che attraversa i principali settori strategici dell’Isola:

– energia, gestita senza una visione chiara e stabile;

– servizi essenziali, segnati da continue difficoltà e assenza di programmazione;

– trasporti, sempre più inadeguati e penalizzanti per cittadini e imprese.

La Sardegna è oggi ostaggio dell’improvvisazione e dell’incompetenza. La presidente Todde prenda atto di questo fallimento complessivo e abbia il coraggio di liberare la Sardegna da una gestione che sta producendo solo incertezza, conflitti istituzionali e danni concreti. Del resto, da chi non è stata neppure capace di presentare correttamente il rendiconto delle spese elettorali, cosa ci si poteva davvero aspettare? I sardi meritano serietà, competenza e rispetto. Non esperimenti sulla loro pelle.” Così Ugo Cappellacci, deputato e presidente della Commissione Affari sociali e Salute della Camera commenta la sentenza della Consulta sui commissariamenti delle ASL sarde.

“Sanità algherese, è caos e gara alle medaglie tra Pd, Avs e 5 Stelle”

ALGHERO – I capigruppo consiliari di Forza Italia Marco Tedde, Lega Michele Pais, UDC Raffaele Salvatore, Fratelli d’Italia Alessandro Cocco e Prima Alghero Massimiliano Fadda intervengono per denunciare l’ennesima operazione di propaganda sulla sanità algherese, messa in scena in questi giorni da esponenti del Movimento 5 Stelle e del gruppo regionale Uniti per Todde.

“Una propaganda che, oltre a non poggiare su atti concreti, sta generando un vero e proprio cortocircuito politico all’interno del cosiddetto campo largo, tanto da arrivare a far rinviare un’assemblea pubblica promossa dal Partito Democratico locale sul tema del nuovo ospedale e della sanità ad Alghero.
È un fatto politicamente rilevante: il confronto pubblico viene rinviato non per mancanza di interesse o di contenuti, ma perché le forze della stessa maggioranza non riescono nemmeno a mettersi d’accordo su chi debba intestarsi l’iniziativa, trasformando un tema delicatissimo come la salute dei cittadini in una contesa di posizionamento politico”.

“Nel frattempo, i comunicati diffusi in questi giorni parlano impropriamente di uno stanziamento di 30 milioni di euro per il nuovo blocco operatorio dell’Ospedale Civile di Alghero, facendo credere che le risorse siano già disponibili. La realtà è ben diversa: nell’ultima seduta della Giunta regionale non è stato approvato alcun finanziamento specifico per il blocco operatorio di Alghero. I 92 milioni di euro richiamati nei deliberati regionali riguardano esclusivamente la copertura dei disavanzi delle aziende sanitarie, non nuovi investimenti strutturali.
Siamo dunque di fronte a una competizione interna alla maggioranza regionale e comunale, in cui ogni partito tenta di “mettere il cappello” su un progetto che, allo stato attuale, non ha copertura finanziaria né un cronoprogramma definito”.

“Va inoltre ricordato che il cosiddetto nuovo blocco operatorio non è una novità: si tratta di un progetto concepito oltre quindici anni fa, nato come soluzione temporanea per garantire l’operatività dell’ospedale durante la realizzazione del nuovo ospedale di Alghero.
Ed è proprio questo il punto più grave: del nuovo ospedale non si parla più. È stato progressivamente cancellato dalla programmazione regionale e comunale, scomparso dalle priorità politiche di chi oggi governa. Quella che doveva essere una fase intermedia viene oggi rispolverata e presentata come l’unico sviluppo possibile della sanità algherese, ridimensionando drasticamente le aspettative e le necessità di un intero territorio”.

“Alghero non ha bisogno di annunci né di iniziative rispolverate per esigenze di propaganda. Ha bisogno di chiarezza, programmazione seria e investimenti reali. E ha bisogno che il dibattito sulla sanità torni ad essere un confronto trasparente, non un terreno di scontro interno a una maggioranza divisa.
I cittadini meritano risposte vere: quali sono i progetti, dove sono le risorse, quali sono i tempi e perché il nuovo ospedale di Alghero è stato di fatto abbandonato. Tutto il resto è solo propaganda”, lo hanno dichiarato i capigruppo consiliari di Forza Italia Marco Tedde, Lega Michele Pais, UDC Raffaele Salvatore, Fratelli d’Italia Alessandro Cocco e Prima Alghero Massimiliano Fadda

Il Treno a idrogeno, progetto va avanti. “Delusi dalla Commissione Consiliare”

ALGHERO – “Ringraziamo il Presidente Moro per la puntuale esposizione del proprio punto di vista, che tuttavia non può e non deve essere considerato l’unica verità. Esistono infatti anche i punti di vista dei cittadini, che quotidianamente osservano e vivono il territorio.

La richiesta di istituire una Commissione speciale per l’approfondimento del progetto denominato, per brevità, “Treno a Idrogeno”, nasce da una precisa sollecitazione avanzata dai Comitati e dalle Associazioni nel corso della seduta del Consiglio comunale aperto, successivamente all’improvvisa e inaspettata presentazione di questo progetto sul territorio.

È opportuno ribadire che tale richiesta era, ed è tuttora, chiara e puntuale: procedere a un’analisi complessiva del progetto, non limitata alla sola valutazione tecnica, ma estesa anche all’esame dettagliato dei costi e dei benefici per la città, nonché alla valutazione comparativa, in termini di sostenibilità ambientale e economica, di eventuali altre soluzioni alternative relativamente alla tecnologia da adottare per i locomotori rispetto all’ idrogeno, (ex. elettrico, elettrico+batteria, etc). Ciò al fine di consentire a tutti i cittadini, attraverso i propri rappresentanti istituzionali, di esprimersi consapevolmente su un progetto unanimemente percepito come “calato dall’alto”.

Si trattava dunque di una richiesta precisa, che il Consiglio comunale ha approvato proprio nei termini in cui è stata formulata.

La delusione manifestata deriva dalla direzione che i lavori della Commissione hanno progressivamente assunto, in particolare nel corso dell’ultima seduta, durante la quale si è tentato di concludere l’attività limitandosi alla disamina della relazione tecnica del dirigente, senza produrre alcun atto, documento o relazione conclusiva da parte della Commissione stessa.

In tal modo non è emersa alcuna posizione ufficiale della Commissione, né alcuna proposta da sottoporre al Consiglio comunale, contrariamente a quanto previsto in sede di istituzione della Commissione.

Questa è la realtà dei fatti.

Solo a seguito delle insistenze di alcuni commissari, anche sotto la sollecitazione dei cittadini presenti, la Commissione ha corretto il proprio orientamento, decidendo di aggiornare i lavori al giorno successivo al fine di valutare le modalità di chiusura dell’attività e l’eventuale formulazione di una proposta da presentare al Consiglio comunale.

Le nostre osservazioni e dichiarazioni hanno contribuito a questo cambio di rotta? Probabilmente sì, anzi con ogni evidenza sì. Ed è esattamente questo il ruolo che ci compete.

Il nostro obiettivo è collaborare in modo concreto e costruttivo con le Istituzioni, senza pregiudizi né posizioni preconcette, approfondendo con attenzione ogni procedura amministrativa che riguardi il nostro territorio.

Lo abbiamo sempre fatto e continueremo a farlo, anche quando tale impegno risulta scomodo o viene strumentalmente attaccato, nel tentativo di alimentare polemiche sterili, confondere il dibattito o, peggio, intimidire.

Nel corso degli anni le nostre attività si sono sempre contraddistinte per trasparenza ed equilibrio, indipendentemente dall’Amministrazione in carica. Proseguiremo su questa linea, adottando tutte le iniziative che riterremo necessarie, comprese eventuali segnalazioni agli organi competenti, qualora lo ritenessimo opportuno, a tutela dei nostri diritti e in rappresentanza del territorio e delle borgate, come già avvenuto in passato.

Nello specifico, la vertenza relativa al “Treno a Idrogeno” riveste un’importanza fondamentale, alla luce delle gravi conseguenze che le opere previste rischiano di determinare: dall’inutilità del servizio così come concepito, alla sua insostenibilità economica, fino al rilevante impatto negativo sull’ambiente e sull’intero territorio.

Continuiamo a sostenere con forza che il nostro territorio e l’aeroporto di Alghero necessitano di un adeguato sviluppo infrastrutturale, ma attraverso soluzioni di trasporto diverse, realmente efficaci e capaci di rispondere alle esigenze di mobilità non solo della città di Alghero, ma dell’intera area metropolitana.

Riteniamo inoltre che tali istanze debbano essere urgentemente fatte proprie dall’Amministrazione comunale di Alghero e inserite nel nuovo Piano Regionale dei Trasporti, mediante la presentazione di opportune osservazioni.

Con buona pace di chi preferisce rifugiarsi nella polemica per evitare di affrontare i problemi reali”.

Il Presidente 

Tiziana Lai 

“La Sanità algherese svenduta per 30 denari”

ALGHERO  – “Un progetto vecchio, al ribasso, presentato come una vittoria, che in realtà certifica una pesante sconfitta per Alghero e per l’intero territorio. Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, UDC e Prima Alghero denunciano con forza la scelta della Regione e della giunta Todde e della sinistra-pentastellata di abbandonare definitivamente la realizzazione del nuovo ospedale di Alghero, sostituendola con un semplice ampliamento dell’attuale presidio esistente.

Una decisione che segna la fine di una battaglia portata avanti decenni da un’intera comunità, dalle istituzioni locali e da tutte le forze politiche che avevano lavorato, senza bandiere, per ottenere un risultato storico: un nuovo ospedale moderno, adeguato ai bisogni sanitari di un territorio vasto e fragile.
I 30 milioni di euro oggi sbandierati come grande risultato erano già stati destinati alla ristrutturazione degli ospedali Civile e Marino esclusivamente nelle more dell’attesa per la costruzione del nuovo ospedale. Risorse tampone, non alternative. Far passare questo arretramento come una conquista significa svendere il futuro sanitario di Alghero proprio per “trenta denari”.
Di fatto si apre l’era del “NO” targata Movimento 5 Stelle: nessun nuovo ospedale per Alghero, ma solo un eventuale ampliamento dell’esistente, che non risponde né alle esigenze attuali né tantomeno a quelle future.
Un vero e proprio tradimento che si era già consumato come primo atto di insediamento dalla giunta Todde che, con la delibera n. 10/75 del 23 aprile 2024, aveva annullato la precedente delibera n. 6/17 del 23 febbraio 2024 che prevedeva la realizzazione del nuovo ospedale di Alghero, con cui si approvato il progetto preliminare e per il quale era stato ottenuto un finanziamento complessivo di 350 milioni di euro. Fondi conquistati grazie al lavoro corale di un’intera comunità e di una classe politica che aveva saputo fare squadra nell’interesse generale.
Con questa scelta, la Regione e la giunta Todde pongono di fatto nel nulla tutti i deliberati del Consiglio comunale di Alghero, compresi quelli assunti dall’attuale amministrazione guidata dal sindaco Raimondo Cacciotto, con i quali si è ribadita, nero su bianco, la volontà chiara e inequivocabile della città di Alghero di avere un nuovo ospedale. E non di una ristrutturazione rabberciata di quello vecchio
Una volontà popolare forte, condivisa e mai smentita, che oggi viene ignorata e calpestata, cancellando una conquista attesa da decenni dal nostro territorio.
Una scelta per altro Assunta senza la condivisione ancora una volta del Consiglio Comunale, considerato ancora una volta come un organo ininfluente e marginale, chiamato al massimo a ratificare “ex post” decisione assunte nelle segrete stanze delle segreterie politiche, senza neanche la condivisione della politica cittadina, considerata un vero e proprio scendiletto.
Un pesante passo indietro e che Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, UDC e Prima Alghero continueranno a contrastare in ogni sede istituzionale e politica, al fianco della comunità algherese.

Piccone e Ferrara (5 Stelle): “Ecco 30milioni per l’ospedale Civile”

ALGHERO –  “Oggi segniamo una svolta per la sanità di Alghero: con 30 milioni di euro riportiamo al centro il diritto alla salute e restituiamo al territorio un ospedale all’altezza delle sue esigenze”. Lo dichiara il Movimento 5 Stelle Alghero, commentando lo stanziamento della Regione Sardegna per il potenziamento del Civile.
“Non è un annuncio, ma un atto concreto che mette fine a anni di tagli e rinvii. Questo investimento cambia davvero la vita delle persone, perché rafforza l’assistenza e rende il Civile il cuore dei percorsi di cura del territorio”.
“Il potenziamento dell’Ortopedia all’interno del Civile supererà la separazione con l’ospedale Marino, garantendo integrazione tra reparti e una presa in carico più efficace dei pazienti. E le nuove sale operatorie, dotate di tecnologie avanzate, permetteranno di ampliare e diversificare gli interventi, con un concreto abbattimento delle liste d’attesa”.
Il progetto prevede tre nuovi piani per Lungodegenza, Ortopedia e Sale Operatorie, realizzati con una struttura autonoma prefabbricata che consentirà di lavorare senza interrompere i servizi, assicurando la piena continuità assistenziale.
“Parliamo di un investimento che guarda al futuro: edilizia, tecnologie, sicurezza ed efficientamento energetico per un ospedale moderno e sostenibile, rafforzato anche dall’ingresso nel 2025 di 80 nuovi professionisti sanitari nei reparti strategici”.
“Questo risultato è stato possibile grazie a un lavoro costante e spesso silenzioso dell’Assessorato regionale alla Sanità e dell’assessora del Lavoro Desiré Manca, che hanno seguito passo dopo passo un percorso complesso, trasformando gli impegni in atti concreti per il territorio”, sottolinea il M5S Alghero.
“Grazie a queste scelte, l’intervento potrà essere realizzato in tempi brevi e senza alcuna interruzione dell’attività ospedaliera, garantendo continuità di cura ai cittadini”, aggiunge il Movimento.
“Questa è la sanità che vogliamo – conclude il M5S Alghero – una sanità pubblica forte, vicina alle persone, capace di dare risposte oggi. E su questo impegno non faremo passi indietro”.

“Di Nolfo eviti di vendere fumo, la Todde ha cancellato l’ospedale di Alghero”

ALGHERO – “La Todde ha cancellato il finanziamento per il nuovo ospedale di Alghero” questo dovrebbe dire il consigliere regionale Valdo Di Nolfo, se volesse rappresentare con correttezza i fatti.
Gli interventi in corso sull’attuale struttura del Civile non sono frutto di nuove visioni di Todde, Di Nolfo o della sinistra pentastellata, ma lavori programmati e finanziati durante la scorsa amministrazione regionale, esclusivamente come soluzione temporanea, in attesa della costruzione del nuovo presidio ospedaliero. Presentarli oggi come “progetto per il futuro” è pura propaganda.
La realtà è un’altra e Fratelli d’Italia la denuncia da tempo: il finanziamento per la costruzione del nuovo ospedale di Alghero è stato cancellato dalla Giunta Todde all’indomani del suo insediamento. Una scelta formalizzata con l’annullamento degli atti che ne prevedevano realizzazione e finanziamento, approvati nella precedente legislatura.
Perfino alcuni autorevoli esponenti della maggioranza cittadina, come il consigliere Alberto Bamonti, chiedono chiarezza su risorse, tempi e scelte strategiche, evitando di spacciare per successo ciò che è, nei fatti, un arretramento del sistema sanitario del nord ovest.
Quanto a Di Nolfo, forse sarebbe stato preferibile continuare sulla linea del silenzio che lo accompagna da quando è approdato a Cagliari, anziché intervenire per rivendicare quello che di fatto è un arretramento.
Fratelli d’Italia ribadisce con fermezza la propria posizione: Alghero ha diritto a un nuovo ospedale moderno che risponda alle esigenze dei prossimi decenni. Sulla sanità non possono esistere obbedienze di partito né silenzi comodi. Alghero merita verità, visione e coraggio politico”.
Fratelli d’Italia – Alghero

Sanità, l’assessore Desiree Manca: “Non dirottiamo fondi ai privati”

CAGLIARI – “L’obiettivo della misura deve essere chiaro: incidere concretamente sul piano sociale, garantendo alle persone economicamente più fragili la possibilità di curarsi. Per raggiungere questo risultato abbiamo deciso, in quanto strettamente necessario, di coinvolgere tutte le strutture sanitarie disponibili, per assicurare servizi accessibili, diffusi sul territorio e vicini ai cittadini. Basta strumentalizzazioni: non stiamo in alcun modo dirottando fondi verso il privato, ma mettendo l’intero sistema sanitario nelle condizioni di contribuire all’erogazione di servizi essenziali per chi oggi non può permetterseli.
Le affermazioni secondo cui le strutture sanitarie accreditate con la Regione sarebbero escluse dall’avviso sui “Buoni Servizi Sanitari” – prosegue l’assessora del Lavoro – sono semplicemente false. Le strutture sanitarie autorizzate, cui fa esplicito riferimento l’Avviso pubblicato da ASPAL, includono senza alcuna ambiguità, anche le strutture sanitarie accreditate con il Servizio sanitario regionale.
Nessuna patologia è esclusa. L’avviso sui “Buoni Servizi Sanitari” è un intervento serio e concreto, cofinanziato dal PR FSE+ 2021–2027 – Priorità Inclusione e lotta alla povertà, pensato per consentire a tante persone che oggi rinunciano alle prestazioni specialistiche di potervi finalmente accedere. Si tratta di una misura di welfare sanitario che, per sua natura, prevede requisiti di reddito e ha come obiettivo il contrasto alle disuguaglianze sociali e sanitarie. Sostenere il contrario significa inventare un problema che non esiste”.
“La stessa deliberazione della Giunta regionale n. 47/16 del 4 dicembre 2024 chiarisce in modo inequivocabile che “il buono dovrà essere utilizzato dal soggetto destinatario dell’intervento per accedere a prestazioni erogate dal Servizio sanitario nazionale in ambito regionale presso strutture sanitarie pubbliche e private, accreditate e/o autorizzate all’esercizio”. I testi sono pubblici e parlano da soli. È grave che si continui a diffondere informazioni non veritiere su un intervento pubblico pensato a sostegno delle fasce della popolazione economicamente più fragili, dimostrando o una profonda ignoranza delle norme oppure la volontà deliberata di mistificare la realtà, senza alcuna considerazione per le ricadute sociali che attacchi politici privi di fondamento possono generare”.
Così l’assessora regionale del Lavoro, Desirè Manca, replica alle dichiarazioni del consigliere regionale di Alleanza Sardegna, Stefano Schirru.
“Siamo di fronte all’ennesima polemica costruita su affermazioni infondate, per certi versi persino gravi, che rischiano di creare un allarmismo ingiustificato. Questo modo di fare opposizione non contribuisce in alcun modo al miglioramento del sistema sanitario né alla tutela dei cittadini, ma risponde esclusivamente a logiche di propaganda politica”.
“Non serve inquinare il dibattito pubblico, creare confusione o alimentare tensioni tra chi già vive condizioni di difficoltà. È ora di smetterla di utilizzare le fragilità per il proprio tornaconto politico”.
Nel corso della mattinata la misura dei Buoni Servizi Sanitari è stata presentata durante un incontro tecnico rivolto ai medici e alle strutture sanitarie interessate. L’incontro si è svolto in un clima altamente propositivo, collaborativo e fiducioso, caratterizzato da un confronto costruttivo e da una piena disponibilità.
Medici e operatori hanno manifestato interesse ed entusiasmo rispetto all’avvio della misura, condividendo l’obiettivo di procedere con spirito di collaborazione per garantire un’attuazione efficace e tempestiva dell’intervento, a beneficio dei cittadini e delle fasce più fragili della popolazione”

“Emergenza Casa, spese pazze e nessuna soluzione: nuova incompiuta di Cacciotto”

ALGHERO – In campagna elettorale il campo largo ha sbandierato il tema della crisi abitativa. Dopo un anno e mezzo e dopo aver speso 44 mila euro per l’elaborazione di un report, l’Amministrazione Cacciotto non ha adottato nessun provvedimento concreto sul tema.

A dirlo non siamo solo noi, ma anche autorevoli esponenti della maggioranza, che ora criticano apertamente l’immobilismo dell’Amministrazione Cacciotto. Anche perché proprio questo era l’anno in cui intervenire, visto l’importante avanzo di 12 milioni di euro, che invece è stato dilapidato in spese inutili.

La scelta politica dell’Amministrazione è stata quella di provare a scaricare la responsabilità sul Governo, invocando un Piano Casa nazionale e rinviando ogni decisione. Nel frattempo Alghero resta senza PUC, con IMU al massimo e con una crisi abitativa aggravata da anni di scelte ideologiche contro nuovi investimenti in ambito alberghiero, che hanno costretto il settore extra-alberghiero a dover supplire alla carenza di posti letto, con le conseguenze che ora le giovani coppie e le famiglie provano sulla loro pelle. Senza contare il problema dell’assegnazione delle abitazioni di edilizia residenziale pubblica: anche su questo, da tempo, attendiamo risposte, per capire quante unità sono disponibili e quante sono indebitamente occupate senza titolo.

Parlare di diritto all’abitare e poi non decidere è la solita ipocrisia della sinistra. Come Fratelli d’Italia chiediamo atti immediati”

Fratelli d’Italia Alghero

“Non c’è il numero, salta il Consiglio: Maggioranza Cacciotto in piena crisi”

ALGHERO – Questa mattina il Consiglio comunale di Alghero non ha potuto svolgersi per assenza del numero legale, certificando ancora una volta la profonda difficoltà politica della maggioranza che governa la città.

Alla seduta erano presenti esclusivamente i consiglieri di opposizione. Per la maggioranza, solo il consigliere Moro e il presidente del Consiglio Pirisi. Una presenza insufficiente che ha reso impossibile l’avvio dei lavori.

«È un fatto grave – denunciano i consiglieri comunali di centrodestra – che dimostra il totale venir meno del senso di responsabilità da parte di chi dovrebbe garantire il funzionamento delle istituzioni cittadine. Il Consiglio comunale non è un optional né uno spazio da frequentare a convenienza».

Secondo l’opposizione, l’assenza compatta della maggioranza non può essere liquidata come una semplice disattenzione. «Siamo di fronte all’ennesima conferma di contrasti interni sempre più profondi, che si stanno rivelando ormai inconciliabili e che paralizzano l’azione amministrativa, scaricandone le conseguenze sulla città».

«Mentre l’opposizione garantisce presenza e rispetto delle regole democratiche, la maggioranza dimostra di non riuscire nemmeno a essere presente in Aula – proseguono –. Alghero merita un’amministrazione capace di assumersi responsabilità e di affrontare i problemi, non una coalizione bloccata dalle proprie divisioni».

Il centrodestra annuncia che continuerà a svolgere il proprio ruolo con serietà e coerenza, «ma non può essere l’opposizione a supplire alle mancanze di chi governa. O la maggioranza ritrova compattezza e rispetto per le istituzioni, oppure si assuma fino in fondo la responsabilità politica di questa evidente crisi».

 

Di Nolfo annuncia l’ampliamento del Civile, plauso di Bamonti

ALGHERO – “Apprendiamo del progetto di ampliamento dell’Ospedale Civile di Alghero che prevede la realizzazione di una sopraelevazione destinata a ospitare una piastra tecnologica con un nuovo blocco operatorio di ultima generazione.
Un intervento che, qualora portato a compimento, sarebbe finalizzato al potenziamento strutturale dell’attività chirurgica e al miglioramento dell’efficienza complessiva dei servizi sanitari.
Dalle informazioni disponibili, l’iniziativa, sviluppata dall’équipe tecnica dell’ASL di Sassari, risulterebbe in una fase avanzata di definizione e già all’attenzione dell’Assessorato regionale alla Sanità. Se fosse davvero così, si tratta di un passaggio rilevante che richiede ora un percorso chiaro e trasparente sul piano delle risorse, dei tempi e delle modalità di realizzazione.
L’ampliamento dell’Ospedale Civile di Alghero rappresenta un investimento strategico per il rafforzamento della sanità pubblica nel nord-ovest della Sardegna, con ricadute positive sulla qualità delle cure, sulla sicurezza dei pazienti e sulle condizioni di lavoro del personale sanitario. Su un tema di tale importanza non deve  mancare un confronto istituzionale responsabile da parte di tuttta la classe politica e orientato esclusivamente all’interesse generale della comunità”.
Alberto Bamonti
Consigliere comunale – Gruppo Noi Riformiamo Alghero