Isola arancione, Cambiamo: rischio sociale

CAGLIARI “La situazione in Sardegna è oramai insostenibile, la gente è vicina alla disobbedienza civile. Il governo deve modificare immediatamente la collocazione della nostra Regione nella fascia arancione, perché in caso contrario anche dal punto di vista dell’ordine pubblico col passare dei giorni la situazione rischia di essere sempre più difficile da tenere sotto controllo.” Lo afferma in una nota il consigliere regionale del gruppo Cambiamo UDC Antonello Peru.

“Il passaggio da fascia gialla ad arancione in una settimana ha messo in ginocchio quasi definitivamente centinaia e centinaia di operatori di diversi settori, da quello della somministrazione di alimenti e bevande a tutti gli altri comparti completamente bloccati dalle restrizioni. 

Reggere un’altra settimana in questo modo è praticamente impossibile. E a questo punto la reazione deve essere immediata e deve vederci tutti uniti. Dall’opposizione in regione mi aspetto che la smetta di cavalcare l’onda della protesta contro la giunta regionale, chi decide ora è il governo nazionale e quel che serve non è una sterile contrapposizione politica ma un fronte comune di tutti i sardi. 

Il mio appello è rivolto anche al Tar: la regione ha presentato ricorso, il Tribunale amministrativo si riunisca prima possibile e si esprima subito su una questione di importanza vitale.

La Sardegna ha i parametri tra i più bassi in Italia, rimane arancione nonostante una situazione che in questo momento non necessita di restrizioni come quelle adottate. Il governo dal canto suo non può continuare ad assumere decisioni insensate, dettate solo da interpretazioni che sanno di burocratese, anche davanti all’evidenza di dati e parametri. 

E in tutto questo contesto si continua anche a vedere un comportamento nei confronti della Sardegna discriminatorio. Evidentemente per il governo ci sono regioni di serie A e regioni di serie B, e questo è un fatto che non può più essere accettato.  Viviamo da sempre una condizione penalizzante legata all’insularità che mette il freno alla opportunità di sviluppo della nostra Regione, a questo dobbiamo aggiungere un governo che con le sue scelte insensata calpesta la nostra autonomia e peggiora ulteriormente la nostra situazione dal punto di vista economico e soc

Io apro sud Sardegna e Chessa: subito zona gialla

CAGLIARI– “Condivido le preoccupazioni e le richieste degli imprenditori che operano nel settore della ristorazione, dello sport e dello spettacolo, che da tanto tempo sono costretti ad aperture limitate. La Sardegna deve essere subito riclassificata in ‘zona gialla’, consentendo a questi lavoratori di riaprire le proprie attività e tutelare il proprio lavoro, evitando ulteriori penalizzazioni”. Lo ha detto l’assessore regionale del Commercio, Gianni Chessa, questa mattina, durante l’incontro in Assessorato coi rappresentanti del comitato “Io apro” del Sud Sardegna, composto da proprietari di bar, pizzerie, ristoranti e palestre.

“Queste attività, che hanno fatto investimenti ingenti per mettersi in regola e rispettare le regole del distanziamento e della sanificazione dei locali, ora si trovano in grosse difficoltà per le scelte del Governo nazionale, mentre servono più controlli e più prevenzione – ha aggiunto l’assessore Chessa – A causa del perdurare dell’emergenza sanitaria, molte attività sono in pesante difficoltà e rischiano di non riaprire più. Come Regione vogliamo tutelare il commercio, settore fondamentale del nostro sistema produttivo, affinché la nostra Isola non sprofondi in una ancora più grave crisi socioeconomica”.

Danni maltempo, sostegno alle imprese agricole

CAGLIARI – “Non abbiamo mai fatto mancare il sostegno agli agricoltori sardi nell’anno che si è appena concluso, caratterizzato oltre che da un’emergenza sanitaria senza precedenti da una serie di eventi meteorologici avversi, e in alcuni casi tragici, che hanno causato pesanti danni nelle nostre campagne. E siamo pronti a intervenire anche adesso con risorse concrete per aiutare le aziende messe in ginocchio dagli allagamenti dovuti alle ultime abbondanti piogge”. Lo dichiara l’assessore regionale dell’Agricoltura, Gabriella Murgia, che fa il bilancio delle misure messe in campo a favore delle aziende del comparto rispondendo ad alcune sollecitazioni di organizzazioni di categoria ed esponenti politici.

“Nel corso di tutto l’anno ma con particolare gravità a partire dallo scorso marzo la Sardegna è stata colpita da eventi climatici avversi di intensità eccezionali – sottolinea l’esponente della Giunta Solinas – e le piogge abbondanti che tanti allagamenti e danni alle produzioni in campo hanno causato sono ancora in corso. Conosciamo la tragicità in particolare di quanto è accaduto a Bitti con il triste bilancio dei morti e i danni che il paese ha subito. Anche l’agricoltura ha pagato e sta pagando gli effetti di un clima particolarmente avverso, con danni alle strutture e alla produzione agricola”.

Per quanto riguarda gli eventi del 28 novembre scorso, con una delibera adottata il giorno stesso, la Giunta ha dichiarato lo stato di emergenza regionale e di eccezionale avversità atmosferica e ha dato mandato alla Protezione civile regionale e all’assessorato dell’Agricoltura di procedere per le verifiche dei danni subiti e per i primi urgenti interventi. Oltre al territorio di Bitti sono stati registrati pesanti danni anche nell’Oristanese e nella Valle del Cedrino.

“Per far fronte alle prime urgenti necessità del comparto agricolo per quanto avvenuto lo scorso 28 novembre – precisa l’assessore Murgia – sono stati stanziati con la legge regionale 30 del 15 dicembre scorso 10 milioni di euro, già messi a disposizione dell’agenzia Laore che è stata subito incaricata di svolgere gli accertamenti e quantificare i danni subiti dalle aziende agricole. Siamo in attesa in questi giorni di conoscere gli esiti delle attività svolte dall’Agenzia anche a fianco della Protezione civile regionale”.

Le risorse individuate con la legge 30, aggiunge l’assessore, “non sono sufficienti a far fronte alla portata dei danni subiti dalle imprese agricole sarde e dovranno esserne quindi individuate delle altre in sede di definizione della legge di stabilità 2021. Tutto ciò in un quadro normativo comunitario, nazionale e regionale orientato ormai da tempo a superare gli aiuti di tipo compensativo ex post, che riescono a compensare solo in minima parte i danni subiti, sostenendo di quelli di tipo assicurativo ex ante per la gestione del rischio in agricoltura da avversità atmosferiche, fitopatie ed epizoozie”. Per queste ultime finalità è operativa un’apposita misura del Psr nazionale, la 17.1, che agevola la sottoscrizione di polizze assicurative per il raccolto, gli animali e le piante con contributo fino 70% della spesa ammessa.

L’assessorato dell’Agricoltura, che già sostiene il sistema delle assicurazioni anche con risorse del bilancio regionale, sta poi approfondendo l’ipotesi di costituire un apposito fondo rotativo che consenta di sostenere finanziariamente le imprese, che con il sistema previsto dalla Misura 17.1 sono costrette ad anticipare l’intero importo della polizza e recuperare il contributo previsto oltre un anno dopo. “Tuttavia – evidenzia Gabriella Murgia – le difficoltà per attivare un fondo rotativo di questo tipo non sono poche, a partire dalla base normativa regionale che dev’essere interamente definita, non esistendone al momento alcuna, e della dotazione finanziaria da prevedere che non potrà essere inferiore ad almeno 20 milioni per rendere lo strumento efficace, per arrivare poi alla individuazione del soggetto gestore del fondo stesso”.

Nei giorni seguenti si sono registrati altri eventi meteorologici di forte intensità. “Le forti precipitazioni hanno purtroppo proseguito la loro opera e ulteriori danni alle produzioni agricole sono stati segnalati nelle zone ricadenti soprattutto nei Comuni di Santa Maria Coghinas, Viddalba e Valledoria, nelle campagne di Alghero e Olmedo e nell’Oristanese, e in altre zone della Sardegna. Anche in quest’ultimo caso è stato dato subito incarico all’agenzia Laore che procederà alle verifiche non appena le ulteriori persistenti piogge cesseranno e sarà possibile svolgere gli accertamenti in condizioni di sicurezza. Per quest’ultimi danni si daranno le prime immediate risposte con le risorse disponibili – conclude l’assessore Murgia – per poi andare a integrare il fabbisogno con la legge di stabilità 2021 in corso di predisposizione da parte della Giunta”.

Per quanto riguarda gli eventi del 28 novembre scorso, con una delibera adottata il giorno stesso, la Giunta ha dichiarato lo stato di emergenza regionale e di eccezionale avversità atmosferica e ha dato mandato alla Protezione civile regionale e all’assessorato dell’Agricoltura di procedere per le verifiche dei danni subiti e per i primi urgenti interventi. Oltre al territorio di Bitti sono stati registrati pesanti danni anche nell’Oristanese e nella Valle del Cedrino.

“Per far fronte alle prime urgenti necessità del comparto agricolo per quanto avvenuto lo scorso 28 novembre – precisa l’assessore Murgia – sono stati stanziati con la legge regionale 30 del 15 dicembre scorso 10 milioni di euro, già messi a disposizione dell’agenzia Laore che è stata subito incaricata di svolgere gli accertamenti e quantificare i danni subiti dalle aziende agricole. Siamo in attesa in questi giorni di conoscere gli esiti delle attività svolte dall’Agenzia anche a fianco della Protezione civile regionale”.

Le risorse individuate con la legge 30, aggiunge l’assessore, “non sono sufficienti a far fronte alla portata dei danni subiti dalle imprese agricole sarde e dovranno esserne quindi individuate delle altre in sede di definizione della legge di stabilità 2021. Tutto ciò in un quadro normativo comunitario, nazionale e regionale orientato ormai da tempo a superare gli aiuti di tipo compensativo ex post, che riescono a compensare solo in minima parte i danni subiti, sostenendo di quelli di tipo assicurativo ex ante per la gestione del rischio in agricoltura da avversità atmosferiche, fitopatie ed epizoozie”. Per queste ultime finalità è operativa un’apposita misura del Psr nazionale, la 17.1, che agevola la sottoscrizione di polizze assicurative per il raccolto, gli animali e le piante con contributo fino 70% della spesa ammessa.

L’assessorato dell’Agricoltura, che già sostiene il sistema delle assicurazioni anche con risorse del bilancio regionale, sta poi approfondendo l’ipotesi di costituire un apposito fondo rotativo che consenta di sostenere finanziariamente le imprese, che con il sistema previsto dalla Misura 17.1 sono costrette ad anticipare l’intero importo della polizza e recuperare il contributo previsto oltre un anno dopo. “Tuttavia – evidenzia Gabriella Murgia – le difficoltà per attivare un fondo rotativo di questo tipo non sono poche, a partire dalla base normativa regionale che dev’essere interamente definita, non esistendone al momento alcuna, e della dotazione finanziaria da prevedere che non potrà essere inferiore ad almeno 20 milioni per rendere lo strumento efficace, per arrivare poi alla individuazione del soggetto gestore del fondo stesso”.

Nei giorni seguenti si sono registrati altri eventi meteorologici di forte intensità. “Le forti precipitazioni hanno purtroppo proseguito la loro opera e ulteriori danni alle produzioni agricole sono stati segnalati nelle zone ricadenti soprattutto nei Comuni di Santa Maria Coghinas, Viddalba e Valledoria, nelle campagne di Alghero e Olmedo e nell’Oristanese, e in altre zone della Sardegna. Anche in quest’ultimo caso è stato dato subito incarico all’agenzia Laore che procederà alle verifiche non appena le ulteriori persistenti piogge cesseranno e sarà possibile svolgere gli accertamenti in condizioni di sicurezza. Per quest’ultimi danni si daranno le prime immediate risposte con le risorse disponibili – conclude l’assessore Murgia – per poi andare a integrare il fabbisogno con la legge di stabilità 2021 in corso di predisposizione da parte della Giunta”.

Crisi, la Sardegna rischia di perdere la ripresa

CAGLIARI – La Sardegna rischia di mancare l’appuntamento con la ripresa del 2021 e di far registrare, nel biennio 2020-2021, uno dei risultati peggiori tra le regioni italiane. Archiviato un 2020 disastroso, l’economia sarda si prepara infatti ad affrontare una fase di ripartenza estremamente complessa e incerta in cui incideranno sicuramente le vulnerabilità strutturali della nostra regione (le forti difficoltà delle piccole e medie imprese, che rappresentano ancora una quota cospicua dell’economia isolana, un’economia poco diversificata, il peso del settore turistico-ricettivo, l’elevata quota di lavoratori precari e stagionali, la maggiore esposizione al rischio liquidità per le imprese, l’alto livello delle importazioni e la concentrazione dell’export nel settore petrolifero). Nel 2021 la ripresa economica potrebbe faticare ad arrivare al +1%, a fronte di una previsione nazionale pari al +3,2%. Guardando al biennio 2020-2021, l’economia sarda potrebbe far registrare uno dei risultati peggiori nel panorama regionale italiano: -8,9% il PIL previsto per il 2021 rispetto al livello del 2019.

È quanto si evince da uno studio della Cna Sardegna che misura l’impatto economico della crisi sulle diverse componenti del Pil regionale. Sebbene l’epidemia abbia colpito più duramente le regioni del Nord Italia, le conseguenze dei diversi lock-down (quello nazionale di aprile, quello su base regionale di novembre e quello intermittente del periodo natalizio) e della compressione della domanda interna lasceranno infatti una profonda cicatrice sull’economia regionale. Nonostante un trimestre estivo migliore delle aspettative – in parte grazie alla tenuta della domanda turistica nazionale (tra gennaio e settembre, il calo degli arrivi di connazionali nelle strutture ricettive è stato solo del -2%, contro il -63% degli stranieri) – consenta di migliorare leggermente le previsioni sulla caduta del Pil per il 2020.

Nonostante un trimestre estivo in grado di dare un po’ di respiro a molte attività economiche regionali messe in ginocchio dal lockdown di marzo-aprile”, commentano Pierpaolo Piras e Francesco Porcu, presidente e segretario regionale della Cna Sardegna -. Anche escludendo nuovi lock-down generalizzati e il verificarsi di una nuova ondata epidemica, la nostra regione corre seriamente il rischio di mancare clamorosamente l’appuntamento con la ripresa economica. Guardando alle stime previsionali per il biennio pandemico 2020-2021, l’Isola risulta una delle economie regionali più colpite, alle spalle soltanto di Valle d’Aosta, Trentino Alto-Adige e Toscana. La Regione – continuano Piras e Porcu – apra il confronto con le forze sociali: l’eccezionale e irripetibile occasione fornita dalla contestuale contemporaneità dell’avvio della nuova programmazione Comunitaria (settennio 2021/2027) e la gestione del Recovery Plan devono segnare l’avvio di un serio processo riformatore a cui affidare la mitigazione dei deficit strutturali di cui soffre l’economia isolana”

Bar e ristoranti contro il Governo Conte

ALGHERO – “Il Governo, con le sue bugie e con le sue tasse, ci sta uccidendo: tutti devono sapere quel che accade e, per questo, MIO (Movimento Imprese Ospitalità) Italia ha deciso una serrata di protesta dei locali aderenti”. Paolo Bianchini, presidente di MIO Italia è una furia: “L’esecutivo si fa beffe del nostro comparto e, dopo la decisione di far aprire bar e ristoranti giovedi 7 e venerdi 8 solo a pranzo, per chiuderli di nuovo il sabato e la domenica, MIO ITALIA ha deciso un’azione forte: la serrata nazionale delle attività. Chiuderemo le serrande ed andremo ad affiggere un cartello, in cui spiegheremo il motivo della protesta contro le decisioni del governo, che ci sta ammazzando economicamente”.

“Denunceremo – sottolinea Bianchini – la mancanza dell’arrivo dei ristori promessi a Natale, la partenza di 50 milioni di cartelle esattoriali e la totale incertezza in cui lavoriamo, a causa delle folli decisioni governative. Non possiamo accettare questo modus operandi singhiozzante perché
Migliaia di aziende stanno per fallire per la mancanza di ascolto e visione, stanno giocando con le nostre vite a causa delle poltrone, infischiandosene di centinaia di migliaia di italiani, ridotti alla fame. Siamo nel caos più totale, è ora che intervenga il Presidente Mattarella”. Marco lombardi (referente MioSardegna): “Un intero settore allo sfascio” La nostra protesta riguarda il continuo “caos” che tutto il comparto sta vivendo da oramai 9 mesi. Ancora al governo non si rendono conto che a ogni lockdown chiudono migliaia di Aziende che aspettano ancora i primi “Ristori”. Noi non siamo Interruttori che potete accendere o spegnere a vostro piacimento. Adesso basta, pretendiamo rispetto”

Infrastrutture, oltre 4milioni al Consorzio Industriale

CAGLIARI – Oltre 4 milioni 700mila euro per finanziare opere infrastrutturali nelle aree di crisi con l’obiettivo di rilanciare le attività produttive e sostenere le imprese.

“Una risposta concreta per alcune aree maggiormente colpite dalla crisi, dove le infrastrutture possono assicurare prospettive di crescita e migliorare la competitività degli insediamenti produttivi e delle aziende di quei territori. Attraverso la realizzazione di una serie di interventi vogliamo contrastare i fattori di svantaggio, così da favorire nuovi processi di sviluppo e il potenziamento dell’occupazione”. Lo ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas, commentando lo stanziamento di 4 milioni 710mila euro a favore di due progetti: Consorzio industriale provinciale di Sassari (4 milioni 160mila euro) per un grosso intervento al depuratore di Porto Torres e Comune di Birori (550mila).

“Un passo importante per la realizzazione di opere necessarie per il rilancio nel mercato delle imprese delle aree industriali in crisi, che chiedono condizioni di parità con quelle dei territori più attrezzati. Un segnale alle comunità in difficoltà, garantendo servizi e condizioni per poter esercitare attività imprenditoriali”, ha aggiunto l’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili.

Chiude l’anno-Covid, crisi e misure: parla il dott. Spirito

ALGHERO – L’anno al termine, dal punto di vista economico, è stato il più duro dal dopo-guerra ad oggi. Un vero disastro. Per questo si sono rese necessarie misure che raramente nella storia della Repubblica Italiana sono state prese. Ciò per sostenere le varie categorie sociali che si sono trovate in estrema difficoltà con un aumento della povertà che sta travolgendo diversi comparti. La speranza, oltre che nelle azioni che ancora saranno messe in atto dagli Enti Pubblici, è nel vaccino che sta iniziando ad essere diffuso tra la popolazione. Ma, nel frattempo, come detto, dobbiamo per forza affidarsi alle “iniezioni” di denari che spettano dal Governo centrale a quelli locali.

Col dottore commercialista algherese Marco Spirito abbiamo avviato una serie di interviste già col primo lockdown proprio per commentare le varie misure (tra cui i vari bonus, le ultime come il bando R-Esisto, vari bonus, etc) e dare anche dei suggerimenti utili alle persone. Continuiamo anche alla fine di questo terribile 2020 e pure nelle prossime settimane per un servizio ritenuto dai lettori molto utile.

Natale è… Solidarietà, attiva piattaforma per negozi

SASSARI – Da oggi, 9 dicembre, è attiva la piattaforma creata appositamente per la gestione delle iniziative solidali del Comune di Sassari, https://natalesolidarietasassari.buonidea.it/ . Tutte le attività commerciali che desiderano aderire e che vendono prodotti delle categorie previste dall’iniziativa Natale è… Solidarietà (abbigliamento e calzature, alimenti, libri e giocattoli) dovranno iscriversi quanto prima al sito.

Dal 14 dicembre, infatti, il Comune di Sassari distribuirà 55mila euro in buoni regalo natalizi, destinati ad acquisti in libri, abbigliamento, calzature, giocattoli e alimentari. Gli esercizi commerciali presenti nel territorio possono aderire all’iniziativa che l’Amministrazione ha ideato per questo particolare Natale per sostenere e incentivare un circolo virtuoso tra solidarietà ed economia locale. Più sarà estesa la rete degli esercizi aderenti, più i beneficiari dei buoni si sentiranno parte di una comunità accogliente. Per gli esercenti non sono previsti costi di nessun tipo. In questi giorni, intanto, il Comune ha già provveduto a contattare le famiglie destinatarie del dono

Ryanair, nuova base a Treviso: volo con Alghero

ALGHERO – Ryanair ha lanciato oggi (4 dicembre) la sua nuova base a Treviso, che aprirà il 30 marzo 2021, con 2 aeromobili basati – un investimento di $ 200 milioni – e 45 rotte che collegheranno Treviso sia a livello nazionale, sia a livello internazionale con oltre 20 Paesi in tutta Europa.

Ryanair offrirà un incremento della connettività con la regione Veneto attraverso i suoi 3 aeroporti di Venezia Marco Polo, Verona e Treviso, con 60 rotte in totale, che porteranno oltre 3 milioni di clienti all’anno e supporteranno oltre 2.000 posti di lavoro*. Volo anche con Alghero. Sarà trisettimanale e partirà dal 21 marzo.

La S21 di Ryanair in Veneto includerà:

  • Nuova base a Treviso dal 30 marzo 2021
  • 2 aeroporti – Venezia Marco Polo e Verona, con voli aggiuntivi
  • 60 rotte -15 nazionali / 45 internazionali
  • 18 nuove rotte **
  • Oltre 20 paesi collegati
  • 60 nuovi posti di lavoro diretti
  • Oltre 2,000 posti di lavoro indiretti*

La S21 di Ryanair a Treviso:

  • 2 aeromobili basati (investimento di $ 200 milioni) dal 30 marzo 2021
  • 45 rotte S21 – 6 nazionali / 39 internazionali
  • 18 nuove ** (3 nazionali, 15 internazionali), comprese le destinazioni leisure e business come Alghero, Alicante, Francoforte-Hahn, Paphos, Pescara, Riga, Tel Aviv, Salonicco, Trapani.

Appello di Daga: subito progetti per ripartire

ALGHERO – “Il tempo delle belle parole, degli annunci e delle frasi al futuro, direi, è da considerarsi terminato. I canonici cento giorni di inizio mandato sono passati da molto tempo, ed è ora di passare ai fatti. Per carità gli attuali Amministratori locali, cosi come per gli altri livelli di governo, hanno dovuto affrontare e stanno affrontando ancora, uno dei periodi più difficili di sempre. Ma pare che, grazie agli eroi che stanno contrastando in prima linea questo terribile male, nonostante le gravi lacune in ambito sanitario, si riesca ad intravedere una luce in fondo al tunnel della Pandemia. D’altro canto dalle nostre parti, in attesa di tornare alla normalità, non possiamo arrenderci e rischiare di “morire” per la crisi economica e i suoi effetti devastanti. Perciò penso sia indispensabile riprendere il “filo del discorso” dei temi legati allo sviluppo e crescita di Alghero e del suo territorio. Proprio ora che siamo nella fase più critica, serve programmare, imbastire, attrezzare il cantiere della ripartenza. La Primavera arriverà presto, e cosi anche i prossimi mesi che non possono scorrere invano al punto di non vedere alcun progetto realizzato che possa creare sviluppo e, soprattutto, speranza per imprese e famiglie. L’elenco delle incompiute è sempre lo stesso: Porto, Palazzo dei congressi, Surigheddu e Mamuntanas, Rilancio turistico della destinazione, Rilancio del commercio, potenziamento del Parco, Rilancio della Bonifica storica, ecc. ecc. Ma tra le tante cose da ri-attivare, forse la più semplice, la più immediata se solo si volesse, anche per ciò che rappresenta dal punto di vista simbolico spesso indicata come enunciazione, direi che c’è il recupero del Caval Marì. Poco più di un anno fa non persi neanche un attimo nel celebrare l’annuncio dell’Amministrazione di Centrodestra del Sindaco Conoci che disse di volere recuperare e rilanciare l’ex Fuego. In quell’occasione ricordai ancora una volta quella che fu la mia idea per quella splendida struttura sugli scogli, compresa anche nel programma elettorale delle mia candidatura a sindaco di qualche anno fa, ovvero la creazione di un polo espositivo dove “mettere in mostra la bellezza e la competenza in tutte le sue forme espressive al femminile, capace di formare le coscienze, e in grado di divulgare e promuovere conoscenza nel mondo dell’arte, dell’artigianato, della cultura che parli a nome di un popolo, quello sardo, in cui vige una società matriarcale, unico caso in Italia”. Bene, trascorso più di un anno, mi duole dirlo, non vedo alcun passo in avanti che faccia ben sperare perché quella struttura possa trovare nuova vita e, dunque, offrire alla città di Alghero e ai suoi visitatori, nuovi stimoli. Serve pragmatismo, serve un segno per concretizzare una delle tante progettualità che possono rappresentare una reale e tangibile voglia di reazione per uscire dalla devastante crisi che sta colpendo la nostra già fragile economia. Faccio un appello alle persone che oggi, per indicazioni dell’elettorato, si trovano a governare Alghero: fate presto, sbloccate progetti e opere per il bene di tutti, altrimenti ci troveremo senza strumenti per affrontare le dure sfide che ci attendono nei prossimi anni per cui le altre località, è ovvio, stanno giustamente, di già, affilando le armi“.

Enrico Daga, imprenditore