Sardegna isolata, Solinas “punta” l’Europa: non ci ostacoli

CAGLIARI – “Sta crescendo di giorno in giorno la mobilitazione generale dei sardi, con un ampio schieramento che va dal Consiglio regionale al Parlamento, dai sindacati alle imprese, dagli emigrati al mondo della cultura, contro un’emergenza che si ripete ormai ogni anno e che ha origini lontane e responsabilità ben precise, quelle degli insensibili funzionari di Bruxelles che hanno voluto e ci hanno imposto il taglio delle frequenze e respinto la tariffa unica”. Così il presidente della Regione, Christian Solinas, commenta la situazione della continuità territoriale aerea per la quale la Giunta regionale, con l’assessorato dei Trasporti, sta facendo uno sforzo straordinario per sollecitare le compagnie ad aumentare i voli e calmierare i prezzi dei biglietti sotto le feste natalizie.

“La responsabilità di questa situazione – ribadisce il Presidente – sta nei macroscopici errori di valutazione da parte dell’Ue sulla capacità del libero mercato di garantire il diritto alla mobilità dei sardi. Il fallimento del modello europeo è certificato dai fatti. Ora la Commissione ci ascolti e ci lasci riproporre il modello che avevo ottenuto da assessore dieci anni fa: più frequenze su tutti gli scali e tariffa unica almeno 9 mesi su 12 con price cap per i non residenti nei restanti 3 mesi”.

Il tema della continuità territoriale aerea è stato anche uno degli argomenti principali della seduta odierna della Commissione speciale Insularità del Consiglio regionale, alla quale ha partecipato l’assessore regionale dei Trasporti, Antonio Moro.

“C’è bisogno di un modello di continuità sardo – sottolinea l’esponente della Giunta Solinas – vicino alle esigenze dei sardi, che nasca dal confronto con gli altri modelli che si sono affermati in questi anni in Europa e tenga anche conto delle migliori soluzioni già adottate in Sardegna nei precedenti bandi. Con Bruxelles più che un problema tecnico c’è un problema di carattere politico ed è per questo che serve una grande unità del sistema Sardegna per riaffermare in Europa il diritto irrinunciabile alla continuità territoriale per la nostra Isola”

Peste Suina, dopo 11 anni finisce l’embargo per la Sardegna

CAGLIARI – La svolta è arrivata dopo 11 anni, e dopo una serie, che sembrava interminabile, di limitazioni e penalizzazioni per un comparto rilevante dell’economia sarda.

“La fine dell’embargo con la cancellazione del divieto assoluto di movimentazione dei capi e dei prodotti suinicoli dalla nostra regione, rappresenta una svolta fondamentale per il comparto zootecnico sardo, nonché il raggiungimento di un traguardo che l’Isola inseguiva da tempo”, dichiara il Presidente della Regione Christian Solinas, che esprime soddisfazione per l’esito del voto di oggi a Bruxelles, con il quale il comitato tecnico rappresentato dagli Stati membri ha deciso ad unanimità a favore della proposta della Commissione europea per la revisione delle restrizioni imposte alla Sardegna per il contrasto alla diffusione della peste suina africana, in vigore dal 2011.

“Per comprendere la portata di questo risultato e le possibili ricadute sul comparto zootecnico della suinicoltura è sufficiente considerare che in circa l’80% dei comuni dell’Isola sarà possibile riprendere a commercializzare gli animali vivi e le carni verso tutto il mondo. Nel 50% dei comuni questa possibilità sarà percorribile senza vincoli, mentre negli altri casi la movimentazione extraregionale sarà consentita secondo le deroghe previste dai regolamenti europei”, dichiara il Presidente. “Considerando i numeri dei capi censiti – sottolinea il Presidente – l’84% della produzione suinicola sarda potrà riaffacciarsi sul mercato globale”.

Le modifiche approvate a Bruxelles entreranno formalmente in vigore a gennaio, con l’aggiornamento al regolamento comunitario. “Nelle prossime settimane – prosegue il Presidente – definiremo con il Ministero della Salute le linee di indirizzo sulle deroghe alla movimentazione per le aree del territorio ancora soggette a restrizioni in virtù delle sieropositività registrate nei cinghiali e nei suini domestici nei dodici mesi precedenti. Ma L’aspetto più importante deriva dal fatto che tutte queste aree, oltre a poter usufruire di deroghe per la movimentazione degli animali e dei prodotti, saranno soggette a una rivalutazione periodica con una progressiva revisione dei vincoli, fino alla loro completa cancellazione su tutto il territorio regionale qualora il quadro epidemiologico dovesse rimanere invariato. Inoltre nelle aree della così detta ‘zona rossa’, dove al momento permangono limitazioni alla movimentazione degli animali vivi, abbiamo già pronti 5 milioni di euro per gli indennizzi alle aziende.”.

“Abbiamo lavorato duramente per raggiungere questo traguardo. Quella contro la peste suina africana è stata una lunga lotta che ha richiesto impegno e sacrificio, attraverso un percorso non sempre lineare. La svolta è arrivata con l’ultimo audit della commissione europea, a novembre 2021. Abbiamo accolto le richieste di Bruxelles come un’opportunità irrinunciabile e siamo stati in grado di dare delle risposte concrete grazie alle quali siamo riusciti ad avviare un dialogo con la Commissione europea e il Ministero della Salute su un livello mai visto in precedenza. Mai prima d’ora la Regione, nella sua parte politica, si era seduta al tavolo della Commissione europea per discutere la revisione delle restrizioni. A maggio abbiamo raggiunto un accordo per stilare un preciso cronoprogramma e a cadenza mensile abbiamo portato sul tavolo della Commissione lo stato d’avanzamento sulle misure messe in campo, fino ad arrivare alla giornata di oggi. Un risultato di tutti i sardi, reso possibile grazie a un impegno corale, che ha visto in prima linea non solo l’Unità di progetto, l’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna, il Corpo Forestale, Forestas, Laore e i servizi veterinari delle Asl, ma anche i sindaci, I cacciatori e le associazioni di categoria che, in questi anni, hanno dato un contributo fondamentale

Classifica province, Istat: Cagliari sempre più su, Sassari a picco

ALGHERO – Anche se era palpabile, sono i dati Istat, in maniera plastica, a certificare l’arretramento dell’area facente capo alla Provincia di Sassari rispetto a quella di Cagliari. La prima, secondo la classifica realizzata dal Sole 24 Ore, arretra ancora di più e cala al 69 posto, con meno 5 posti rispetto all’anno passato, mentre il Capo di Sotto cresce ancora è arriva al 18esimo posto.  Il drastico calo di Sassari è dovuto principalmente di dati su “Ambiente e Servizi (- 42) e “Cultura e Tempo Libero” (- 13).  Numeri che palesano ciò che è gia evidente ai più e che viene spesso commentato nelle varie piattaforme al fine anche di “dare una sveglia” a chi di dovere affinchè ci sia un cambio di passo che altrimenti rischia di assestare un trend drammaticamente irreversibile.

Mentre Cagliari  partita nel 1990 e giunta alla trentatreesima edizione, la speciale graduatoria attribuisce a Cagliari il 18 posto complessivo: si tratta di un miglioramento di 2 posizioni rispetto al 2021, che vale il primo posto tra le province del Meridione.

La lettura dei risultati relativi ai 90 indicatori (di cui 40 aggiornati al 2022), aggregati in 6 argomenti, evidenzia i punti di forza e le criticità delle province italiane. “Negli ultimi mesi – commenta il Sindaco Truzzu – numerose classifiche redatte da istituti di osservazione statistica, associazioni o mezzi di informazione, evidenziano i progressi della nostra città metropolitana nell’arco di questi anni”

Consorzio Industriale a San Marco, Luciano Mura nuovo presidente Asa

ALGHERO  – Rinnovato il Consiglio d’Amministrazione della Società Asi Servizi Ambientali (Asa) Srl L’assemblea della società controllata del Consorzio Industriale Provinciale di Sassari, l’Asi Servizi Ambientali (Asa) ha rinnovato il consiglio di amministrazione nella giornata di ieri 29 novembre. Il nuovo consiglio di amministrazione che resterà in carica tre anni, sarà composto dal Presidente Luciano Mura (Comune di Porto Torres) e dai Consiglieri Walter Pianezza (Comune di Alghero) e Monica Sanna (Comune di Sassari). Il neopresidente Luciano Mura succede ad Alberto Zanetti che attualmente riveste il ruolo di consigliere di amministrazione dello stesso Consorzio Industriale. Nei giorni scorsi l’assemblea del Cipss ha provveduto a rinnovare il Collegio dei Revisori per il prossimo triennio. Il Presidente sarà Giuseppina Munaò, gli altri componenti che la affiancheranno saranno Giovanni Pinna Parpaglia e Alessandro Mura.

Alghero, c’è anche altro oltre la Sanità

ALGHERO – Ieri, per l’ennesima volta, è approdato nel Consiglio Comunale di Alghero il tema della Sanità. Al netto dei giudizi rispetto al miglioramento, o meno, dei servizi in questi ultimi, diciamo, 15/20 anni, è palese e pure lapalissiano che, nonostante plurimi annunci, il Nuovo Ospedale non è stato fatto. Forse, come detto anche ieri da alcuni, sarebbe opportuno spendere quanto già stanziato (da anni) per migliorare i servizi esistenti e, magari, come previsto già dal 2007, ampliare il Civile. E, in questo solco, è evidente che delle migliorie nelle strutture ci sono state e si stanno attuando pure in questi mesi  a fronte di una crescente necessità di assistenza vista anche la posizione baricentrica del Centro catalano e soprattutto vista la mole di villeggianti che la frequenta.

Detto questo, è piuttosto sorprendente il fatto che, a fronte di decine e decine di temi che possono (o, forse, devono) essere affrontati, alla luce anche dei dati demografici e in generale sociali ed economici del territorio, si parli, quasi esclusivamente di Sanità. Pare che questo sia divenuto un “campo” di scontro o poco più o poco meno, mentre, come commentano diversi cittadini, sarebbe opportuno mettere sul tavolo anche i temi legati allo sviluppo e dunque, ad esempio: l’agognato ampliamento dell’Aeroporto di Alghero, l’agognato avvio e termini dei lavori della 4 Corsie per Sassari, l’agognato sblocco del molo di sopraflutto del porto,, l’agognato rilancio di aree del territorio che possono rappresentare un implementazione per l’offerta turistica, culturale e agrolimentare del territorio (considerando anche la straordinaria valenza di soggetti come il Parco, Amp, Fondazione, sistema museale, siti naturalistici, etc). Insomma, “va bene che, anche a seguito del Covid, siamo tutti più attenti e presi dallo stato di salute nostro e di tutti, ma non siamo tutti, ancora, ammalati o peggio, per questo vorremmo anche pensare con positività e crescita al nostro futuro, certo, sempre salvaguardando i servizi sanitari locali”, commenta un imprenditore.

Nuovo packaging innovativo e sostenibile per Olio San Giuliano

ALGHERO – San Giuliano innova e rinnova anche nel suo packaging. Dinamismo, innovazione e ricerca continua dell’eccellenza a 360 gradi sono alcuni dei tratti salienti della Domenico Manca, proprietaria dello storico marchio San Giuliano di Alghero e rinomata in Italia e all’estero per i suoi pluripremiati oli extravergini di oliva.

Queste caratteristiche emergono ancora una volta oggi dal lavoro di rinnovamento della veste grafica della gamma più classica. Il packaging San Giuliano ha subito negli anni diverse modifiche volte a recepire e spesso ad anticipare le tendenze del mercato, a conferma di come l’azienda sia sempre pronta ad abbracciare gli stilemi più contemporanei e di crescente complessità per soddisfare le abitudini, i gusti e la consapevolezza del consumatore in costante mutazione.

 

L’ultimo progetto di restyling ha riguardato in particolare tre linee di prodotto: l’Originale, l’Amabile e Non Filtrato, le cui etichette sono state interamente ridisegnate con l’obiettivo di porre in maggiore risalto gli elementi distintivi del brand come l’origine del prodotto, la grande tradizione e l’alta qualità, oltre al suo legame con la filiera produttiva. Caratterizzato da un’estetica elegante e minimale, il nuovo design ha come più tangibile cambiamento l’abbandono dell’etichetta fasciante in favore di una frontale, dedicata al primo contatto col consumatore, e una posteriore con funzione informativa molto approfondita. È proprio la parte anteriore a marcare il legame con la tradizione olearia della famiglia Manca – radicata fin dagli inizi del ‘900 – attuato attraverso l’ingrandimento visivo del contenuto dello storico marchio San Giuliano, raffigurante un antico frantoio a trazione animale. L’uso di caratteri lineari, dai tratti semplici ma decisi, segna invece la relazione col presente e la propensione alla modernità e all’innovazione.

Carta green certificata FSC. La carta premium proveniente da fonti certificate FSC e dalla tessitura naturale offre una piacevole esperienza tattile che, unita alla stampa in rilievo con raffinati e preziosi dettagli in oro a caldo, rappresentano un altro piccolo tassello a conferma del posizionamento della San Giuliano relativamente alla sostenibilità e alla riduzione dell’impatto ambientale.

“Queste innovazioni – dice Pasquale Manca, amministratore assieme al padre Domenico– sono state studiate e realizzate in linea con i valori aziendali che da sempre puntano all’eccellenza dal campo al prodotto finito, ottenuta attraverso la continua ricerca dei metodi più moderni, efficaci e sostenibili tanto in campo olivicolo-oleario quanto produttivo. Tutte le fasi della filiera, come quella agronomica, l’estrazione di olio dalle olive, lo stoccaggio e il confezionamento del prodotto finito sono condotte secondo i migliori criteri di best practice internazionale e in accordo con le più recenti novità di industria 4.0.”

 L’azienda è infatti nota per il lungimirante progetto Novolivo, volto alla messa a dimora nel medio periodo di 600 nuovi ettari di olivi nel Nord Ovest della Sardegna e per aver recentemente installato, nel suo frantoio ad Alghero, la tecnologia ad ultrasuoni di assoluta avanguardia e mutuata dal settore farmaceutico, volta all’ottenimento di oli extravergini dall’elevatissimo contenuto di polifenoli e sostanze volatili.

Accademia Olearia, nuovi importanti riconoscimenti per l’azienda algherese

ALGHERO – L’azienda della famiglia Fois si conferma tra le più importanti realtà produttive del settore oleario con nuovi importanti riconoscimenti nei principali eventi del settore. Anche quest’anno, l’azienda algherese è stata inserita nella prestigiosa Flos Olei 2023 – guida al mondo dell’extravergine tra le migliori realtà produttive del settore oleario mondiale con un punteggio eccellente di 98/100, il più alto tra le realtà sarde. La tredicesima edizione della guida considerata unanimemente la più importante pubblicazione del settore a livello globale, ha recensito ben 500 aziende d’eccellenza provenienti dai 5 continenti, per un totale di 56 paesi. Altri riconoscimenti importanti arrivano dal 31° Merano Wine Fest con i The WineHunter Award dove Accademia Olearia è stata ancora una volta pluripremiata. Medaglia d’oro per Il Gran Riserva Giuseppe Fois Fruttato Verde fiore all’occhiello dei prodotti di Accademia Olearia, ottenuto in quantità limitata tramite una selezione di cultivar autoctone, un olio di grande equilibrio ma di elevatissimo tenore sensoriale Si aggiudica l’oro anche il Monocultivar Bosana, l’olio extravergine 100% cultivar Bosana, un extravergine dal gusto intenso, deciso e diretto. Premiati inoltre il Sardegna DOP Fruttato verde Riserva del Produttore, un extravergine dalla struttura decisa e un sapore fruttato, fresco e pungente, e per Carciofo Spinoso di Sardegna DOP in Olio EVO Sardegna DOP. “Questi nuovi premi ci riempiono di soddisfazione. Lavoriamo ogni giorno per garantire la qualità eccellente di ogni prodotto, vedere riconosciuto a livello internazionale il nostro lavoro è un enorme orgoglio” ha dichiarato la Famiglia Fois. Qualità, innovazione e massima attenzione per l’ambiente sono i principi che, da quattro generazioni, guidano ogni giorno il lavoro di Accademia Olearia, per garantire sempre la qualità eccellente di ogni prodotto.

Decreto Energia, il Consiglio di Stato dà ragione alla Giunta Solinas

Cagliari, 11 novembre 2022 – “Abbiamo intrapreso un percorso per difendere a tutti i costi la nostra autonomia energetica e continueremo a farlo, forti delle nostre ragioni che oggi vengono ascoltate e riconosciute anche dai giudici di appello”. Così il Presidente della Regione, Christian Solinas, commenta l’ordinanza del Consiglio di Stato che riforma la sentenza del Tar del 26 settembre scorso e sospende gli effetti del Decreto energia del Governo Draghi, fissando per il 23 febbraio del 2023 l’udienza per la discussione dell’appello nel merito.

“La nostra posizione è chiara – prosegue il Presidente Solinas – ed è stata più volte espressa in tutte le sedi istituzionali e poi davanti ai giudici amministrativi. Il decreto non tiene minimamente conto degli svantaggi strutturali che derivano alla Sardegna dalle condizioni insulari e, in palese violazione del principio di uguaglianza, con una evidente disparità di trattamento tra i Sardi e gli altri italiani, ci obbliga a sostenere costi dell’energia in media più alti del 30% rispetto al resto del Paese”.

“Su questi principi, recentemente riconosciuti anche nella Carta Costituzionale, abbiamo fondato i nostri motivi di impugnazione contro un provvedimento unilaterale, piovuto dall’alto, che non ha consentito alla Regione di avere voce in capitolo. Il pronunciamento del Consiglio di Stato ci dà modo di poter discutere la questione nel merito e di far valere le ragioni dei sardi, nella speranza di trovare con il nuovo Governo in carica spunti di riflessione comune e di intesa che non potranno comunque prescindere dai diritti irrinunciabili dei Sardi”, conclude il Presidente.

CCN Al Centro Storico Alghero: nuovo logo e attività per rilancio del cuore della città

ALGHERO – Un nuovo logo per comunicare al meglio un’identità ben precisa e rilanciare l’azione dell’associazione. Il Centro Commerciale Naturale Al Centro Storico si presenta con una nuova veste, in linea con la sua mission: valorizzare le attività che vivono nel cuore pulsante della città, facendolo battere.

«Il CCN Al Centro Storico è un’associazione che riunisce le attività di qualità del centro storico di Alghero, nata nel 2015 per collaborare, creare eventi e iniziative, incrementare lo sviluppo economico, commerciale e turistico di questa preziosissima area», sottolinea Daniela M. Riu, presidente dell’associazione.

«Nel corso degli anni abbiamo realizzato tante belle iniziative. Ora, proprio per perseguire al meglio tutti gli obiettivi della nostra rete, vogliamo rilanciare l’attività partendo da un elemento fondamentale: la comunicazione. Una delle prime azioni è la presentazione del nuovo logo che andrà a contraddistinguere le imprese che fanno parte del nostro CCN».

L’immagine scelta è ispirata alle ginchette, elemento che compone il pavimento del centro storico di Alghero, storiche compagne delle passeggiate lungo le vie nel cuore della città.

Il logo presenta delle ginchette “in negativo”: a emergere è infatti l’elemento che le unisce e fa da collante, tenendole vicine e creando un grande insieme unito e più forte.

Una metafora dell’azione del CCN, impegnato a coordinare e far collaborare le tante attività che popolano l’area.

«Le ginchette costituiscono il pavimento del CCN Al Centro Storico, il grande centro commerciale naturale situato nel cuore di Alghero. Un pavimento unico, come pochi al mondo: abbiamo il privilegio di vivere in una città splendida, con un centro storico magico, che ogni giorno cerchiamo di far vivere e valorizzare con tanto impegno e fatica. Ora il nostro obiettivo è raccontare le esperienze straordinarie che si possono vivere passeggiando tra le vie di questo centro commerciale così particolare, che diventa una grande galleria commerciale a cielo aperto. Quanti centri commerciali esistono in grado di regalare scorci mozzafiato o tramonti indimenticabili come quelli visibili dai bastioni di Alghero? Sono tutti elementi della “Centro Storico Experience” ad Alghero: ogni acquisto fatto qua, nella rete di aziende di qualità che coinvolgiamo, regala un’emozione diversa e unica. Questo logo aiuta a conoscere le aziende che fanno parte della nostra rete e possono garantire acquisti di qualità».

Il logo è stato realizzato da Lucrezia Urtis, illustratrice e artista algherese: il suo coinvolgimento è legato alla volontà di puntare e valorizzare i talenti locali.

Attualmente Il CCN Al Centro Storico è al lavoro su diverse novità: sarà tra i primi fondatori del Centro Commerciale Naturale Regionale, una rete dei CCN più strutturati della Sardegna, e allo stesso tempo ha confermato una partnership con il Bando di Sardegna che porterà alla realizzazione di una speciale carta con la grafica del CCN Al Centro Storico.

 

Per maggiori informazioni è possibile seguire il CCN Al Centro Storico sui social: https://www.facebook.com/algherocentrostorico e Instagram @ccnalcentrostorico.

Transizione digitale: i numeri del settore ICT in Sardegna

In Italia la digitalizzazione procede a passo spedito, sebbene il paese sia ancora in ritardo rispetto ad altre nazioni dell’Unione Europea. Esiste inoltre un divario preoccupante tra le regioni del Nord e quelle del Sud e delle isole maggiori, che faticano a tenere il passo con la spinta della transizione digitale. In Sardegna, nonostante si sia ancora distanti da regioni come Lombardia o Emilia-Romagna, si riscontra comunque un chiaro aumento di aziende nel settore ICT e del personale impiegato in questo comparto.

 

Dati su aziende e personale ICT in Sardegna

 

Pur se in ritardo rispetto alla media nazionale, la digitalizzazione in Sardegna procede e il livello di alcuni indicatori chiave è migliorato rispetto agli anni passati. Secondo un rapporto della Regione Autonoma della Sardegna, a giugno 2022 le imprese attive erano 3.340 e il personale del settore ICT raggiungeva le 8.636 unità. Queste cifre rappresentano il 2,3% del totale del tessuto industriale, un dato decisamente più basso rispetto a quello dell’Italia nel complesso. Si può notare però una tendenza positiva: il valore attuale è infatti cresciuto di un punto percentuale rispetto a giugno 2021. Ciò si deve in gran parte alla maggiore richiesta da parte delle aziende di personale specializzato nel settore ICT, ma anche alle nuove necessità dei consumatori spinte dalla digitalizzazione. Chiari segnali di ripresa rispetto alla crisi sanitaria si notano osservando il numero di addetti al comparto, che dopo una netta flessione nel 2020 e 2021 si è nuovamente avvicinato ai livelli pre-pandemia.

Per quanto riguarda la distribuzione delle aziende sul territorio, oltre la metà (54%) è situata in provincia di Cagliari, con un aumento del 2,6% rispetto al 2019. Sassari è la provincia in cui le aziende ICT crescono maggiormente: +5,4% dal pre-pandemia, per il 30% del totale delle imprese ICT sarde. Nuoro e Oristano, rispettivamente al 10% e 6%, sono ancora distanti dalle altre aree della regione. 

 

Sfide e opportunità di impiego nel settore ICT

 

All’interno del settore ICT, le tipologie di azienda che prevalgono in Sardegna sono quelle di consulenza ed elaborazione dati e quelle che si occupano della produzione di software. Seguendo un corso di informatica come quello erogato da Aulab è possibile acquisire conoscenze tecniche e metodologie di lavoro indicate per avvicinarsi al comparto ICT, traendo così vantaggio dagli attuali trend di crescita del settore. Studiando i linguaggi di programmazione si può avere accesso a professioni come quella di web developer, sviluppatore di software o di applicazioni mobili, ma anche esperto in sicurezza informatica o analista dei dati. Si tratta di ruoli fortemente richiesti sul mercato del lavoro, e le previsioni indicano che anche nei prossimi anni le imprese continueranno a cercare queste figure professionali. 

Con l’utilizzo sempre più diffuso di servizi digitali e con la richiesta da parte dei consumatori di piattaforme per gli acquisti online, le aziende si scontrano spesso con una carenza di personale qualificato da assumere. Proprio questo gap nelle conoscenze tecniche è uno degli ostacoli maggiori alla digitalizzazione in Italia. Al tempo stesso lo si può vedere come un’opportunità per trovare un lavoro remunerativo, facendo leva sulle numerose possibilità formative fornite da enti privati e pubblici. 

Guardando alla situazione in Sardegna, due degli indicatori di innovazione più deboli sono quelli relativi a intensità di ricerca e lavoratori della conoscenza, per i quali la regione si piazza rispettivamente al 17° e 10° posto in Italia. È quindi chiaro che esiste un vuoto da colmare per quanto riguarda il capitale umano, e che investire in un percorso di formazione può portare a risultati positivi già nel breve termine.