Antichi Sapori chiude Mondo Rurale

ALGHERO – Si svolgerà Domenica 20 Novembre 2016 presso la Borgata di Guardia Grande ad Alghero la seconda edizione di “Memorie e Antichi Sapori: dai campi alla tavola… senza perdere i sensi”. La manifestazione è l’evento finale del fitto programma di #MondoRurale messo a punto e sostenuto dall’Assessorato allo Sviluppo Economico del Comune di Alghero, dalla Fondazione Meta, dall’Agenzia Laore e dal Parco di Porto Conte in collaborazione con le associazioni, le aziende e comitati territoriali. La giornata conclusiva, ideata e curata dal Comitato Zonale Nurra in collaborazione con l’Associazione Socio-Culturale Sportiva di Guardia Grande, il Comitato dei Festeggiamenti Nostra Signora della Guardia, l’Associazione Impegno Rurale, e altre associazioni, aziende e cittadini del territorio della Nurra, prevede un ricco programma di intrattenimento.

Si inizierà alle 9:30 con l’apertura degli stand della mostra mercato delle aziende agricole e altre attività che producono e operano nella bonifica storica algherese, e più estesamente nell’agro della Nurra, il tutto esposto nella piazza e nella viabilità interna della borgata di Guardia Grande, e con la mostra di mezzi agricoli antichi e moderni nel campetto di calcio. All’interno del salone sociale verrà allestita un’esposizione di foto storiche e dei progetti sulla nascita dei poderi e delle borgate, insieme alla mostra degli antichi oggetti di vita quotidiana e attrezzi agricoli, per la riscoperta e valorizzazione dei mestieri e dei saperi rurali.

Alle ore 10:30 nel salone sociale si inizierà con l’attività riservata alle memorie e ai racconti. L’attività verrà aperta da un’esibizione del Coro Baratz, realtà del territorio della bonifica storica nata recentemente e fortemente voluta dagli abitanti delle diverse borgate che lo costituiscono con lo scopo di recuperare la tradizione dei canti della cultura sarda. Alle ore 11 verrà proiettato il documentario intitolato “I giorni dell’emancipazione. La riforma agraria e sociale dell’E.T.F.A.S.”, puntata pilota di un docu-drama, prodotto dal Comitato Zonale Nurra in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Sassari, che racconta una parte importante della storia della Nurra attraverso testimonianze di chi l’ha vissuta, immagini storiche di repertorio dell’ETFAS e una ricostruzione filmica con attori. Si proseguirà con la proiezione di foto antiche recuperate dalla popolazione e il racconto di episodi e aneddoti da parte degli anziani del territorio, tutti riuniti intorno a su brasceri per scaldare l’ambiente e i cuori dei partecipanti. Durante l’attività di memorie è previsto inoltre un Laboratorio Ecologico Narrativo Interattivo per bambini con Elfab Elfo Raccontastorie a cura di Silvia Spanu.

A partire dalle ore 13 sarà la volta dell’immancabile pranzo sociale, con un’ampia scelta di menù tra cui la pecora bollita preparata dal Comitato dei Festeggiamenti e il cinghiale in umido a cura dell’Associazione socio-culturale di Guardia Grande; a seguire la rievocazione e degustazione dei piatti antichi preparati e offerti dalla popolazione. Dalle ore 14:30 altro momento dedicato ai più piccoli, e non solo, con la rievocazione dei giochi antichi da fare tutti insieme, curata dall’Associazione Impegno Rurale, per riscoprire il piacere dell’aggregazione sociale in semplici e divertenti attività all’aria aperta. Successivamente, a partire dalle ore 15:30, si ballerà tutti in tondo con il gruppo folk Ittiri Cannedu che mostrerà il balletto sardo e coinvolgerà il pubblico presente. Lo spazio dedicato ai bambini continua alle ore 16 con lo spettacolo e laboratorio libro Tito di Elena Cannas dell’Associazione Caminera impronte naturali della Nurra. Una domenica importante che, grazie ad un programma ludico variegato e di forte richiamo, sarà un’occasione per accorciare le distanze tra l’Agro e la Città, per fare informazione e creare consapevolezza sui temi ambientali e dell’agroalimentare e promuovere le aziende e i prodotti del territorio.

Nella foto Mondo Rurale a Guardia Grande

S.I.

Città Cultura: Alghero nella top ten

ALGHERO – Alghero, Aquileia, Comacchio, Erice, Ercolano, Montebelluna, Palermo, Recanati, Settimo torinese e Trento. Sono queste le dieci città finaliste per il titolo di Capitale italiana della cultura per il 2018 scelte all’unanimità dalla giuria presieduta da Stefano Baia Curioni tra le 21 città partecipanti. Alla vincitrice verrà assegnato un contributo di 1 milione di euro e l’esclusione delle risorse investite nella realizzazione del progetto dal vincolo del patto di stabilità.

Il titolo è stato istituito dalla legge Art Bonus sulla scia della vasta e virtuosa partecipazione di diverse realtà italiane al processo di selezione per individuare la Capitale europea della cultura 2019. “Abbiamo ricevuto molte proposte di elevata qualità – riferisce il presidente Baia Curioni – a dimostrazione che le città candidate hanno saputo combinare insieme cultura, partecipazione e creazione di capitale sociale. È il segno che anche grazie alla Capitale italiana della Cultura la capacità di sviluppare progetti integrati è cresciuta su tutto il territorio nazionale”. La commissione audirà nel mese di gennaio le 10 finaliste, la Capitale italiana per il 2018 sarà proclamata martedì 31 gennaio alle ore 15.

“E’ un risultato straordinario che riempie di gioia e orgoglio un’intera città, sempre più simbolo di cultura di una terra meravigliosa come la Sardegna, oggi tra i territori più significativi dell’intero Paese. Alghero ha tutte le carte in regola per farsi trovare pronta alla sfida del 2018, ma essere inseriti tra le dieci città Capitali della Cultura in Italia premia un lavoro impegnativo e arricchisce lo storico legame tra lingua e storia, che fa di Alghero una realtà unica e autentica, dallo straordinario valore identitario. Uno stimolo a migliorare e concretizzare i tanti progetti finanziati. Grazie a tutti coloro che stanno contribuendo, all’interno dell’amministrazione, in città, tra i comuni partner in Sardegna, fino alla Generalitat de Catalunya per lo splendido lavoro condiviso del dossier cultura e per l’impegno e il sostegno concreto”.

Nella foto Alghero

S.I.

Progetto Catalogna a Villa Devoto

CAGLIARI – Memoria, identità, dialogo, democrazia. Sono questi i concetti al centro del progetto tra Sardegna e Catalogna realizzato dalla Scuola Alfieri di Cagliari insieme all’Institut Pla Marcell di Cardedeu (Barcellona), affiancati dal Cnr. I giovani studenti delle classi medie, che tra febbraio e maggio di quest’anno hanno indagato il patrimonio storico e culturale comune ancora presente nell’identità delle due regioni, hanno fatto visita oggi a Villa Devoto, dove sono stati ricevuti dal presidente della Regione Francesco Pigliaru.

Le classi coinvolte hanno lavorato secondo un percorso didattico basato sul gioco e l’utilizzo delle opportunità più innovative offerte dalle tecnologie digitali e dalla rete. Il progetto, articolato in quattro laboratori virtuali curati dai ricercatori del Cnr, si è concluso con il viaggio scolastico. Obiettivo dell’esperienza, dalla quale nascerà un manuale di buone pratiche sui metodi e le tecnologie didattiche utilizzate, è favorire una migliore comprensione della storia del Mediterraneo attraverso la scoperta dei legami culturali condivisi, così da rafforzare un naturale senso di accettazione della differenza e del pensiero democratico.

Nella foto i studenti del progetto a Villa Devoto col Presidente Pigliaru

S.I.

Cannonau: concorso ad Alghero

JERZU – “Grenaches du Monde 2017 non sarà soltanto un concorso enologico dedicato ai vitigni Cannonau, ma il primo momento di un percorso comune tra i consorzi sardi, italiani, francesi e spagnoli per una crescita reciproca e la promozione comune di quello che è uno dei vini più rappresentativi del Mediterraneo”. Lo ha detto oggi a Jerzu l’assessora dell’Agricoltura Elisabetta Falchi durante la presentazione della manifestazione che si terrà in Sardegna nel febbraio 2017. 5a edizione itinerante in Sardegna. La quinta edizione del concorso, che sarà organizzato dall’agenzia regionale Laore in collaborazione con il Conseille interprofessionel des Vins du Roussillon (CIVR) detentore del marchio, si svolgerà dall’8 all’11 febbraio 2017 e toccherà diverse zone dell’Isola. “Sarà un evento articolato su più territori – ha spiegato l’esponente della Giunta – perché riteniamo che la Sardegna sia una terra da scoprire e il Cannonau abbia molte aree di produzione diverse da far conoscere: Grenaches è davvero un’opportunità da non perdere, non solo per i Cannonau ma per presentare al mondo anche le altre produzioni”.

Il programma. Alghero ospiterà il momento del concorso vero e proprio, che il 10 febbraio metterà a confronto i campioni di vino provenienti dai produttori italiani, francesi e spagnoli. Inoltre, commissari, partecipanti e stampa saranno accompagnati anche a conoscere gli areali vitivinicoli del Nuorese, degustare i vini dei produttori e entrare in contatto con l’identità culturale sarda grazie alla visita del Museo etnografico di Nuoro e del sito nuragico di Barumini. Infine l’11 febbraio, Cagliari ospiterà la festa finale di commiato all’ex Manifattura Tabacchi. Tante le iniziative culturali correlate al Grenaches e ancora in corso di definizione Primo meeting internazionale dei Consorzi. La conferenza stampa si è inserita nel meeting internazionale che oggi a Jerzu ha riunito per la prima volta i rappresentanti dei consorzi di tutela dei vini Cannonau/Grenache/Grenacha italiani, francesi e spagnoli per valorizzare le produzioni e avviare ulteriori collaborazioni come il progetto dei Grenaches del Mediterraneo. “Stiamo creando una rete di relazioni solide con francesi, spagnoli e i consorzi italiani, per arrivare a un’alleanza non finalizzata solo alla promozione comune ma anche al rafforzamento della ricerca, grazie anche al coinvolgimento dell’agenzia regionale AGRIS, della stessa LAORE, dell’Università di Sassari e degli istituti di ricerca degli altri paesi”, ha detto ancora Falchi.

Cannonau, vino della longevità. Non solo, come ormai è sempre più noto a livello internazionale (soprattutto sulla stampa: ultimo esempio, l’articolo dei giorni scorsi della rivista americana Forbes dedicato ai centenari sardi e alla qualità della vita e del cibo nell’isola), è sempre più studiata la presenza del Cannonau nella dieta degli abitanti sardi più longevi. “La Sardegna è la terrà della longevità – ha detto la titolare dell’Agricoltura – e questo è dovuto alla vita sana che si conduce qui, all’ambiente incontaminato e alla qualità dei nostri prodotti agroalimentari, soprattutto del Cannonau che ha caratteristiche nutrizionali positive per l’organismo. Questo può essere un ottimo elemento di promozione non solo per la produzione sarda ma anche per quella degli altri paesi dove si coltivano le varianti del Cannonau”.

Sardegna al centro delle rotte del vino. Alla conferenza stampa hanno partecipato anche la direttrice di Laore Maria Ibba, il presidente del Consorzio di tutela del Cannonau Marcello Usala, il presidente di Unioncamere Agostino Cicalò, il sindaco di Jerzu Roberto Congiu e quello di Alghero Mario Bruno, l’assessora delle attività produttive del Comune di Cagliari Marzia Cilloccu, insieme ai rappresentanti di CIVR e dei Consorzi di tutela dei vini sardi. “Auspichiamo che questa sia la prima di una lunga serie di edizioni di Grenaches du Monde ospitate in Sardegna: siamo al centro del Mediterraneo e vogliamo essere sempre più al centro delle rotte mondiali del vino”, ha concluso Elisabetta Falchi.

Nella foto l’assessore Falchi coi produttori di cannonau

S.I.

Mercatini di natale, perché no?

ALGHERO – “Perché non organizzare ad Alghero i “mercatini di Natale”? Vogliamo suggerire all’amministrazione comunale, seguendo l’esempio di analoghe iniziative poste in essere con successo altrove, di arricchire le festività natalizie ed il Capodanno di Alghero non solo con i suggestivi riti della tradizione ma anche attraverso l’allestimento di gioiosi mercatini, attraversando i quali adulti e bambini godrebbero di una magica atmosfera”. Proposta di Carmen Esposito in rappresentanza dei Riformatori Sardi di Alghero riguardo le manifestazioni di fine anno quando, ancora a fine ottobre, in barba alla programmazione e promozione anticipata rivolta ad attrarre flussi turistici, anche regionali, ancora non si sa niente degli appuntamenti di dicembre.

“Tale iniziativa, opportunamente organizzata potrebbe, a nostro avviso, costituire una ulteriore attrazione turistica, così come annualmente avviene in altre cittadine dove, per alimentare un piacevole clima di allegria, allestiscono, tra l’altro, variopinte luminarie con “luci di artista“ ed altre strategie, tese a stimolare il desiderio di tanta gente che ama vivere con gioia quelle giornate di festa”.

“La proposta nasce dalla considerazione che il tessuto economico della nostra cittadina è sostanzialmente caratterizzato dalla vocazione turistica che si consuma quasi esclusivamente nel periodo estivo, con la presenza di turisti provenienti da ogni dove, attratti dall’inconfondibile fascino che la generosa natura ci ha voluto donare e dalla presenza di diffuse testimonianze culturali che fanno perennemente aleggiare il ricordo dei valori della nostra antica civiltà”.

“Al fine di dare continuità a questa insostituibile attitudine turistica della nostra comunità, riteniamo si debbano porre in essere ulteriori strategie per colmare la inevitabile depressione economica che si riscontra nel corso della stagione invernale nelle zone rivierasche, anche se affascinanti, come la nostra”.

Nella foto la professoressa Carmen Esposito dei Riformatori Sardi

S.I.

Regione: corsi di sardo e catalano

CAGLIARI – Al via la terza edizione dei corsi CUBAS (Cursu Bàsicu de Limba Sarda) e CUELDA (Curs Ensenyants Llengua i Didàctica del Català de l’Alguer). Organizzati dall’assessorato regionale della Pubblica Istruzione – Servizio Lingua e Cultura Sarda, Editoria e Informazione, e realizzati dallo Sportello linguistico regionale, i corsi gratuiti di lingua sarda e di catalano avranno luogo a Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano nei mesi di novembre e dicembre, e saranno aperti a tutti coloro che vorranno partecipare. “I corsi – ha detto l’assessora della Cultura Claudia Firino – si inseriscono nel programma di supporto e valorizzazione della lingua che la Regione porta avanti. E’ una importante opportunità per tutti coloro che desiderano approcciarsi, magari per la prima volta, all’apprendimento delle lingue sarda e catalana”.

I corsi. Per il catalano sono previste 20 ore di lezione per i principianti assoluti e tre laboratori specifici rivolti rispettivamente agli insegnanti di scuola primaria, scuola secondaria di I grado e secondaria di II grado. Mentre per il sardo, in ciascuna delle quattro città, si prevedono due corsi: uno di 30 ore per principianti assoluti e un altro, sempre di 30 ore, rivolto a coloro che hanno già delle conoscenze linguistiche di base.

Come partecipare. Sarà possibile iscriversi alle lezioni inviando la domanda di partecipazione via e-mail all’indirizzo pi.cultura.sarda@regione.sardegna.it entro le ore 12 di mercoledì 2 novembre 2016. Gli avvisi pubblici e la relativa modulistica sono reperibili sul sito istituzionale della Regione agli indirizzi http://www.regione.sardegna.it/j/v/60?s=1&v=9&c=390&c1=1347&id=55255&b= ehttp://www.regione.sardegna.it/j/v/60?s=1&v=9&c=390&c1=1347&id=55257&b=. La frequenza dei corsi, che si articoleranno in una serie di lezioni pomeridiane a cadenza bisettimanale, è gratuita.

Nella foto una manifestazione per l’indipendenza della Catalogna

S.I.

Pigliaru e Morandi da Marras

MILANO – La Regione Sardegna celebra insieme alla Triennale di Milano Antonio Marras, uno dei maggiori artisti contemporanei del panorama internazionale. Ieri sera all’inaugurazione della mostra “Antonio Marras. Nulla dies sine linea”, che apre oggi al pubblico e si potrà visitare in Triennale a Milano sino al prossimo 21 gennaio , hanno preso parte il presidente della Regione Francesco Pigliaru e l’assessore del Turismo Francesco Morandi. “Talenti come Antonio Marras sono il volto e la voce della Sardegna oltremare e questa, che abbiamo celebrato insieme alla Triennale, è un’occasione preziosa”, ha detto il presidente Pigliaru. “Le nostre eccellenze sono i nostri grandi attrattori. Ciò vale a maggior ragione nel caso di un artista dal linguaggio espressivo internazionale che mantiene con la sua terra un legame così stretto anche in termini di ispirazione, contribuendo in misura straordinaria alla riconoscibilità della Sardegna nel mondo.”

“Questo evento è un momento di richiamo per gli appassionati di arte, cultura, design e moda che, tramite la scoperta dei temi legati alla mostra, potranno trovare rimandi alla verità profonda dell’identità della Sardegna ed al complesso mondo dell’artigianalità artistica dell’Isola”, ha dichiarato l’Assessore del Turismo, Artigianato e Commercio Francesco Morandi. “Un’iniziativa coerente con la nostra strategia di comunicazione, che prevede la partnership con grandi eventi e l’individuazione di nuovi canali in grado di favorire il posizionamento della Regione sui mercati internazionali”.

L’investimento dell’Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio consentirà di rafforzare le attività di comunicazione per la promozione della Sardegna, che beneficerà della notorietà dell’evento dedicato al grande stilista. Il progetto di comunicazione, infatti, che arricchisce anche le azioni in corso dedicate al mondo dell’artigianato e avrà una durata corrispondente a quella della mostra, dal 21 ottobre 2016 al 21 gennaio 2017, prefigura un programma di partnership più ambizioso e complesso, destinato a svilupparsi nel tempo. L’immagine della Sardegna e il brand “Isola – Artigianato di Sardegna saranno abbinati al brand Triennale e veicolati in maniera capillare e costante sulla stampa nazionale e internazionale, sui canali web e sugli altri strumenti di promozione.

Nella foto Piglaru, Marras e Morandi

S.I.

Lingue Sarde: Piano fermo al 2013

CAGLIARI – “Dopo oltre due anni e mezzo dal suo insediamento, la Giunta Regionale non ha ancora provveduto all’approvazione del nuovo Piano triennale degli interventi in tema di promozione e valorizzazione della cultura e delle lingue della Sardegna. Un ritardo inescusabile originato dall’interesse solo di facciata di questa Giunta regionale verso le radici storiche, culturali e linguistiche della nostra isola che ne sta provocando un pericoloso arretramento.” Così il vice capogruppo di Forza Italia Sardegna commenta la grave inadempienza politica del Governo regionale sardo.

“Eppure ricordiamo che il Presidente Pigliaru nel suo programma aveva evidenziato la centralità della identità e della lingua sarda, non solo in un’ottica di preservazione della storia e delle tradizioni culturali della Sardegna, ma anche in funzione di “prospettive di sviluppo nel campo della scuola, del lavoro e della rappresentanza politica”, garantendo che avrebbe affrontato il tema della lingua sarda, e quindi del catalano di Alghero ad essa equiparato dalle vigenti norme, non con “sterili slogan e dubbie politiche” ma riconoscendo con coraggio un “bilinguismo reale in ossequio alla politica dell’UE nei confronti delle lingue regionali in attuazione dell’articolo 22 della carta europea dei diritti fondamentali”. Solo vuoti slogan elettorali –sottolinea l’ex sindaco di Alghero- peraltro posti sotto una grigia cappa di sciatteria culturale testimoniata dall’epico scivolone dell’Assessore regionale della cultura che nell’aula del Consiglio Regionale, in modo serafico, aveva dichiarato che la lingua Catalana è una “variante della lingua sarda” abbozzando una superficiale azione di revisionismo culturale. Eppure nel periodo precedente il 2014, cioè prima dell’insediamento dell’attuale Giunta Regionale, -continua Tedde- è stato realizzato un importante lavoro di promozione delle lingua sarda, di quella catalana di Alghero oltre che del tabarchino, del sassarese e del gallurese, attraverso l’ufficio linguistico regionale”.

“Occorre approvare immediatamente il Piano. Solo con esso –attacca il Consigliere regionale algherese- possono essere definiti gli indirizzi programmatici generali delle aree di intervento e i progetti obiettivo che li attuano, l’ entità del finanziamento complessivo e la relativa ripartizione ed, infine, i criteri e le modalità di coordinamento degli interventi programmati con le altre attività regionali in materia di iniziative culturali, beni culturali, pubblica istruzione, spettacolo, editoria, nonché con altre iniziative promosse dai diversi Assessorati regionali che abbiano attinenza con le finalità della legge regionale 26/1997. Questi sono i motivi –chiude Tedde- che hanno spinto Forza Italia a proporre un’interrogazione per sollecitare l’immediato intervento di una Giunta regionale distratta anche, ma non solo, in questo fondamentale ambito identitario, linguistico e culturale.”

Nella foto Marco Tedde

S.I.

Gent de l’Alguer: anima della città

ALGHERO – Gent de l’Alguer, programma che nasce nel 2008, è ritornato sugli schermi di Catalan Tv. Il format, ideato al principio da Stefano Idili con Franco Simula, e poi realizzato e prodotto come lo si ammira da qualche anno fino ad oggi, dal musicista e cantautore Giancarlo Sanna, nasce con lo scopo di valorizzare la lingua parlata ad Alghero. Ma non solo. Infatti è anche obiettivo primario quello di sensibilizzare la popolazione, dai più grandi fino ai bambini passando per giovani e adulti, alla diffusione della variante algherese della lingua catalana, oltre che non dimenticare il valore dei mestieri tradizionali.

Questo attraverso le straordinarie immagini, oltre che i montaggi e grafiche, di Paolo Calaresu e soprattutto la sapiente super-visione dell’esperto regista Roberto Lampis. Un mix che volta per volta porta gli algheresi a restare ammaliati da personaggi che hanno fatto la storia di questa stupenda cittadina. Sia con le loro vite quotidiane che anche con i propri mestieri che spesso hanno coinciso con porzioni della vita della comunità. Le puntate sono ogni giovedi alle 21.00 (questa settimana sarà sulla famiglia Daga). La novità di quest’anno è quella di dar voce a tutti i sardi e non,che vivono ad Alghero da oltre 40 anni. Le puntate, oltre ad essere trasmesse da Catalan Tv, sono pubblicate anche su Youtube, Facebook.

Nella foto (di Joan Mayoral) Paolo Calaresu e Giancarlo Sanna

S.I.

Boom d’iscrizioni all’Accademia

SASSARI – L’Arte così come dovrebbe essere, è una grande passione. Passione che la formazione in Accademia può trasformare in professione. Fare Arte è una scelta del cuore così come iscriversi all’Accademia di Belle Arti Mario Sironi di Sassari. E di cuore l’Accademia ne ha trovato, eccome. Le sue iscrizioni sono cresciute, esponenzialmente, del 30 per cento rispetto allo scorso anno, in un trend che punta verso l’alto già da qualche anno a dimostrazione della qualità dell’offerta formativa tracciata. Rafforzata dalla nascita di due nuovi bienni professionalizzanti: Cinematografia e fotografia documentaria (appartenente alla Scuola di Nuove Tecnologie dell’Arte) e Didattiche dei Territori e Comunicazione Globale (appartenente alla Scuola di Didattica dell’Arte). Naturalmente, tutto questo sostenuto dall’altissima qualità dei sette trienni di primo livello in Pittura, Scultura, Decorazione, Grafica, Scenografia, Didattica dell’Arte e Nuove Tecnologie dell’Arte.

“La nostra offerta formativa – sottolinea il Direttore Antonio Bisaccia – è frutto di un lungo lavoro di progettazione che in questi anni ha radicalmente mutato le finalità formative dell’Accademia, posizionando la qualità dei suoi corsi di studio tra la ricerca scientifica e artistica di livello universitario e il necessario rapporto stretto col mondo delle professioni dell’arte vecchie, nuove e nuovissime. E i numeri ci stanno dando ragione. Non abbiamo mai appoggiato il nuovismo a tutti i costi, ma abbiamo sposato tutte le necessarie evoluzioni dei linguaggi tecnologici. Con lo scrupolo primario di mantenere comunque viva la tradizione: intesa non in senso statico, ma dinamico. La tradizione da noi si nutre di futuro e il futuro prende corpo a partire dal DNA della tradizione. L’Accademia Sironi – continua il Direttore Bisaccia – coltiva del mondo dell’espressione non la sua trascrizione letterale ma il senso produttivo della ricerca. Ricerca che si traduce in professionalità da spendere sul mondo del mercato. Con un solo obiettivo: l’Accademia con al centro la formazione dello studente e la qualità dell’offerta formativa e con in mente l’idea di un servizio utile alla comunità in cui operiamo: ovvero tutta la Sardegna”. L’Accademia di Belle Arti “Mario Sironi”, quest’anno, articolando al meglio il proprio progetto didattico, si è dotata di due nuovi bienni di secondo livello: Cinematografia e fotografia documentaria (appartenente alla Scuola di Nuove Tecnologie dell’Arte) e Didattiche dei Territori e Comunicazione Globale (appartenente alla Scuola di Didattica dell’Arte).

Il biennio in Cinematografia e fotografia documentaria nasce dall’esigenza di offrire strumenti tecnici e teorici che diano la possibilità di registrare e fissare l’enorme patrimonio culturale della Sardegna rappresentato dagli importanti beni architettonici, archeologici e paesaggistici e demo-etno-antropologici. Sarà un percorso tra le diverse anime del fare regia documentaria. Importanti e concreti sono gli sbocchi occupazionali.
Il secondo biennio in Didattiche dei territori e comunicazione globale si prefigge di intervenire in maniera specialistica nella gestione e nella produzione di elementi didattici formativi e comunicativi per i principali livelli deputati alla conservazione e alla gestione del patrimonio culturale e delle relative forme artistiche. La comunicazione didattica delle realtà espositive si manifesta con maggiore efficacia ed autorevolezza se il patrimonio è rappresentato attraverso le forme organizzate e significative della sua realtà date dal rilievo, dalla fotografia e dalla catalogazione, che ne sintetizzano significato e consistenza.

Anche qui molto stimolanti sono gli sbocchi professionali. Possono essere indicati profili professionali direttamente di tipo museale, sia nel comparto statale sia in quello dei musei civici (a diretta competenza regionale), con particolare attenzione ai poli museali. Non meno interessanti sono i bienni già attivi in Grafica d’Arte e Progettazione e Pittura. Il primo ha l’obiettivo di qualificare nella formazione dell’operatore grafico artistico, quelle capacità di traduzione delle potenzialità progettuali dell’arte in elementi di produzione fattiva del prodotto, non trascurando gli aspetti di originalità e di pura ricerca linguistica. Il biennio di secondo livello di Pittura, invece, intende sviluppare capacità interpretative dei fenomeni legati al mondo dell’arte attraverso la conoscenza delle teorie, dei materiali e degli apparati tecnologici dell’arte, ai suoi contesti, alla sua diffusione, alla sua interpretazione. I laboratori sono luogo di esperienze formative altamente specifiche e integrate agli universi specifici di maggiore rilevanza.

Le prospettive occupazionali sono quelle del mondo delle arti visive e delle professioni specialistiche ad esso collegate nel campo dell’operatività estetica, della comunicazione e della divulgazione dell’arte. I bienni dell’Accademia Sironi, inoltre, permettono agli studenti sardi di concludere il loro ciclo di studi accademico – il 3+2 – in Sardegna e realizzare un percorso di perfezionamento che possa avere, particolare da non sottovalutare, reali sbocchi occupazionali. La “Sironi” rappresenta un’opportunità, ormai consolidata, sotto il profilo della crescita artistico-culturale degli allievi. Per accrescere un patrimonio di conoscenze che punta al futuro salvaguardando la natura delle proprie radici e dando spazio al talento e alla passione dei propri allievi: nell’ottica di unire fattivamente progettazione e produzione, con ricadute importanti nell’ambito delle professioni creative.

Nella foto gli studenti dell’Accademia

S.I.