Street Photo Awards ad Alghero

WALGHERO – Alghero Capitale della Fotografia Internazionale nel week end. Tutto pronto per la seconda edizione dell’Alghero Street Photography Awards che aprirà i battenti domani, venerdì 26 aprile dalle ore 18,30 con la proclamazione dei vincitori e le premiazioni delle migliori opere al Teatro Civico (ingresso libero). Seguirà l’inaugurazione delle mostre all’ex Mercato Ortofrutticolo di Piazza Pino Piras, con l’esposizione di oltre 100 scatti premiati nelle diverse categorie.

Al teatro, all’interno del progetto TxT, il Culture lab che valorizza lo storico teatro algherese, anche l’esposizione di macchine fotografiche storiche a cura del Circolo Filatelico Numismatico e del collezionismo. Ad impreziosire la manifestazione, ospiti d’eccezione nel week-end dedicato alla fotografia: madrina del festival è Myriam Meloni. Sua l’immagine-simbolo di questa edizione dedicata alle immigrazioni. Con lei, sarà ad Alghero anche Valerio Bispuri e Marco Delogu, il direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Londra. Tutti i dettagli sul festival, le biografie dei giudici, i premi, le opere finaliste e il programma completo della seconda edizione dell’Alghero Street Photography su www.aspawards.com. In allegato alcuni scatti delle location ASPA 2019.

Nella foto lo spazio dell’ex-mercato

S.I.

Il Teatro merita molto di più

ALGHERO – “L’Amministrazione Comunale di Alghero ha di recente concluso l’iter di intitolazione del Teatro Civico al celebre Gavino Ballero, caposcuola ed autentico inventore della commedia musicale algherese. Si tratta di un atto dovuto, seppur dalla lunga gestazione.  Tuttavia non è attraverso questi gesti che può essere rivitalizzato il teatro cittadino, la cui rilevanza ben potrebbe sfruttarsi quale volano di sviluppo economico territoriale e asset di attrazione di visitatori”. Cosi il docente universitario Mario Tocci che ritorna su una delle più importanti strutture culturali della Sardegna che merita, com’è palese, un rilancio e un utilizzo di alto profilo utile a richiamare importanti flussi turistici.

“La stagione teatrale, ormai quasi conclusa, non è stata infatti sufficientemente pubblicizzata (come avvenuto anche negli scorsi anni) e ciò ne ha ridotto in modo notevole la fruibilità”. È quanto ha dichiarato Mario Tocci docente di legislazione dei beni culturali nel Dipartimento di Storia dell’Università di Sassari nonché esponente del coordinamento di Forza Italia Alghero.

“Le più elementari nozioni di management culturale” insegnano – soggiunge Tocci – “che l’organizzazione di qualsivoglia kermesse non può prescindere, a meno di un’inesorabile vanificazione, da un’efficace e massiva campagna comunicativa”. E chiude il prof. Tocci. “La Fondazione Alghero” – conclude il giurista – “avrebbe dovuto maggiormente curare il momento divulgativo”.

Nella foto il professor Mario Tocci

S.I.

Arginare il disagio? Progetto di Montis

ALGHERO – “Ho avuto modo, recentemente, di apprezzare le parole pubblicate su stampa dell’amico Francesco Marinaro che, a seguito della triste vicenda legata alla morte di un nostro giovane concittadino, ha voluto offrire a tutti noi la propria riflessione che condivido a pieno”. E’ il vice-coordinatore algherese dei Riformatori Sardi, Andrea Montis, a rendere maggiormente tangibili le parole dell’avvocato Francesco Marinaro e tradurle in un progetto artistico pratico che, salvo intoppi e scelte contrarie a quanto viene sbandierato da tutti, sarà realizzato nei prossimi mesi.

“Trovo abbia profondamente ragione quando asserisce che “la politica non può girarsi dall’altra parte e continuare a non guardare la crisi che la nostra città sta attraversando sul piano sociale. Per reagire deve imporre a se stessa nuovi modelli comportamentali che possano concorrere a offrire input positivi, capaci di ingenerare, soprattutto tra i giovani, l’aspettativa di una vita più “umana”, ispirata all’amicizia e al servizio disinteressato, svincolata da ogni forma di violenza, sia pure solo verbale e di disdicevole egotismo” ed è per questo che mi sento in dovere di proporre qualcosa per concretizzare le parole di Francesco qualcosa  che vada oltre le facili strumentalizzazioni di certa stampa pronta a letture meramente fantasiose e distorsive di quanto effettivamente voluto esprimere“.

“La recente triste vicenda credo possa servire, quale fattore negativo, affinchè se ne generino di positivi per far si che i nostri giovani trovino punti d’incontro, d’unione e di comunione sociale e culturale fattiva utile a realizzare dei progetti perfino di richiamo turistico e lustro per il nostro territorio”.

“Mi viene in mente il paese che mi ha dato i natali (San Gavino Monreale) dove a seguito della morte di un giovane ragazzo gli amici si son riuniti nel suo ricordo dando vita ad un movimento (autofinanziato) di arte muraria e di riqualificazione urbana, divenuto presto tra i piu’ importanti in Italia, con oltre 40 murales realizzati dalle firme piu’ prestigiose del mondo tra cui il Sangavinese, appunto, Giorgio Casu”

“Da queste idee credo si debba ripartire e per questo assieme ad un gruppo di amici, associazioni algheresi e operatori culturali locali farò tutto quanto possibile affinchè progetti simili possano prender piede anche nella città di Alghero, invitando chi, come gli amici San Gavinesi raccontando la propria esperienza, possano stimolare i nostri giovani a generare nuove speranze e creare qualcosa di tangibile per Alghero”.

Nella foto Andrea Montis dei Riformatori Sardi

S.I.

Alvau omaggio Antonio Ballero

ALGHERO – Venerdì 8 marzo, alle ore 19,00, presso la biblioteca dell’Obra Cultural, in via Ardoino n. 44, Pier Luigi Alvau omaggerà con un reading poetico la memoria di Antonio Ballero de Candia a dieci anni dalla sua morte.

Il recital sarà preceduto da un intervento di Carlo Sechi che traccerà il profilo di uno dei più indiscussi ed eclettici intellettuali algheresi del Novecento. Pier Luigi Alvau ha scelto con particolare cura le poesie che andrà ad interpretare, dalle quali emerge e sarà rimarcata l’altissima qualità poetico-letteraria di Antonio Ballero de Candia, a cui soltanto pochissimi si sono accostati. L’appuntamento è quindi per venerdì 8 marzo, alle ore 19,00, presso la biblioteca dell’Obra Cultural, in via Ardoino n. 44, adiacente la piazza del Teatro.

Nella foto Antonio Ballero

S.I.

Nota biografica:
Dieci anni fa, il 6 marzo 2009, moriva Antonio Ballero de Candia, indiscusso intellettuale, letterato e poeta di altissimo valore, dal quale hanno tratto insegnamenti e cercato di emularne le qualità altrettanti intellettuali e studiosi algheresi anche (e non a caso) più anziani di lui.

Poeta di squisita raffinatezza e di attenta analisi dell’intimo umano, nonché di descrittiva e realistica immagine della sua città, senza mai scadere nella visione folklorica purtroppo molto presente in altri poeti o presunti tali del secondo Novecento algherese, eccettuati rari casi (“los tres Rafels”: Catardi, Sari sr., Caria ed il vivente A. Coronzu).

Nel 1961 pubblicò “Alghero, cara de roses”, una vera e propria antologia storica, poetica, artistica, antropologica e socio-economica della realtà algherese e del suo territorio nel corso dei secoli fino agli albori degli anni ’60 del XX secolo, con interventi di diversi studiosi dei settori specifici coordinati con la sapiente, oculata ed erudita capacità che hanno fatto di Antonio Ballero de Candia una figura sempre all’avanguardia nei tempi e nella cultura, proprio grazie alla profonda conoscenza del passato ritmato dalla storia ed arricchito dalla cronaca.

Negli anni successivi alla pubblicazione di “Cara de roses” c’è stato qualche tentativo da parte di altri di emulare quella ben riuscita opera culturale, ben trasformata in fatica editoriale. Ma vuoi le impostazioni troppo maldestramente evocative l’opera di Ballero, vuoi una serie di fattori che non potevano competere con l’originalità culturale ed artistica, nonché letteraria, poetica e linguistica di Antonio Ballero, fecero in modo che “Alghero, cara de roses” rimanesse ed ancora rimane l’opera che nel Novecento diede un’immagine completa dell’identità di Alghero.

Per celebrare dunque la figura di Antonio Ballero de Candia – autore peraltro di altre pubblicazioni soprattutto di natura poetica e di numerosi interventi in prestigiose riviste e quotidiani, nonché avvocato di professione – l’Obra Cultural e Alguer Cultura organizzano una conferenza con recital che si terrà il prossimo venerdì 8 marzo, alle ore 19,00, presso la sede dell’Obra Cultural in via Arduino, adiacente piazza del Teatro.

Dopo un saluto del Presidente dell’Obra prof. Giuseppe Tilloca, il dott. Carlo Sechi illustrerà la figura e l’opera di Antonio Ballero.

Concluderà Pier Luigi Alvau con un reading di poesie scelte da lui stesso che testimonieranno la reale capacità e padronanza artistico-letteraria che Antonio Ballero de Candia ha saputo esprimere e che ancora oggi è di estrema attualità.


Maura l’indovina, libro della Derriu


ALGHERO – Inserito nelle manifestazioni del Cap d’Any di Alghero, venerdì 21 dicembre dalle ore 17,30 nella sala conferenze de Lo Quarter ,  a cura dell’Associazione Tholos, verrà presentato il libro di Alessandra Derriu, “Maura l’indovina di Orotelli, Streghe nella Sardegna del ‘700(Nemapress edizioni).

Dopo i saluti istituzionali, ne parleranno insieme all’Autrice il Sindaco di Orotelli, Nannino Marteddu e la critica letteraria ed editora Neria De Giovanni. Testimonianza dello scrittore Massimiliano Fois.

Alessandra Derriu, archivista dell’Archivio diocesano di Alghero-Bosa, illustrerà la sua ricerca che le ha permesso di scoprire la storia di Maura nelle carte processuali del Tribunale Ecclesiastico di Alghero.

La vicenda umana di Maura si svolge ad Orotelli, paese ai bordi della catena del Marghine, sull’altopiano granitico di sa Serra, dove sorge un parco naturale ricco di testimonianze preistoriche,un centro di duemila abitanti della Barbagia di Ollolai, che fa parte dei borghi autentici d’Italia, conosciuto per la produzione di grano di ottima qualità, di manufatti in pelle e pietra e antiche tradizioni, come la famosa maschera dei Thurpos (ciechi), portata da uomini che indossano un cappotto in orbace nero con cappuccio.

Come ha scritto la giornalista Irene Bosu, membro della “Fondazione Salvatore Cambosu” di Orotelli: “Succede che dalla polvere dell’Archivio diocesano di Alghero emerge una storia realmente accaduta, una vicenda giudiziaria e umana che ci racconta un tesoro di credenze e di devozioni trasmesse per secoli, mai scritte. L’archivista Alessandra Derriu si è imbattuta negli atti di un processo che dal lontano 1735 illustrava la vicenda di Maura Galloni, processata come strega indovina di Orotelli, dal tribunale della Santa Inquisizione. Grazie a questo studio la comunità di Orotelli ricorda il destino di tante donne, di quelle janas, fate buone, magari un po’ strane e considerate cattive, pazze. Alessandra ridà voce e sentimento a Maura.”

Nella foto un immagine di donne ad Orotelli

S.I.

Eventi e arte, modello Pittsburgh

ALGHERO – Arti, eventi e finanza possono cambiare volto a comunità e cittadini? E’la traccia che seguirà il seminario dal titolo “Il trust culturale e l’industria del futuro: la Pittsburgh di McMahone le nuove città-distretto” ospitato ad Alghero il prossimo 30 novembre alle ore 16,30 presso il Complesso Santa Chiara, Bastioni Marco Polo n. 77 L’evento, promosso dall’Università di Sassari, da Impaginato Quotidiano e dall’associazione CRST, con il patrocinio dell’Ambasciata degli Stati Uniti in Italia, prevede la partecipazione di Kevin McMahon, Ceo del Pittsburgh Cultural Trust.

McMahon è responsabile della gestione esecutiva e delle strutture del Trust, tra cui The Benedum Center for the Performing Arts, Byham Theatre, Harris Theatre, O’Reilly Theatre, Theatre Square, tra cui un Cabaret Theatre, Wood Street Galleries, SPACE, 707-709 Penn Galleries e il Trust Arts Education Center, tra i vari altri luoghi d’arte. Il Trust, fondato nel 1984, promuove la crescita culturale ed economica del centro di Pittsburgh attraverso lo sviluppo di un centro di arte e divertimento di quattordici isolati nel centro cittadino, appunto il distretto culturale, animato da duemila eventi annuali che attraggono due milioni di persone.

Jack Heinze il suo staff, fondatori del Trust, sono stati all’avanguardia 30 anni fa nell’uso delle arti come strumento economico per rivitalizzare Downtown. Una pratica oggi di routine, ma non negli anni ’80 quando Pittsburgh era in piena fase finale post industria siderurgica, con uno spopolamento costante. L‘eccellenza dell’esperienza del Trust Culturale raccontata in tutte le sue forme, quindi, come occasione di crescita per poi coglierne gli spunti applicabili in contesti a noi vicini, come le realtà italiane. Gli ultimi dati relativi proprio alla Sardegna, rivelano che l’andamento negativo del Pil regionale è stato frutto della flessione di due suoi importanti componenti come i consumi finali e gli investimenti.

Per cui la lectio di McMahon si svilupperà con in primo piano l’esempio virtuoso rappresentato dalle policies condotte all’interno del Pittsburgh Cultural Trust, passando per le sue applicazioni concrete che portano benefici (intrinsechi ed estrinsechi) a comunità e agglomerati urbani. Spazio poi al risultato nel breve-medio periodo relativo al miglioramento dei servizi, dell’urbanizzazione, della qualità della vita, per arrivare al risultato nel medio-lungo periodo, con l’investimento nel settore culturale che crea pil, nuovi posti di lavoro e un ripopolamento conseguenziale a quelle scelte.

Il programma prevede il saluto di Massimo Carpinelli, Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Sassari; l’introduzione della Prof.ssa Paola Pittaluga, Direttore del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Sassari; del Dott. Gavino Sini, Presidente della Camera di Commercio della provincia di Sassari; della Dott.ssa Paola Del Fabro, Responsabile Finanza d’Impresa Banco di Sardegna quindi la Lectio di Kevin McMahon, Ceo Pittsburgh Cultural Trust.

Nella foto Pittsburgh

S.I.

Letture a Villa Edera, ultima serata

ALGHERO – Venerdì 31 agosto con inizio alle ore 19,30 nel parco di Villa Edera in via De Biase 21, avrà luogo l’ultimo appuntamento delle “Letture d’estate a Villa Edera”, rassegna di incontri con autori a cura di Neria De Giovanni e della Nemapress Edizioni. Marco Balbina, scrittore algherese, presenta il suo romanzo “Nessuna come lei” (collana Narrativa, Nemapress) al quale ha lavorato per molti anni. La vicenda si svolge ad Alghero e la città catalana è descritta minuziosamente con gli occhi del protagonista che vi abita dopo aver lasciato l’impiego alla Petrolchimica di Porto Torres. Ma la vicenda di Tista, a ritroso, ci conduce nella Cagliari degli Anni Settanta, tra scontri ideologici, entusiasmi calcistici per la squadra di Gigi Riva, femminismo ed echi del terrorismo degli anni di piombo. Il romanzo di Marco Balbina costringe il lettore a fare i conti con il proprio recente passato e seguendo la vita del suo protagonista, affronta anche temi intimi, come il rapporto con le donne e l’amore, con un finale che si tinge di giallo.A dialogare con Marco Balbina, oltre a Neria De Giovanni, sarà Marisa Castellini, vicepresidente della Rete delle donne di Alghero.

Il secondo protagonista della serata a Villa Edera, sarà il poeta genovese Raffaele Ciminelli con la sua ultima silloge “Insolitudine” (Collana Poesia, Nemapress, 2018) illustrata da Neria De Giovanni con letture da parte dello stesso autore. Ciminelli vive a Roma ma, innamorato della Sardegna, da molti anni passa le sue estati a Castelsardo. Nel libro, come ricorda il critico Plinio Perilli nella profonda prefazione: “Dipingendo, poetando infinitamente la sua (e nostra) finitezza, Raffaele Ciminelli trova nuances prodigiose di acquerelli chiari e tempere cupe, olii smaglianti ma anche terre bruciate, e stagioni dell’erba, e fiori, e piante, collegate a riti perfetti, e liturgie segrete, incantamenti o spaesamenti di Madre Natura. Struggente è qui appunto lo specchio, la pratica del giardino come laico vangelo o parabola quotidiana; in cui tutto, anche una foglia sfinita ha l’importanza e la pregnanza d’una fatidica legge universale”. Proprio per questo suo guardare alla bellezza del creato, le poesie di “Insolitudine” di Raffaele Ciminelli trovano collocazione ideale nei giardini di Villa Edera, dove la serata si concluderà con il consueto brindisi.

Nella foto un recente incontro a Villa Edera nell’occasione della collaborazione col Versatile

S.I.

Letture a Villa Edera, Ilaria Drago

ALGHERO – Continuano gli appuntamenti agostani delle “Letture d’estate a Villa Edera” in via De Biase n.21. Il 24 agosto con inizio alle ore 19,30 Ilaria Drago e Neria De Giovanni, curatrice della Rassegna, presenteranno “Donne che non si arrendono” , stralci da: Simone Weil, Maria Maddalena, Transhumance, Migrazioni,_Antigone e l’Inquietudine della bestia. Ilaria Drago darà voce a tutte le donne già pubblicate dalla Nemapress edizioni in “L’inquietudine della bestia”, poesia, primo premio al Concorso Nazionale “Premio 13” e in “Di polvere e di resurrezione”, della collana Teatro.

Ilaria Drago leggerà testi di donne, la loro forza, le emozioni, la passione, la voce di uno sguardo rinnovato capace di accogliere nuove relazioni e tracciare nuove mappe nei territori interiori e fuori da sé. “Donne che non si arrendono”, di Ilaria Drago presenta le donne che non smetteranno mai la loro voce attraverso i secoli. Per parlare di nuovi sguardi, di confini che si sgretolano. Per opporre alla violenza una straordinaria capacità d’amore. Ilaria Drago, attrice, performer, regista, scrittrice, pedagoga, è un’artista indipendente e una delle maggiori interpreti del teatro italiano contemporaneo.

Definita «un’artista eretica, dura e pura», «appartata e potentissima […] posseduta dal “suo” teatro, cui dà vita senza reticenze», a caratterizzarla è un linguaggio scenico poetico, spesso visionario, che si avvale di una lunga ricerca vocale che tesse la parola alla musica, o fa della parola stessa una piccola variazione musicale strettamente legata al significare delle emozioni. Voce, corpo, parola, emozione indissolubili dettano e distinguono la linea poetica dell’artista che è anche autrice dei suoi spettacoli.

Ilaria Drago studia e ricerca una pedagogia e un teatro che possano risvegliare ciò che nell’essere umano vi è di più autentico, accendendo domande e scartando, in teatro come nella vita, modelli preconfezionati o inutili cliché. Lavora da anni sul femminile cercando la radice della sua forza al di là delle convenzioni, degli stereotipi e di ogni abuso. Lavora ogni giorno nel tentativo di creare una coscienza risanata – sua, degli attori e del pubblico – e uno sguardo differente, capace di ricostruire mappe della realtà lontane dalla schiavitù mediatica, radicate nella verità del proprio sentire e nell’esperienza viva di rapporti umani onesti e responsabili. Imperdibile è la sua performance a Villa Edera il 24 agosto prossimo su “Donne che non si arrendono”.

Nella foto Ilaria Drago

S.I.

Oristano, ritorna Miniere Sonore

ORISTANO – L’edizione 2018 del Festival – promosso dall’Associazione Culturale Heuristic, sostenuto dalla Regione Autonoma della Sardegna e dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Oristano – conferma la sua ricerca nella sperimentazione dei diversi generi musicali, con l’obiettivo di far conoscere e valorizzare nuove possibilità espressive. La missione pedagogica che caratterizza Miniere Sonore, in occasione della XI edizione, conferma la volontà di apertura ad un pubblico variegato, attraverso un programma che spazia tra i generi più disparati: electronic, live mix, performance, drone music, postrock e noise, electropop e fusion, krautrock, improvvisazione.

Il tema scelto per l’XI edizione è Risonanze con l’obiettivo di sottolineare la centralità di un’armonia totale, l’importanza di ritornare al concetto di umanità in cui ogni elemento è cosciente di far parte di un tutto armonico, in cui i valori fondanti tornino ad essere quelli dello scambio, della conoscenza e dell’empatia.
10 live per tre serate durante le quali si intrecceranno varie discipline: musica, danza e teatro daranno vita a performance di assoluto impatto percettivo,
grazie all’ibridazione tra strumenti tradizionali, produzioni interdisciplinari e alla presenza di musicisti da tutto il mondo.

Venerdì 24 agosto Miniere si aprirà alle 21.00 con Missing voice di Enrico Sesselego, un tributo all’indimenticato Roberto Pellegrini che, a causa della sua improvvisa scomparsa, non potè portare a termine il suo lavoro, ripreso e rielaborato attraverso le registrazioni in studio. Alle 21.30 Jenny Braizat (Francia) si esibirà in una performance di danza e musica realizzata con strumenti tradizionali di culture distanti tra loro e dalle lingue diverse. Per l’ultimo appuntamento della prima serata alle 22.15 salirà sul palco Antonio Lai con Janas, spettacolo in cui musica e teatro sono intimamente legati, che si basa sulle musiche originali dell’album New Sardinian Music Volume I. I brani sono stati concepiti e prodotti esclusivamente per questo spettacolo, in cui il musicista sarà affiancato da Carmelo Agnello alla stage direction e dall’attrice Gvantsa Lobjanidze.

Sabato 25 S A R R A M di Valerio Marras (chitarra e effetti) e Claudio Spanu (video), aprirà il sipario alle 21.00 sulla seconda serata. Si tratta di un progetto solista di matrice ambient/drone in cui convivono elementi di natura postrock. Seguirà alle 22.00 Vasuda Sharma con il nuovo singolo Miss V , una delle poche artiste indipendenti che si distinguono nell’industria musicale indiana. Motivata dalla sua forte passione per la musica, il suo album di debutto da solista Attuned Spirits è stato il primo progetto musicale finanziato tramite raccolta fondi in India. Vasuda è riuscita nell’impresa di diventare, da autodidatta, un artista elettronica affermata, fatto più che raro per un’artista solista nel suo Paese. Alle 23.00 salirà sul palco Alessandro Cortini, artista bolognese formatosi a Los Angeles, polistrumentista, tastierista dei Nine Inch Nails per quattro anni, produttore dei Muse, figura di spicco della scena internazionale elettronica contemporanea. Per Miniere Sonore Cortini, realizzerà una performance audiovisiva in cui dominano le sonorità elettroniche. In chiusura ci spostiamo a Tirana con i 3:56 AM, band che, partendo dalla sperimentazione del suono, dà origine ad uno stile unico combinando tratti strumentali psichedelici krautrock ed elettronica.

Domenica 26 torniamo in Italia con il primo live di Andrea Ruggeri con IDcard, acronimo di I Don’t Care About Right Drums, una carta d’identità in bianco, in cui si ridefinisce le generalità dell’artista, dello spazio-tempo occupato e della relazione artista-pubblico. Alle 22.00 Elio Martusciello & Ludovica Manzo con Tutt’uno indagheranno l’articolato rapporto tra la complessità della voce e le estensioni tecnologiche del suono. Martusciello, oltre ad essere musicista e compositore autodidatta di musica sperimentale e una dei rappresentati più importanti della musica elettronica in Italia, è personaggio di rilievo dell’arte contemporanea grazie ai suoi lavori nell’ambito delle arti visive e delle installazioni.

Chiude il festival alle 23.00 LRM Performance – Locus (Spagna, Cina) con Kowloon una performance interdisciplinare astratta di 50 minuti eseguita da tre artisti, liberamente ispirato alla cultura visiva di Hong Kong, con pezzi di Gordon Matta-Clark ed estratti dei films di Tsai Ming-Liang e molte altre influenze. La formazione si caratterizza per il suo approccio sperimentale nei confronti del pubblico, di cui difendono il diritto ad una libera interpretazione del loro lavoro.

Nella foto un’artista a Miniere Sonore

S.I.

Quinte Scene, mostra su Rossini

ALGHERO – Non si tratta di una semplice mostra fotografica sul ROF ( Rossini Opera festival ) e i suoi spettacoli, ma di un percorso, visivo ed emozionale, lungo trenta estati passate da Fulvia Amati, Silvano Bacciardi e i loro collaboratori nella sala macchine del Festival, del quale sono stati prima ragazzi di bottega e poi, via via, i veri e propri cantori di una storia gloriosa da loro vissuta in prima persona come parte integrante del Popolo del ROF nei luoghi dove esso rinasce ogni anno. Le immagini selezionate privilegiano gli spettacoli, cioè la parte visibile a tutti della manifestazione, riproposti secondo un punto di vista privilegiato e profondamente personale, senza troppe preoccupazioni di fedeltà a criteri cronologici o cronachistici.

Così descrivono la mostra gli autori: “L’incontro con il Rossini Opera Festival ha impresso alla nostra vita una svolta decisiva verso la fotografia e il teatro. La possibilità di vivere questa avventura dall’interno, e la libertà di movimento che ci è sempre stata concessa, ci hanno permesso di esplorare, conoscere e sperimentare i limiti della rappresentazione fotografica della scena e definirne una personale interpretazione. Ed è appunto sulla scena che si concentra questo progetto, con fotografie spesso inedite; immagini di concezione inconsueta rispetto ad altre mirate unicamente alla funzione comunicativa del momento. Immagini fissate da punti di vista inusuali, che propongono una lettura personale e che si estende e si amplia attraverso la capacità evocativa e narrativa propria di uno sguardo fotografico ravvicinato, persistente e costantemente coinvolto”.

La mostra è aperta al pubblico tutti i giorni con il seguente orario: dalle 9 alle 13 e dalle 17 alle 21 presso la sala di San Francesco in via Carlo Alberto n°46. Durante il corso della mostra è previsto un incontro con gli autori e per l’occasione verranno invitati i fotografi algheresi, le associazioni e gli appassionati di fotografia.

Nella foto un immagine della mostra

S.I.