Tutela avifauna, regolamentazione sentieri di Capo Caccia

ALGHERO –  Il Parco di Porto Conte illustra le ragioni delle misure di regolamentazione degli accessi e della fruizione nella penisola di Capo Caccia. Sono misure in vigore da diversi anni che assicurano la straordinaria presenza di avifauna specialmente protetta culminata con l’eccezionale ritorno alla nidificazione dell’avvoltoio grifone storicamente presente e con le “new entry” rappresentate dall’avvoltoio capovaccaio e del falco pescatore. La recente ordinanza direttoriale, per la prima volta segnalata con apposizione di specifici cartelli, non è altro che una conferma, anche per l’annualità 2022, di provvedimenti di tutela e gestione degli accessi già in vigore da diversi anni. Ormai è acclarato il Parco naturale regionale di Porto Conte oggi si connota come presidio importante al livello internazionale per la nidificazione di specie prioritarie protette che sul territorio isolano non si riproducevano da decenni. E’ il caso del falco pescatore alla sua terza stagione riproduttiva sulle falesie di Capo Caccia e ancora l’evento più straordinario la presenza, alla sua quarta stagione riproduttiva dell’avvoltoio capovaccaio, a rischio estinzione sul panorama italiano, che conta appena una dozzina di coppie nidificanti censite. Grazie poi al progetto Life “Undergriffon wings” sulla penisola di Capo Caccia è ritornato a nidificare l’avvoltoio grifone con una presenza di  6 coppie in fase riproduttiva ad oggi. La penisola di Capo Caccia potrebbe quindi definirsi un vero e proprio “hub avifaunistico” se si cita anche la massiccia presenza di altri uccelli prioritari per conservazione come l’uccello delle tempeste e la berta maggiore. Un serbatoio di biodiversità da proteggere e che da diversi anni ha spinto il Parco naturale regionale di Porto Conte ad intervenire per assicurare una fruizione regolamentata dell’area di Capo Caccia, garantendo comunque, a particolari condizioni, l’accessibilità del sito da parte di escursionisti e visitatori.

Una fruizione che però deve tenere presente che esistono queste importanti esigenze di conservazione e tutela ambientale uniche ed eccezionali che devono essere rispettate. Sulla base di queste esigenze anche quest’anno, come avviene da diversi anni, sono state confermate le misure di regolamentazione degli accessi e della fruizione nella penisola di Capo Caccia. E’ stata emanata un’ordinanza che rinnova l’interdizione della fruizione nella porzione di falesia rocciosa a nord di Cala Barca fino a punta delle Gessiere con un “buffer” interno alla costa che arriva al limite della viabilità principale all’interno della foresta demaniale di “Prigionette-Porto Conte” e una riorganizzazione della fruizione sul versante di costa che dal belvedere dell’isola Foradada arriva a Cala Barca. Anche quest’ultima porzione di costa è infatti caratterizzata da nidi storici di avvoltoio grifone, ma viene abitualmente usata per raggiungere da parte dei visitatori la torre della Pegna. “Siamo consapevoli che i sentieri, tra l’altro numerosi e alcuni anche impropriamente realizzati, che portano alla torre della Pegna consentono di godere di un paesaggio mozzafiato e sono stati sempre battuti da tanti escursionisti più o meno esperti-spiega il presidente del Parco Raimondo Tilloca- ma è altrettanto vero che  tutti questi sentieri che avevano come unica destinazione la torre della Pegna, oltre che essere troppi e molte volte fuorvianti per i principianti, rappresentavano una viabilità sentieristica eccessiva per il territorio considerato, costituendo tra l’altro un sistema di corridoi nella vegetazione dannosi per gli habitat presenti. Non solo, alcuni di questi sentieri si affacciano pericolosamente sulla falesia e sono in grado di generare disturbo per l’avifauna nidificante. Ecco perché si imponeva una azione di regolamentazione della fruizione. Proprio grazie a queste azioni a tutela degli habitat vegetali e di siti di nidificazioni presenti e potenziali, introdotte negli anni dal Parco, è stato possibile creare le condizioni ideali per la nidificazione di importanti specie; la razionalizzazione degli accessi quest’anno è stata anche per la prima volta segnalata con appositi cartelli.”

Tra l’altro occorre evidenziare che la penisola di Capo Caccia non è solo pubblica, ma in parte anche di proprietà privata. “Ad ogni modo– -evidenzia il direttore del Parco di Porto Conte  e dell’Area marina  Capo Caccia – Isola Piana Mariano Mariani- nell’ambito di progettualità distinte abbiamo ottenuto l’autorizzazione per attrezzare una serie di nuovi sentieri aperti alla fruizione che rappresentano una novità per la stagione 2022 che si aprirà con i prossimi week-end della primavera: un primo sentiero che dalla zona di Tramariglio porta a torre della Pegna, un secondo che porta a  Cala Inferno ed un terzo che porta alla grotta dei vasi rotti. Tutti attrattori naturali della penisola di Capo Caccia con caratteristiche panoramiche, a disposizione di escursionisti e visitatori, che potranno essere frequentati e raggiunti con una viabilità ufficiale che consentirà, un maggior controllo della fruizione riducendo al minimo gli impatti sugli habitat vegetali e il disturbo delle specie avifaunistiche. Altro aspetto infine di non poco conto che abbiamo tenuto in seria considerazione nella stesura dell’ordinanza direttoriale ha riguardato il tema della sicurezza degli accessi. Più volte escursionisti si sono persi per via dell’enorme presenza di sentieri alternativi tracciati impropriamente, occorreva quindi razionalizzare e definire un’unica sentieristica ufficiale, ma soprattutto censire e registrare gli accessi. Si è reso quindi necessario almeno per coloro che intendono raggiungere torre della Pegna prevedere la registrazione dell’accesso o attraverso l’infopoint della sede del Parco o quello della foresta di Prigionette- Porto Conte”.

Operazione Foca Monaca, si chiude a Sassari il progetto

SASSARI – Tre giornate di laboratorio per concludere l’opera d’arte collettiva, partita a ottobre dello scorso anno come iniziativa simbolica di un progetto che mirava a preparare il ritorno della Foca monaca in Sardegna, affidandole il ruolo di testimonial privilegiato e trascinante per far conoscere le problematiche sullo stato di conservazione dei territori marini costieri.

Il progetto Operazione Foca Monaca, organizzato dall’associazione Earth Gardeners, in collaborazione con la Cooperativa Diomedea e la LIPU, giunge al termine dopo mesi di intensa attività di promozione, sensibilizzazione e formazione di cittadine e cittadini comuni, operatori, studenti e insegnanti coinvolti nelle diverse attività del progetto, patrocinato dal Comune di Oristano, dall’Area Marina Protetta di Capo Carbonara e dal Parco Nazionale Arcipelago de La Maddalena.

Saranno le cittadine e i cittadini di tutte le età guidati dall’artista Edoardo Malagigi, a completare l’Opera d’Arte Collettiva, durante il laboratorio conclusivo “Era un Albero” che verrà ospitato da domenica 10 aprile nel salotto della libreria di Sassari Messaggerie sarde, partner del progetto. Al laboratorio d’arte, attraverso le loro docenti, si sono già iscritti i ragazzi e le ragazze di alcune classi del Polo Tecnico Statale “G. M. Devilla”, dell’Istituto Tecnico “Salvatore Ruju” e del Liceo Scientifico e Linguistico “Guglielmo Marconi” di Sassari.

Per tre giornate il celebre artista toscano, da tempo impegnato nella realizzazione di installazioni d’arte con materiali di scarto, autore di imponenti opere costruite con rifiuti portati dal mare, guiderà i partecipanti che dovranno ultimare la struttura portante della Foca monaca (circa 3 metri), realizzata a ottobre insieme alla collega Angela Nocentini, utilizzando scatole in cartone messe a disposizione dalla libreria cittadina.

Durante il laboratorio l’opera verrà completata nelle sue parti esterne, rivestita con la pasta di giornale, gentilmente offerta dal quotidiano regionale La Nuova Sardegna che ha scelto di sostenere l’iniziativa, donando oltre 200 copie invendute del giornale. Nella sala del laboratorio sarà ospitata anche un’installazione piramidale, grazie al contributo dell’azienda cartotecnica Ondulor di Oristano, che servirà da didascalia dell’opera: andando a ritroso, l’Opera che va compiendosi, era in principio un albero che conserva ancora alcune sue caratteristiche specifiche, come l’avere dentro di sé quegli atomi di carbonio che l’albero aveva catturato dall’atmosfera sotto forma di anidride carbonica (CO2). L’installazione raccoglierà anche le firme di tutti quelli che parteciperanno al laboratorio, accompagnando l’Opera d’Arte Collettiva che il 14 aprile verrà ufficialmente consegnata all’Area Marina Protetta di Capo Carbonara, durante la cerimonia ospitata al Museo del Mare di Villasimius. Il laboratorio sarà aperto al pubblico domenica 10 aprile dalle 11 alle 13 e dalle 17 alle 19, ingresso dal Grattacielo nuovo; lunedì 11 e martedì 12 aprile dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 19, ingresso dalla libreria.

G20 Comune balneari, Assessori algheresi a Riccione

ALGHERO – Alghero al Summit nazionale delle località balneari. Il G20, il network che riunisce i rappresentanti dei comuni con almeno un milione di presenze turistiche annuali, si riunisce domani per due giorni a Riccione, per confrontarsi sullo sviluppo strategico delle spiagge più visitate d’Italia. Due giornate di lavoro per tracciare delle progettualità che abbiano come focus la Transizione Ecologica, l’Innovazione, la Sicurezza e l’Economia. La Riviera del Corallo  insieme ai comuni tradizionalmente balneari  tra i quali  , Taormina, Jesolo, Ischia, Sorrento, Viareggio, Riccione, Cattolica, è presente con la delegazione composta dagli assessori all’Ambiente Andrea Montis, al Turismo Alessandro Cocco e  all’Urbanistica Emiliano  Piras. Ospiti del Sindaco di Riccione Renata Tosi,  i delegati dei 20 Comuni del G20 e i rappresentanti di tutti i 334 comuni balneari saranno interpreti del dialogo tra istituzioni e associazioni di categoria per analizzare assieme i problemi che si trovano ad affrontare le città balneari e per trovare soluzioni concrete.

Alghero  porterà l’esperienza delle buone pratiche  derivate dalle attività sulla posidonia spiaggiata e sul recupero della sabbia da riportare sui litorali. I delegati del Comune di Alghero punteranno  ancora sulla necessità del  riconoscimento dello status di “Città Balneare”, per colmare al macroscopico divario che si crea tra il numero di residenti e il numero di presenze turistiche in un periodo molto ristretto dell’anno, che fa emergere con chiarezza la difficoltà che si ha nell’assicurare servizi adeguati a residenti ed ospiti, soprattutto nei momenti di maggiore presenza di turisti, per via delle insufficienti dotazioni finanziarie e di risorse umane a disposizione dei vari comuni. Nei due giorni di incontri saranno chiamati al summit il Sottosegretario di Stato per la  Transizione Ecologica, Vannia Gava, il presidente nazionale di Federalberghi, Paolo Manca, l’Architetto e Urbanista Stefano Boeri, il presidente nazionale di Assobalneari – Confindustria, Frabrizio Licordari, il presidente nazionale della Fiba Maurizio Rustignoli e tanti altri esperti nazionali del settore.

Scolaresca di Sassari “battezza” la riapertura della Butterfly House

ALGHERO – E’ stata la 2a classe della Scuola Primaria di Sassari (Monte Rosello) a inaugurare la nuova stagione della Butterfly House Sardegna. Bambini e bambine, accompagnate dalle loro maestre, hanno ammirato la meravigliosa biosfera, le farfalle e le bellissime piante tropicali, oltre che essere incuriositi dell’esposizione degli unici insetti gioiello ed aver apprezzato la nostra cucina nella pausa pranzo. Una bellissima ripartenza per il Parco naturalistico ubicato all’ingresso di Olmedo e a pochi chilometri da Alghero e Sassari. Nel frattempo, in vista anche dell’atteso appuntamento per la classica Pasquetta alla “Casa delle Farfalle”, la proprietà informa che domani, sabato (2 Aprile), visto il deciso calo delle temperature che impediscono una naturale presenza delle farfalle, la struttura sarà chiusa. Mentre questa domenica (3 Aprile) e tutti i prossimi weekend la Butterfly House Sardegna sarà aperta.
Nella foto la scolaresca di Sassari

Alghero, al via i lavori di pulizia della posidonia

ALGHERO  – Iniziano  i lavori di rimozione della posidonia spiaggiata, l’Assessorato all’Ambiente guidato da Andrea Montis, in considerazione anche delle  previsioni turistiche che vedranno Alghero accogliere i turisti già dalla settimana compresa tra la Pasqua e  il 25 Aprile, ha deciso di imprimere un accellerata alle  consuete operazioni di prelievo delle alghe, affidando i lavori  in attesa dell’espletamento della  più completa  gara di gestione del servizio triennale che prevede per il prossimo 20 aprile l’apertuta delle offerte per l’affidamento del servizio  riguardante  il prossimo triennio per complessivi 850 mila euro.  I mezzi saranno operativi già dalla prossima settimana,  partendo dal tratto di spiaggia urbana compresa tra San Giovanni e il Lido.  Le foglie verranno da prima accumulate a ridosso della battigia, anche a tutela dalle mareggiate che storicamente si battono sul litorale algherese nel periodo primaverile,fornendo sicura protezione all’arenile, per poi esser definitivamente rimosse una volta asciutte.  “Quest’anno la natura ci ha restituito degli scenari incredibili e di rara bellezza che non si vedevano da tempo, molte spiagge hanno recuperato in larghezza,  tra tutte quelle delle Bombarde e della Speranza, segno evidente che per quanto possiamo impegnarci, la natura rimane imprevedibile ed incontrollabile. Il materiale spiaggiato è di gran lunga inferiore alla media registrata negli ultimi anni e questo ci sarà di aiuto per i lavori da eseguire.

Le operazioni di rimozione della posidonia sono consentite dal 1 di Aprile, per cui iniziamo in tempo  utile” dichiara l’asessore all’Ambiente Andrea Montis.  Intanto proseguono anche le operazioni di smantellamento dei siti di stoccaggio esterni all’arenile. Sono 4800 le tonnellate di posidonia fin ora trattata con l’impianto di lavaggio e circa 3.000 le tonnellate di sabbia da restituire agli arenili di provenienza.

Finalmente la politica si occupa della pesca algherese

ALGHERO – “Finalmente la politica locale inizia a preoccuparsi e ad interessarsi dei pescatori algheresi. Dopo che per mesi le proteste sono state snobbate e bollate come richieste di pochi e isolati pescatori, gli amministratori algheresi prendono il “timone della barca”, (si passi il termine) in mano e si attivano affinché quei tavoli richiesti, quei momenti di confronto e di dialogo a tutti i livelli finalmente si mettano in pratica.

Dopo la disponibilità manifestata del Presidente del Parco Raimondo Tilloca, del Direttore Mariano Mariani , dell’assessora allo sviluppo economico Giorgia Vaccaro; ora anche l’assessore Montis esce allo scoperto e prende impegni a livello regionale per un tavolo tecnico del settore pesca, per individuare fondi (esistenti da tempo ) per questo settore. Questi saranno utili a compensare i periodi di chiusura parziale o totale della pesca in determinate aree dell’AMP. Che dire se non che siamo soddisfatti di questa mobilitazione generale, ma ci chiediamo perché tutto questo non sia stato fatto mesi fa, quando gli stessi operatori, forse in maniera scomposta, avevano fatto presente la delicata situazione che si era venuta a creare”.

Mimmo Pirisi, capogruppo del PD ad Alghero

Blooming algale al Calich, Arpas: nessuna criticità

ALGHERO – “Gli esiti delle indagini condotte sulla matrice acqua non hanno evidenziato, in relazione ai prelievi eseguiti, elementi di criticità”. Così si esprime l’Arpas sugli accertamenti effettuati il 24 febbraio, il 9 e 23 marzo  scorsi presso lo stagno del Calich al fine di acquisire elementi per la valutazione delle segnalazione fatta in merito alla presenza di alghe invadenti.  L’argomento è stato all’ordine del giorno della V Commissione Consiliare il 15 marzo scorso, con la presenza delle associazioni ambientaliste, del Parco di Porto Conte, e con il video collegamento della deputata Paola Deiana. La presenza della alga invadente è stata l’occasione per elencare tutte le criticità che pesano sulla laguna, ma anche l’occasione per proporre anche possibili soluzioni. L’esito confortante delle analisi è accolto con piacere dal presidente della V Commissione Christian Mulas che esprime “soddisfazione per il responso favorevole dei prelievi”. L’Assessore all’Ambiente Andrea Montis rileva che “sono frequenti fenomeni che seppur apparentemente allarmanti grazie al lavoro continuo in questo caso dell’Arpas ci restituiscono dati confortanti da questo punto di vista. Ciò non toglie che sul Calich vi sia da tenere altissima l’attenzione, così come si sta facendo anche grazie ad alcune progettualità”.

Tra gli interventi mirati, infatti, c’è quello finalizzato all’ottimizzazione del processo depurativo dell’impianto di Santa Maria La Palma. Un trattamento terziario di affinamento delle acque reflue, per il quale sono disponibili 500.500 euro, con la  copertura finanziaria della programmazione territoriale FSC 2014-2020 della Rete Metropolitana del Nord Sardegna. L’attuazione del progetto è uno dei riscontri del programma comunitario RETRALAGS ( REte TRAnsfrontaliera delle LAGune e degli Stagni ) che prevede interventi per la riqualificazione ambientale nell’ambito del bacino idrografico della laguna del Calich. Il Comune di Alghero è promotore e capofila del programma sottoscritto ad Alghero, il primo approvato in Sardegna, che utilizzerà finanziamenti comunitari del progetto che mette insieme 43 tra Amministrazioni Locali, Enti Territoriali, Associazioni, imprese, per la riqualificazione del territorio sulla base di un programma condiviso che consente di programmare interventi coordina

Pesca, Montis con Parco e Commissioni: incontro in Regione

ALGHERO ⊂ – “Piena disponibilità affinché i commissari Mulas e Pulina partecipino insieme al sottoscritto o alla collega preposta, un rappresentante dei pescatori, insieme al Direttore del Parco Mariani, ad un incontro urgente da chiedere all’ Assessora Gabriella Murgia ed ai tecnici regionali, al fine di fornire dettagli sull’ ipotesi proposta dalla Commissione e verificarne la fattibilità”, l’Assessore all’Ambiente Andrea Montis accoglie l’invito pervenuto nell’ultimo consiglio comunale dalla consigliera Monica Pulina. L’Assessore risponde alla richiesta senza per questo interferire su altri settori dell’Amministrazione sulla seguente proposta :  verificare, presso gli uffici Regionali, la disponibilità di fondi in Regione da dedicare ad eventuali ristori /compensazioni a favore dei pescatori algheresi che risulterebbero danneggiati da una riduzione  della pesca con nasse, in Area Marina Protetta, a seguito dell’ approvazione del Disciplinare/ Regolamento dell A. M. P.  

“Tali fondi – precisa Montis – mi pare di aver capito, sarebbero da ricercare, cosi come ipotizzato  dall’ ultima commissione consiliare congiunta (ambiente-sviluppo economico)  tenutasi presso la sede del Parco, tra quelli Regionali originariamente destinati a ristoro del fermo della pesca del riccio, che ha poi ottenuto un rinvio ( solo un rinvio), ma che dal 15 del mese di Aprile sarà ferma per i prossimi  tre anni, fatti salvi ulteriori ripensamenti.  Non solo – aggiunge –  si ritiene inoltre utile chiedere con forza che l’argomento in questione venga posto come primo punto urgente da discutere presso l’organo regionale massimo in materia, ossia il Comitato Tecnico Consultivo Regionale per la Pesca”.

Per l’assessore all’Ambiente sarà utile,  affrontando l’argomento con il Comitato Tecnico Regionale, prender spunto anche da altre realtà e  chiedere una verifica reale dello stato di sofferenza della specie del  polpo (maggior bersaglio di pesca con le nasse) quale dato di partenza imprescindibile per qualsiasi misura gestionale da mettere in atto a 360 gradi. “Vi è poi la questione del rincaro del carburante – segnala –  a tal proposito si avverte che Il decreto-legge 21 marzo 2022 n. 21 approvato dal Governo (pubblicato nella G.U. del 21.3.2022) ha lo scopo di contrastare gli effetti economici ed umanitari della crisi emersa con la guerra in Ucraina. Tra i provvedimenti  vi è quello del Credito d’imposta per l’acquisto di carburante per la pesca”.

Alle imprese esercenti attività agricola e della pesca è riconosciuto un credito d’imposta pari al 20% della spesa sostenuta per l’acquisto di carburante effettuato nel primo trimestre del 2022. Il credito d’imposta è utilizzabile in compensazione ed è prevista la cedibilità dello stesso. “Poco  – conclude Andrea Montis –   ma un primo strumento a disposizione dei nostri pescatori. Credo che questa sia la strada e lo spirito giusto quantomeno per provare a trovare soluzioni”

Pesca in Area Marina Protetta, criticità e proposte: Comune e Parco al lavoro

ALGHERO – Interdizione alla pesca nelle aree protette, le Commissioni Ambiente e Attività Produttive, insieme all’Ente Parco, disponibili a trovare delle soluzioni rispetto alle istanze provenienti dal comparto. Sul tavolo la proposta di utilizzo, come ristori, dei fondi regionali già destinati ai “ricciai” e non ancora erogati.

Negli scorsi giorni si è svolta nella sala conferenze di Casa Gioiosa, insieme ai vertici del Parco di Porto Conte, la Commissione congiunta (Area Marina Protetta Capo Caccia-Isola Piana e Attività Produttive). Obiettivo affrontare le problematiche connesse alle restrizioni alla pesca derivanti normative nazionali per le aree protette. I presidenti di commissione Christian Mulas e Monica Pulina con l’omologo dell’Azienda Speciale Raimondo Tilloca e il direttore Mariani Mariani, coadiuvati dal referente dell’Amp Alberto Ruju, con l’intervento anche dell’assessora Vaccaro e la partecipazione delle associazioni ambientaliste, hanno affrontato il tema alla presenza di una rappresentanza di pescatori. Gruppo di operatori che è stato ascoltato al fine di continuare a percorrere una strada utile a trovare delle soluzioni che possano accogliere, per quanto possibile, le istanze del comparto, già in difficoltà per il “caro carburante” e la diffusa crisi economica. E’ stato il Direttore Mariani, dopo non aver sottaciuto rispetto alle varie responsabilità che hanno condotto alla delicata situazione attuale e ciò in relazione ad un percorso di redazione del “Regolamento dell’Amp” che non è certo nato oggi, a mettere sul tavolo una possibile soluzione. “In Regione, vista la riapertura della pesca del riccio di mare, sono disponibili delle risorse che, a seguito dell’interessamento della politica, potrebbero essere dirottate per le aree protette in cui è stata interdetta la pesca e di conseguenza essere distribuite come ristori per gli operatori che dovranno sospendere la loro attività”, ha affermato il Direttore.

Proposta che ha trovato da subito accoglimento nelle parole dei presidenti Tilloca, Mulas e Pulina i quali hanno accolto, sempre positivamente, anche “l’apertura” dei pescatori che hanno condiviso, vista l’accertata condizione critica della fauna marina, lo stop alla pesca del polpo per tre anni. “Considerando che il regolamento dell’Amp ad oggi non può più essere modificato, riteniamo che quanto emerso dalla Commissione possa essere un importante passo avanti per andare incontro alle istanze dei pescatori, senza dimenticare che è prerogativa primaria dell’Ente Parco quella della tutela ambientale e dunque di massima severità nel contrastare atteggiamenti contrari a tale prerogativa”, così il Presidente Tilloca. La Commissione congiunta è stata aggiornata ad una prossima convocazione che sarà fissata entro 15 giorni.

Parco, Cambio Via: nuovo corso sulla transumanza

ALGHERO – Inizia il prossimo 6 Aprile il corso gratuito, organizzato dal Parco di Porto Conte, di perfezionamento da 24 ore per imprenditori che riconoscano il valore della biodiversità e dell’alta qualità ambientale nell’ambito del Progetto per la transumanza denominato Cambio Via. Ancora aperte le iscrizioni. Dopo il successo dei Living Lab dedicati alle imprese multifunzionali, è in partenza un corso di perfezionamento gratuito per imprenditori che riconoscono il valore della biodiversità e dell’alta qualità ambientale, articolato in 24 ore di formazione interattiva che si svolgerà interamente a distanza su piattaforma multimediale, a partire dal 6 aprile prossimo.

Il corso è rivolto ad imprenditori che vogliono avviare un’attività o stanno vivendo una fase di innovazione e/o ricambio generazionale in ambito agricolo e dei servizi turistici, lungo il percorso tradizionale della transumanza dalla Barbagia alla Nurra .

Il corso, dal titolo “Impresa e sostenibilità tra innovazione e tradizione”, conterrà un mix fra contenuti teorici, casi di successo ed esercitazioni con l’obiettivo primario di sensibilizzare il mondo delle imprese sul tema dell’imprenditorialità sostenibile (caratteristiche, indicatori e valutazione dei sistemi ambientali, impresa e sviluppo sostenibile, competitività, territorio, network locali, innovazione sostenibile).

L’iniziativa si inquadra nell’ambito delle attività previste dal Progetto Europeo Interreg Cambio Via coordinato dalla Regione Sardegna – Assessorato agli Enti locali – e realizzato dal Parco di Porto Conte in collaborazione con il Dipartimento di Architettura dell’Università di Sassari e con la Provincia di Nuoro. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di contribuire allo sviluppo di un’offerta naturale e culturale, integrata e multidisciplinare, che migliori la capacità di attrazione e la competitività dei territori interessati.

È ancora possibile iscriversi compilando il form on line all’indirizzo: https://bit.ly/24ore_CambioVia Per informazioni telefonare al numero 3510189424

Calendario_Percorso 24 ore (1) Calendario_Percorso 24 ore (1)