Mario Bruno, il Pd e Alghero

ALGHERO – Hanno rotto e guerreggiato. Si sono scontrati perfino con toni spesso molto accesi. Poi, come un nuovo colpo di fulmine, è scoppiato ancora l’amore. Un rinnovato sentimento che trasforma il Partito Democratico nell’unica forza politica che sostiene Mario Bruno. E tutto questo, tra festività, elezioni regionali e tempi tecnici, ad un paio di mesi dall’iter per le comunali. Dopo l’addio dell’Udc, Upc, Sinistra Civica (sciolta in altre sigle) al Sindaco, oltre la sua lista civica, era rimasto solo il Partito dei Sardi e, appunto, il ritrovato abbraccio coi dem. Ma, come annunciato in anteprima da Algheronews, anche il Pds ha mollato Mario Bruno. A prescindere da quello che faranno le due consigliere, tra l’altro, come detto, alla fine di un periodo che difficilmente sarà elettoralmente ribadito, resta l’importante elemento politico. E a parte l’ironica allegoria iniziale inquadra fino alla fine questa esperienza come almeno marziana. 

Del resto solo qui, e per motivi spesso ancora da comprendere appieno e far emergere (si prospetta una campagna elettorale molto pepata), poteva accadere che una forza presentatasi con un proprio sindaco (Enrico Daga) alle elezioni poi diventasse l’unico e principale alleato di quello che era stato, invece, il nemico politicamente giurato per essersi candidato contro i dem non permettendogli, in questo modo, di poter neanche pensare di vincere le elezioni nel 2014. Inoltre si aggiunge che coloro che militano nella lista civica di Bruno da tempo, se non tutti, molti, cosi come del gruppo di Curedda, di entrare o ritornare nel Pd. Ma, nonostante le diffuse richieste, ancora nessuno di questi ha ottenuto la tessera. 

Insomma, anche se Alghero è sempre stata originale e non sarà questo a fermane la sua corsa, un bailamme politico mai visto che, ovviamente, ora lo possiamo dire ancora in maniera più netta, si è ripercosso in modo devastante sul tessuto sociale ed economico della città. Ancora di più se si pensa che con governi “amici” a Roma e Cagliari praticamente Alghero, in questi oltre 5 anni, non ha ottenuto quasi nulla di concreto e valido per mettersi al passo di altre località turistiche regionali e non che oramai, tramite anche investimenti privati, oltre che pubblici, hanno staccato Alghero 

L’esempio lampante è l’Aeroporto. Per non parlare delle altre decine di questioni ancora irrisolte e che se solo un paio di esse (quelle maggiori) fossero state portate a compimento la storia sarebbe stata molto diversa. Purtroppo, non saranno un paio di voli (forse) in più d’estate per cambiare rotta ad un territorio che ha intrapreso un percorso parallelo a quello reale. Un po’ come, per alleggerire la situazione, in “Ritorno al futuro” ovvero un “paradosso spazio temporale” che ha prodotto una realtà differente, mentre, al più presto, occorrerà rimettere mano al “flusso canalizzatore” e grazie ad un Doc e Martin locali ripristinare un normale “continuum spazio temporale”. Perchè, in effetti, Alghero non ha (più) bisogno di  “uomini della provvidenza”, il cui provvido resta tutto da valutare, ma semplicemente di un ritorno alla normalità e al pragmatismo di persone capaci e preparate e soprattutto non marziane, ma terrestri.

Nella foto di qualche mese fa Bruno, rappresentanti del Pd e della maggioranza nella sede di via Mazzini

S.I.