“Pronto Soccorso a rischio chiusura”

ALGHERO – “È con grande preoccupazione che apprendo da un documento, del concreto rischio di chiusura del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Alghero. Un’eventualità inaccettabile, che avrebbe conseguenze drammatiche per il nostro territorio, specialmente in vista dell’imminente stagione estiva.

Per questa ragione, in accordo con il Sindaco, ho convocato con urgenza la Commissione Consiliare alla Sanità per lunedì 5 maggio. All’incontro sono stati invitati il Direttore Generale e il Direttore Sanitario dell’ASL di Sassari, insieme al Direttore del Presidio Ospedaliero di Alghero, affinché possano fornire chiarimenti puntuali e indicare soluzioni concrete per scongiurare questa crisi.

I dati parlano chiaro: nel 2024 il Pronto Soccorso di Alghero ha registrato 23.850 accessi, saliti a 24.287 negli ultimi 12 mesi (dal 23 aprile 2024 al 22 aprile 2025). Numeri che confermano l’assoluta centralità del servizio per tutto il terrio e tutta la comunità.

Tuttavia, a fronte di questa mole di lavoro, il personale è ormai ridotto all’osso. Dei 10 medici in organico, due sono in gravidanza, uno è in malattia prolungata e un altro vi entrerà dal 2 maggio. Rimangono operativi solo 5 medici turnisti, di cui almeno due con gravi problemi di salute, e un medico non disponibile per i turni notturni. Un’organizzazione al limite del collasso.

Per garantire il servizio 24 ore su 24 sarebbe necessario un minimo di 6 medici attivi. Ma questo assetto, già precario, è destinato a peggiorare rapidamente, con il concreto rischio di chiusura del Pronto Soccorso già a metà maggio, come accaduto per il servizio di cardiologia notturna, chiuso dal luglio 2023.

Anche la situazione infermieristica è estremamente critica: dei 17 infermieri in organico, uno è in gravidanza e uno è esente dai turni notturni. Inoltre, da mesi sono chiamati a coprire anche il servizio trasporti, deficitario, ricorrendo a prestazioni aggiuntive che però non saranno sostenibili nei mesi estivi.

È urgente l’inserimento di almeno 2 o 3 medici aggiuntivi, anche a gettone, in grado di lavorare in autonomia durante la notte, per garantire la continuità del servizio e consentire anche la programmazione delle ferie estive, oggi di fatto impossibile.

La situazione è insostenibile. Chiedo risposte immediate non solo dalla Direzione ASL, ma anche dalla Commissione Regionale alla Sanità e dall’Assessore Regionale alla Sanità. Esiste un problema sistemico nel reclutamento da parte di ARES di medici e infermieri, e nell’attribuzione di adeguate risorse umane alla ASL di Sassari. Un problema che può essere affrontato solo con il coinvolgimento diretto dei Decisori politici regionali.

Non permetteremo che un presidio sanitario vitale come il Pronto Soccorso di Alghero venga smantellato nell’indifferenza generale”

Christian Mulas, presidente commissione Sanità

Mario Bruno: il PUC va ora adottato. Dovrà avere il nome di Zoagli. Sarà il piano della Città

ALGHERO – “Acquisito e presentato lo studio di Nomisma, il Consiglio Comunale potrà ora fare le conseguenti scelte sui principi che orientano il Piano Urbanistico Comunale per accompagnare finalmente il progetto alla sua adozione. E penso che l’Amministrazione possa e debba farlo presto, entro l’anno, acquisendo il lavoro già fatto.
Come noto, gli assetti ambientali, storico-culturali e insediativi contenuti nel piano sono frutto di un lungo processo di co-pianificazione tra la Regione e l’amministrazione comunale stabilito nel protocollo d’intesa firmato in data 30 luglio 2014. La proficua sperimentazione della nuova metodologia di confronto con la Regione ha assicurato, oltre al costante confronto con la struttura tecnica dell’Assessorato regionale, una notevole semplificazione e razionalizzazione delle complesse procedure ordinariamente stabilite per la definitiva approvazione dei piani urbanistici comunali e dei loro strumenti attuativi.
Costituiscono infatti parte integrante del piano gli elaborati relativi all’intero quadro della conoscenza validati dalla Regione fin dal marzo 2019. Oltre la metà del PUC è di fatto già approvato e non è modificabile se non con un nuovo processo di co-pianificazione. Da quel protocollo del 2014 è scaturito anche il Piano di valorizzazione e Conservazione dell’Area di Bonifica, l’adeguamento degli strumenti urbanistici comunali al Piano Paesaggistico Regionale, al Piano di assetto Idrogeologico e al Piano Stralcio delle Fasce Fluviali, al preliminare del PUC. Tutti atti necessari, elaborati e approvati negli scorsi anni per adeguarsi alle norme nel frattempo entrate in vigore, che consentono però adesso di correre verso l’adozione e l’approvazione.
Il ringraziamento va agli assessori passati e presenti, Antonello Usai, Alessandro Balzani, Emiliano Piras e Roberto Corbia, per l’immenso lavoro fatto, ora da completare con l’istituzione dell’ufficio del piano, fino alla prossima adozione.
I fabbisogni abitativi e turistici, demografici e produttivi, indicano la prospettiva. Una città in cui la popolazione invecchia e si riduce, con tasso di natalità dello 0,8%, con circa 40.000 posti letto in seconde case, spesso vuote, e difficoltà a trovare case in affitto per le giovani coppie, tanto da far coniare lo slogan: “Case senza gente, gente senza case”. Una città però anche con grandi potenzialità che ha bisogno di nuovi investimenti strategici: dalla diversificazione economica, all’imprenditorialità, alla riqualificazione urbana, alle infrastrutture e ai servizi, anche turistici, ambientali e culturali, che possono renderla città di grande qualità della vita, tutto l’anno.
L’attuale amministrazione ha davvero l’occasione di rendere finalmente operativo il piano che Emilio e Paolo Zoagli hanno elaborato per conto dell’Amministrazione, di tutte le amministrazioni che si sono succedute negli ultimi trent’anni, affiancati da un team tecnico di consulenti, funzionari, architetti, urbanisti ed esperti che potranno ora condurre il Consiglio Comunale verso l’approvazione dello strumento urbanistico, a cui tutti potranno contribuire, maggioranza e opposizione, associazioni e cittadini.
Un piano moderno deve essere capace di aggiornarsi, di aggiungere o modificare parti della sua struttura per rispondere adeguatamente alle continue e alle volte imprevedibili condizioni del contesto economico e sociale, e questo percorso è l’anima di un progetto continuo di innovazione della città e della sua classe politica.
Ma ora va adottato.
Dovrà avere il nome di Emilio e Paolo Zoagli. Sarà il Piano Urbanistico della Città”

Mario Bruno

Regione, ecco le ultime delibere adottate

CAGLIARI – Ecco, qui di seguito, le ultime delibere approvate dalla Giunta Regionale della Sardegna.

Agricoltura. Su proposta dell’assessore dell’Agricoltura, Gian Franco Satta, l’Esecutivo ha approvato le direttive per la regolamentazione della pesca del corallo per il 2025, disciplinanti anche le modalità e condizioni per il rilascio delle autorizzazioni. Il prelievo del corallo potrà essere effettuato dal15 maggio al 15 ottobre, ferme restando le ulteriori limitazioni previste sui quantitativi massimi e sulle zone consentite e ripristinando il divieto di prelievo a batimetriche inferiori a 80 metri; la tassa annuale per il rilascio dell’autorizzazione sarà 516,50 euro; il numero totale di autorizzazioni al prelievo non potrà essere superiore a dodici: secondo le disposizioni della Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo (General Fisheries Commission for the Mediterranean, GFCM).

La Giunta su proposta dell’assessore Satta, ha approvato il Piano di valorizzazione e recupero delle terre civiche del Comune di Villaspeciosa, adottato con la delibera del Consiglio comunale nel febbraio 2025, in merito al quale il direttore del servizio Territorio rurale agro-ambiente e infrastrutture della Direzione generale dell’assessorato dell’Agricoltura ha espresso il proprio parere positivo. Per le concessioni future delle aree e gli interventi di trasformazione previsti nel Piano è prescritta la verifica presso gli enti regionali e nazionali competenti in materia ambientale, paesaggistica e urbanistica della coerenza tra quanto previsto dalle norme che regolano tali materie e quanto proposto nel presente Piano.

Su proposta dell’Assessore all’agricoltura, inoltre, la Giunta approva l’istituzione di un aiuto una tantum destinato agli operatori del comparto apistico. Stabilisce poi che l’aiuto massimo concedibile a ogni impresa beneficiaria sia di 77 euro ad alveare, e che lo stesso aiuto venga erogato sulla base del numero di alveari posseduti e censiti nell’anno 2023.

L’esecutivo dà mandato all’Agenzia LAORE perché curi l’intervento della concessione dell’intervento.

Sempre su proposta dell’assessore Satta, la Giunta ha concesso il nulla osta all’esecutività della determinazione del Direttore generale dell’Agenzia Argea Sardegna del marzo 2025, con cui è stato approvato il rendiconto della gestione dell’esercizio 2023 dell’Agenzia e il nulla osta all’esecutività del rendiconto della gestione esercizio 2023 dell’Agenzia Laore Sardegna e del Piano degli indicatori e dei risultati attesi del bilancio consuntivo 2023.

Sempre su proposta dell’Assessore all’agricoltura e riforma agro-pastorale, l’Esecutivo nomina i componenti della Terza Commissione tecnico-scientifica per l’agrobiodiversità animale e vegetale che resterà in carica dalla data di nomina e decadrà con la fine della Legislatura nella quale i componenti sono stati nominati. Tra i suoi compiti: esprimere parere in merito all’iscrizione e alla cancellazione della varietà da conservazione nel Repertorio regionale del patrimonio genetico; stabilire l’urgenza, la priorità e la tipologia d’intervento per ciascuna delle varietà da conservazione; proporre i criteri per l’individuazione degli Agricoltori Custodi delle varietà da conservazione; esprimere parere in merito alle richieste di prelievo di materiale di risorse genetiche finalizzato al miglioramento genetico.

Turismo. Su proposta dell’assessore del Turismo, Franco Cuccureddu, la Giunta ha approvato il progetto “L’Isola che accoglie: Turismo accessibile e inclusivo in Sardegna” a valere sul fondo unico per l’inclusione delle persone con disabilità in favore delle regioni, per il 2024, a sostegno di interventi e progetti per il turismo accessibile e inclusivo per le persone con disabilità.

Per il 2024 la dotazione finanziaria a disposizione della Regione Sardegna è di quasi un milione e ottocentomila euro e, per questa prima annualità, si è stabilito di concentrare l’intervento nell’ambito del turismo balneare e di coinvolgere i Comuni costieri della Sardegna in qualità di soggetti attuatori.

Sanità. La Giunta su indicazione dell’assessore della Sanità, Armando Bartolazzi, ha approvato l’avvio del percorso per la definizione di linee di indirizzo regionali sull’affidamento familiare dei minori. Nel dettaglio è stato stabilito di dare mandato alla Direzione generale delle Politiche sociali di istituire un tavolo di lavoro congiunto, costituito dalla Regione, dal coordinamento regionale dei PLUS, dai rappresentanti delle associazioni del terzo settore, dall’Anci, dall’Autorità giudiziaria (Giudice tutelare, Tribunale per i minorenni e Procure presso i Tribunali per i minorenni), dall’Ufficio scolastico regionale, dai rappresentanti dei consultori e dalla garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza, nonché dai rappresentanti degli ordini degli assistenti sociali, degli psicologi e dei pedagogisti, al fine di ridefinire il quadro dei percorsi di affidamento.

Sempre su indicazione dell’assessore Bartolazzi, l’Esecutivo ha approvato gli indirizzi da impartire alle Aziende Sanitarie in tema di assunzione del personale nell’ambito del Servizio Sanitario Regionale (SSR) prevedendo che, relativamente agli strumenti presenti presso ciascuna Azienda finalizzati a tali assunzioni (graduatorie di concorso a tempo indeterminato, elenchi per le stabilizzazioni), venga data priorità allo scorrimento degli elenchi di stabilizzazione esistenti.

Le Aziende sanitarie dovranno procedere, entro 30 giorni dall’approvazione, ad una ricognizione finalizzata ad individuare i soggetti, anche non più in servizio, in possesso dei requisiti di stabilizzazione – diretta ed indiretta – e a trasmettere entro il medesimo termine il Piano aziendale delle stabilizzazioni.

Affari generali. La Giunta, su proposta dell’assessora degli Affari generali, Mariaelena Motzo, ha approvato il budget economico-finanziario per l’anno 2025 della società in house Sardegna IT s.r.l. presentato dall’Amministratore unico della società.

La Giunta regionale, su proposta dell’assessora degli Affari generali, Mariaelena Motzo, di concerto con la presidente Alessandra Todde, ha deliberato di non avvalersi, per l’anno in corso e fino a diversa valutazione motivata, della facoltà di trattenere in servizio oltre i limiti ordinamentali di età il personale in possesso dei requisiti. Possibilità introdotta dalla Legge 207 del 30 dicembre 2024.

Bilancio. Su indicazione dell’assessore del Bilancio, Giuseppe Meloni, la Giunta ha approvato la definizione dell’elenco degli enti e delle società facenti parte del Gruppo amministrazione pubblica (GAP) e dell’elenco del Gruppo bilancio consolidato (Gbc) della Regione Sardegna per l’esercizio 2024. All’’interno dei GAP figurano i Consorzi di Bonifica, è stata inserita la Fondazione Trenino Verde mentre è stata rimossa la Fondazione Andrea Parodi.

La giunta ha inoltre disposto che i soggetti inclusi nel GBC debbano predisporre il proprio bilancio consolidato con i loro enti e società partecipate e controllate. La determinazione del GBC è basata sulla ricognizione dei bilanci delle società e degli enti, pubblicati sia nell’area tematica dell’amministrazione trasparente dei rispettivi siti internet e sia nel Registro delle imprese. Quanto agli aggiornamenti rispetto all’elenco GBC dell’esercizio precedente si presenta una variazione per effetto dell’inserimento dell’Agenzia per lo sviluppo e la valorizzazione ippica – ASVI Sardegna.

Sempre su proposta dell’assessore della Programmazione, Giuseppe Meloni, la Giunta ha autorizzato il dott. Gianluca Cadeddu allo svolgimento dell’incarico esterno presso il Nucleo di Valutazione d’Ateneo dell’Università degli Studi di Cagliari, in base al regolamento del personale qualificato del Centro regionale di programmazione.

Enti locali Su proposta dell’assessore degli Enti locali, Francesco Spanedda, la Giunta ha approvato gli indirizzi operativi e le direttive generali per la stagione balneare 2025 con l’obiettivo di coordinare l’azione amministrativa della direzione generale degli Enti Locali per l’esercizio delle funzioni amministrative sul demanio marittimo.

“Basta soldi regionali distribuiti senza bandi, petizione popolare”

CAGLIARI – Sardegna chiama Sardegna ha potuto visionare il contenuto dell’emendamento n. 2380 al disegno di legge n. 85 – Legge di Stabilità regionale 2025 – firmato dagli onorevoli Deriu, Ciusa, Loi, Porcu, Agus, Pizzuto e Di Nolfo, che modifica in profondità l’art. 13-bis (“Contributi e trasferimenti”) introducendo, ancora una volta, una gigantesca operazione di distribuzione di risorse pubbliche senza bando pubblico e valutazioni trasparenti. Negli allegati N e O si autorizza infatti l’erogazione di contributi a favore di un numero altissimo di soggetti – comuni, diocesi, parrocchie, associazioni culturali e sportive, enti religiosi, fondazioni, giornali – per un ammontare complessivo che supera i 178 milioni di euro in tre anni: 107.848.422 euro nel 2025; 32.920.500 euro nel 2026; 38.805.000 euro nel 2027.

Dichiarano gli attivisti di Sardegna chiama Sardegna: «La scelta compiuta dal Consiglio Regionale, come già denunciato nella nostra petizione popolare lanciata nell’autunno 2024 (che ha superato le 1.800 firme in poche settimane), non rappresenta una deviazione dell’era Solinas, ma si conferma la regola con cui centrodestra e centrosinistra, insieme, gestiscono la cosa pubblica. Non è possibile, né eticamente accettabile, che in una Regione con profonde disparità territoriali e sociali, importanti risorse di questa portata vengano stanziate sulla base di relazioni personali e appartenenze politiche, mentre comuni, enti e associazioni che non rientrano in queste reti restano esclusi da un giusto e meritato sostegno. Questo approccio alimenta squilibri concreti nei servizi ai cittadini: nella cultura, nelle infrastrutture, nelle attività sociali e nelle opportunità per i territori. Legittimare la distribuzione delle risorse pubbliche come una “mancia” utile a rafforzare il consenso di singoli consiglieri, invece che come strumento di trasformazione collettiva, svuota il significato stesso delle istituzioni.

Soltanto in pochissimi casi vengono finanziate leggi di settore ed interventi interni ad attività pianificate da tempo. Nella maggior parte, a rimetterci è l’interesse pubblico. Con questi 178 milioni si sarebbero potuti finanziare ulteriormente il Fondo unico per gli enti locali e rafforzare le leggi di settore: canali che garantiscono equità, trasparenza, stabilità. Scegliere di non usarli è una scelta politica, non tecnica, e va smascherata. Ribadiamo che il problema non è nei singoli nomi o progetti – molti dei quali senz’altro validi – ma nel metodo: progetti meritevoli vanno sostenuti attraverso fondi strutturali e stabili, non dentro operazioni clientelari legate all’arbitrio dei consiglieri. Questa pratica, già vista nel 2024 con i 39,5 milioni stanziati senza bando, conferma la necessità urgente di strumenti pubblici, accessibili e programmati».

Concludono gli attivisti: «Sardegna chiama Sardegna non si limita alla denuncia, ma rilancia con forza la propria petizione pubblica su Change.org per richiedere al Consiglio Regionale: lo stop alla distribuzione discrezionale dei fondi pubblici; l’istituzione di un “Fondo per il futuro” che finanzi nuove linee di intervento innovative e bandi pubblici ai quali tutte le associazioni e i comuni possano partecipare, senza favoritismi; la definizione di criteri oggettivi di valutazione che premino la sostenibilità e l’impatto dei progetti; fondi strutturali per associazioni e comuni, con regole chiare e uguali per tutti attraverso il finanziamento del Fondo Unico e delle leggi di settore con i bandi e i criteri già previsti.

Chiediamo alla Giunta Todde e a tutto il Consiglio Regionale di rompere finalmente questa spirale viziosa e clientelare, che tanti danni fa alla nostra Isola perché disperde le risorse pubbliche, senza alcuna logica unitaria e programmatoria. Scegliere un modello di spesa pubblica fondato sulla trasparenza, sull’uguaglianza e sulla valutazione dell’impatto reale dei progetti è oggi l’unico modo serio per restituire fiducia nei confronti delle istituzioni”.

Chi governa deve avere il coraggio di premiare non l’amico, ma la comunità».

www.sardegnachiamasardegna.eu

Decadenza Todde, l’avvocato e professore Fercia fa chiarezza (e non sono buone notizie per la Presidente)

ALGHERO – Non ha perso tempo, Riccardo Fercia, e, penna e carta alla mano, ha voluto fare chiarezza rispetto all’eventualità emersa sulla stampa che potesse lasciare il suo cruciale ruolo di difensore del Collegio di Garanzia che ha dichiarato decaduta la presidente Todde. Fercia è uno dei più stimati e bravi professionisti nel suo ambito e, nella sua lunga missiva, divenuta per sua intenzione comunicato stampa, illustra non solo le sue ragioni ma, con alcuni passaggi dirimenti, di fatto, ribadisce quanto emerso dalle sintesi edotte dal Collegio che vede la sua presidente, Gemma Cucca, andare in pensione. Fatto che, però, non cambia nulla nel percorso che, come spiega bene l’avvocato e professore Fercia, non può che vedere materializzarsi la decadenza della presidente.

“ALLA CORTE D’APPELLO DI CAGLIARI Collegio Regionale di Garanzia Elettorale, Lettera aperta al Presidente f.f. dott. Massimo Costantino Poddighe Comunicato ufficiale stampa Illustre Presidente, considerate le indiscrezioni di stampa apparse oggi, ritengo opportuno scrivere una lettera aperta alla S.V. Ill.ma, che consenta alcuni chiarimenti necessari anche a tutela della mia onorabilità professionale. Tale comunicazione, stante la situazione, valga altresì come mio comunicato stampa ufficiale. I. Il 3 aprile 2025, con la mia legittima partecipazione alla riunione, sono stato nominato difensore del Collegio di Garanzia tanto nel processo n. 477/2025 R.G. del Tribunale di Cagliari, quanto nel conflitto tra enti n. 2/2025 della Corte costituzionale. Il mandato mi è stato conferito il 4 aprile, e la mia costituzione in entrambi i processi è avvenuta in quella data. In precedenza, l’Ufficio si era avvalso della difesa personale della parte, rinunciando in un primo momento alla difesa tecnica, la quale, una volta adottata, esclude la prima in quanto si tratta di scelte alternative. Stamane è stato messo a mia disposizione dalla Segreteria un verbale, paradossalmente autenticato, da considerarsi però giuridicamente inesistente per difetto di sottoscrizione della Presidente emerita Gemma Cucca, che giustamente non ha ancora provveduto giacché la maggioranza dei componenti presenti, la cui posizione è stata addirittura confermata per iscritto, ha diritto alla precisa ed esatta aderenza di esso al perimetro della discussione e del suo esito. Tale verbale, una volta condiviso dalla Presidente emerita, l’unica a poterlo firmare, dovrà essere, in ogni caso, validamente acquisito agli atti trattandosi di un inderogabile adempimento di doveri d’ufficio inerenti a questioni di giustizia, che continuano a gravare, per continuità funzionale, sull’Ufficio di Presidenza. È in tale contesto, ad ogni modo, che l’Autorità ha valutato il parere dell’Avvocata Generale dello Stato secondo la quale il Collegio «deve considerarsi organo statale soltanto quando esercita le proprie funzioni in ordine alle elezioni del Parlamento italiano; non è più tale, invece, quando – com’è nel caso che qui viene in considerazione – svolge le sue funzioni di vigilanza in ordine alle elezioni del Consiglio regionale della Sardegna, ai sensi dell’art. 4, comma 1, della legge regionale n. 1 del 1994». Secondo me, è preferibile dire che è stato emanato un provvedimento imputabile all’Amministrazione regionale per avvalimento ai sensi dell’art. 4 della legge regionale n. 1/1994: in ogni caso il risultato non cambia, perché lo Stato, come ha chiarito la Cassazione (Cass. civ., sez. II, 12 luglio 2018, n. 18511; Cass. civ., sez. I, 24 luglio 2003, n. 11473), a priori non ha legittimazione passiva in questi casi, sicché la difesa erariale non può per legge intervenire né alla Consulta, né in Tribunale, e per la medesima ragione. Se ne traggono due corollari. Va da sé, per un verso, che il Collegio non può considerarsi organo statale davanti al Tribunale, e regionale davanti alla Corte costituzionale con riferimento allo stesso atto, e che, per altro verso, il parere dell’Avvocata Generale dello Stato vincola sul piano amministrativo ed erariale, oltre che la stessa Avvocatura Distrettuale di Cagliari per quanto previsto dall’art. 15 del Regio Decreto 30 ottobre 1933, n. 1611, anche il Collegio. L’unico interesse che ha sempre guidato e guida tuttora la mia condotta è quello istituzionale alla migliore difesa possibile del Collegio di Garanzia: il fatto che tale migliore difesa indirettamente tuteli, come è ovvio e naturale, anche la posizione di chi ha votato in favore dell’ordinanza lo scorso 20 dicembre non lo trasforma in un inesistente interesse personale. Rimarco, d’altra parte, il fatto che ho assunto entrambi gli incarichi a titolo gratuito e con l’esclusione finanche di qualsiasi rimborso di spese di eventuale trasferta, comunicando i mandati all’Università di Cagliari nel rispetto del nostro regolamento accademico: la difesa è solo proiezione dei doveri d’ufficio adempiuti con disciplina ed onore nei lavori del Collegio. Solo soggiungo come il ius postulandi dei professori ordinari a tempo pieno sia funzionale, come ha definitivamente chiarito Cass. civ., sez. un., 12 luglio 2004, n. 12874, ad assumere la difesa e la rappresentanza in giudizio delle amministrazioni dello Stato, degli enti pubblici e di organismi a prevalente partecipazione statale, sicché in ogni caso ho in entrambi i processi gli stessi poteri che avrebbe l’Avvocatura dello Stato se per assurdo potesse difendere organi e/o atti imputabili ad una Regione. II. A quanto mi è dato sapere, in attesa di formali comunicazioni, il Presidente f.f. Poddighe intenderebbe convocare per il 2 maggio p.v. una riunione avente, ben paradossalmente, lo stesso ordine del giorno di quella del 3 aprile, vale a dire la discussione sulla comunicazione dell’Avvocato Generale dello Stato e le conseguenti determinazioni in ordine ai processi in corso (in Tribunale e davanti alla Corte costituzionale). In quell’occasione, la dott.ssa Scarpa non era intervenuta per sua esplicita e motivata richiesta. Evidenzio, allora, che la disciplina del procedimento amministrativo preclude di per sé il riesame di atti e provvedimenti non solo già perfezionati, ma anche già eseguiti: i miei incarichi sono stati deliberati il 3 aprile ed il parere, vincolante per il Collegio e per l’Avvocatura Distrettuale, è stato acquisito a verbale; sulla base di tale affidamento ho proceduto alla costituzione in giudizio. Va poi detto pubblicamente che lo scorso 17 aprile ho depositato, in qualità di avvocato patrocinante il Collegio, una memoria tuttora in fase di accettazione ai fini dell’inserimento nel fascicolo. III. In questo quadro, mi giunge quindi l’indiscrezione, cui stento a credere, secondo la quale si vorrebbe affidare comunque la difesa, nonostante il parere contrario e vincolante dell’Avvocata Generale, all’Avvocatura Distrettuale dello Stato sulla base della ben singolare tesi secondo cui la Giunta regionale, che per di più versa in palese conflitto di interessi per aver deliberato l’impugnazione dell’ordinanza-ingiunzione davanti alla Consulta, avrebbe dovuto autorizzare il Collegio – senza tener conto del fatto che si tratta di un’Autorità amministrativa indipendente – a costituirsi personalmente in giudizio o comunque tramite un avvocato del libero Foro, e dunque in ultima analisi ad escludere il patrocinio dell’Avvocatura dello Stato. Nondimeno, se la legge non consente all’Avvocatura dello Stato di difendere organi e/o provvedimenti regionali, la questione a priori non può porsi. Fra l’altro, a sostenere una siffatta tesi si arriverebbe a dire che la Giunta, presieduta dalla ricorrente, dovrebbe autorizzare le modalità difensive dell’Autorità, finanche controllandone la nomina del difensore. Tutto questo sarebbe semplicemente assurdo: il conflitto d’interessi sarebbe macroscopico, e vizierebbe radicalmente la delibera stessa. IV. Rivolgo, ora, pubblicamente una domanda alla dott.ssa Todde, auspicando che qualsiasi consigliere regionale, di qualunque fede politica sia, se davvero ha a cuore la trasparenza, proceda a sua volta con un’interrogazione consiliare: è vero o no, Presidente Todde, che, a seguito della comunicazione di notizia di reato che risulta dall’ordinanza ormai accessibile on line a chiunque, Ella avrebbe nominato come difensore uno dei migliori avvocati penalisti di Cagliari, cioè il Collega avv. Guido Manca Bitti, che peraltro è proprio il marito dell’avv. Lucia Salis, cioè l’Avvocata distrettuale dello Stato? Se davvero l’Avvocatura Distrettuale disattendesse il parere dell’Avvocata Generale; se il Collegio il prossimo 2 maggio deliberasse la difesa tramite tale Ufficio; se Lei avesse nominato il marito dell’avv. Lucia Salis, allora sarebbe come se io assumessi la difesa di un cliente assistito dallo studio legale della mia compagna. Considerata la rilevanza della carica, sarebbe forse importante un chiarimento da parte Sua. V. Muoviamo però di nuovo dal parere dell’Avvocata Generale dello Stato. Se uno degli avvocati in servizio presso l’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Cagliari si costituisse in mia vece, per di più disattendendo contra legem quel parere, egli non avrebbe il ius postulandi e depositerebbe atti nulli, in grave detrimento degli interessi dell’Ufficio, attualmente presidiati dal mio impegno gratuito, con tutte le conseguenti responsabilità del caso, che non sto qui ad elencare in una lettera aperta, e che comunque Lei, Presidente Poddighe, ben conosce. La medesima considerazione, se vogliamo a fortiori, può certamente svolgersi qualora si costituisse un avvocato dell’Ufficio legale della Regione, giacché quello stesso Ufficio ha notificato al Collegio, prima della scadenza del termine per la costituzione nel giudizio davanti al Tribunale, il ricorso alla Corte costituzionale (preceduto da una mozione del Consiglio regionale e da una delibera di quella Giunta che, per assurdo, dovrebbe ‘autorizzare’ la modalità di difesa dell’Autorità) contro il provvedimento che avrebbe dovuto invece difendere, cioè appunto l’ordinanza-ingiunzione votata il 20 dicembre con il parere contrario dei dottori Alterio, De Luca e Asuni. Per me l’Avvocatura regionale è oggi in irrimediabile conflitto d’interessi, esattamente come la Giunta. In definitiva, contrasta macroscopicamente con l’interesse sostanziale e processuale del Collegio di Garanzia qualsiasi modifica della delibera del 3 aprile, in quanto concretamente idonea a pregiudicarne gravemente la posizione processuale attuale. VI. Infine, la mia difesa, sul piano tecnico, è un’operazione economicamente in house nella chiave del diritto eurounitario degli appalti: la prestazione che provenga dallll’interno dell’Amministrazione, tanto più se gratuita, non richiede alcuna gara di sorta, come tutti ben sanno. 3 Per nominare un avvocato esterno di libero Foro, quand’anche – come chiarito dall’ANAC – accettasse di patrocinare gratuitamente, occorrerebbe invece una gara d’appalto e, soprattutto, la dimostrazione di un curriculum migliore del mio, pur considerando assorbente il fatto che la legge a priori preclude il riesame di provvedimenti già perfezionati ed eseguiti. VII. Conclusivamente, confermo la mia disponibilità a difendere la Corte d’appello sia davanti al Tribunale, sia davanti alla Corte costituzionale. Non rinuncio al mandato né davanti al Tribunale né davanti alla Corte costituzionale. Sia il Collegio di Garanzia, semmai, a revocarmi i mandati alla riunione del 2 maggio p.v., motivandone le ragioni, per me inesistenti, come impone la legge sul procedimento amministrativo. Io parteciperò alla riunione. In ogni caso, un tale ipotetico esito non sortirebbe comunque l’effetto di precludermi di portare la mia voce nel processo: essendo io iscritto all’Albo, sono pronto a costituirmi personalmente a difesa diretta ed autonoma dei miei inviolabili diritti ed interessi, ed indirettamente a difesa del Collegio come prevede l’art. 86 c.p.c. Direi comunque nel mio interesse le stesse cose che direi come avvocato del Collegio.

Nella foto il professore, avvocato, Riccardo Fercia

Sassari, nuovi ambulatori di Oncologia; ecco il Cas

SASSARI – Una nuova ala ambulatoriale dell’Oncologia medica dell’Aou di Sassari con cinque ambulatori moderni, una stanza per la segreteria, accettazione e studi clinici, un’ampia sala d’attesa e servizi igienici a norma, tutti progettati per garantire accoglienza e continuità nell’intero percorso di cura. È quella che questa mattina è entrato in funzione al primo sottopiano – ingresso da via De Nicola – dell’ospedale civile di Sassari. La struttura è adiacente al Day Hospital oncologico ed è destinata a ospitare il nuovo Cas, il Centro accoglienza e supporto/servizi di Oncologia.

È proprio quest’ultima la novità che accompagna l’apertura della nuova ala ambulatoriale. Il Cas, infatti, previsto dalla delibera regionale del 2023, rappresenta il primo punto di riferimento per i pazienti con sospetto o diagnosi confermata di neoplasia. Semplifica la presa in carico del paziente e accelera il percorso diagnostico, perché consente di programmare e monitorare ogni fase del percorso diagnostico terapeutico assistenziale (Pdta).

Grazie a questa riorganizzazione, gli ambulatori, precedentemente collocati al quinto piano, sono ora vicini al Day Hospital oncologico, diminuendo gli spostamenti dei pazienti tra i piani dell’ospedale. La scelta di recuperare un’ala per creare un ambiente più funzionale riflette l’impegno dell’Aou di Sassari a mettere il paziente al centro, offrendo un percorso di cura integrato e a misura d’uomo.

«Per i professionisti dell’Oncologia – spiega il direttore facente funzioni Alessio Cogoni – la vicinanza tra ambulatori e Day Hospital rappresenta un valore aggiunto: facilita la condivisione dei casi, accelera le decisioni cliniche e migliora l’esperienza di cura. Questo ambiente multidisciplinare ci permette di erogare servizi più puntuali e personalizzati, ponendo sempre il benessere del paziente al centro del nostro lavoro».

Con la nuova organizzazione si punta a un approccio che garantisca un servizio integrato e continuo per il paziente. Ecco allora che l’area, pensata per ospitare il Cas, sarà il centro di coordinamento dei percorsi di cura personalizzati e in grado di supportare i pazienti durante l’intero percorso diagnostico-terapeutico. In particolare, infatti, i Cas hanno il compito di accogliere i pazienti e gestire l’iter diagnostico e terapeutico, monitorare costantemente il percorso oncologico del paziente, assicurando continuità nelle cure quindi facilitare l’accesso ai trattamenti, rendendo omogenea la presa in carico sul territorio regionale.

«Con l’apertura di questa ala destinata al nuovo Cas di Oncologia Medica – dichiara il direttore generale Antonio Lorenzo Spano – rafforziamo la nostra missione di servizio alla comunità, semplificando l’accesso alle cure oncologiche e favorendo un iter diagnostico-terapeutico più rapido ed efficiente. È un investimento strutturale e umano che risponde concretamente alle esigenze dei nostri cittadini».

«Questa nuova organizzazione – aggiunge la direttrice sanitaria Lucia Anna Mameli – arricchisce l’offerta assistenziale dedicata agli utenti dell’Aou di Sassari, garantendo continuità e integrazione tra le diverse professionalità. Il paziente trova ora in un unico luogo non solo prestazioni mediche e infermieristiche di alto livello, ma anche supporto amministrativo e psicologico».

L’area del Santissima Annunziata che ospita i nuovi ambulatori è stata completamente ristrutturata e resa più confortevole. Sulle pareti del corridoio e su quelle interne degli ambulatori campeggiano disegni artistici che raffigurano giovani donne vestite con l’abito tipico di diversi paesi della nostra isola, da Osilo a Desulo, da Busachi a Sant’Antioco, da Ittiri e Samugheo, da Orgosolo a Fonni, da Sennori a Bonorva, per passare a Bono, ad Aritzo e a Gonnosfanadiga. I disegni sono opera dell’artista Simona Goxhoi.

Alghero, il Comune vuole acquisire il Canile Primavera (16 ettari compresi)

ALGHERO – L’Amministrazione prosegue nel percorso amministrativo finalizzato all’acquisto dei terreni in cui insiste il Canile Primavera. L’indirizzo è quello stabilito dalla Commissione Consiliare che nell’Ottobre 2024 approvò l’indicazione di acquisto con il mandato agli uffici del Servizio Ambiente per ogni approfondimento necessario, con l’effettuazione di accertamenti conoscitivi sulla consistenza patrimoniale del bene.

Il procedimento ora prevede una nuova presa di visione dello stato dell’iter da parte della Commissione consiliare che dovrà esprimere un ulteriore parere prima dell’approdo della pratica in Consiglio Comunale. L’area che si intende acquisire, di circa 16 ettari, con una parte di immobili al suo interno, contiene il canile dell’Associazione Primavera. L’obbiettivo dell’Amministrazione è quello di acquisire i terreni, non divisibili, per salvaguardare il canile. Una priorità che l’Amministrazione ha posto in agenda per salvaguardare la struttura che dovrà diventare patrimonio pubblico.

“Gli uffici – fa sapere l’Assessore all’Ambiente Rainero Selva – hanno lavorato in questo periodo in modo proficuo per giungere ad una fase in cui ci si può ritenere soddisfatti dell’esito. Ora vogliamo definire il procedimento e arrivare all’acquisto, così come è nella volontà dell’Amministrazione, per poter successivamente intervenire per migliorare la struttura e per aumentare la qualità del benessere animale”.

Invecchiamento, economie flebili, fuga giovani e calo demografico: sveglia Alghero

ALGHERO – Un po’ come con San Tommaso: se non vedo non credo. Non sono bastati i vari stimoli, anche con molti articoli, tra cui diversi di Algheronews, ma è evidente che fosse necessario uno studio per certificare la preoccupante condizione di Alghero. Niente di irrecuperabile, anche se col passare del tempo e senza azioni forti anche rivoluzionarie, è sempre più difficile rimettersi in carreggiata.

A certificare tale situazione che, come detto, è evidente da (troppi) anni, è lo studio di Nomisma. Importante società indipendente per studi settoriali e territoriali, ricerche economiche, intelligence di mercato, advisory strategico e consulenza, incaricata dall’Amministrazione per fotografare, senza filtri, Alghero.

Recente passato, presente e futuro. Un’analisi molto interessante e utile per andare oltre elementi già noti ma, vista la capacità di ricerca degli autori, messa nero su bianco in maniera efficace ed esaustiva per vedere in filigrana tutti gli aspetti primari del comune catalano d’Italia. In attesa della presentazione dello studio, potrebbero essere sufficienti le sintesi di Nomisma per comprendere tante cose. Attenzione, ovviamente lo studio completo, rappresenta una fucina di spunti e variabili ma, come detto, le parti riassuntive sono piuttosto esplicite.

“L’analisi di benchmark condotta sulla rete dei comuni costieri appartenenti al Network G20s delle Comunità Marine si concentra su località caratterizzate da una forte pressione turistica, con meno di 65 mila abitanti e oltre un milione di presenze turistiche annue. Dal confronto emerge che, sotto il profilo demografico, la città di Alghero ha registrato una diminuzione della popolazione del 1,2% negli ultimi cinque anni, un valore che si colloca in una posizione intermedia rispetto alle altre località turistiche monitorate. Inoltre, presenta un indice di vecchiaia tra i più elevati, con una popolazione dall’età media piuttosto alta. La presenza di stranieri è limitata, un segnale di scarsa attrattività, tanto che Alghero si posiziona al 19° posto in questa classifica. Sul fronte occupazionale, si evidenzia una criticità relativa ai giovani, con un tasso di disoccupazione giovanile tra i più alti”.

Tra i vari dati quelli che non possono non allarmare, come già emerso in altri approfondimenti, sono quelli sull’invecchiamento della popolazione e la conseguente diminuzione della stessa. “L’indice di vecchiaia ad Alghero è aumentato di 21,5 punti percentuali, passando da 244,8 nel 2019 a 297,5 nel 2024. Questo indica un rapido invecchiamento della popolazione nella città. Dato, addirittura, in controtendenza rispetto alla Provincia di Sassari dove l’indice è diminuito del 7,3%, da 261,9 (2019) a 242,8 (2024), evidenziando una leggera riduzione del peso della popolazione anziana rispetto ai giovani. E, anche, a livello regionale si osserva un calo del 5,1%, con l’indice che passa da 280,2 (2019) a 265,9 (2024)”.

Alghero che conta quasi 42.300 (oggi 41.856 ndr) con un calo dell’1,1% negli ultimi 5 anni con un saldo naturale e migratorio che negli ultimi dieci anni è sempre stato negativo e che nel 2024 risulta triplicato rispetto ai valori del 2014, e dalla progressiva diminuzione del saldo migratorio interno (popolazione proveniente dagli altri comuni). Cambiamenti generazionali. Come emerge anche dalla relazione generale del Piano Urbanistico Comunale, tale trend si accompagna tuttavia ad «un malessere demografico crescente dovuto al perdurare di bassi tassi di fecondità e all’abbandono della città da parte di cittadini appartenenti prevalentemente alle classi di età più giovani rispetto ai corrispondenti flussi in entrata». I dati Istat evidenziano infatti, oltre alla flessione dei giovanissimi residenti (0-14 anni), anche una marcata flessione della componente 15-34 anni (-7,8% tra il 2019 e il 2024; -11,6% tra il 2014 e il 2024) e della classe di età 35-44 anni (-16,8% tra il 2019 e il 2024; -26,6% tra il 2014 e il 2024).

“Le previsioni, secondo i dati Istat, rilevano tra il 2023 e il 2043 una diminuzione della popolazione residente del 9%, a causa del calo della popolazione più giovane di Alghero, a fronte di un aumento dei residenti over 65 anni del 35%. Secondo tali previsioni, pertanto, nel 2043 la componente over 65 dovrebbe rappresentare il 40% degli abitanti” e soprattutto, secondo questi numeri, avremmo una realtà più vicina ad un paesotto che ad una cittadina.

Insomma un quadro non certo roseo che avrebbe dovuto vedere già da tempo interventi atti a ribaltare il percorso intrapreso che, come adesso certifica anche Nomisma, non può che portare ad un inesorabile declino sempre troppo vicino alla cristallizzazione di condizioni più che agiate per pochissimi e borderline per quasi tutti fino a creare un luogo fantasma, o quasi, per 8 mesi e vivo per le altre poche settimane. L’analisi c’è, sottovalutare un realtà, già diffusa da tempo, sarebbe da allocchi, ora occorrono azioni deflagranti e anche rivoluzionarie e immediate e non, ancora, ricette, annunci e adagi pilateschi.

Nella foto il frontespizio dello studio realizzato da Nomisma

Accademia Olearia di Alghero unica azienda Italiana premiata al COI

ALGHERO – Anche per il 2025, il Consiglio Oleicolo Internazionale (COI) ha reso noti i vincitori del Premio Mario Solinas, tra i più autorevoli al mondo nel settore dell’olio extravergine d’oliva. In questa 25ª edizione, che ha visto in gara 130 etichette provenienti da 11 Paesi dell’emisfero settentrionale, l’Accademia Olearia di Alghero si è distinta ancora una volta come unica realtà italiana a salire sul podio.

I riconoscimenti ottenuti:
• Secondo posto nella categoria Fruttato Medio per l’olio DOP Sardegna Eredi Giuseppe Fois • Finalista tra i Piccoli Produttori per il pregiato Riserva DOP Accademia Olearia
Si tratta di un risultato straordinario per l’Accademia Olearia, che conferma l’altissimo livello qualitativo raggiunto dalla produzione olearia italiana e in particolare da quella sarda, sempre più protagonista nei concorsi internazionali.
Una storia di passione e territorio
Fondata dalla famiglia Fois, l’Accademia Olearia affonda le sue radici in una tradizione agricola secolare che lega la famiglia al territorio di Alghero, in Sardegna. L’attuale struttura aziendale nasce nel 2000 dalla volontà di Giuseppe Fois, imprenditore illuminato che ha saputo coniugare l’eredità agricola familiare con l’innovazione tecnologica e la ricerca della qualità assoluta. Azienda che oggi è portata avanti dai figli di Giuseppe Fois, Antonello e Alessandro.
Con circa 300 ettari di oliveti, coltivati secondo criteri sostenibili con oltre 34.000 piante e una filiera completamente interna, l’Accademia Olearia si è rapidamente affermata come una delle aziende olivicole più premiate d’Italia, portando l’olio extravergine sardo ai vertici del mercato internazionale.

Tra i momenti più significativi della sua storia si annoverano:
• Il riconoscimento della DOP Sardegna, che ha permesso di valorizzare al meglio le peculiarità territoriali degli oli prodotti.
• I numerosi premi internazionali ottenuti negli ultimi due decenni, tra cui presenze costanti nelle selezioni del Flos Olei, dove l’Accademia Olearia ha conquistato il punteggio più alto in Sardegna con 98 punti su 100, e importanti medaglie in concorsi come NYIOOC (New York International Olive Oil Competition), Gambero Rosso, Ercole Olivario, Bibenda, Slow food
• La costante collaborazione con università e centri di ricerca per l’innovazione agronomica e la valorizzazione della biodiversità olivicola sarda.

Una Sardegna che conquista il mondo
Il successo al Premio Mario Solinas 2025 è l’ennesima conferma della qualità delle produzioni dell’Accademia Olearia, ma anche un segnale forte per tutto il comparto agroalimentare della Sardegna. Un’isola che, grazie a realtà come questa, riesce a farsi portavoce dell’eccellenza italiana nel mondo.
Un traguardo che rende omaggio non solo alla visione imprenditoriale della famiglia Fois, ma anche al legame profondo con il territorio e al rispetto per un patrimonio culturale e naturale unico.

Calcio, Eccellenza: Alghero – Ferrini è dentro o fuori, venerdì la prima

ALGHERO – È letteralmente una sfida da dentro o fuori quella che attende l’Alghero in queste due settimane. Contro la Ferrini è in programma lo spareggio play-out per decretare chi scivolerà in Promozione assieme a Li Punti e Ghilarza.

Una retrocessione assolutamente da scongiurare per i giallorossi, che hanno riporto Alghero nel massimo campionato regionale dopo un’assenza da diversi anni ma che, a causa di un cammino altalenante, si sono ritrovati in questa stagione a lottare per la salvezza. Ora la grande opportunità di conservare la categoria tramite lo spareggio play-out.

La squadra di mister Fadda dovrà dare il meglio di sé, anche perché dovrà uscire vincente dalla doppia sfida: qualora, al termine dei due incontri (andata e ritorno), i tempi regolamentari terminassero in parità, retrocederà la squadra classificatasi al 14° posto, in questo caso l’Alghero. Non vale, infatti, la regola delle reti segnate in trasferta e non sono previsti tempi supplementari.

Il primo appuntamento è previsto per questo venerdì, 25 aprile, al “Pino Cuccureddu” con fischio d’inizio alle ore 16. La gara di ritorno è in programma il 1° maggio a Cagliari. Nei due precedenti stagionali, all’andata vinse 2-0 l’Alghero (doppietta di Scognamillo) davanti al proprio pubblico mentre al ritorno prevalse la Ferrini (1-0).

Per la partita del 25 aprile al “Pino Cuccureddu” la società giallorossa rende noto che gli abbonamenti non saranno validi. Per accedere all’impianto sarà quindi necessario acquistare il biglietto d’ingresso.