Regione, Commissione Ambiente su rifiuti, progetti e prospettive

CAGLIARI – La Commissione Ambiente del Consiglio regionale ha audito l’Assessora della Difesa dell’Ambiente, Rosanna Laconi, sui contenuti in materia di ambiente e protezione civile del Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) 2025–2027. Il confronto politico-istituzionale ha messo in luce come la visione strategica del Programma Regionale di Sviluppo (PRS) trovi nel DEFR la propria attuazione concreta, configurandosi come uno strumento di governance multilivello. In questa prospettiva, con particolare riguardo ai temi di competenza dell’Assessorato della Difesa dell’Ambiente, il DEFR non si limita a programmare risorse, ma integra sicurezza delle comunità, resilienza ai cambiamenti climatici e sviluppo sostenibile, rafforzando la capacità istituzionale della Regione e orientando le politiche verso gli obiettivi dell’Agenda 2030.

Il DEFR, i giorni scorsi all’esame delle commissioni del Consiglio regionale, attribuisce all’ambiente e alla protezione civile un ruolo centrale, riconoscendoli non come semplici capitoli di spesa, ma come pilastri strategici di uno sviluppo equilibrato e sostenibile per il futuro della Sardegna. «Parlare di ambiente – ha affermato l’Assessora – significa parlare di sicurezza, di adattamento, di valorizzazione del patrimonio naturale, di economia circolare e di comunità più resilienti e consapevoli.».

Tra le priorità illustrate, particolare attenzione è stata riservata alla Strategia Regionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (SRACC), che accompagna i Comuni nell’integrare l’adattamento nelle politiche locali attraverso supporto tecnico, governance partecipativa e innovazione dei servizi climatici. Da questa cornice prende avvio la realizzazione della Cittadella della Protezione Civile, prevista a Cagliari nell’area dell’ex 68° Deposito Carburanti (Monte Urpinu): un’infrastruttura destinata a diventare centro operativo e una delle sedi della nuova Scuola regionale di protezione civile, luogo di formazione per studenti, volontari, operatori istituzionali e amministratori locali, in collaborazione con scuole, università e associazioni del territorio.In coerenza con questa visione, sarà sviluppata una rete sensoriale di monitoraggio, costituita da stazioni meteorologiche, idrometriche e igrometriche diffuse sul territorio e integrate in un sistema informativo unico, capace di rilevare in tempo reale i principali parametri ambientali. Questo sistema consentirà di anticipare i rischi e garantire decisioni tempestive, rafforzando la capacità regionale di prevenire e gestire le emergenze.

Nel DEFR l’economia circolare è al centro delle politiche ambientali: entro il 2029 la Sardegna punta all’80% di raccolta differenziata e al 70% di riciclo dei rifiuti urbani, rafforzando impianti e nuove filiere produttive. La biodiversità viene tutelata con la valorizzazione della rete Natura 2000: già finanziati 16 interventi per 25 milioni di euro, con altri 15 milioni in arrivo per habitat e specie protette, anche attraverso Nature Based Solutions. A completare il quadro, la digitalizzazione, con il rilancio del Sistema Informativo Ambientale Regionale (SIRA) e della rete INFEAS, per rendere i dati più accessibili e diffondere la cultura della sostenibilità tra cittadini, scuole e comunità.

«Economia circolare, tutela della biodiversità e digitalizzazione non sono enunciazioni di principio, ma strumenti di trasformazione, ha dichiarato l’Assessora Laconi. Ridurre i rifiuti, aprire nuove filiere, valorizzare paesaggi ed ecosistemi, rendere i dati ambientali accessibili: da queste scelte nasce una Sardegna più resiliente, capace di custodire il proprio patrimonio e generare nuove opportunità di futuro».

A rafforzare questo insieme di interventi contribuisce l’azione delle agenzie regionali: ARPAS, con il monitoraggio ambientale e il supporto tecnico-scientifico; la Conservatoria delle Coste, con la gestione sostenibile delle aree costiere a partire dall’isola dell’Asinara e comprendendo siti come Is Mortorius, Mangiabarche e le torri costiere; e FoReSTAS, con la pianificazione forestale, la valorizzazione delle filiere e la difesa del patrimonio boschivo non solo dagli incendi.

L’audizione ha confermato una volontà politica chiara: un’azione ambientale che si fonda non solo su basi scientifiche solide, ma anche sul lavoro di analisi, studio e sviluppo di soluzioni garantito dalle competenze disponibili nel sistema pubblico regionale. Un percorso che unisce adattamento climatico, sicurezza, innovazione e tutela del patrimonio naturale, nella consapevolezza che proteggere l’ambiente rappresenti un importante contributo allo sviluppo economico e sociale della Sardegna.

“In Secal procede tutto bene, basta con gli allarmismi”

ALGHERO –  “La Secal intende calmare gli allarmismi apparsi sui quotidiani online, facendo presente che la società, anche grazie all’impegno di tutto il personale, sta lavorando con rinnovato slancio alle proprie attività, con prospettive di efficienza e rinnovata collaborazione con Dirigente,
Assessore ed uffici comunali, nel solco del percorso intrapreso su indirizzo dell’amministrazione,
anche in continuità con quanto già instradato dal precedente C.D.A. Dalle interlocuzioni avute con
gli uffici, si attende a breve il benestare da parte degli stessi per la liquidazione delle attività svolte.
Il dialogo ed il processo di collaborazione che sta progredendo con gli uffici porterà al
raggiungimento degli obiettivi che ci siamo posti in ottica di rilancio della società. Prendiamo
pertanto le distanze dalle dichiarazioni ad oggi riportate, non comprendendo l’obbiettivo
dell’allarmismo che possono scatenare.
L’obbiettivo primario rimane il rilancio ed il miglioramento delle attività della Secal
nell’interesse dell’Ente e della collettività al perfezionamento del servizio pubblico svolto.
Il Cda della Secal”

Antonio Piras, Giovanni Idda e Manuela Paolino (Secal)

Porto Torres, “Risorse alla Capitaneria grazie Salvini, Rixi e al Comando”

PORTO TORRES – “Dopo anni di abbandono finalmente arrivano buone notizie per la Capitaneria di Porto di Porto Torres”, a dichiararlo Michele Pais e Ivan Cermelli che esprimono grande soddisfazione “per il recupero delle risorse necessarie al completamento della ristrutturazione della sede, grazie all’impegno del Ministero delle Infrastrutture guidato da Matteo Salvini, con l’interessato diretto del Vice Ministro Edoardo Rixi e del Comando generale del Corpo delle Capitanerie di Porto”

“Si tratta di un risultato atteso da tempo che consentirà agli uomini e alle donne della Capitaneria di Porto di svolgere il loro prezioso lavoro in spazi finalmente decorosi e all’altezza della loro funzione, a servizio della comunità e della sicurezza in mare”.

Oltre ai fondi già stanziati che hanno consentito di intervenire su una situazione decennale di degrado dello stabile della Capitaneria di Porto, ulteriori risorse pari a 275.000 euro sono state destinate al completamento dei lavori, un intervento che restituirà dignità e decoro all’intera struttura, simbolo dell’identità marittima della città.

L’intervento si inserisce in una più ampia strategia di rilancio dello scalo turritano. “Alle risorse per la Capitaneria – spiegano Pais e Cermelli– si aggiungono quelle destinate al completamento dell’antimurale, altra opera strategica. Ora l’attenzione si sposterà sul futuro del terminal crociere su cui si porrà la massima attenzione. Porto Torres potrà così giocare un ruolo determinante nello sviluppo dell’intero sistema portuale, grazie anche alla nuova dirigenza dell’Autorità Portuale, che ha dimostrato di voler finalmente cogliere tutte le opportunità rimaste per troppo tempo colpevolmente inespresse, in particolare nel settore della nautica”.

“Con questi investimenti – concludono – il porto di Porto Torres torna a essere un punto centrale delle strategie di crescita e di rilancio del territorio, con ricadute positive per l’economia, il turismo e l’occupazione, certamente polo centrale nelle strategie di crescita della Città metropolitana di Sassari” concludono.

Provinciali e altre sfide, “Centrodestra unito, forte e a difesa di tutti i territori”

SASSARI – “No alla contrapposizione, sì al progetto per il territorio”, cosi, ieri, dal tavolo della presentazione della lista Comunità e Territorio riguardo al voto di “secondo livello” (passaggio a dir poco anti-democratico) delle Provinciali che, dopo un biennio di assenza di reale rappresentanza popolare, dovrebbe vedere realizzarsi delle elezioni di primo livello ovvero le reali e vere consultazioni.
Detto questo, il Centrodestra c’è e, seppur con alcune visioni differenti che hanno condotto alla presenza di candidature anche nel listone di Centrosinistra, si presenta compatto anche in vista dei prossimi e, pare non troppo lontani, appuntamenti elettorali. Compagine che vede come unico algherese in lizza per il Centrodestra, tra i consiglieri comunali votabili e dunque eleggibili, l’esponente storico dell’Udc Lelle Salvatore.
“La lista Comunità e Territorio nasce per costruire un’alternativa vera, non per opporci ma per unire, per crescere”, hanno detto ieri i leader presenti tra cui Piero Maieli (Forza Italia), Barbara Polo (Fdi), Ivan Cermelli (Lega), Baule (Udc) e Antonello Peru (Sardegna al Centro 20venti) ” e grazie all’impegno e al coinvolgimento degli amministratori locali, dai piccoli comuni al capoluogo, abbiamo selezionato insieme le proposte che servono davvero al nostro territorio: infrastrutture più efficienti, sviluppo sostenibile, attenzione alle aree interne”.
“Il nostro obiettivo è chiaro: mettere al centro Sassari, il Meilogu, la Romangia, il Goceano, il Logudoro, l’Anglona, il Montacuto, la Nurra, Coros, e Villanova, restituendo voce e valore a aree troppo spesso lasciate sullo sfondo. Con “Comunità e Territorio” non si tratta di schierarsi contro, ma di lavorare per: per migliorare, per creare opportunità, per far ripartire il Nord Sardegna partendo dal territorio e gli amministratori locali”.
Nella foto la presentazione di ieri

Sanità, personale Aou in agitazione: Sindacati verso lo sciopero

SASSARI –  Ieri,, a seguito dell’assemblea convocata da CGIL e CISL Funzione Pubblica di Sassari, con la partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori dell’azienda ospedaliero universitaria di Sassari, è emerso con assoluta fermezza che, a fronte di una situazione non più sostenibile, il sindacato avvierà una serie di iniziative, anche di carattere vertenziale, a difesa della sanità pubblica, del personale e soprattutto a tutela della cittadinanza.

“Il confronto – spiegano Le Segreterie Territoriali e le rispettive Cgil e Cisl Toto Terrosu, Antonio Riu, Antonio Monni e Gianmario Sardu  – è stato aperto dai Segretari delle funzioni pubbliche e dalle rispettive RSU, i cui contenuti hanno messo in evidenza il lungo elenco di criticità sulle quali il sindacato si sta battendo. Basta osservare la povertà gestionale con cui viene condotta l’azienda per capire il problema. A partire dalle relazioni sindacali a dir poco sconclusionate, rispetto alle quali la contrattazione integrativa è pressoché ferma al palo, a causa dei continui ritardi sulla certificazione dei fondi contrattuali: condizione questa che non ci permette di distribuire le risorse accessorie in tempi accettabili (es.: produttività e progressioni economiche). Analogamente, le occasioni di sviluppo professionale e di carriera rappresentano il nulla di fatto. I professionisti si impegnano ad accrescere le proprie competenze, ma questo valore aggiunto viene puntualmente ignorato e mai riconosciuto dall’azienda, che continua a sfruttare senza valorizzare”.

“Insomma un sistema ingessato che rappresenta una deriva pericolosa che, oltre a generare malcontento tra il personale, alimenta un sentimento di sfiducia nei confronti di una dirigenza incapace di ascoltare e dare risposte alle aspettative di tutto il personale. Favorendo il cd. fenomeno della “fuga” dei professionisti verso altre aziende, la penisola e/o all’estero. E se le modalità di reclutamento di Ares sicuramente non hanno aiutato, in modo analogo la Aou di Sassari non riesce più a trattenere quelle risorse fondamentali, infermieristiche e mediche, necessarie al sistema”.

“Nel corso del dibattito, i diversi interventi dei partecipanti, hanno confermato quanto da tempo (troppo) si sta cercando di segnalare e denunciare, non solo all’azienda ma anche alla politica regionale: all’Assessore e ai Consiglieri eletti nel nostro territorio. Ciò nonostante, i problemi restano e la cosa che preoccupa fortemente è il peggioramento incessante delle condizioni di lavoro e contrattuali.
I principali argomenti di rivendicazione: il fenomeno del sovraffollamento e i rischi quotidiani che incontrano i pazienti e gli operatori rappresentano le priorità. Il sovraffollamento nel pronto soccorso e nelle uu.oo. è ormai cronico. I pazienti sono spesso costretti a rimanere per giorni in barella nei corridoi o all’interno delle stanze di degenza in spazi non idonei a garantire dignità, privacy e soprattutto sicurezza. Una presenza preoccupante che arriva spesso a costituire in alcuni reparti anche più del 20-30% della capienza effettiva accreditata. Ciò determina gravi rischi clinici: aumentata esposizione a infezioni e un livello inaccettabile di disumanizzazione delle cure”.

“La carenza di personale e gli organici ridotti, costringe le lavoratrici e i lavoratori a turni e carichi di lavoro insostenibili: aumentano così i rischi di burnout, stress lavoro-correlato e malattie professionali, mentre la pressione assistenziale accresce l’esposizione a rischi biologici e incidenti. Situazioni al limite in molte unità operative dell’area medica e non solo, una fra tutte l’inaccettabile, ancorché incivile, condizione della geriatria dove 3 Infermieri e 3 Oss assistono 38 pazienti (28 PL occupati più 10 barelle parcheggiate in tutto il reparto): una rapporto che non permette cure sicure né ai pazienti né tutela gli operatori”.

“Preoccupa fortemente inoltre la grave situazione dell’offerta sanitaria, come la crisi che sta attraversando la neurochirurgia, dove la carenza di medici rischia di rallentare se non sospendere i ricoveri e compromettere l’assistenza ai politraumi. Da sottolineare come il personale infermieristico è costretto ad operare, talvolta senza medico di reparto poiché impegnato in sala operatoria, per cui gli Infermieri sono costretti ad assumersi responsabilità improprie per rispondere ai bisogni dei pazienti. Senza parlare del turno notturno nel quale il medico pare essere esclusivamente in regime di reperibilità. Altrettanto incresciosa la situazione presente nella cardiologia, con una fila di barelle che sovente arriva fino all’area della sub intensiva (UTIC)”.

“Il cosiddetto ‘modello organizzativo’ è in realtà un caos totale: in diversi reparti convivono più strutture semplici e complesse che si spartiscono gli spazi senza alcuna logica. I professionisti dipendono da incaricati diversi e sono spesso costretti a correre in soccorso dei colleghi dello stesso reparto ma appartenenti ad altre strutture. Il risultato? Confusione, sovrapposizioni e un’organizzazione che penalizza sia i lavoratori che i cittadini. Le inadempienze contrattuali e le mancate opportunità di carriera sono ormai diventate lettera morta: i gravi ritardi nell’applicazione degli accordi sottoscritti e nel riconoscimento delle relative spettanze si sommano alla totale assenza di percorsi di valorizzazione e progressione professionale. Il risultato è che il personale viene privato di occasioni di crescita, economica e di carriera, con un effetto devastante: frustrazione, demotivazione e fuga di competenze verso altre aziende o fuori regione”.

“CGIL e CISL Funzione Pubblica di Sassari, unitamente all’assemblea: comunicano la proclamazione dello stato di agitazione del personale dell’azienda ospedaliero universitaria, riservandosi di comunicare nei prossimi giorni la data di una delle prime iniziative mobilitazione; la convocazione di un’ASSEMBLEA SIT-IN da tenersi nei prossimi giorni di fronte al presidio ospedaliero SS. Annunziata, alla quale, oltre le lavoratrici e lavoratori, chiederemo la partecipazione dei rappresentanti della politica locale e regionale. Se la dirigenza aziendale e la politica regionale continueranno a sottrarsi alle proprie responsabilità, saremo costretti ad alzare ulteriormente il livello di mobilitazione fino allo sciopero generale del personale. Insieme alle lavoratrici e ai lavoratori, a difesa della dignità del lavoro e del diritto alla salute dei cittadini”.

Fine stagione estiva, report della Polizia ad Alghero

ALGHERO – “Volge al termine la stagione estiva che, anche nel Comune di Alghero, ha visto impegnata la Polizia di Stato nell’assicurare legalità, sicurezza ed ordine pubblico”, cosi dal Commissariato di via Kennedy riguardo le operazioni messe in campo dalla Polizia di Alghero. 

“Anche tenuto conto del numero dei Comuni ricadenti nella giurisdizione del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Alghero, del numero di residenti e dei turisti che in tale periodo si riversano in questo territorio, lo straordinario impegno profuso dai poliziotti algheresi ha permesso di garantire a tutti un’estate serena e all’insegna del rispetto delle regole.  La particolare attenzione al controllo del territorio, in primis, ha infatti contribuito ad un tangibile innalzamento della percezione di sicurezza da parte dei cittadini. Grazie ad una strategica azione mirata, si è registrata, rispetto al passato, anche una drastica riduzione, tra gli altri, dei reati predatori nelle spiagge e nelle aree periferiche della città”.

“In proposito, durante l’estate sono stati predisposti numerosi servizi straordinari di controllo del territorio, con impiego di Volanti, equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine Sardegna, unità cinofile e U.O.P.I.. Nel solo bimestre luglio-agosto sono state controllate circa 4.500 persone e 2000 veicoli, denunciati 24 soggetti ed altri 4 tratti in arresto”.

“Tra le varie operazioni di Polizia condotte in tale periodo si segnala l’arresto in flagranza di una cittadina straniera, trovata in possesso di 1170 grammi di cocaina, suddivisi in 80 ovuli, nonché l’arresto, avvenuto il giorno di Ferragosto a seguito di un’accurata attività d’indagine, di due soggetti responsabili di diversi furti su auto nelle aree di parcheggio dei lidi algheresi. Nello specifico, gli Agenti, avendo fondati motivi di ritenere che in tale giornata di festa i due, già noti per i precedenti anche specifici, avrebbero verosimilmente compiuto atti predatori, hanno svolto un minuzioso servizio di osservazione e pedinamento che ha permesso di trarre in arresto i malfattori e restituire ai legittimi proprietari, tra cui turisti, tutta la refurtiva asportata impropriamente dai veicoli in sosta nelle località Tramariglio e Mugoni”

“Nello stesso periodo, altresì, gli uomini del Commissariato di Pubblica Sicurezza sono stati impegnati in un’articolata attività di polizia amministrativa mediante controlli specifici, specie preventivi, che hanno riguardato la verifica di numerosi locali commerciali e strutture ricettive, con elevazione di sanzioni amministrative e l’adozione di misure mirate alla prevenzione di turbative per l’ordine e la sicurezza pubblica”.

“Da ultimo, ad esempio, si segnala l’articolata attività che ha portato all’emissione del provvedimento di chiusura di cui all’art. 100 T.U.L.P.S. da parte del Questore della Provincia di Sassari nei confronti di un esercizio, solitamente frequentato da persone gravate da precedenti penali e di polizia, che da tempo arrecava disturbo alla quiete pubblica ed in particolare ai residenti della zona. La mancanza di rispetto delle regole e degli orari per la diffusione di musica avevano infatti determinato una situazione di invivibilità per i residenti”.

“I controlli amministrativi si sono concentrati per lo più su discoteche e locali notturni, questi ultimi spesso impropriamente adibiti a discoteche di fatto, in spregio a norme ed ordinanze comunali. L’attività così condotta ha permesso di ristabilire in breve tempo un clima di legalità, mediante un approccio teso non alla mera repressione ma ad un propositivo intervento finalizzato al ripristino del rispetto delle regole, così tutelando cittadini, turisti ed esercenti”.

“Alghero senza barriere solo a chiacchiere, Comune un anno senza ascensore”

ALGHERO – “L’Amministrazione Cacciotto dimentica da un anno di riparare l’ascensore degli uffici di Piazza Porta Terra. Cosa che impedisce l’accesso agli uffici a coloro che per problemi fisici hanno difficoltà a salire le scale, e ad una Consigliera comunale con difficoltà motorie di partecipare ad importanti riunioni di Commissione consiliari. L’ultima riunione della Commissione Ambiente, convocata a Piazza Porta Terra, grazie all’intervento postumo del suo Presidente è stata spostata presso il Quarter proprio per consentire l’accesso alla Consigliera. Nel frattempo l’Amministrazione Cacciotto prosegue con un’opera quotidiana e capillare di propaganda. Ribadiamo che questa politica fatta di annunci sterili non ci appartiene. Gli algheresi hanno necessità quantomeno di cose essenziali e non possono continuare a subire una propaganda martellante ma vuota di contenuti concreti. Anche a noi consiglieri di opposizione piacerebbe svolgere il nostro ruolo per progetti che abbiano un minimo di rilevanza. Invece siamo costretti ad occuparci di questioni “bagatellari”. Come questa che oggi ci occupa, o quella dell’Alguer Hall che è priva di autorizzazioni da parte della Soprintendenza. Abbiamo contribuito fattivamente all’approvazione del Piano per la Eliminazione delle Barriere Architettoniche (PEBA), sia in Commissione che in Consiglio Comunale. Un Piano avviato nella precedente consiliatura nella quale fu finanziato e fu avviato il procedimento. Ma è stato tutto inutile. Agli algheresi è sempre più chiaro che questa Amministrazione difetta di capacità, competenze e passione. E che, purtroppo, è una macchina priva di guida e di propulsione nella quale c’ solo grande attenzione per la spartizione dei “sedili”,, lo hanno dichiarato i Consiglieri del Gruppo di Forza Italia

“Secal ancora in crisi, altro che il rilancio annunciato da Daga: assurdo”

ALGHERO – “Denunciamo ancora una volta la situazione di insolvenza dell’Amministrazione nei confronti di Secal, che parrebbe protrarsi ormai da sei mesi. Una condizione grave, che mina la stabilità della società partecipata, dei suoi fornitori e soprattutto dei lavoratori che garantiscono quotidianamente il servizio fondamentale di accertamento e riscossione dei tributi.
Non è la prima volta che si verifica una situazione simile: già al termine dello scorso anno avevamo denunciato i 300mila euro di debiti accumulati dall’Assessorato al bilancio e dal dirigente Nurra nei confronti della Secal. Allora come oggi, la responsabilità ricade tutta sulla gestione approssimativa di chi guida i conti comunali. Allora ci dicano dov’è il rilancio tanto sbandierato e come fa l’assessore a parlare di efficienza e programmazione, se un servizio reso regolarmente e con puntualità non viene pagato da sei mesi.
Alghero non può permettersi di mettere in difficoltà la propria società di riscossione: si tratta di una colonna fondamentale per il bilancio comunale e per la tenuta dei servizi. È dovere dell’amministrazione garantire certezza nei pagamenti, rispetto per i lavoratori e serietà nei confronti dei fornitori. Chiediamo chiarezza immediata, perché non è accettabile che a pagare il prezzo dell’incapacità gestionale siano i dipendenti e, di riflesso, i cittadini algheresi”.
Alessandro Cocco, Capogruppo Fratelli d’Italia
Nella foto l’assessore Daga

“Regione by Todde sponsor de Il Fatto: 5 Stelle senza vergogna”

ALGHERO – I moralizzatori dei 5 stelle. Una volta al governo, per loro cambia tutto. E tutto è concesso. Ed è così che (secondo quanto riporta il Riformista) la Sardegna -unica Regione d’Italia- sponsorizzi la partecipazione di uno stand della Sardegna, nell’ambito della strategia di promozione dell’Einsten Telescope, alla “festa del Fatto Quotidiano” considerata nientepopodimeno che “uno degli eventi di punta del panorama mediatico nazionale”… MA CI PRENDONO IN GIRO???

Chissà come verrà rendicontato il ritorno di immagine a questo evento… ah no, dimenticavo, niente rendiconto per Todde&C 🤭.
Naturalmente con affidamento diretto, s’intende.
Ma che sciocco, è vero… loro non sono sardo-leghisti, quindi tutto è concesso.
Mi auguro che presto arrivi una smentita, altrimenti sarebbe molto grave. Senza vergogna!  Soonsor dell’iniziativa di fianco alla Sardegna, ENEL e TERNA… quando si dice le coincidenze!”

Michele Pais (Lega)

“Degrado e sporcizia a Sant’Agostino, scandalo ex-Cotonificio”

ALGHERO – “Fare sport fa bene alla salute, ma in via Marconi – nei pressi dell’ex cotonificio – qualcuno sembra aver inventato nuove e degradanti discipline urbane: dal “lancio del sacchetto” di deiezioni canine all’interno dell’edificio abbandonato, al deposito di immondizia lungo i muri, fino all’uso dei portoni delle abitazioni come servizi igienici.
Un quadro sconfortante, che offende la dignità dei residenti e l’immagine stessa della città.
A soli cento metri di distanza esiste un’area cani attrezzata, eppure viene ignorata da chi preferisce trasformare i marciapiedi in zone di scarico, mentre gli operatori ecologici si trovano a dover fronteggiare quotidianamente comportamenti incivili.
La situazione interna all’ex cotonificio è ancor più grave: da anni i rifiuti si accumulano, nascosti solo dalla vegetazione. Tentativi di pulizia parziale, come quello di inizio agosto, non hanno portato risultati, lasciando detriti e sporcizia a marcire sul posto. Oggi quell’area è divenuta un vero e proprio ricettacolo di topi, carcasse di animali, blatte e insetti: una bomba ecologica a cielo aperto nel cuore di Alghero.
Sprechi e disorganizzazione. A rendere ancora più evidente la mancanza di pianificazione è la vicenda dei lampioni della luce di via Marconi. Solo pochi mesi fa erano stati ripristinati e riverniciati; oggi, invece, sono stati smontati per essere sostituiti con nuovi impianti. Una spesa incomprensibile e priva di logica, che dimostra come manchi una reale organizzazione. Nel frattempo, l’intera via è rimasta al buio, con conseguenti problemi di sicurezza per residenti e passanti.
La vicenda dei marciapiedi: dal “miracolo” all’illusione. Qualche anno fa, le precedenti amministrazioni avevano avuto la giusta intuizione: mantenere larga la carreggiata nel tratto finale di via Marconi (tra via Leonardo da Vinci e via Massimiliano Barracu), realizzando marciapiedi di un metro per consentire la sosta delle auto su entrambi i lati senza intralciare la circolazione.
Un’idea semplice ed efficace che aveva risposto alle esigenze di una zona caratterizzata da forte carenza di parcheggi.
Eppure, lo scorso agosto, i residenti hanno assistito a una scena paradossale. Prima i cartelli di divieto di sosta e i birilli per l’avvio dei lavori: entusiasmo tra gli automobilisti, convinti che finalmente si stesse dando spazio ai parcheggi. I lavori iniziano, i cordoli vengono rimossi e riposizionati in modo da agevolare la sosta, i marciapiedi sistemati.
Poi, l’imprevisto: una settimana dopo, una ruspa torna in azione, smonta tutto quanto fatto e ricava nuove aiuole per piantare alberi. Il cordolo torna com’era prima. Risultato? I parcheggi guadagnati spariscono, sostituiti da verde che, in passato, aveva già causato danni alle fognature e alle condotte idriche delle abitazioni limitrofe. Molti residenti ricordano bene quei problemi: c’è chi ha dovuto rifare più volte a proprie spese le tubature prima che il Comune decidesse di eliminare gli alberi.
La storia, evidentemente, non ha insegnato nulla.
L’appello. Destra Democratica Italiana rivolge un forte richiamo all’amministrazione comunale e agli organi competenti: la città non è fatta solo di centro storico e vie turistiche, ma anche delle periferie.
È necessario un intervento immediato di bonifica all’ex cotonificio, una pianificazione seria e condivisa degli interventi in via Marconi, e controlli rigorosi per garantire igiene, sicurezza e decoro a residenti e visitatori”.
Gianfranco Langella, Destra Democratica Italiana