Alghero cresce? Solo sui titoli

ALGHERO – Come sempre, nei momenti in cui l’amministrazione Bruno viene travolta da un mare di critiche per i suoi provvedimenti (praticamente quasi settimanalmwente) escono notizie piuttosto sorprendenti. Al netto dei media che le raccolgono e le riportano, c’e’ sempre da andare oltre. E certamente il titolo di oggi “Alghero cresce senza Ryanair”, apparso su un quotidiano regionale, che quasi contrasta con il contenuto dell’articolo, ha fatto saltare sulla sedia molti e scatenare il popolo di facebook con commenti conditi spesso di pesanti insulti.

Partiamo dai dati. Sono forniti dalla Confommercio Nord-Sardegna organismo che, per la sua mission, dovrebbe lavorare e lottare per il bene del comparto in questo caso dunque negozi, attivita’ di vario genere e dunque anche quelle ricettive. Anche se di questo settore specifico se ne occupa Federalberghi. Pero’ in questo caso i dati sono stati rilevati e forniti da Confcommercio. Numeri che, sebbene parziali, direbbero che questa zona dell’Isola (dunque non Alghero o meglio non solo il centro catalano), restiste nonostante il taglio dei collegamenti aerei. Cifre che contrastano con quanto rilevato quasi quotidianamente da chi vive e opera in citta’ dove tutte o quasi le attivia’ registrano un crollo dei fatturati che va dal 40 al 60%.

Ma cio’ che lascia perplessi di una ricerca realizzata da un organismo che rappresenta la categoria e’ che questi sono sono stati rilevati “campionando” un numero ristretto di strutture e dunque di posti letto. Qui sorge subito la domanda: quali sono i presupposti che hanno portato alla scelta di alcuni hotel e non di altri? Da informazioni interne al comparto e’ sicuro che si tratti di “un incremento di camere occupate che pare essere determinato principalmente dai gruppi che ad aprile, maggio e in parte a giungo viaggiano con nave e autobus” e tali dati “non riguardano hotel non in grado di ospitare gruppi”. Possibile che si tratti di un turismo che non spende, dunque. Cio’ rappresenterebbe un ulteriore fallimento di chi guida tale comparto.

Ma a sentire le parole di un rappresentante del settore ricettivo, quanto riportato nel titolo dell’articolo, ovvero “Alghero cresce senza Ryanair” va ben oltre la realta’. Siamo quasi alla propaganda. Non certamente il contenuto riportato dove invece viene spiegato bene, per chi legge tutto l’articolo (oggi cosa sempre piu’ rara), che sono dei dati parziali e che le difficolta’ rimangono intatte per Alghero cosi’ per tutto il Nord-Ovest della Sardegna che vede il suo territorio a rischio collasso definitivo se non verranno attuate delle immediate politiche turistiche che possano dare ossigeno dopo i tagli di Ryanair.

Ovvero l’opposto di quanto sta avvenendo nella Riviera del Corallo dove non si e’ mai vista un’assenza di programmazione e promozione come in questi ultimi anni. Proprio in un periodo in cui invece bisognerebbe implementare gli sforzi vista la crisi globale e come gia’ detto la diminuzione dei collegamenti. Ma e’ difficile pretendere di piu’ da chi ha una visione arcaica dell’offerta culturale e pensa che spostando gli uffici Meta
si dia maggiore impulso al settore.

Nella foto i bastioni di Alghero

S.I.