“Agro a secco, Bruno accusi se stesso”

ALGHERO – “Con l’apertura dei bandi relativi al PSR 2014-2020 si avvicendano sui media le dichiarazioni dei rappresentanti di categoria e politici sul merito e sulla forma di questi. Apprendo con soddisfazione le affermazioni rilasciate dal Direttore provinciale di Sassari ed Olbia-Tempio della Coldiretti, il dott. Mazzetti, sulle difficile, se non impossibile, partecipazione degli agricoltori algheresi ai finanziamenti regionali. Soddisfatto, da una parte, per avere il sostegno da parte di una così autorevole rappresentanza sindacale ad una denuncia che, da oltre un anno, viene mossa da esponenti del mondo professionale tra cui il sottoscritto, ma non certo per il quadro che abbiamo davanti”. Cosi il dottore agronomo e rappresentante del “Circolo Terrestri” Ferdinando Manconi che ribadisce la gravità della situazione dell’agro algherese che è rimasto senza i soldi dei fondi messi a disposizione della Regione. E questo perchè buona parte del territorio è “congelata” dal Piano Paesistico di Soru che, nonostante anche le recenti promesse, non è stato superato da alcun Puc.

“Ancora oggi l’amministrazione algherese, infatti, con a capo il suo sindaco, puntano il dito verso altri, rei, a loro dire, di causare lungaggini burocratiche, responsabili della mancata attuazione del Piano di Valorizzazione delle aree di bonifica. Ma la lista dei “j’accuse” è lunga e dovrebbe interessare proprio chi oggi siede alla guida della città e ieri, con Renato Soru, della Regione. La stessa regìa, le stesse mani, hanno posto dapprima vincoli assurdi sulle aree di Bonifica per poi, anni dopo, cercare di arginare i danni con pezze legislative (leggi Piano di Valorizzazione) di non rapida applicazione anche per le amministrazioni più virtuose, figurarsi quella di Alghero”.

“Nel mentre si sono opposti, con ostentato accanimento, alle modifiche strutturali del Ppr proposte dalla giunta regionale di Centrodestra, scomodando illustri urbanisti che oggi, tuttavia, tacciono davanti alle ingiustizie perpetrate a carico dell’agro algherese, lasciandoci con un eloquente quanto disarmante silenzio (sarebbe opportuno che Edoardo Salzano, dopo essersi speso senza riserve contro le modifiche al Ppr, oggi ci offra una sua positiva lettura del regresso dell’agricoltura algherese. Ma non mi illudo che questo appello trovi risposte). E pensare che nel 1933-34 con l’Ente Ferrarese di Colonizzazione (ma ancor prima, alla fine dell’800 con la colonia penale di Cuguttu) si volle iniziare un processo di bonifica a carico della Nurra, poi concluso, a partire dal 1951, dall’Ente di Trasformazione Fondiaria e Agraria in Sardegna (Etfas), in grado di consegnare terre fertili, strappate alla malaria, a contadini assegnatari affinché potessero sostenere se stessi e le proprie famiglie. Dopo mezzo secolo la filosofia che mosse ingenti capitali e mezzi in Sardegna è stata stravolta da uno strumento urbanistico, il PPR, che, in luogo di tutelarla, ne ha mortificato il senso, trasformando il fiorente agro algherese in una fotografia in bianco e nero degna di un format televisivo documentaristico dal titolo “Come Eravamo”.

“La campagna referendaria di questi ultimi mesi ha avuto, quantomeno, il merito di ricordarci che tutte le norme, comprese la Costituzione italiana, sono potenzialmente riformabili: una ragione in più per prendere in mano il Ppr, e le successive norme da esso derivanti e dipendenti, e svincolare le aree di bonifica dai stretti legacci normativi, permettendo un rapido avvio dello sviluppo produttivo, un accesso paritario ai finanziamenti comunitari e una rinnovata concorrenzialitá con i competitors regionali, nazionali ed esteri. Percorrere una simile strategia avrebbe, tra l’altro, l’indiscusso merito di sollevare l’attuale amministrazione comunale dall’onere di elaborare un importante strumento di pianificazione territoriale quale il Piano di Valorizzazione. Onere al quale, a più riprese, ahimè, ha dimostrato di non poter assolvere”.

“La situazione descritta risulta ancor più mortificante per l’agro di Alghero se si pensa che le Assessore uscenti alle attività produttive del comune catalano e assessora regionale all’agricoltura sono espressione dello stesso partito (Rossomori ndr) e, quindi, con hanno avuto un evidente possibilità di interlocuzione privilegiata. Questo, tuttavia, non ha permesso ai bandi del PSR di prendere in considerazione la specificitá della bonifica algherese ma, anzi, di evidenziare negativamente l’impossibilitá, per le azienda in essa insistenti, di non poter disporre di progetti cantierabili e, di conseguenza, non ammissibili ai finanziamenti regionali “.

Nella foto Ferdinando Manconi

S.I.