Abbanoa, Consiglio Regionale con Tedde

CAGLIARI – Nella giornata di ieri il Consiglio Regionale non ha avuto dubbi e si è schierato compatto con Marco Tedde. Nella querelle, sfociata per conto di Abbanoa in termini giudiziari, con una denuncia addirittura annunciata sulle pagine del sito dell’ente che si occupa del servizio idrico, la massima assise isolana ha espresso solidarietà all’onorevole algherese. Ma non solo. Ha chiesto al Presidente Ganau che venisse subito affrontato il tema altrimenti si sarebbe occupata l’Aula. Il tema è stato discusso è tutti i partiti e i rispettivi esponenti hanno sostenuto in toto le tesi di Tedde e del suo lavoro rispetto al lavoro di Abbanoa.

“Un grazie sentito a tutti i colleghi che con il loro voto in Consiglio regionale hanno tutelato il diritto dovere mio e di tutti i consiglieri regionali di esercitare quotidianamente l’azione di controllo nei confronti degli atti della Giunta Regionale, degli enti e delle società partecipate.” Così il vice capogruppo di Forza Italia ha commentato il voto di censura del Consiglio regionale contro Abbanoa che ha avviato e minacciato azioni giudiziarie contro le mozioni e le interrogazioni di Tedde che accendono i riflettori sugli atti del monopolista del sistema idrico in Sardegna.

“Abbanoa non è una Repubblica indipendente franca dai controlli del Consiglio regionale ricorda l’ex sindaco di Alghero-. E dovrà rispondere del pagamento della sanzione di 680 mila euro inflittale dall’Antitrust per comportamenti aggressivi e vessatori nei confronti dei sardi. Non le è concesso di nominare il Direttore Generale in assenza di procedure selettive conformi a legge e in difetto del controllo analogo di EGAS. Non le è consentito di demansionare in assenza di controllo 207 lavoratori. Così come è da censurare per l’iscrizione in bilancio circa 700 milioni di crediti in buona parte prescritti, e quindi inesigibili, mentre nel frattempo ha avviato pratiche per un prestito obbligazionario di 180 milioni nonostante in bilancio esponga questi ingenti crediti. E non può pretendere che non accendiamo i riflettori del Consiglio regionale sullo stato di degrado dei potabilizzatori del Nord Sardegna, che pongono a rischio la potabilità della risorsa idrica e l’integrità delle condutture”.

“Così come non può pensare che facciamo spallucce davanti allo scandalo del mancato funzionamento del sistema informativo pagato circa 6 milioni di euro. Continueremo a svolgere il nostro dovere nell’interesse dei sardi, con la consueta pacatezza e determinazione e senza temere intimidazioni, forti anche del pronunciamento della massima assise rappresentativa della Sardegna che ha riaffermato l’esistenza di norme costituzionali a favore degli atti di controllo dei rappresentanti dei sardi”, chiude Tedde.

Nella foto il Consiglio Regionale

S.I.