In Sardegna è emergenza infermieri

SASSARI – Chi curerà i sardi di domani? È una domanda che guarda ai prossimi dieci anni quella che si pone l’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Sassari in occasione della Giornata Internazionale dell’Infermiere del 12 maggio. La carenza di infermieri è un tema di portata nazionale: dai dati OCSE, l’Italia è il Paese con meno infermieri pro capite (6,4 per mille abitanti).
La carenza di oltre 65000 professionisti della salute a livello nazionale diventa critica per la Sardegna. “Nella Giornata Internazionale dell’Infermiere, non celebriamo solo il passato. Guardiamo al futuro, con una domanda urgente e condivisa: chi curerà i sardi di domani? – chiede Gianluca Chelo, Presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Sassari e membro del Comitato Centrale FNOPI-.
La verità è semplice e preoccupante: la Sardegna rischia di restare senza infermieri. Ogni anno sempre meno giovani scelgono di intraprendere questa carriera. La nostra è una professione che richiede preparazione e responsabilità, ma che spesso non riceve il riconoscimento che merita. Intanto, la Sardegna invecchia: le persone fragili ed i bisogni sanitari aumentano ma la mancanza dei professionisti non riesce a far fronte a questa crescente domanda di assistenza.”
I circa 12.000 iscritti agli Ordini delle Professioni Infermieristiche dell’Isola si trovano ad operare in un territorio vasto e complesso, spesso in condizioni difficili, specialmente nei piccoli centri dove risulta difficoltoso l’accesso a cure continuative. Una situazione che porta con sé un imperativo: valorizzare la professione infermieristica significa riconoscere il valore del professionista a tutela prioritaria della salute dell’individuo e della comunità.

“Dobbiamo iniziare a chiederci, con forza: chi si prenderà cura dei sardi nei prossimi dieci anni? Se non si agisce oggi, il rischio è reale – aggiunge Chelo – non avremo abbastanza infermieri per garantire assistenza, prevenzione, continuità di cura e presa in carico delle persone.”
È in questo contesto che si inserisce, come prima risposta, la riforma dell’assistenza territoriale, ispirata al DM 77/2022, che in Sardegna sta contribuendo a costruire una sanità più vicina alle persone. Le Case della Comunità, le Centrali Operative Territoriali e gli Ospedali di Comunità rappresentano segnali concreti di un cambiamento orientato a rispondere in modo più efficace ai bisogni delle aree più fragili e decentrate dell’Isola. “È necessario un sostegno concreto da parte delle istituzioni politiche per tutelare la salute dei sardi – conclude Chelo -. Il DM 77/2022 va reso operativo in tempi brevi e la sua attuazione completa passa attraverso una nuova valorizzazione degli infermieri, motori dell’assistenza territoriale e della cura dei sardi di oggi e di domani.”