Sfascio partecipate: denuncia di FI

ALGHERO – Questa mattina conferenza stampa di Forza Italia riguardo il nuovo caso scoppiato in seno all’amministrazione che sta facendo allarmare vasta porzioni della città. Per questo il coordinatore cittadino degli azzurri, Andrea Delogu, ha convocato una conferenza stampa insieme al consigliere comunale Michele Pais a cui ha partecipato anche il consigliere regionale Marco Tedde e soprattutto diversi lavoratori delle stesse partecipate.

“Il piano di razionalizzazione delle società partecipate approvato dalla Giunta Bruno con delibera 116 del 19 aprile 2016 rappresenta plasticamente l’ennesima dimostrazione di incapacità di questa amministrazione di risolvere i problemi e amministrare la città. Il documento altro non è che un’esercitazione scolastica priva di qualsiasi sostenibilità economica (non c’è un numero a supporto) che altro non fa se non decretare la fine delle società Alghero in House e Secal, mettendo a repentaglio non solo servizi indispensabili per la collettività e per le casse comunali ma ben 73 posti di lavoro (54 di Alghero in House e 19 di Secal). E questo “non solo, dimostra come anche sulla Fondazione Meta non si abbia ancora una visione organica e costruttiva della “mission” che questo ente dovrebbe svolgere a sostegno della città e degli operatori economici e culturali”.

“Di fatto la delibera prevede quanto segue. Alghero in House Secondo gli intendimenti dell’amministrazione il ramo d’azienda che si occupa di servizi strumentali (manutenzioni, guardinia, pulizia litorali, cimitero edifici scolasticvi ect) dovrebbe essere scisso dalla Alghero in House e conferito nella Multiss che dovrebbe svolgere per conto del Comune questi servizi con il trasferimento di 35 addetti. I rimanenti 19 dipendenti della società dovrebbero invece occuparsi della gestione dei parcheggi e di altri servizi a rilevanza economica afferenti la mobilità ( bike sharing ect)
Alla base di questo castello di sabbia nessun numero, nessuna garanzia per i dipendenti, nessun accenno al costo del servizio trasferito a Multiss e dell’onere del servizio. In realtà a causa del mancato trasferimento di fondi regionali alla rete metropolitana di cui Multiss dovrebbe essere braccio operativo, Multiss non avrebbe risorse ne respiro temporale ed il Comune dovrebbe di fatto pagare integralmente il costo del personale e del servizio (con un onere di circa 1.600.000 euro) che in bilancio il Comune non ha e che non garantisce in ogni caso nessun risparmio alle casse comunali”.

“E il risultato è nessun vantaggio per Alghero, ulteriore incertezza per il personale, minore tutela per i lavoratori che non andrebbero più ad avere come interlocutore diretto il Comune ma una società terza
Nel frattempo per tutti i dipendenti, si per tutti i 54, dalla scorsa settimana è iniziato il part time con una riduzione dell’orario di lavoro (e della retribuzione) del 30%, proprio nel momento in cui la stagionalità (ed il buon senso) avrebbe consigliato di mantenere gli orari previsti. In che modo potrà essere raggiunta l’efficienza negli interventi manutentivi? in che modo potrà essere garantito il raggiungimento dell’obiettivo degli incassi dagli stalli a pagamento se si sono perse il 30% delle ore lavoro ( ossia aldilà dell’arrampicamento sugli specchi del sindaco e alle sue mendaci rassicurazioni, ben 16 posti di lavoro!!) Ed ancora con quale logica, in un contesto particolare dell’azienda, si riducono le ore di lavoro anche del personale apicale, del tutto a discapito della ricerca del mantenimento dei livelli di intervento e di efficienza? Non accadrebbe in nessuna azienda normale! Quale futuro se si continua a perseguire questa strada? La fine di Alghero in House, e di conseguenza del posto di lavoro per 54 lavoratori, nella maggior parte dei casi provenienti da nuclei familiari monoreddito”.

Per la Secal “il piano prevede la liquidazione della società Secal, con internalizzazione della riscossione negli uffici comunali ed esternalizzazione della riscossione coattiva mediante affidamento a società esterna e non controllata dal Comune, naturalmente con costi superiori a quelli derivanti da una gestione interna del servizio. I dipendenti? di 8 di loro non si fa menzione (sono a tempo determinato che cosa gli importa a Bruno?) gli altri 11 dovrebbero andare, 3 ad Alghero in House (come se questa non avesse il problema inverso) e 8 alla Fondazione Meta, dimenticandosi un particolare non da poco, che anche in questo caso occorre fare i conti con i numeri, come se Meta avesse le risorse finanziarie per assorbirli (Vi assicuriamo che non le ha) e come se esperti di tributi potessero essere facilmente riconvertiti in operatori culturali ed esperti di promozione turstiica ed organizzazione di eventi”.

“Per non parlare del danno che ne deriverebbe sotto il profilo economico per il Comune, che avrebbe una minore efficienza per la riscossione ordinaria oltre a perdere tutto il patrimonio di professionalità, di conoscenze di dati sinora creato. Viene imputato alla Secal di non fare riscossione coattiva, ma se non si danno a questa società gli strumenti (l’accesso a Siatel, ossia l’anagrafe trinutaria, a Sister , la banca dati catastale) e le risorse, umane e finanziarie per mettere in atto la riscossione coattiva come si possono ottenere risultati?. La regola elementare di ogni azienda efficiente dovrebbe essere investire per avere un ritorno economico, qui invece si disfa, per ottenre un risultato peggiore e perdere 19 posti di lavoro.”

“Riguardo la Fondazione Meta, Anche se aspettiamo di conoscere ancora la “mission” rivisitata della Fondazione viene utilizzata nel piano come salvagente per preservare i posti di lavoro, ma dimenticandosi che il bilancio di Meta non è in grado di sostenere nemmeno il nuovo onerosìssimo direttore, figurarsi 8 o forse più posti di lavoro, se non mandando a casa gli attuali dipendenti a tempo determinato, riteniamo che come ogni piano industriale che si rispetti esso debba essere preceduto da un’analisi di costi e ricavi, attuali e prospettici, migliorando l’efficienza delle società e il reale mantenimento dei posti di lavoro. Oggi avere due società partecipate che non interagiscono fra di loro non ha alcun senso, se non quello di una minor efficienza ed uno spreco di risorse”.

Soluzioni. Con il superamento dei vincoli derivanti dalla contribuzione regionale e il deciso cambio di passo della normativa previsto dal “Decreto Madia” che addirittura facilita gli accorpamenti di società partecipate, sia strumentali che a rilevanza economica la via da seguire è quella di creare, previa fusione fra Secal e Alghero in House, un’unica società partecipata che, con un piano industriale almeno quinquennale, sia destinata ad offrire tutti i servizi strumentali e a rilevanza economica utili per il Comune di Alghero Ciò consentirebbe: 1) un risparmio derivante dal fatto di avere un unico amministratore, un unico organo di revisione, un unico direttore, spese generali dimezzate, di avere un risparmio di 100.000 euro annue 2) la sinergia fra settore “incassi dagli stalli della sosta a pagamento” e la possibilità di riscossione coattiva” delle somme oggi inspiegabilmente perse avrebbe un effetto sui conti della società quantificabile almeno in 250.000 euro3) la società derivante dalla fusione o super holding come la si voglia chiamare dovrebbe essere subito messa in grado di iniziare la riscossione coattiva, dotandola di personale specializzato (almeno 4 unità) coordinato da un unico direttore amministrativo, di moderni sistemi per incrociare i dati fiscali, contributivi e reddituali dei contribuenti (Siatel e Sister prima di tutto) 4) Dovrebbe essere attivata una convenzione con studi legali, previa gara ad evidenza pubblica, bastata su una percentuale del riscosso, per porre in essere gli atti per la riscossione coattiva, 5) Dovrebbe essere efficientato e rafforzato il settore addetti alla sosta, nominandoli da subito ausiliari del traffico al fine di incrementare gli incassi”.

“Riassumiamo i numeri maggiori ricavi e minori costi: Il ricavo da “proventi da parcheggi” con queste semplici operazioni potrebbe essere aumentato di € 400.000 (stima prudenziale). Il risparmio dall’abbattimento dei costi generali per effetto della fusione è stimabile in € 100.000 I proventi dalla riscossione coattiva, cosiderando la massa dei crediti tributari in essere, con un aggio del 6% (la metà di quanto costerebbe sul mercato) consentirebbe non solo l’incasso di tributi a rischio prescrizione per il Comune ma maggiori risorse finanziarie per la partecipata di € 450.000 annui. La somma algebrica fra maggiori entrate e minori costi della partecipata sarebbe pari ad € 950.000 annui a regime. Maggior costi, Il costo dei legali sarebbe a costo zero per la partecipata, i costi per dotarla degli strumenti per l’accertamento sarebbe di € 30.000 annui Il maggior costo del personale per l’attività di riscossione (4 unità) sarebbe di € 120.000 annui. La differenza fra maggiori ricavi minori/maggiori costi sarebbe di € 800.000 annui che consentirebbe un forte minor onere per l’Amministrazione, il mantenimento in organico di tutto il personale dipendente ed il miglioramento in termini di efficacia ed efficienza dei servizi ai cittadini, il tutto nell’ottica di un maggior controllo dei servizi stessi”.

Nella foto Andrea Delogu e Michele Pais questa mattina

S.I.