Alghero, Chiesa del Patrono ancora chiusa

ALGHERO  – “Recentemente l’ultimo gesuita ha lasciato la chiesa di san Michele per raggiunti limiti di età e così la comunità gesuitica ha dovuto cessare ancora una volta la sua importante opera in città.  Verso tutti i padri che si sono avvicendati nel corso degli anni mostriamo gratitudine e riconoscenza sia per la preziosa opera di apostolato che per la missione educativa e formativa svolta.

La festa di san Michele è ormai alle porte ma la chiesa dedicata al santo patrono della nostra città rimane ancora chiusa nonostante la piazzetta omonima sia stata recentemente riqualificata, liberata da gazebo e tavolini, e i lavori di rifacimento della facciata siano stati completati da oltre un anno. Dopo una lunga interruzione, lo scorso anno, è stata ripristinata la processione per le vie della Città Vecchia mentre un nutrito programma di festeggiamenti ha fatto da corollario alle celebrazioni religiose. Tuttavia rimane un interrogativo che fedeli e cittadini si pongono che noi raccogliamo in una forma di riflessione pubblica: “Quest’anno potremo contare sulla riapertura  della chiesa di san Michele, il 29 settembre, per le celebrazioni della festività del santo patrono e a una apertura al culto di almeno una volta alla settimana? Il Comune di Alghero, le associazioni di volontariato presenti numerose in città e il servizio civile gestito dal Comune medesimo potrebbero fornire un contributo significativo alla Diocesi affinché con una fruttuosa collaborazione tale proposito possa realizzarsi. La chiesa, la cui cupola policroma costituisce uno dei simboli identitari della nostra città, è impreziosita da importanti arredi lignei e opere pittoriche risalenti ai secoli XVII e XVIII, sapientemente restaurati sotto la vigilanza della Soprintendenza ai Beni culturali di Sassari e Nuoro, un motivo in più per fedeli e visitatori di ammirare la bellezza artistica in essa presente”.

“Ciottolato senza rispetto e regole, Centro Storico di Alghero deturpato”

ALGHERO – “Alghero è una città antica, ricca di dominazioni e di storia. Eppure, troppo spesso, le opere pubbliche vengono eseguite senza rispetto per le regole, inseguendo la logica del risparmio facile e dell’inganno. Un caso emblematico è quello del ciottolato del Centro Storico, uno degli elementi più caratteristici e identitari della città.

Secondo i metodi tradizionali e corretti, i ciottoli devono essere collocati in verticale, vicinissimi uno con l’altro, cercando di lasciare il minor spazio di via di fuga: ciò garantisce drenaggio naturale dell’acqua, maggiore stabilità e una durata nel tempo. Negli ultimi anni, invece, troppe ditte hanno lavorato nella nostra città scegliendo la via più rapida e meno costosa, posandoli in orizzontale e utilizzando cemento al posto della sabbia. Una pratica gravissima, che snatura la pavimentazione storica, impedisce il filtraggio dell’acqua e provoca scivolamenti e pozzanghere nel cuore della città.

Denunciamo con forza che ciò che è stato posizionato in modo scorretto – e addirittura con l’uso del cemento, assolutamente irregolare – deve essere considerato un vero e proprio abuso, un atto contro la storia e l’identità della nostra città. Non si tratta di semplici errori: è un danno deliberato al patrimonio di Alghero, che merita condanna pubblica e assunzione di responsabilità.

Non è soltanto una questione tecnica, ma un vero e proprio scempio storico e culturale, una sottrazione di autenticità alla città.
Per questo motivo proponiamo al nostro Sindaco di creare un comitato di controllo, anche se sicuramente esiste sempre un responsabile dei lavori: per questo chiediamo che venga effettuato un controllo reale sia da parte del responsabile della ditta esecutrice che da parte del Comune.
Occorre inoltre, per il bene della nostra città, che i cittadini segnalino spontaneamente al Comune eventuali irregolarità e vigilino sugli operati, perché questo è un problema non solo pratico ma anche identitario.

È però soprattutto un problema che riguarda l’intera comunità: l’immagine di Alghero, la sua identità e la sua storia. Per questo chiamiamo a raccolta i Comitati del Centro Storico, tutte le associazioni cittadine e la popolazione che ha a cuore la città.

Se Alghero è nata con determinate caratteristiche, la sua storia ci insegna che deve rimanere fedele a se stessa. Tutti i ciottoli posati in modo scorretto vanno ripristinati, restituendo dignità e autenticità al nostro centro.

Il nostro appello è chiaro: Miglioriamo Alghero, miglioriamo la nostra città.
Chiunque creda nel ripristino totale del ciotolato deturpato si unisca a questa battaglia di civiltà.

E rivolgiamo un appello diretto al Sindaco della nostra città: questi sono i casi in cui non devono esistere colori politici. Tutti insieme, uniti, per il bene di Alghero.
Chi ha rovinato i ciottoli, ha rovinato un pezzo della nostra storia. Ora è tempo di restituirlo alla città”.

Gianfranco Langella
Segretario Nazionale Destra Democratica

“Altro che nuovo parcheggio: polvere, fango e mondezza, intollerabile”

ALGHERO – “Il Comitato della Pivarada dice basta e chiede più rispetto e tempestività negli interventi per quanto riguarda la pulizia e il decoro del Quartiere. A scatenare le ire è la presenza di un
canneto presente a pochi passi dalla Chiesa di San Giovanni Bosco, in via Diez e che,
denunciano i membri del Comitato, sta diventando un vero e proprio mondezzaio.
Ormai non si contano più i rifiuti depositati – fanno sapere i componenti del Comitato -.
Capiamo che questo canneto si trova all’interno di una proprietà privata (anche se in utilizzo
per comodato d’uso al Comune di Alghero per due anni), ma la sua presenza non è di decoro
non solo per i residenti che abitano in quella zona, ma anche per i turisti che vi transitano in
modo particolare nella stagione estiva. Una situazione intollerabile, dato che con il caldo
aumenta il proliferare degli insetti, che potrebbero creare problemi dal punto di vista
sanitario, ma anche per gli incendi visto l’ammasso di sterpaglie che circondano i resti di un
immobile abbandonato e decadente e che, a detta di abitanti degli edifici antistanti, sta
diventando un luogo abituale di ritrovo da parte di tossici. E cosa succederebbe nel caso
l’incendio interessasse anche le auto parcheggiate?
Siamo a conoscenza che c’è stato un sopralluogo da parte di tecnici del Comune, ma non
siamo a conoscenza delle risultanze.
Riteniamo che per ragioni di salute pubblica, igiene, decoro e nel rispetto dell’ordinanza
sindacale antincendi si debba intervenire con urgenza e non attendere l’elaborazione di
programmi per l’affidamento di incarico per l’esecuzione dei lavori di bonifica.
Non diamo una bella immagine di decoro e pulizia alle persone che parcheggiano nello
sterrato e/o che transitano nelle vie perimetrali.
Si è intervenuti con lavori di pulizia e spianamento in tutto il terreno, ma non nell’area in cui
si trova il canneto e i residui di tale spianamento sono stati ammucchiati e non smaltiti,
vedasi in particolare quanto rimane in bella vista della scocca di una moto carrozzella.
Nell’effettuare i lavori di spianamento non si è valutato che tale intervento avrebbe causato
polvere con il passaggio degli autoveicoli che utilizzano il parcheggio.
Basta il semplice transitare di un’auto, nello sterrato, che viene sollevata una nuvola di
polvere. Gli abitanti dei palazzi siti davanti al perimetro del parcheggio sono costretti a
tenere le finestre chiuse e a continua pulizia degli infissi, dei davanzali e dei terrazzini; certo
che con la calura estiva è un godimento. Il parcheggio è gratuito ma quanto si spende per
far ripulire l’auto dalla polvere? Provate a lasciare un’auto parcheggiata per una giornata!
Sono state diverse le segnalazioni da parte del Direttivo e da singoli cittadini fatte
all’Amministrazione Comunale, ma nessuna attualmente ha trovato ancora risposta.
Ora, con il recente acquazzone l’area è diventata un pantano, si è passati dalle sabbiature
ai fanghi. Il lato positivo è che gli abitanti degli edifici attorno al perimetro potranno godere
momentaneamente di un periodo senza polvere in casa. Avevamo suggerito di posizionare dei cassonetti nell’area, quantomeno nei fine settimana, per evitare, come sta avvenendo, il rilascio di buste di spazzatura varia di cui qualcuno dovrà farsi carico di eliminare. Siamo stanchi di questa situazione e di pietirne la soluzione senza avere un riscontro di operatività che, ribadiamo, deve essere immediata”.

Comitato del Quartiere Pivarada
I componenti il Consiglio Direttivo

Nella foto quello che dovrebbe essere il “parcheggio” della Pivarada nel terreno lungo il “Canalone”

Pais a Cacciotto: “Alghero non può perdere il canile”

ALGHERO –  “Il Canile Primavera è a rischio smantellamento e con esso la sorte di 450 cani che oggi vi trovano accoglienza e cura e il destino degli operatori altamente qualificati che lavorano. Non possiamo permettere che una realtà di questo valore venga dispersa, né che il lavoro di operatori altamente professionalizzati, che da anni operano con dedizione e amore, venga vanificato. Siamo di fronte a un enorme patrimonio etico, sociale ed economico che la città di Alghero deve salvaguardare”, dichiara Michele Pais, consigliere comunale della Lega.
Pais ricorda come, nelle varie riunioni di commissione, abbia sempre difeso il ruolo insostituibile del Canile Primavera sul territorio, sottolineando la necessità di una presa di posizione chiara e decisa da parte dell’Amministrazione comunale. “Purtroppo – osserva – l’indecisione di questi mesi ci ha portati al punto critico di oggi: i nodi arrivano al pettine e l’incertezza rischia di mandare tutto all’aria”.
Il consigliere ribadisce dunque il massimo sostegno, anche attraverso il supporto alle petizioni popolari in corso: “Come Lega metteremo in campo tutte le azioni necessarie per salvaguardare il Canile Primavera, che non è solo un rifugio per animali ma una vera e propria istituzione cittadina”.
Pais non risparmia critiche all’amministrazione: “Si spendono milioni di euro in iniziative inutili come il contestato progetto del campo boe o il discutibile acquisto dell’area di Punta Giglio, di cui ancora oggi non si comprende l’obiettivo. Al contrario – conclude – si continua a trascurare ciò che davvero conta: i bisogni primari dei cittadini, il diritto alla casa negato, il decoro della città ma anche la difesa degli animali, che non possono essere relegati a un ruolo secondario rispetto a discutibili operazioni immobiliari o progetti privi di senso” conclude Pais.

“Medici cubani non risolvono crisi della sanità”

CAGLIARI – “L’arrivo di medici cubani negli ospedali italiani rappresenta una soluzione tampone che non affronta i veri nodi della crisi della sanità pubblica. Dopo la Calabria – dove alcuni professionisti assunti si sono resi irreperibili non rientrando dalle ferie, mentre altri sono passati al privato o hanno scelto di andare all’estero – anche Molise e Sardegna hanno deciso di ricorrere a questa strada, che appare più come un intervento d’emergenza che come una risposta strutturale ai bisogni del Servizio Sanitario Nazionale. Ancora una volta – dichiara Gianluca Giuliano, Segretario Nazionale UGL Salute – si sceglie la scorciatoia più rapida, piuttosto che valorizzare e trattenere i nostri professionisti sanitari, formati e altamente qualificati.”

“Non è accettabile – prosegue Giuliano – che in un Paese come l’Italia non si investa seriamente sul personale interno, preferendo ricorrere a soluzioni estemporanee. Servono contratti stabili, retribuzioni adeguate, migliori condizioni di lavoro e incentivi concreti, così da fermare la fuga all’estero e verso il privato di medici e infermieri italiani.”

“Al tempo stesso – aggiunge – riteniamo fondamentale che si giunga a un accordo Stato–Regioni che disciplini con chiarezza i requisiti del personale sanitario proveniente dall’estero. È una misura necessaria per garantire la qualità delle cure, la sicurezza dei pazienti e la salvaguardia dei livelli essenziali di assistenza, che rappresentano il cuore della sanità pubblica.”

“L’UGL Salute – conclude Giuliano – ribadisce con forza la necessità di una strategia nazionale di assunzioni e valorizzazione del nostro capitale umano. Importare medici dall’estero non è la soluzione: occorre dare dignità, tutele e prospettive ai nostri professionisti, senza i quali non è possibile garantire un vero futuro al SSN.”

“Centro Storico mangiatoia, regole certe o complici dell’abusivismo”

ALGHERO –  Domenica 17 agosto, in piazza Sventramento, si è svolta un’assemblea pubblica convocata dal Collettivo Dignitat e dal Collettivo Alghero Antifascista. Un momento di confronto aperto e partecipato, conclusosi con un pic-nic urbano: un gesto tanto semplice quanto radicale, che ha simbolicamente restituito uno spazio pubblico alla collettività. «L’atmosfera era rivelatrice: trovarsi in piazza era come sedersi nella sala di un ristorante — quello del padrone della piazza. Un padrone talmente sicuro della propria impunità da tentare di zittire, con arroganza e intimidazione, chi prende la parola pubblicamente per denunciare una situazione illegittima. È esattamente quanto accaduto durante l’intervento di una cittadina che, con chiarezza, segnalava l’assenza di autorizzazioni per alcuni tavolini sistemati su suolo pubblico, in particolare quelli affacciati su via Carlo Alberto. A quel punto, un collaboratore dell’azienda che gestisce quella che ormai viene comunemente chiamata la “mangiatoia della piazza” è intervenuto più volte, con atteggiamento aggressivo e ostile, tentando di interrompere e intimidire» si legge nella nota a firma delle associazioni.

E ancora: «Un comportamento grave e inaccettabile, che mostra quanto alcuni interessi privati si sentano ormai legittimati ad agire al di sopra delle regole, protetti da una rete di silenzi e complicità istituzionale. E non è un caso isolato. Parliamo dello stesso soggetto che, con la medesima arroganza, ha occupato il Forte della Maddalenetta, un bene storico pubblico “sequestrato” dalla economia malata che domina la nostra città. Anche in quel caso, l’impunità è stata garantita da una connivenza amministrativa evidente: il gioco delle tre carte, spostiamo da Piazza Civica e occupiamo forte della Maddalenetta. Questa impunità reiterata, di cui gode un singolo operatore economico, rappresenta uno schiaffo alla città e ai suoi abitanti. È il segno di un potere privato che si espande grazie alla debolezza — o alla complicità — delle istituzioni locali».

«Ma la piazza, domenica 17 agosto, non ha ceduto. L’assemblea ha reagito con fermezza e compostezza, e ha proseguito il confronto in un clima di solidarietà, determinazione e resistenza.
Esprimiamo piena solidarietà alla cittadina interrotta, e denunciamo pubblicamente l’arroganza di chi si comporta come se la piazza fosse proprietà privata. Ci chiediamo, inoltre, come sia possibile che nell’Albo Pretorio del Comune di Alghero non risultino pubblicate le autorizzazioni per molti dei tavolini che invadono quotidianamente lo spazio pubblico. Se queste autorizzazioni esistono, ne pretendiamo la pubblicazione immediata. In caso contrario, ci troviamo davanti a un’Amministrazione che non solo calpesta ogni principio di trasparenza, ma si rende complice dell’abusivismo e dell’espropriazione privatistica dello spazio pubblico. All’amministrazione comunale che distribuisce fioriere e che si affanna ogni giorno a vendere propaganda sui social chiediamo: dov’è finita la sua tanto sbandierata attenzione per la comunità? Mostri la stessa solerzia con cui si fotografa nei cantieri e pubblichi i permessi. Dimostri che quei tavolini non sono abusivi. In caso contrario, lo diciamo chiaramente: torneremo in piazza, e non da soli, per chiederne l’immediata rimozione.
Perché Alghero è di tutte e tutti, non proprietà di pochi. E chi pensa di fare affari sulla pelle della città, dovrà fare i conti con una cittadinanza che non ha intenzione di restare in silenzio»

 

conclude la nota.

“Riapertura Punto Nascita, ci hanno mentito spudoratamente”

ALGHERO – “Siamo ancora qui a sottolineare per l’ennesima volta i gravi disagi della sanità
cittadina. Non si può aspettare oltre, il recente episodio in cui una donna alla 33° settimana di
gravidanza che si è recata d’urgenza al reparto di Ostetricia dell’ospedale di Alghero per partorire
in condizioni di emergenza, attesta per l’ennesima volta le gravi criticità presenti nel nostro
sistema sanitario territoriale. Nonostante l’accordo stato regione con delibera del 2024 non è
ancora operativo lo STEN (Servizio di Trasporto in Emergenza Neonatale), ci chiediamo perché? Lo
STEN garantisce il trasferimento sicuro ed efficiente dei neonati in situazioni critiche, dal centro
inviante al TIN HUB (Terapia Intensiva Neonatale) di riferimento, con un’équipe altamente
specializzata. Ci hanno privato del Punto Nascita, mentendo spudoratamente sulla riapertura
annunciata per i primi mesi del 2024!!! Ricordiamo, che nell’ultima campagna elettorale, sia quella
regionale che quella comunale, i candidati hanno dichiarato l’impegno prioritario verso la sanità,
impegno che veniva garantito anche con l’importo di tre miliardi di euro disponibili per la sanità
sarda. Dove sono finite tali somme? Ci soffermiamo anche su un’altra criticità, quella relativa alle
prenotazioni al CUP per visite ed esami specialistici, (citiamo solo un esempio): per una visita
chirurgo vascolare con urgenza di 10 gg. non è possibile prenotarla in tutta la Sardegna, solo dai
privati. E ancora, il servizio di pediatria è attivo solo h12, significa che, se un bambino sta male
dopo le venti, deve andare a Sassari. Ci conforta sapere che l’oculistica, la chirurgia ortopedica e il
day surgery siano positivamente attive. Un plauso va a tutto il personale sanitario, infermieristico,
ecc. che lavora in maniera indefessa, nonostante le difficoltà che affrontano tutti i giorni.
Ricordiamo ai vertici ASL, corresponsabili nel renderci la sanità meno accessibile, che circa 10.000
famiglie sarde hanno deciso (lor malgrado) di non curarsi. Pertanto, chiediamo agli amministratori
locali di usare toni più forti e decisi per far sì che la sanità pubblica rimanga un diritto per tutti”.

Comitato fiocchi azzurri fiocchi rosa
Comitato uniti contro la chiusura dell’ospedale Marino
Comitato spontaneo a difesa della salute
Comitato nuovo ospedale

Treno a idrogeno, “La sinistra prende in giro i cittadini, a breve partiranno gli espropri”

ALGHERO – “Mentre l’assessora regionale ai Trasporti, Barbara Manca, annuncia un nuovo investimento di 30 milioni di euro per l’acquisto di treni a idrogeno, ad Alghero cala il silenzio sul progetto della tratta ferroviaria Sassari – aeroporto – centro città, già finanziato per oltre 200 milioni di euro”.
“La verità – denuncia Michele Pais, consigliere comunale della Lega – è che l’opera sta andando avanti: a fine estate partiranno i primi atti di affidamento dei lavori e con essi anche gli espropri dei terreni interessati. Eppure l’amministrazione comunale non ha mai avuto il coraggio di assumere una posizione chiara, per non smentire le promesse fatte in campagna elettorale al proprio elettorato di sinistra, cui aveva garantito il blocco del progetto”.
Secondo Pais, il Comune avrebbe scelto di “prendere tempo e gettare fumo negli occhi” anziché aprire un vero confronto politico: “Nonostante le mozioni presentate anche dalla Lega, non si è voluto far esprimere il Consiglio comunale con un voto palese, consigliere per consigliere. Al contrario, è stata attivata una commissione priva di poteri decisionali, utile soltanto a rinviare e a non assumersi responsabilità. Una vera e propria ammuina alla Totò”.
Un atteggiamento che, a detta del consigliere leghista, mina la fiducia dei cittadini nella politica: “I rappresentanti del campo largo hanno tradito il patto con gli elettori. Prima hanno chiesto voti promettendo di fermare il treno a idrogeno, oggi restano in silenzio mentre il progetto avanza. Questo è il motivo per cui le persone si sentono prese in giro”.
Infine l’avvertimento ai residenti dell’agro: “Se non lo sapessero, presto riceveranno a casa le lettere per gli espropri. La sinistra che governa la città non ha preso alcuna posizione per bloccare l’opera, semplicemente perché non ha mai avuto  l’intenzione di farlo. Dire il contrario significa mentire ai cittadini e offendere l’onestà intellettuale che la politica dovrebbe sempre avere” conclude Pais.

“Marino, pazienti senza parcheggi”, denuncia dei sindacati

ALGHERO – Ancora problemi con viabilità, traffico, parcheggi e servizi ad Alghero. La raccolta firme, avviata nei primi giorni di agosto 2025, ha raccolto in appena una settimana oltre 1000 adesioni, evidenziando la significativa sensibilità della comunità locale rispetto a questa problematica. Le firme sono state trasmesse ufficialmente alla Presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, all’Assessore regionale alla Sanità, Bartolazzi, al Commissario Straordinario dell’AOU Sassari, Dott. Palermo, al Sindaco di Alghero, Raimondo Cacciotto e ai consiglieri comunali.

“Questa iniziativa rappresenta una importante battaglia di civiltà e di rispetto verso i pazienti oncologici – ha dichiarato Campus Antonio Oscar – garantire un accesso agevole alle cure è un diritto fondamentale, e il potenziamento delle aree di parcheggio dedicate è un passo necessario per tutelare la dignità di chi affronta quotidianamente una malattia complessa”. La UIL FPL, tramite il suo referente sanitario Campus Mariangela, sottolinea l’urgenza di un intervento concreto e invita le istituzioni competenti a fornire un riscontro tempestivo.

UIL FPL Sassari conferma “il proprio impegno nel tutelare i diritti dei pazienti e dei lavoratori della sanità, ponendo al centro dell’attenzione pubblica temi di fondamentale importanza sociale e sanitaria. La richiesta di aree di sosta riservate per i pazienti oncologici non è solo una necessità pratica, ma un segno di rispetto e umanità verso chi vive situazioni di fragilità. UIL FPL Sassari continuerà a monitorare la situazione, impegnandosi affinché questa importante richiesta di giustizia e rispetto non rimanga inascoltata”.

Bici e monopattini, vandali e disordine ad Alghero

ALGHERO – Sono trascorsi pochi giorni dalla presentazione dei servizi di mobilità tramite monopattini e bici elettriche. Eppure, come già avvenuto in passato, ma ancora di più oggi, giungono numerose segnalazioni da parte dei cittadini riguardo azioni vandaliche e anche un generale disordine nella fruizione dell’uso dei monopattini.  Al netto dell’aumento dei controlli, forse c’è da rivedere qualcosa rispetto a questi servizi.

A parte le “gaffes” di averli posizionati in luoghi destinati ai posti per disabili e transito dei pedoni, ma, come detto, si fotografa un utilizzo piuttosto caotico che crea più disagi che vantaggi. Esperimenti che anche nel recente passato non hanno dato degli oggettivi e importanti positività al trasporto pubblico locale sempre piuttosto sottodimensionato e non certamente adeguato ai livelli di una località turistica moderna. Basti pensare al solito problema degli autobus, con scarse informazioni, e alla necessità di implementare il servizio taxi e navette anche nel litorale, agro e zone meno baricentriche, ma pur sempre molto frequentate, almeno l’estate.

 

Nella foto una bicicletta gettata sotto i bastioni ad Alghero