Bastioni, tavolini: caos e denunce

ALGHERO – Passano i mesi, gli anni, ma il caos nella gestione dei suoli pubblici non pare placarsi, anzi. Pure questa estate palesa le storture e gli “effetti collaterali” di un regolamento, come detto più volte, nato male e finito peggio come, del resto, già dal principio le forze di opposizione evidenziarono tramite diversi interventi e perfino atti. Ma niente, andando avanti si è compreso, ed è sotto gli occhi di tutti, che la situazione era sfuggita di mano con un’invasione di tavolini, dei cosi detti “trenini”, spesso con un’estetica tutta da discutere, e in particolare con aree di pregio, come Piazza Civica, con una copertura sempre più vasta dello storico slargo. Niente di trascendentale, se non che chi attualmente governa, in particolare in alcune forze per lo più di maggioranza avevano nel recente passato sempre osteggiato il posizionamento di tavolini e sedie in particolare nelle piazze del Centro Storico. Ma, come detto, la situazione oramai pare abbia preso un’altra strada e purtroppo, forse, sarà senza ritorno.

Compresa la gestione dell’altra zona di estremo pregio ovvero i bastioni. Qui si è arrivati, ancora una volta, alle carte bollate tra due attività: il Mirador e Miques de Mirall. Entrambe le attività, senza anche considerare le altre presenti e che anch’esse anelano ad un trattamento di giustizia, ciò a palesare il caos in materia, vogliono più spazio o comunque che gli sia riconosciuto quello corretto. Lo scontro è approdato più volte nell’organismo comunale che, alla presenza dei rappresentanti massimi dell’amministrazione e dei dirigenti competenti, aveva valuto e deciso che il Mirador dovesse cedere parte del suolo pubblico. Ciò anche, a quanto pare, in seguito all’accertamento negli uffici del Catasto rispetto all’intero volume dell’attività che sorge all’angolo tra via Manno e i bastioni

Ma, ad oggi, lo spazio non è stato ancora liberato, così come da indicazioni emerse dalle varie carte esaminate e da decisione dell’Amministrazione Bruno. Ovviamente tale scelta deriva dal fatto che il Mirador ritiene di avere la ragione dalla sua parte, mentre il Miques considera l’opposto e tramite i suoi titolari ha fatto più volte sapere che non avrebbe voluto subire un’altra stagione turistica con degli spazi inferiori a quelli spettanti. Tutto questo, oltre ad un’incertezza per gli imprenditori, acuitasi negli ultimi anni, ha anche prodotto una dissemina disordinata di tavolini e sedie e di palchi e palchetti. Sarebbe bastato, probabilmente, il tanto sbandierato “Progetto d’insieme” rispecchiante le esigenze dei quattro ristoranti (Miques, Mirador, Macchiaello e Angedras) che sorgono in quell’area per ripristinare giustizia e ordine per tutti ed evitare di arrivare alle carte bollate e soprattutto all’ennesima estate condita dal “caos tavolini”.

Nella foto i bastioni Marco Polo dove si affacciano i ristoranti

S.I.