“Oculistica e sale operatorie, lavori grazie al Centrodestra. Niente nuovo ospedale, gravissimo”

ALGHERO – “Oggi sono stati aperti anche gli ultimi due cantieri che avevamo programmato nella scorsa legislatura: il nuovo reparto di Oculistica al quarto piano e la ristrutturazione delle sale operatorie del secondo piano, entrambi all’Ospedale Civile di Alghero” – dichiara il consigliere comunale Michele Pais.

“Tutti questi lavori – prosegue – sono stati finanziati e progettati durante il nostro governo regionale e oggi iniziano a vedere la luce dopo il naturale iter di progettazione e autorizzazione. Un grande risultato che si aggiunge a quelli già in corso per il posizionamento della risonanza magnetica di ultimissima generazione, che permetterà finalmente di effettuare esami oggi esclusi ad Alghero e che costringono tanti pazienti a viaggi della speranza verso altri ospedali”.

Pais sottolinea anche il ruolo decisivo del personale tecnico della Asl, guidato ad Alghero dal geometra Luciano Sechi: “Un lavoro straordinario che merita di essere riconosciuto e che dimostra come, quando c’è una programmazione seria e risorse certe, le opere diventano realtà”.

Non solo. A breve partiranno anche i lavori di ristrutturazione integrale della hall e del colonnato esterno dell’ospedale, oltre al rifacimento completo della camera mortuaria. Lavori per decine di milioni di euro. Inoltre saranno avviate le procedure di autorizzazione per la costruzione della nuova palazzina del Distretto, finanziata con 5 milioni di euro sempre dalla scorsa legislatura e destinata a sostituire l’attuale immobile di via Manzoni che ospita la diabetologia.

“Insomma – conclude Pais – un grandissimo lavoro di programmazione e finanziamento che è giusto che i cittadini conoscano”.
“Purtroppo -conclude Pais con una nota polemica- della programmazione della nuova Giunta, invece, a distanza di due anni non si conosce traccia, neanche un solo euro, se non una pseudo riforma utile solo a sostituire i direttori generali. Ma l’aspetto più grave ed ostile alla nostra sanità è stato, come primo atto, la revoca del finanziamento e programmazione per la costruzione del nuovo ospedale di Alghero. Un’azione compiuta con l’avvallo passivo del rappresentate territoriale, che non potrà mai essere perdonata, e di cui ha completa responsabilità”.

Alghero: controlli, sequestri e arresti della Guardia di Finanza

ALGHERO –  La Guardia di Finanza di Sassari ha dato un giro di vite ai controlli economici e finanziari in tutta la provincia, con un’attenzione particolare alle località turistiche. Obiettivo: arginare il dilagare di abusivismo, traffici illeciti e ogni forma di illegalità che approfitta del picco estivo. L’operazione ha spaziato su diversi fronti, dai controlli sui corrispettivi alla lotta contro il gioco illegale, dal lavoro sommerso alla contraffazione. I numeri parlano chiaro: oltre 1.100 interventi in totale, che hanno portato a sanzioni e sequestri significativi.

Nel mirino delle Fiamme Gialle sono finiti in particolare i settori del lavoro sommerso e della contraffazione. Gli 84 controlli sul lavoro hanno smascherato 18 datori di lavoro che impiegavano complessivamente 74 dipendenti in nero o con contratti irregolari.  Ma è nel campo della contraffazione che le cifre si fanno impressionanti: sono stati sequestrati più di 25.800 prodotti non sicuri, tra cui orologi, borse e occhiali di noti marchi come Gucci, Louis Vuitton e Fendi. Particolarmente rilevanti le operazioni condotte nelle rinomate località turistiche di Alghero e della Costa Smeralda.

I controlli si sono estesi anche al contrasto del traffico di stupefacenti, con 107 interventi che hanno portato a denunciare 7 persone (di cui 5 arrestate) e a segnalare 164 persone al Prefetto. Anche il gioco d’azzardo illegale è stato colpito, con 23 controlli e sanzioni per un totale di 23.000 euro.

Una nota a parte meritano i controlli alla frontiera. Nei porti e aeroporti della provincia, 461 ispezioni hanno permesso di intercettare valuta e titoli per oltre 3,8 milioni di euro non dichiarati. Un risultato frutto di un’attenta analisi dei flussi, che conferma l’impegno costante delle Fiamme Gialle nel monitoraggio dei passeggeri in arrivo e partenza. Come sottolineato dal Col. Marco Sebastiani, referente dell’operazione, l’attività di prevenzione e contrasto proseguirà per tutelare la collettività, la concorrenza leale e i contribuenti onesti.

Surf Therapy, progetto inclusivo e formativo: presentazione

SASSARI – “La Surf Therapy? Arricchisce chiunque ci si dedichi con passione: siamo tutti cresciuti dal punto di vista umano e professionale. I bambini e le bambine coinvolti sono capaci di trasmetterci qualcosa di davvero prezioso importante” afferma  Marco Pistidda, Ambassador italiano del progetto SurFedAUT, giovane sassarese fondatore nel 2015 della Bonga Surf School, scuola di surf con sede in Sardegna, a Sassari sulla spiaggia di Porto Ferro. Lui e la sua dinamica crew di surfisti, surfiste e professionisti – insieme ai giovanissimi protagonisti del progetto – soni i protagonisti sulla scena del pilot italiano di SurFedAUT, che sarà presentato a Sassari martedì 23 settembre alle ore 9 in un convegno organizzato negli spazi dell’Aula Magna Complesso Biomedico di viale San Pietro 34/b). Il surf è uno splendido sport. Ma è anche una efficace terapia.

L’obiettivo del progetto è quella di rivoluzionare il mondo della Surf Therapy, abbassando i rischi al minimo e rendendo l’attività sicura, inclusiva e formativa. Questo rende, di conseguenza, il nostro lavoro più efficace, permettendo ai partecipanti di trarne il maggior beneficio possibile. Con la conferenza del 23 settembre presso l’Università di Sassari vogliamo condividere con i nostri partner europei, con gli studenti e con chiunque vorrà partecipare, il valore di questo percorso e l’impatto che può avere sulle comunità locali e internazionali” prosegue Marco Pistidda, parte di una scuola che ha come specializzazione proprio la Surf Therapy rivolta a bambini e giovani con disturbo dello spettro autistico e neuro-divergenze e che è, a sua volta, parte di un insieme di soggetti operativi che coinvolge partner come scuole di surf, Università, organizzazioni della società civile e federazioni sportive provenienti da Francia, Italia, Olanda, Portogallo e Spagna.

Il surf come strumento di benessere fisico, sociale e psicologico. Strumento funzionale alla creazione di un protocollo europeo di sicurezza e inclusione nella Surf Therapy, al validare un manuale di buone pratiche (testato in varie tappe europee) ed al diffondere standard comuni che permettano alle scuole di surf di offrire programmi sicuri, inclusivi e sostenibili. Benefici? Sviluppo delle capacità motorie, coordinative e condizionali; stimolazione sensoriale e cognitivo-comportamentale; potenziamento delle abilità sociali e relazionali e incremento della fiducia in sé stessi e della connessione con la natura. A tal proposito, oltre ai numerosi interventi previsti nel corso delle tre fasi del convegno del 23 settembre, particolarmente interessante è quello che avrà come relatrice Marialuisa Maiorano, surfista in forza alla Bonga Surf School, istruttrice federale L1 e Surf Adaptive, dottoressa in Scienze delle Attività Motorie, preventive ed adattate: in qualità di chinesiologa ed esperta della qualità del movimento, focalizzerà l’analisi sui dettagli dell’impegno muscolo scheletrico e dei conseguenti miglioramenti fisico motori che i giovani ottengono grazie alla partecipazione costante alle sessioni di surf therapy.

Proprio per questo il progetto SurFedAUT punta a costruire un protocollo che rende proprio la Surf Therapy attività sicura, inclusiva e riconosciuta. SurFedAUT è progetto europeo triennale co-finanziato dall’Unione Europea che ha come obiettivo lo sviluppo dell’ESFA (European Safety Framework for inclusive and healthy surf environments for AUTism), protocollo europeo di sicurezza nel surf inclusivo per l’autismo. Quello sassarese sarà il penultimo evento di una roadmap che partita da Cadiz (Spagna) e passata poi per Ericeira (Portogallo), Gran Canaria e L’Aia (Paesi Bassi), dopo Porto Ferro terminerà il suo percorso Biarritz (Francia, dicembre 2025) con momento conclusivo del progetto e resoconto finale.

“Odissea opere pubbliche: fiumi di denaro e lavori fermi, assurdo”

ALGHERO – “Richiedere oggi, a distanza di due anni, i 2 milioni di euro stanziati dalla Regione nel 2023 per la circonvallazione rappresenta una grande responsabilità che pesa sulle spalle dei cittadini. Non solo: in questo periodo il costo complessivo dell’opera è ulteriormente lievitato di 1 milione e 400 mila euro, aggravando una situazione già difficile e mettendo a rischio la conclusione definitiva dei lavori”.

Così Michele Pais, consigliere comunale della Lega ad Alghero, che nell’ultima seduta di Consiglio comunale è tornato a denunciare le gravi inefficienze dell’amministrazione: “La circonvallazione rischia di trasformarsi in un cantiere infinito, mentre i ritardi accumulati e la lievitazione dei costi raccontano di una macchina comunale lenta e poco incisiva. I cittadini non meritano di vedere ancora una volta sfumare un’opera fondamentale per la mobilità e lo sviluppo della città”.

Pais richiama poi l’attenzione su tutte le altre incompiute che pesano su Alghero: “Il Comune ha il dovere di dare priorità a tutti i cantieri aperti e mai conclusi: penso a via Simon, piazza Pino Piras, il Municipio di via Columbano, la piscina comunale, l’ex cotonificio e gli impianti sportivi. Per portarli a termine servono circa 20 milioni di euro, risorse che devono essere assegnate in tempi brevissimi all’assessorato alle opere pubbliche. Alghero dispone di un enorme avanzo di amministrazione, che va indirizzato, in tutto o in gran parte, proprio per chiudere queste vere e proprie cattedrali nel deserto, oggi simbolo di degrado cittadino”.

Il consigliere leghista sollecita inoltre un’analisi attenta sull’utilizzo delle risorse già disponibili: “È indispensabile verificare perché i tanti milioni destinati ad Alghero nella scorsa legislatura regionale siano ancora fermi. Penso, oltre alla circonvallazione, ai fondi per la manutenzione straordinaria degli impianti sportivi, ai 2 milioni e mezzo per Casa Manno e ai 3 milioni per il Palazzo dei Congressi, spesi solo in parte. Un fiume di denaro che avrebbe già dovuto trasformarsi in opere e servizi concreti, ma di cui i cittadini non hanno ancora visto alcun beneficio”.

 

Nella foto il catrame liquido posizionato il 18 luglio, dal giorno nessun avanzamento nella rotatoria del Carmine

“Volo New York-Olbia, grande opportunità per Alghero”

ALGHERO – “L’annuncio di Delta Airlines segna una svolta per la Sardegna: dal maggio 2026 sarà operativo un collegamento diretto tra New York e Olbia, con quattro frequenze settimanali fino a ottobre.

Si tratta di un risultato di portata storica, frutto della collaborazione tra l’Assessorato regionale al Turismo, guidato da Franco Cuccureddu, e la società di gestione aeroportuale Geasar, che hanno saputo convincere una delle principali compagnie mondiali a investire sulla nostra isola.

La crescita del mercato nordamericano è evidente: negli ultimi dodici mesi gli arrivi dagli Stati Uniti sono aumentati del 36%, rendendo gli USA il primo mercato extraeuropeo per la Sardegna.

L’intervento del consigliere comunale Marco Colledanchise (Orizzonte Comune):
«Questo non è solo un nuovo volo, ma un vero e proprio ponte che unisce la Sardegna agli Stati Uniti. È un riconoscimento al valore del nostro territorio e alla sua capacità di attrarre turismo di qualità.

Per Alghero e per tutto il Nord Ovest dell’isola si apre una straordinaria opportunità: intercettare flussi turistici importanti e rafforzare l’economia locale.

Come Orizzonte Comune crediamo sia il momento giusto per una campagna di promozione integrata, che sappia valorizzare in sinergia Alghero e l’intera Sardegna settentrionale. È un’occasione che non possiamo permetterci di sprecare”.

 

Marco Colledanchise, consigliere comunale Orizzonte Comune

Nella foto Colledanchise e Antonio Cardin (Coordinatore Orizzonte Comune)

Regione, Commissione Ambiente su rifiuti, progetti e prospettive

CAGLIARI – La Commissione Ambiente del Consiglio regionale ha audito l’Assessora della Difesa dell’Ambiente, Rosanna Laconi, sui contenuti in materia di ambiente e protezione civile del Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) 2025–2027. Il confronto politico-istituzionale ha messo in luce come la visione strategica del Programma Regionale di Sviluppo (PRS) trovi nel DEFR la propria attuazione concreta, configurandosi come uno strumento di governance multilivello. In questa prospettiva, con particolare riguardo ai temi di competenza dell’Assessorato della Difesa dell’Ambiente, il DEFR non si limita a programmare risorse, ma integra sicurezza delle comunità, resilienza ai cambiamenti climatici e sviluppo sostenibile, rafforzando la capacità istituzionale della Regione e orientando le politiche verso gli obiettivi dell’Agenda 2030.

Il DEFR, i giorni scorsi all’esame delle commissioni del Consiglio regionale, attribuisce all’ambiente e alla protezione civile un ruolo centrale, riconoscendoli non come semplici capitoli di spesa, ma come pilastri strategici di uno sviluppo equilibrato e sostenibile per il futuro della Sardegna. «Parlare di ambiente – ha affermato l’Assessora – significa parlare di sicurezza, di adattamento, di valorizzazione del patrimonio naturale, di economia circolare e di comunità più resilienti e consapevoli.».

Tra le priorità illustrate, particolare attenzione è stata riservata alla Strategia Regionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (SRACC), che accompagna i Comuni nell’integrare l’adattamento nelle politiche locali attraverso supporto tecnico, governance partecipativa e innovazione dei servizi climatici. Da questa cornice prende avvio la realizzazione della Cittadella della Protezione Civile, prevista a Cagliari nell’area dell’ex 68° Deposito Carburanti (Monte Urpinu): un’infrastruttura destinata a diventare centro operativo e una delle sedi della nuova Scuola regionale di protezione civile, luogo di formazione per studenti, volontari, operatori istituzionali e amministratori locali, in collaborazione con scuole, università e associazioni del territorio.In coerenza con questa visione, sarà sviluppata una rete sensoriale di monitoraggio, costituita da stazioni meteorologiche, idrometriche e igrometriche diffuse sul territorio e integrate in un sistema informativo unico, capace di rilevare in tempo reale i principali parametri ambientali. Questo sistema consentirà di anticipare i rischi e garantire decisioni tempestive, rafforzando la capacità regionale di prevenire e gestire le emergenze.

Nel DEFR l’economia circolare è al centro delle politiche ambientali: entro il 2029 la Sardegna punta all’80% di raccolta differenziata e al 70% di riciclo dei rifiuti urbani, rafforzando impianti e nuove filiere produttive. La biodiversità viene tutelata con la valorizzazione della rete Natura 2000: già finanziati 16 interventi per 25 milioni di euro, con altri 15 milioni in arrivo per habitat e specie protette, anche attraverso Nature Based Solutions. A completare il quadro, la digitalizzazione, con il rilancio del Sistema Informativo Ambientale Regionale (SIRA) e della rete INFEAS, per rendere i dati più accessibili e diffondere la cultura della sostenibilità tra cittadini, scuole e comunità.

«Economia circolare, tutela della biodiversità e digitalizzazione non sono enunciazioni di principio, ma strumenti di trasformazione, ha dichiarato l’Assessora Laconi. Ridurre i rifiuti, aprire nuove filiere, valorizzare paesaggi ed ecosistemi, rendere i dati ambientali accessibili: da queste scelte nasce una Sardegna più resiliente, capace di custodire il proprio patrimonio e generare nuove opportunità di futuro».

A rafforzare questo insieme di interventi contribuisce l’azione delle agenzie regionali: ARPAS, con il monitoraggio ambientale e il supporto tecnico-scientifico; la Conservatoria delle Coste, con la gestione sostenibile delle aree costiere a partire dall’isola dell’Asinara e comprendendo siti come Is Mortorius, Mangiabarche e le torri costiere; e FoReSTAS, con la pianificazione forestale, la valorizzazione delle filiere e la difesa del patrimonio boschivo non solo dagli incendi.

L’audizione ha confermato una volontà politica chiara: un’azione ambientale che si fonda non solo su basi scientifiche solide, ma anche sul lavoro di analisi, studio e sviluppo di soluzioni garantito dalle competenze disponibili nel sistema pubblico regionale. Un percorso che unisce adattamento climatico, sicurezza, innovazione e tutela del patrimonio naturale, nella consapevolezza che proteggere l’ambiente rappresenti un importante contributo allo sviluppo economico e sociale della Sardegna.

“In Secal procede tutto bene, basta con gli allarmismi”

ALGHERO –  “La Secal intende calmare gli allarmismi apparsi sui quotidiani online, facendo presente che la società, anche grazie all’impegno di tutto il personale, sta lavorando con rinnovato slancio alle proprie attività, con prospettive di efficienza e rinnovata collaborazione con Dirigente,
Assessore ed uffici comunali, nel solco del percorso intrapreso su indirizzo dell’amministrazione,
anche in continuità con quanto già instradato dal precedente C.D.A. Dalle interlocuzioni avute con
gli uffici, si attende a breve il benestare da parte degli stessi per la liquidazione delle attività svolte.
Il dialogo ed il processo di collaborazione che sta progredendo con gli uffici porterà al
raggiungimento degli obiettivi che ci siamo posti in ottica di rilancio della società. Prendiamo
pertanto le distanze dalle dichiarazioni ad oggi riportate, non comprendendo l’obbiettivo
dell’allarmismo che possono scatenare.
L’obbiettivo primario rimane il rilancio ed il miglioramento delle attività della Secal
nell’interesse dell’Ente e della collettività al perfezionamento del servizio pubblico svolto.
Il Cda della Secal”

Antonio Piras, Giovanni Idda e Manuela Paolino (Secal)

Porto Torres, “Risorse alla Capitaneria grazie Salvini, Rixi e al Comando”

PORTO TORRES – “Dopo anni di abbandono finalmente arrivano buone notizie per la Capitaneria di Porto di Porto Torres”, a dichiararlo Michele Pais e Ivan Cermelli che esprimono grande soddisfazione “per il recupero delle risorse necessarie al completamento della ristrutturazione della sede, grazie all’impegno del Ministero delle Infrastrutture guidato da Matteo Salvini, con l’interessato diretto del Vice Ministro Edoardo Rixi e del Comando generale del Corpo delle Capitanerie di Porto”

“Si tratta di un risultato atteso da tempo che consentirà agli uomini e alle donne della Capitaneria di Porto di svolgere il loro prezioso lavoro in spazi finalmente decorosi e all’altezza della loro funzione, a servizio della comunità e della sicurezza in mare”.

Oltre ai fondi già stanziati che hanno consentito di intervenire su una situazione decennale di degrado dello stabile della Capitaneria di Porto, ulteriori risorse pari a 275.000 euro sono state destinate al completamento dei lavori, un intervento che restituirà dignità e decoro all’intera struttura, simbolo dell’identità marittima della città.

L’intervento si inserisce in una più ampia strategia di rilancio dello scalo turritano. “Alle risorse per la Capitaneria – spiegano Pais e Cermelli– si aggiungono quelle destinate al completamento dell’antimurale, altra opera strategica. Ora l’attenzione si sposterà sul futuro del terminal crociere su cui si porrà la massima attenzione. Porto Torres potrà così giocare un ruolo determinante nello sviluppo dell’intero sistema portuale, grazie anche alla nuova dirigenza dell’Autorità Portuale, che ha dimostrato di voler finalmente cogliere tutte le opportunità rimaste per troppo tempo colpevolmente inespresse, in particolare nel settore della nautica”.

“Con questi investimenti – concludono – il porto di Porto Torres torna a essere un punto centrale delle strategie di crescita e di rilancio del territorio, con ricadute positive per l’economia, il turismo e l’occupazione, certamente polo centrale nelle strategie di crescita della Città metropolitana di Sassari” concludono.

Provinciali e altre sfide, “Centrodestra unito, forte e a difesa di tutti i territori”

SASSARI – “No alla contrapposizione, sì al progetto per il territorio”, cosi, ieri, dal tavolo della presentazione della lista Comunità e Territorio riguardo al voto di “secondo livello” (passaggio a dir poco anti-democratico) delle Provinciali che, dopo un biennio di assenza di reale rappresentanza popolare, dovrebbe vedere realizzarsi delle elezioni di primo livello ovvero le reali e vere consultazioni.
Detto questo, il Centrodestra c’è e, seppur con alcune visioni differenti che hanno condotto alla presenza di candidature anche nel listone di Centrosinistra, si presenta compatto anche in vista dei prossimi e, pare non troppo lontani, appuntamenti elettorali. Compagine che vede come unico algherese in lizza per il Centrodestra, tra i consiglieri comunali votabili e dunque eleggibili, l’esponente storico dell’Udc Lelle Salvatore.
“La lista Comunità e Territorio nasce per costruire un’alternativa vera, non per opporci ma per unire, per crescere”, hanno detto ieri i leader presenti tra cui Piero Maieli (Forza Italia), Barbara Polo (Fdi), Ivan Cermelli (Lega), Baule (Udc) e Antonello Peru (Sardegna al Centro 20venti) ” e grazie all’impegno e al coinvolgimento degli amministratori locali, dai piccoli comuni al capoluogo, abbiamo selezionato insieme le proposte che servono davvero al nostro territorio: infrastrutture più efficienti, sviluppo sostenibile, attenzione alle aree interne”.
“Il nostro obiettivo è chiaro: mettere al centro Sassari, il Meilogu, la Romangia, il Goceano, il Logudoro, l’Anglona, il Montacuto, la Nurra, Coros, e Villanova, restituendo voce e valore a aree troppo spesso lasciate sullo sfondo. Con “Comunità e Territorio” non si tratta di schierarsi contro, ma di lavorare per: per migliorare, per creare opportunità, per far ripartire il Nord Sardegna partendo dal territorio e gli amministratori locali”.
Nella foto la presentazione di ieri

Sanità, personale Aou in agitazione: Sindacati verso lo sciopero

SASSARI –  Ieri,, a seguito dell’assemblea convocata da CGIL e CISL Funzione Pubblica di Sassari, con la partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori dell’azienda ospedaliero universitaria di Sassari, è emerso con assoluta fermezza che, a fronte di una situazione non più sostenibile, il sindacato avvierà una serie di iniziative, anche di carattere vertenziale, a difesa della sanità pubblica, del personale e soprattutto a tutela della cittadinanza.

“Il confronto – spiegano Le Segreterie Territoriali e le rispettive Cgil e Cisl Toto Terrosu, Antonio Riu, Antonio Monni e Gianmario Sardu  – è stato aperto dai Segretari delle funzioni pubbliche e dalle rispettive RSU, i cui contenuti hanno messo in evidenza il lungo elenco di criticità sulle quali il sindacato si sta battendo. Basta osservare la povertà gestionale con cui viene condotta l’azienda per capire il problema. A partire dalle relazioni sindacali a dir poco sconclusionate, rispetto alle quali la contrattazione integrativa è pressoché ferma al palo, a causa dei continui ritardi sulla certificazione dei fondi contrattuali: condizione questa che non ci permette di distribuire le risorse accessorie in tempi accettabili (es.: produttività e progressioni economiche). Analogamente, le occasioni di sviluppo professionale e di carriera rappresentano il nulla di fatto. I professionisti si impegnano ad accrescere le proprie competenze, ma questo valore aggiunto viene puntualmente ignorato e mai riconosciuto dall’azienda, che continua a sfruttare senza valorizzare”.

“Insomma un sistema ingessato che rappresenta una deriva pericolosa che, oltre a generare malcontento tra il personale, alimenta un sentimento di sfiducia nei confronti di una dirigenza incapace di ascoltare e dare risposte alle aspettative di tutto il personale. Favorendo il cd. fenomeno della “fuga” dei professionisti verso altre aziende, la penisola e/o all’estero. E se le modalità di reclutamento di Ares sicuramente non hanno aiutato, in modo analogo la Aou di Sassari non riesce più a trattenere quelle risorse fondamentali, infermieristiche e mediche, necessarie al sistema”.

“Nel corso del dibattito, i diversi interventi dei partecipanti, hanno confermato quanto da tempo (troppo) si sta cercando di segnalare e denunciare, non solo all’azienda ma anche alla politica regionale: all’Assessore e ai Consiglieri eletti nel nostro territorio. Ciò nonostante, i problemi restano e la cosa che preoccupa fortemente è il peggioramento incessante delle condizioni di lavoro e contrattuali.
I principali argomenti di rivendicazione: il fenomeno del sovraffollamento e i rischi quotidiani che incontrano i pazienti e gli operatori rappresentano le priorità. Il sovraffollamento nel pronto soccorso e nelle uu.oo. è ormai cronico. I pazienti sono spesso costretti a rimanere per giorni in barella nei corridoi o all’interno delle stanze di degenza in spazi non idonei a garantire dignità, privacy e soprattutto sicurezza. Una presenza preoccupante che arriva spesso a costituire in alcuni reparti anche più del 20-30% della capienza effettiva accreditata. Ciò determina gravi rischi clinici: aumentata esposizione a infezioni e un livello inaccettabile di disumanizzazione delle cure”.

“La carenza di personale e gli organici ridotti, costringe le lavoratrici e i lavoratori a turni e carichi di lavoro insostenibili: aumentano così i rischi di burnout, stress lavoro-correlato e malattie professionali, mentre la pressione assistenziale accresce l’esposizione a rischi biologici e incidenti. Situazioni al limite in molte unità operative dell’area medica e non solo, una fra tutte l’inaccettabile, ancorché incivile, condizione della geriatria dove 3 Infermieri e 3 Oss assistono 38 pazienti (28 PL occupati più 10 barelle parcheggiate in tutto il reparto): una rapporto che non permette cure sicure né ai pazienti né tutela gli operatori”.

“Preoccupa fortemente inoltre la grave situazione dell’offerta sanitaria, come la crisi che sta attraversando la neurochirurgia, dove la carenza di medici rischia di rallentare se non sospendere i ricoveri e compromettere l’assistenza ai politraumi. Da sottolineare come il personale infermieristico è costretto ad operare, talvolta senza medico di reparto poiché impegnato in sala operatoria, per cui gli Infermieri sono costretti ad assumersi responsabilità improprie per rispondere ai bisogni dei pazienti. Senza parlare del turno notturno nel quale il medico pare essere esclusivamente in regime di reperibilità. Altrettanto incresciosa la situazione presente nella cardiologia, con una fila di barelle che sovente arriva fino all’area della sub intensiva (UTIC)”.

“Il cosiddetto ‘modello organizzativo’ è in realtà un caos totale: in diversi reparti convivono più strutture semplici e complesse che si spartiscono gli spazi senza alcuna logica. I professionisti dipendono da incaricati diversi e sono spesso costretti a correre in soccorso dei colleghi dello stesso reparto ma appartenenti ad altre strutture. Il risultato? Confusione, sovrapposizioni e un’organizzazione che penalizza sia i lavoratori che i cittadini. Le inadempienze contrattuali e le mancate opportunità di carriera sono ormai diventate lettera morta: i gravi ritardi nell’applicazione degli accordi sottoscritti e nel riconoscimento delle relative spettanze si sommano alla totale assenza di percorsi di valorizzazione e progressione professionale. Il risultato è che il personale viene privato di occasioni di crescita, economica e di carriera, con un effetto devastante: frustrazione, demotivazione e fuga di competenze verso altre aziende o fuori regione”.

“CGIL e CISL Funzione Pubblica di Sassari, unitamente all’assemblea: comunicano la proclamazione dello stato di agitazione del personale dell’azienda ospedaliero universitaria, riservandosi di comunicare nei prossimi giorni la data di una delle prime iniziative mobilitazione; la convocazione di un’ASSEMBLEA SIT-IN da tenersi nei prossimi giorni di fronte al presidio ospedaliero SS. Annunziata, alla quale, oltre le lavoratrici e lavoratori, chiederemo la partecipazione dei rappresentanti della politica locale e regionale. Se la dirigenza aziendale e la politica regionale continueranno a sottrarsi alle proprie responsabilità, saremo costretti ad alzare ulteriormente il livello di mobilitazione fino allo sciopero generale del personale. Insieme alle lavoratrici e ai lavoratori, a difesa della dignità del lavoro e del diritto alla salute dei cittadini”.