Voto Parco, maggioranza frantumata

ALGHERO – Come anticipato già da mesi e ieri pure con l’ufficialità, l’elezione di Gavino Scala a presidente del Parco di Porto Conte non è stata indolore per la maggioranza che sostiene Mario Bruno. Infatti, come già comunicato nell’articolo di ieri [Leggi], tale passaggio è avvenuto “soli” sette voti a favore e soprattutto in “seconda convocazione”. Un po’ pochino per una compagine che stava per votare un uomo da sempre colonna della sinistra locale e poi del Partito Democratico.

Le assenze tra i banchi delle opposizioni hanno messo a nudo queste problematiche. Forse, proprio per questo il Centrodestra ha scelta di disertare l’Aula. Infatti, in questo modo, sono emerse chiaramente le crepe in seno al Centrosinistra che sostiene il Sindaco. Giampietro Moro, ancora una volta assente. Enrico Daga idem. Entrambi per problemi connessi ad impegni lavorativi. Ma ciò che pesa è stata l’astensione di consiglieri di maggioranza che, seppur col voto segreto, non è difficile rappresentare nel gruppo facente capo a Vittorio Curedda. E dunque lo stesso già candidato a sindaco, Giuseppe Fadda e Franca Carta.

Niente di trascendentale, frizioni che sono il sale della politica. D’altra parte questi sono evidenti segnali che palesano l’atavica questione che ha caratterizzato fin dal principio questa esperienza governativa ovvero l’agognato “ritorno nel Partito Democratico”. Dal sindaco agli assessori passando per i consiglieri questo è il “faro” che ha mosso molte delle azioni di questi mesi. Niente di strano, se non che, forse, troppo spesso, questo tracciato si è discostato dalle reali esigenze di Alghero e degli algheresi.

E il voto dell’assemblea del Parco di ieri testimonia ancora tale condizione di precarietà soprattutto di divisone in seno ai dem in vista del futuro e di quelle che saranno le prossime, cruciali, scadenze elettorali. Per adesso, intanto, il Pd, grazie nello specifico all’azione portata avanti dal capogruppo Mimmo Pirisi, ottiene un altro importante tassello. E’, però, evidente che i rapporti tra i sostenitori di Bruno, e dunque anche la stessa sua poltrona, sono (come dal principio) sempre in bilico. Ma, questo, non gli impedirà di andare avanti, almeno ancora per un po’.

Nella foto i vertici del Parco durante l’assemblea di ieri col presidente uscente Cella

S.I.