Una vita da carabiniere al Museo

SASSARI – Nel mese di aprile del 2015, ad Aggius, la signora Vittoria Lùcia Sanna, figlia del Maresciallo Maggiore dei Carabinieri Reali Matteo Sanna, e autrice del libro biografico Fuori dalla Patria per servire la Patria. Un eroico carabiniere sardo dentro la Storia d’Italia, (edizione privata stampata dall’Editrice Taphros, Olbia, 2009), ha inteso donare al Museo Storico dell’Arma dei Carabinieri la sua raccolta di cimeli, fotografie e documenti appartenuti al padre, perfezionando la donazione nel luglio di quest’anno, ricevuta dal Direttore, Generale B. Alfonso Di Palma, con la preziosa intermediazione del Dott. Ascanio Guerriero, storico militare e Ufficiale di Complemento, in congedo, dell’Arma dei Carabinieri, e dei Comandanti dell’Arma della Compagnia di Tempio Pausania e del Comando Provinciale di Sassari.

Si tratta di una importante donazione, ricca per l’eterogeneità dei materiali, e che è riferita a zone geografiche di spiccato interesse storico. Tra i molti cimeli donati, spiccano in particolare un fez turco ed un berretto da Maresciallo Capo dei Carabinieri Reali del 1933; di considerevole rilievo la documentazione cartacea, costituita da una serie di documenti dattiloscritti, diplomi, attestati, documenti amministrativi, nonché dal memoriale autografo del Maresciallo Sanna, nonché diverse raccolte di fotografie, tra le quali spiccano quattro album fotografici di rilevantissimo interesse storico e uniformologico, in particolare per quanto riguarda gli Zaptié, ma anche antropologico e geografico, nonché l’intero album fotografico ufficiale, in originale, della visita del Principe Ereditario Umberto di Savoia a Mogadiscio, del 1928. Tra i libri, ricordiamo il Manuale tecnico pratico illustrato del Carabiniere, del 1917, ed il Manuale di Polizia Giudiziaria e Pubblica Sicurezza del 1922
Completano la donazione una collezione di monete metalliche e cartacee provenienti da tutti i Paesi esteri nei quali il Maresciallo Sanna ha prestato servizio, nonché spille da giacca ed altri memorabilia degli anni Venti e Trenta.

I cimeli e i documenti donati, ricevuti dal Direttore pro tempore del Museo Storico, Sig. Col. Francesco Gosciu, sono ora a disposizione degli studiosi presso il Museo Storico dell’Arma dei Carabinieri, che ha così arricchito il proprio Archivio Storico e le proprie collezioni. L’auspicio è che, sull’importante e meritorio esempio della Signora Sanna, altri cimeli possano essere offerti al Museo Storico, nel comune intento di salvaguardare la nostra memoria storica, per tramandarla intatta nei propri valori materiali e morali alle prossime generazioni.

Nota Biografica del Maresciallo Maggiore Matteo Sanna, Aggius (SS), 1892-1979.
Il 28 marzo 1912, diciannovenne, si arruola nell’Arma a Sassari, e viene nominato carabiniere a Cagliari, il 15 settembre 1912. Assegnato alla Stazione di Selargius (CA), nel gennaio 1914 fu trasferito presso il Comando Legione, a Cagliari, e nel 1917 fu trasferito a Napoli. Promosso in quello stesso anno Vicebrigadiere, nel gennaio del 1919 fu trasferito al Battaglione Mobilitato per l’occupazione della città di Costantinopoli, capitale dell’appena sconfitto Impero Ottomano. Presso i due Comandi di Legione di Cagliari e Napoli il Vicebrigadiere Sanna svolse attività di scrivano e capo contabile, e, avendo frequentato un Corso di Contabilità in Valuta Inglese, a Costantinopoli compilò anche i rendiconti di spesa per i contingenti alleati lì dislocati.
Promosso Brigadiere nel 1919, divenne comandante di uno dei sotto-settori nei quali le quattro zone di occupazione italiana erano suddivisi. Il 5 luglio 1921, con altri 80 carabinieri al comando di un Capitano si recò a Tbilisi, in Georgia, per aiutare il governo locale contro la rivoluzione rossa, in atto nella Russia zarista. Il precipitare degli eventi a sfavore dei menscevichi al governo costrinse il contingente di Carabinieri a ripiegare a marce forzate, coprendo in tempi rapidissimi, per lo più nottetempo, una distanza di 250 km, alla volta di Batun, dove i militari italiani si imbarcarono per tornare a Costantinopoli. Dopo aver svolto compiti di controllo della zona di avanzamento dei nuovi confini turchi a seguito dei trattati di pace, nel 1923 l’Italia ritirò il proprio contingente, e il Brigadiere Sanna, al quale fu assegnato un Encomio Solenne per il servizio prestato a Costantinopoli, fu destinato alla Legione di Milano, quale Capo Ufficio Mobilitazione.
Nel 1925 fu trasferito in Somalia, quale comandante della Stazione Carabinieri di Afmandù, con alle dipendenze 170 zaptiè, e nel 1926 fu assegnato alla Compagnia Carabinieri di Mogadiscio, dove rimase fino al 1929. In particolare, nel 1926, a seguito dell’assassinio di due zaptiè prima, e del Maresciallo Antonio Fiorina, Comandante della Stazione di Merca, e di altri due zaptiè poi, avvenuto nel villaggio di Abi-el-Hagì, prese parte alle azioni di polizia volute dal Colonnello De Vecchi, comandante della Piazza di Mogadiscio, che si conclusero con la resa dei ribelli. Per il comportamento tenuto durante questi combattimenti, che durarono 18 giorni, il Brigadiere Sanna ottenne un altro Encomio Solenne.
Nel 1927 prese parte ai combattimenti contro il sultano ribelle Ahmed Uldunzai, nella Migiurtina, al confine con la Somalia britannica, episodi di guerra nei quali di nuovo si distinse per l’ineccepibile comportamento sotto il fuoco nemico. Nel 1928 fu trasferito quale Comandante della Stazione Carabinieri di Mogadiscio, e in quello stesso anno curò le attività di polizia in occasione della visita del Principe Ereditario Umberto di Savoia. Nel 1929, rientrato in Patria, fu promosso Maresciallo e assegnato alla Legione Carabinieri Lazio, capo contabile presso l’Ufficio di Maggiorità. Promosso nel 1933 Maresciallo Capo, venne collocato a riposo, ma nel 1939 fu richiamato in servizio e destinato, quale Comandante, con il grado di Maresciallo Maggiore, alla Stazione Carabinieri di Tempio Pausania (SS). Collocato definitivamente in congedo nel 1943, si ritirò a vita privata nel paese natale di Aggius.