Tutela riccio di mare, si amplia il divieto di pesca

ALGHERO – Data la grave situazione di criticità del riccio di mare ed il forte trend negativo ben evidenziato dalle relazioni tecniche di monitoraggio di Paracentrotus lividus nel tratto di mare compreso tra località Calabona e località Porticciolo affidate dalla AMP all’Università degli Studi di Sassari relativamente alle annate 2018, 2019 e 2020, il Direttore dell’Azienda Speciale Parco di Porto Conte, Ente gestore dell’Area Marina Protetta di Capo Caccia – Isola Piana, ha emanato una ordinanza che vieta la pesca del riccio di mare non solo all’interno dei confini dell’Area Marina Protetta, ma la estende a tutti i tratti di mare ricompresi all’interno dei confini delle aree di interesse comunitario SIC ITB010042 e ZPS ITB013044 ricadenti nel Comune di Alghero.

Il divieto è esteso a tutto il periodo temporale 16 novembre 2020 – 17 aprile 2021, coincidente al periodo di pesca del riccio di mare (Paracentrotus lividus) regolamentato dal decreto della Regione Sardegna Assessorato regionale dell’Agricoltura del 4 novembre 2020.

L’ordinanza è il frutto di un accordo intercorso con l’Amministrazione comunale di Alghero e con i pescatori autorizzati della AMP che parte dalla consapevolezza che sia necessario impedire che la risorsa continui a ridursi in modo irreversibile fino a rischiare la completa estinzione. I contenuti dell’Accordo sono stati anche inviati dal Sindaco di Alghero ai competenti uffici dell’Assessorato regionale dell’Agricoltura competente in materia di pesca in Sardegna unitamente ad una proposta articolata che oltre alla interdizione del prelievo prevede una azione di ripopolamento della specie nel territorio di Alghero con il pieno coinvolgimento dei pescatori.

L’ordinanza è anche finalizzata alla tutela di un habitat di interesse comunitario (cod. 1170) che sarebbe fortemente compromesso da una specie dominante come il riccio (Paracentrotus lividus) criticamente minacciata di estinzione in Sardegna ed in particolare nell’area di Alghero, e che riveste una funzione chiave nella catena trofica delle comunità vegetali ed animali colonizzanti l’habitat comunitario in questione. “Negli ultimi anni purtroppo –ha evidenziato il direttore della AMP Mariano Mariani- la risorsa riccio di mare si è ridotta drasticamente, anche a causa del prelievo eccessivo e alla richiesta elevata del prodotto trasformato in polpa da parte degli esercizi della ristorazione. Alghero deve continuare ad essere un punto di riferimento per tutto il territorio regionale relativamente alla pesca e consumo del riccio di mare, dando il buon esempio e proponendo soluzioni come quelle legate al ripopolamento, essenziali per la tutela di una risorsa essenziale per gli equilibri eco-sistemici costieri e per le future prospettive economiche degli operatori del comparto”.