Turismo, è scontro tra Per Alghero e FDI. E intanto è deserto invernale

ALGHERO – E’ scontro sul turismo. Principale economia del territorio da cui arrivano le risorse per i diversi settori, compresi quelle per i prodotti enogastronomici e ittici, con le maggiori vendite dei mesi caldi che permettono a tutti di poter andare avanti anche il resto dell’anno, che vedo un conflitto tra la lista civica di Centrosinistra Per Alghero coi consiglieri Bruno, Sartore ed Esposito e Fratelli d’italia. Ma, intanto, mentre la dialettica si infuoco è evidente annotare una desolante desertificazione invernale che fino qualche anno fa era arginata dai maggiori voli e che invece adesso è nel pieno della sua criticità. La querelle politica ci sta, ma forse qualcuno dovrebbe fare in modo che, anche nei mesi di bassa stagione, come accadeva fino qualche anno fa, ci siano più voli, economie, vita. Ovviamente, a parte il Capodanno.
Per Alghero. Le politiche turistiche del centrodestra al governo della città sono fallimentari.  Non lo dice più solo l’opposizione. E neanche la coscienza critica della maggioranza che sul tema, recentemente, ha fatto mancare i numeri e perdere le staffe al Sindaco Conoci.
Lo dice ora anche una dirigente di FdI, Patricia Petretto, che bolla il tavolo del turismo del duo DiGangi-Cocco come un vero e proprio fallimento. «In 3 anni ha prodotto 25 verbali di assemblea, nessuna azione, nessun progetto, zero risultati». Zero assoluto.
Eppure le risorse ci sono. La giunta ha raddoppiato l’imposta di soggiorno, la stessa che Mario Conoci, quando ci siamo permessi di introdurla, vedeva come un freno al turismo. La stessa che Conoci in campagna elettorale chiedeva di azzerare, salvo poi raddoppiarla una volta diventato sindaco, facendo introiettare nelle casse comunali addirittura 2.4 milioni in un anno. Nessuno sa come vengano spese le risorse, peraltro. Certamente non per ciò che Di Gangi aveva giurato di fare nel libro bianco, ora sempre più opaco e marrone: per il turismo diretto, ci aveva detto, per supportare gli operatori turistici. Che ora criticano, perché non ascoltati. Si tenta, maldestramente, di ripristinare l’osservatorio turistico bocciato dal consiglio, e da parte della maggioranza, perché sarebbe un doppione di ciò che già fa l’università. A minor prezzo e con più qualità.
Un assessorato, quello guidato da Fratelli d’Italia, che purtroppo non ne ha azzeccato una in 4 anni e mezzo, un fallimento totale, tra tavolini sgangherati, affidamenti pre-elettorali, spese pazze per la comunicazione di eventi flop e tentativi di mettere il bavaglio al dissenso. Ora i dirigenti dello stesso partito che esprime l’assessore ne certificano il fallimento. Nel mentre, Alghero resta senza voli invernali e diventa sempre più stagionale e residuale, grazie a politiche inconsistenti e fallimentari. Liberino la città.

Fratelli d’Italia, Turismo: il fallimento di Bruno e Esposito. Il trio Bruno Esposito Sartore è lo stesso che, in quel pallido tentativo di amministrazione, aveva cancellato l’assessorato al Turismo. Ci hanno dimostrato qual è la loro competenza in materia e oggi la confermano. Impensieriti dall’ottimo lavoro di Fratelli d’Italia e dalla crescita del centrodestra, sono all’ossessiva ricerca di pretesti per attaccare FdI e l’amministrazione. L’ex sindaco, l’ex assessora e il candidato wannabe, palesemente allo sbando, costretti a inseguire il populismo dei 5 Stelle, si appigliano a considerazioni solitarie, che nulla hanno a che vedere con la dirigenza del partito. Ogni considerazione è legittima, meno legittimo provare a piegare i fatti per provare ad attaccare l’assessorato e cercare così di dare un senso alla propria presenza in Consiglio Comunale. Questo è lo stesso trio che intonava inni al fallimento della stagione turistica appena trascorsa, raccontando di  crolli degli arrivi e delle presenze, smentito clamorosamente dai dati ufficiali che confermano che il 2023 si è rivelato un anno migliore del 2019, quello pre covid preso a riferimento come un ottimo anno, superato solo dal 2022 che, per diverse ragioni, è stato un anno boom in tutta Italia.  Sono gli stessi che si sono resi responsabili, insieme a due colleghi di opposizione di Forza Italia, di votare a favore dello sciagurato emendamento che ha sottratto al turismo l’importo di 150.000€ destinati a realizzare uno strumento indispensabile: l’osservatorio turistico, che non è il doppione di alcun altro progetto, come falsamente sostenuto. Non solo, era un progetto condiviso dall’Assessore con gli operatori del comparto. Comparto mai ascoltato da loro, cui hanno chiuso la porta in faccia, prima nella veste di dilettanteschi amministratori della città, poi come oppositori e detrattori di uno strumento di confronto e di ascolto: il Tavolo permanente per il Turismo. Ecco la geometria variabile con parte di Forza Italia, quello che una volta era il partito più importante della coalizione, che si è rapportato da sempre al Tavolo per il Turismo con atteggiamenti identici a quelli dell’opposizione, finalizzati a disconoscerne il ruolo. Insomma: altro che fallimento. Pur partendo da una pessima eredità, Fratelli d’Italia ha ricostruito l’Assessorato, intrapreso importanti attività turistiche e culturali di promozione, reperito risorse esterne, messo in campo progettualità innovative. L’operato dell’intero assessorato è sempre stato all’altezza del suo ruolo, a significare che si è saputo fare molto con le scarse risorse disponibili. Alghero, nonostante tutti i tentativi di screditamento, nell’ultimo report di Sociometrica é il primo comune sardo e il ventesimo in Italia per il prodotto interno lordo generato dal turismo. Figuriamoci a quali risultati si sarebbe potuti arrivare se si fosse investita per il suo sostegno una quota adeguata delle risorse generate dall’imposta di soggiorno. Il vero fallimento di Bruno Esposito è Sartore, dopo quello amministrativo, è stato quello in questi anni opposizione ambigua, strumentale e faziosa, orientata a mettere in difficoltà la città per solo tornaconto politico. Sarebbe bene chiedessero scusa ai propri elettori.

Contro-replica di Per Alghero. Povero Di Gangi, oramai a leggere i suoi comunicati si prova una profonda tenerezza.  L’uomo è accecato da livore, dalla sensazione di essere un incompreso dalla politica algherese  col cdx, che già nel 2019 gli preferì Conoci e che oggi, quando dopo infinite peregrinazioni tra Alghero Viva, partito Socialista, PsdAz, eccetera, lui pensava di aver finalmente vinto il biglietto della lotteria, accasandosi in Fratelli d’Italia, potrebbe fargli lo scherzo di non candidarlo a sindaco neppure stavolta.

Per questo continua a sbraitare e inveire contro Forza Italia e contro l’Udc, che gli hanno fatto saltare il giochino dei 150mila per un progetto open data sul turismo, lavoro che già l’Universita fa per conto della Regione per una cifra inferiore e con una serie di rilevamenti enormemente superiore. Ora il terrore dell’ex socialista è che gli possano rovinare il sogno per il quale ha lavorato tanto, che gli possano negare quella poltrona di Sindaco che lui pensa di strameritare.
Condannato come Tiresia a vagare eternamente con la testa ruotata sulle spalle, continua a far raccontare al direttivo dei suoi Fratellini d’Italia la solita storiella della sinistra cattiva che voleva abolire l’Assessorato al turismo. Non capisce che in realtà chi non ha capito nulla della mission dell’Assessorato al turismo è proprio lui che si è messo a contrastare il lavoro della Fondazione, invece di lavorare in sinergia e si è così ritrovato congelato come un bastoncino Findus.
Fa, peraltro, dire al suo direttivo anche le solite bugie sulle presenze turistiche in Alghero, il cui calo nei mesi di giugno, luglio e agosto risulta purtroppo certificato dai dati di  Federalberghi. Dati che tristemente non potranno certo essere migliori in questa stagione invernale visto che collegamenti per l’aeroporto di Alghero sono ai minimi storici degli ultimi trent’anni. Davanti a tutto questo l’Assessorato al turismo prima con lui alla guida e ora col suo degno successore Cocco si preoccupa solo di organizzare sterili tavolini della cui inutilità si sono oramai resi conto anche dirigenti del suo partito, Fratelli d’Italia.