Puc, Tributi e Secal: è guerra aperta

ALGHERO – Il tempio sta crollando. Cada Sansone con tutti i Filistei. Più o meno è questo il sentore di queste ore ad Alghero. Mentre la città affonda sotto i colpi di una serie mai vista di “casi” e questioni che vedono questa parte del territorio subire continuamente ceffoni, pare di essere arrivati alla resa dei conti. Inutile nascondersi dietro un dito, l’azione portata avanti da Mario Bruno sembra volta a scoperchiare pentoloni dall’eventuale contenuto torbibo. Un pantano da cui è difficile uscirne. Facile, invece, venirne trasciati fino in fondo. Particolare, poi, che tali propositi trovino sbocco proprio in coincidenza della oramai fine del dialogo con le forze di opposizione e di una prossima fine anticipata del mandato. “Baratto amministrativo”, l’avevano chiamato alcuni consiglieri di opposizione quando pochi giorni fa in Consiglio si discusse la mozione Ryanair e in ballo c’erano anche le cittadinanze onorarie. Ma la vera partita era un altra ed è formata da tre (in questo caso si) magiche lettere: P.u.c. Il tema dei temi, così è sempre stato chiamato. Un documento che doveva evidentemente trovare “grandi alleanze” ma col passare delle settimane e l’incrincarsin dei rapporti il sogno è svanito e si è trasformato nell’incubo che sta vivendo la città.

Ma ritornando alla cronaca, la lente di ingrandimento è puntata sul settore della riscossione dei tributi e sul settore finanze. Secondo l’attuale amministrazione, finirebbero sulla griglia i rispettivi assessori e soprattutto i presidenti della Secal compreso l’ultimo Salvatore Marino (nominato con Lubrano ha trovato il sostegno anche da alcuni consiglieri di maggioranza come Curedda). L’attuale presidente della Secal è infuriato per l’azione portata avanti dall’attuale governo cittadino. Ma ovviamente le censure più nette sono quelle del partito maggiormente sotto attacco: Forza Italia. Ed è proprio l’ex-sindaco, oggi consigliere regionale, Marco Tedde a commentare: “Equitalia all’orizzonte. Qualcuno, come al solito, sta dando i numeri. Occorre capire se è il sindaco, l’assessore o il giornale, che poi è come se li desse il sindaco. Invece di creare allarme bene farebbero – tutti assieme – a segnalare i fatti presso la Procura della Corte dei conti. Diversamente lo faremo noi. Occorre fermare chi denigra Secal, il suo Presidente e tutti i collaboratori che cercano di assolvere al meglio i loro compiti nonostante da 4 anni siano stati lasciati soli”.

A seguire anche Michele Pais, già assessore alla Finanze, oggi consigliere comunale di opposizione. “Gravissime le parole dell’Assessore. Mi auguro che trovino riscontro in atti formali e, sopratutto, nella realtà. Cosa che non penso. Che tristezza quando la politica e’ costretta a questi mezzucci per dare senso alla propria esistenza. Per il momento mi limito a esprimere tutta la mia solidarietà e del Gruppo politico che rappresento nei confronti dei dipendenti della Secal Spa, il cui lavoro ho sempre apprezzato quanto ad efficacia e puntualità”. Intanto alcuni privati, neanche tanto velatamente oggetto delle “denunce” emerse oggi su alcuni media, annunciano che daranno battaglia e sono pronte le querele contro gli attuali amministratori.

Nella foto il Municipio di via Columbano

S.I.