Tedde a Doria: “La spocchia accademica non risolve i problemi e non parli per conto terzi”

ALGHERO – “L’esponente azzurro ed ex sindaco di Alghero, Marco Tedde, non ci sta a rimanere in silenzio sulle dichiarazioni dell’assessore alla Sanità, Carlo Doria, che nel parlare del rilancio della struttura ortopedico-riabilitativa algherese (inserita oggi nel contesto dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Sassari) ha denunciato l’‘incuria’ dei passati governi regionali nei confronti dell’ospedale. Tedde insiste inoltre sul ‘protocollo d’intesa’ tra il presidio e l’Aou sassarese, a cui Doria non fa cenno, nonostante fosse già stato sollecitato dallo stesso consigliere con una interrogazione in Consiglio regionale”, nuovamente dalla pagine del Quotidiano Sanità arriva la replica del consigliere regionale Marco Tedde alle parole dell’assessore regionale Carlo Doria. Uno scontro tutto interno alla maggioranza di Centrodestra Sardista che guida la Regione rispetto al tema della Sanità che, insieme ai Trasporti, è centrale e vitale per i sardi.

“Con la spocchia accademica – torna a dichiarare Tedde in risposta a Doria – non si risolvono i problemi della sanità”. L’assessore, per il consigliere di Forza Italia, dovrebbe “in primo luogo evitare di parlare per ‘conto terzi’, i quali poi si vantano di utilizzare l’assessore per le loro piccole beghe di bottega. E deve poi imparare che una interrogazione è un atto che attiene al diritto – dovere del consigliere regionale di proporre atti di sindacato ispettivo. Ai quali l’amministrazione regionale deve rispondere andando al merito dei problemi segnalati, e non sollevando polemiche”.

“Non cavalchiamo il malcontento, ma svolgiamo il nostro ruolo nell’interesse dei sardi – tuona il consigliere -. E tutto ciò che abbiamo fatto e proposto per la sanità algherese è nella copiosa rassegna stampa che l’assessore può leggere. Probabilmente l’assessore Doria non conosce la politica territoriale degli ultimi anni, posto che è stato cooptato solo di recente e durante la sua esperienza senatoriale non ha avuto grandi occasioni per emergere come un parlamentare attento alle esigenze del territorio. Detto questo, e senza vena polemica, i sardi hanno diritto di sapere che fine ha fatto il protocollo d’intesa che dovrebbe disciplinare il passaggio del presidio ospedaliero Marino-Regina Margherita di Alghero all’Azienda ospedaliera universitaria avvenuto con decorrenza 01/01/2022”.

“Il protocollo – spiega l’esponente azzurro – avrebbe dovuto migliorare le attività integrate nel campo dell’ortopedia, della traumatologia e della riabilitazione funzionali alle reti formative per le scuole di specializzazione, favorendo inoltre l’attivazione di un polo di sviluppo di rilievo regionale per le tecnologie chirurgiche ortopediche innovative nel campo della robotica. Ribadiamo che non ci pare che in questo anno ci siano stati miglioramenti. Anzi, sono ampliate a dismisura le liste d’attesa, le sale operatorie ancora non funzionano, continuano a mancare gli anestesisti e sono evidenti tante forti criticità che debbono essere affrontate e risolte. Peraltro, non si intravvede un minimo indizio di avvio di attività di robotica chirurgica e di attività di alto profilo formativo che erano alla base del trasferimento”.

“Non intendiamo attribuire soverchie responsabilità a Doria – dichiara Tedde – ma non possiamo governare con il capo rivolto all’indietro posto che ci siamo candidati a risolvere i problemi della Sardegna. E non dobbiamo tenere un atteggiamento pregiudizialmente plaudente rispetto alle iniziative del Governo regionale. Non sarebbe nell’interesse dei sardi. Questo è il senso dell’interrogazione, alla quale deve essere data risposta entro 15 giorni dalla sua proposizione. Per questi motivi, in adempimento ai miei doveri di consigliere regionale, ho interrogato il Presidente della Regione affinché affronti la problematica in prima persona, verificando qual è lo stato del procedimento di trasferimento, ad oggi monco, le criticità del presidio e le responsabilità del ritardo. Nel merito però, e non con argomentazioni stizzite e astruse e con strategie retoriche “ad hominem” utili solo ad eludere le risposte”.