Taglio parlamentari e rimborsi, trionfo della demagogia

ALGHERO – Il taglio dei parlamentari è il trionfo della demagogia. Come emerso in quasi tutte le analisi dei vari talk show nazionali questa riforma apporterà un taglio dei costi calcolato in due caffè all’anno per italiano. Un’inerzia considerando anche che questi “benefici” arriveranno solo dopo le prossime elezioni e ancora di più se non si dimenticano gli enormi sprechi in seno alla “macchina pubblica” (basta pensare alle opere viarie), al mega-debito pubblico e perfino al fatturato annuale delle “mafie” nel Belpaese (circa 140 miliardi di euro all’anno).

Mentre, con la (contro)riforma-vessillo dei 5 Stelle-Partito Democratico, passata col voto di quasi tutti i gruppi politici presenti in Parlamento, il “risparmio” annuale è di circa 100milioni di euro. Poca, pochissima roba. Ciò apporterà un beneficio molto esiguo, quasi inesistente, alle casse dello Stato e dunque ai cittadini producendo invece, ancora di più per i territori periferici (come la Sardegna) una maggiore distanza dai luoghi di governo e potere e un serio problema di rappresentanza democratica.

Per questo non può non apparire esclusivamente un gesto simbolico e perfino propagandistico che, però, avrà effetti congeniti sul sistema politico e delle Istituzioni Italiane. Ciò, se lo rapportiamo a livello locale, è molto simile a quanto accaduto qualche anno addietro riguardo il taglio degli emolumenti. Era l’amministrazione Lubrano e durante una dell’accese discussioni della maggioranza di Centrosinistra, mentre si votata per il Bilancio del Parco di Porto Conte (l’assemblea dell’ente di riserva terrestre rispecchia l’assemblea civica) venne avanzata la proposta da parte dei rappresentanti della lista civica di sinistra Alghero Migliore di diminuire gli emolumenti. A quel punto, seppur in tono provocatorio, dai banchi del Partito Democratico, in particolare tramite gli interventi di Gavino Tanchis ed Enrico Daga, venne proposto di tagliarli del tutto. L’emendamento al Bilancio passò e il Parco, da allora, fu governato nelle figure del Consiglio d’Amministrazione, Presidente compreso, senza prendere un euro.

Una scelta deleteria che ha portato non solo al Parco, ma anche agli Enti e Partecipate, ad essere amministrato senza alcuna retribuzione e dunque, al netto di reiterati populistici, non nel migliore dei modi. Non per l’inerzia o incapacità delle persone indicate, ma per l’oggettivo maggiore sacrificio di dover ottemperare a impegni, perfino di eventuale rilevanza penale, senza neanche avere un minimo di rimborso. Basti pensare al tragitto verso Villa Gioiosa. Tra andare e rientrare circa 50 chilometri. Senza considerare i doverosi spostamenti verso altri centri come Sassari e soprattutto Cagliari.

Costi reali ed effettivi oltre che, come detto, la responsabilità politica, e non solo, degli atti firmati. Responsabilità non adeguatamente riconosciute che hanno fatto calare l’attesa e adeguata attenzione per quei ruoli apicali derubricando l’attività agli interventi e azioni dei dirigenti che, però, come noto non sono stati votati, ma assunti tramite concorso. Di fatto, il tramonto della Politica. Come appunto per gli taglio dei parlamentari. Perchè non è che con due caffè all’anno oppure con presidenze degli enti a zero euro che si risolve il problema dell’Italia e dei Comuni, questi vengono eventualmente affrontati e portati a soluzione grazie a scelte in capo a persone capaci, preparate e votate e soprattutto liberando economie e creando posti di lavoro grazie alle infinite possibilità dei vari territori, quello di Alghero in primis. “Assistiamo ad un periodo politico in cui nella maggioranza si fanno scelte che non tutti condividono e hanno perfino difficoltà pure nello spiegarlo aumentando ancora di più la divisione tra il palazzo e la gente comune che, ovviamente, pensa siano scelte prese solo per mantenere la poltrona”, ha detto in queste ore l’ex-direttoe de “Il Corriere” Ferruccio De Bortoli.

Nella foto la sede dell’assemblea del Parco di Porto Conte al Tramariglio

S.I.