“Stop alla ciclabile in viale Dante”

SASSARI – No alla pista ciclabile in viale Dante. Italia Unica è netta e la richiesta verrà messa nero su bianco in una mail notificata via pec al sindaco Nicola Sanna. È quanto concordato questa sera (venerdì) all’Hotel Carlo Felice a Sassari dalla partecipata assemblea pubblica convocata dal coordinamento cittadino e provinciale, con l’obiettivo di discutere e mettere alcuni punti fermi sul tema delle piste ciclabili. Sulle quali Italia Unica non è affatto contraria in via di principio, hanno ribadito il coordinatore cittadino Alessio Paganini, la dirigente provinciale Elena Vidili e gli altri dirigenti del partito Gianni Pandino, Giovanni Senes e Leonardo Correddu, con il supporto del coordinatore regionale Tore Piana.

I dubbi di Italia Unica sulla realizzazione delle piste ciclabili in città sono comunque parecchi e riguardano non solo il percorso ma anche la progettazione. Prima di tutto viene il metodo: «Perché non c’è stato un coinvolgimento dei cittadini nelle fasi anteriori alla progettazione e all’inizio dei lavori con istruttorie pubbliche sul modello del Puc?», è stato messo in evidenza nel corso dell’assemblea. Non è sufficiente l’unica presentazione pubblica del 5 dicembre 2014, quando alla Frumentaria fu illustrato il progetto del Comune “Piste ciclabili a Sassari, itinerari dell’Università”. Si puntava a collegare le varie sedi dell’Ateneo, eppure il risultato che stiamo vedendo non risponde a questa aspettativa. In ogni caso, sarebbe stato più utile promuovere altre presentazioni, con il coinvolgimento di associazioni e dei rappresentanti del mondo delle attività produttive. «Riteniamo le piste ciclabili sì positive ma di pesante impatto sulla circolazione e sui parcheggi. Per questo avremmo preferito un passaggio di ascolto delle associazioni di categoria e dei cittadini».

Non è finita. «Ci sono dei tratti di pista che davvero sollevano interrogativi e anche parecchia preoccupazione. Per esempio, ci sono pali della luce al centro del percorso, ma anche alberi e in moltissimi casi aiuole profonde 20 cm». Le criticità maggiori sono comunque due. Innanzitutto viale Italia, che come fatto notare venerdì sera da cittadini e rappresentanti delle associazioni appare adesso un percorso ad ostacoli per i disabili. «Avremmo fatto scelte differenti, come il passaggio in via Porcellana. Quella che invece stiamo vedendo è davvero una soluzione che porterà la morte commerciale della via più importante della città. Non si può decidere di “rovinare” viale Italia senza neanche sentire residenti e chi lì ci lavora». Inoltre, i tratti completati sono stati eseguiti a regola d’arte e quindi già collaudabili o si devono attendere ripensamenti clamorosi?

Poi viale Dante. Durante l’assemblea sono intervenuti diversi commercianti e inoltre Tino Grindi, che sulle piste ciclabili nei giorni scorsi ha lanciato diversi post sui social network. «Diciamo un secco no al progetto di fare passare la pista al centro della parte alberata. La giudichiamo una soluzione folle e irrealizzabile – insiste Italia Unica –. Per questo chiediamo il blocco dei lavori e la ricerca di un’alternativa. Per esempio, sarebbe più semplice e con minore impatto la realizzazione di un percorso ciclopedonale sul marciapiede in via Diaz e mantenendo gli essenziali parcheggi per i residenti». Su quest’ultima proposta sarà avviata da subito una raccolta di firme con una petizione per bloccare i lavori in viale Dante e realizzare la pista in via Diaz. La posizione di Italia Unica verrà inoltre notificata in queste ore con una lettera inviata alla pec del sindaco.

Nella foto i lavori per la pista ciclabile

S.I.