Sassari, nasce lo “Sportello del cittadino”

SASSARI – Un luogo dove i cittadini, in particolare anziani, persone meno abbienti e in stato di disagio, possono trovare informazioni, disbrigare pratiche amministrative e burocratiche, procedure informatiche e questioni fiscali: è lo “Sportello del cittadino”, un progetto sociale del terzo settore che sarà presentato venerdì 10 dicembre, presso la Sala Angioy del Palazzo della Provincia (Piazza d’Italia 31), alle 10 (alle 9,30 è previsto un incontro dedicato alla stampa). Si tratta di un’iniziativa che si propone di colmare la distanza tra Istituzioni e cittadini, attraverso un’azione di supporto che intreccia accoglienza, ascolto e relazione empatica con competenza e professionalità, in un’ottica di solidarietà e di welfare concreto.

“Da qualche anno si parla di cittadinanza digitale, ma l’esperienza maturata sul campo dimostra che l’evoluzione richiesta dalle Istituzioni è più veloce della capacità di adattamento del singolo. A questo si è aggiunta la diffusione del Covid che ha sostituito sempre di più il contatto diretto con la tecnologia. Di qui la volontà di non lasciare soli i cittadini”, spiega Laura Useri, presidente dell’associazione promotrice del progetto. Lo “Sportello del Cittadino” – raggiungibile attraverso il numero 3792051900 o agli indirizzi losportellodelcittadinoss@gmail.com e losportellodelcittadinoss@pec.it – offre un servizio di assistenza per il disbrigo di pratiche amministrative; di orientamento legale, fiscale, societario e lavorativo, in ambito sanitario e disabilità, edilizio, urbanistico e ambientale; di supporto a quanti sono alla prese con sovraindebitamento o con avvisi di pagamento da parte dell’Agenzia delle Entrate; di informazione per l’accesso al credito e altri benefici per il cittadino; di promozione di ‘class action’. “Ci proponiamo alle persone come dei piccoli pettirossi, che si impegnano e togliere le piccole spine con l’intento di alleviare, con le nostre piccole azioni, le sofferenze di chi ci chiede aiuto”, afferma Useri facendo riferimento al logo dell’associazione – un pettirosso – che prende spunto dalla leggenda secondo cui le piume del petto del piccolo volatile si colorarono con il sangue del Crocifisso che aiutò togliendogli le spine dal capo.