Sassari città delle incompiute

SASSARI – «L’entusiasmo creato dalla decisione del comune di spostare la pista ciclabile da viale Dante in via Diaz non deve allontanare l’occhio dai tanti problemi che affliggono la città, dovuti alle incompiute della Giunta comunale». Il coordinatore comunale di Sardegna Unica Alessio Paganini ricorda che i problemi in città sono tanti e punta il dito verso il sindaco Sanna e le sue scelte amministrative. «Il risultato ottenuto dai cittadini è senz’altro un segnale di attenzione da parte del sindaco Sanna, forse resosi conto (molto tardi) dell’impopolarità raggiunta negli ultimi mesi. Rimane il rammarico per viale Italia, arteria fondamentale per la città di Sassari, ostruita da una pericolosa quanto inutile (almeno in quel tratto di strada) pista ciclabile», fa notare Paganini. Non dobbiamo però perdere di vista le tante cose importanti di cui necessita la città e il territorio.
Qualche esempio.

Scala Erre. Nel 2015 è stato approvato il progetto definitivo-esecutivo per la creazione dell’ultimo modulo da 200mila metri cubi che dovrebbe garantire almeno altri 5/6 anni di autonomia ai comuni che utilizzano la discarica, ma ancora non sappiamo quando sarà realizzato. Se è vero però, che bisogna trovare altre soluzioni per lo smaltimento dei rifiuti, se i piani della regione parlano di termovalorizzatore, forse è il caso di affrontare il problema e subito. Ciò che sta accadendo ormai da qualche tempo in alcune note città italiane, dovrebbe dare l’input per trovare ora la soluzione al problema, l’ultimo modulo che dovrà essere fatto a Scala Erre è solo un posticipare il problema, una gabella per le generazioni future che si troveranno a dover far fronte alle non scelte dell’amministrazione comunale.

Ex Mattatoio di via Zanfarino. Da qualche tempo il comune parlava di lavori ormai in dirittura d’arrivo nel 2015, è ormai alla fine del 2016 non si conoscono ancora i tempi della consegna, lavori partiti nel lontano 2010. Un progetto importante per la città di Sassari che consegnerebbe ottomila metri quadri riservati alla cultura e alla ricerca. Strade e marciapiedi. La realizzazione della pista ciclabile ha giocato un ruolo importante ma anche le vie non interessate dal suo passaggio sono totalmente abbandonate. Il sindaco Sanna in più occasioni ha cercato di calmare gli animi, per far fronte a queste spese, il Comune ha acceso un mutuo da sette milioni di euro, speriamo che questo non comporti aumenti nelle tasse comunali, altrimenti a pagare saranno sempre i cittadini, forse con un più attento controllo della città, si sarebbe potuto intervenire tempestivamente facendo una semplice manutenzione preventiva che avrebbe evitato al comune l’indebitamento. Vedremo se e quando sarà effettivamente utilizzato il prestito.

«Siamo anche preoccupati – prosegue Paganini – di com’è gestito il verde pubblico, in questi ultimi mesi sono stati abbattuti diversi alberi, per problemi che non comprendiamo ma che non sono certo quelli che il comune ci comunica per giustificare il loro taglio. Basti pensare a quelli eliminati durante i lavori della ciclabile, la prima giustificazione è stata quella di alberi ormai malati». Non possiamo inoltre, non ricordare i problemi del cimitero, dovuto sempre al contenzioso aperto dal Comune con le imprese appaltatrici. Un problema che si è trasformato in un’ingiunzione da 14 milioni di euro, un mattone sulla testa dei cittadini che oltre al danno si aggiunge la beffa, oggi non ci sono più loculi disponibili. La soluzione più economica per tumulare l’estinto è la cremazione o il campo comune, diversamente si può scegliere le tombe a quattro posti con costi molto alti e non da tutti sostenibili. Oggi, per mettere una pezza momentanea a questa situazione, il comune ha deciso di concedere temporaneamente l’uso delle cappelle non ancora vendute, un problema già noto dal mese di luglio che ancora non ha avuto soluzione. Inoltre, chi pagherà i 14 milioni? Qui chi ha colpa non può non essere chiamato in causa.

A tutto questo si aggiunge il disastro Abbanoa.
Disagi infiniti che oggi si aggravano con le restrizioni idriche dovute alla siccità. Del famoso “ristoro nella bolletta di Abbanoa se l’acqua non è potabile” chiesto dal sindaco Sanna, ancora nemmeno l’ombra, questo non risolverebbe certo i problemi ma andrebbe a restituire al cittadino, i soldi extra spesi per l’utilizzo dell’acqua minerale in bottiglia ormai utilizzata non solo in cucina ma anche per lavarsi. L’acqua non sola è sporca ma anche maleodorante. Il coordinamento cittadino di Sardegna Unica chiede che il “ristoro in bolletta” sia retroattivo e segua l’inizio e la fine dei disservizi. Il sindaco Sanna è anche presidente dell’Egas, ente che governa tutto il servizio idrico, quindi anche Abbanoa. Questa sua posizione dovrebbe garantirci l’esito positivo della richiesta. Sarebbe la dimostrazione di attenzione verso chi vive da mesi questa pesante situazione, mettendo davanti agli interessi politici quello dei cittadini. Non si può far pagare un servizio del quale purtroppo i cittadini ormai da qualche tempo non godono.

Per finire il crollo del muro della Rotonda di Platamona, rimane ancora un cantiere. Oltre un anno, una stagione estiva 2016 ormai finita e i lavori non sono stati ancora ultimati. Un’immagine disastrosa è apparsa ai numerosi turisti arrivati questa estate (record di presenze), che di certo non andrà a fare una buona pubblicità del nostro litorale, disseminato di ruderi fatiscenti e pericolosi, dove a tutto questo degrado si aggiunge la sporcizia della spiaggia. Un plauso va certo a quegli imprenditori locali che con il loro coraggio e la loro determinazione, sono riusciti nel degrado più totale a creare qualche oasi curata. «Grande risultato dei cittadini sulla pista ciclabile ma sono ancora troppi i problemi di Sassari, non bisogna abbassare la guardia. Sardegna Unica sarà vigile», conclude Paganini.

Nella foto l’ex-mattatoio a Sassari

S.I.