Riparte il gasdotto Galsi. Progetto avviato ad Alghero nel 2007

ALGHERO – “Riparte il Gasdotto Galsi (acronimo di Algeria, Sardegna, Italia). Un progetto importante che fa dell’Italia distributore di energie per tutta l’Europa”. Così il presidente dell’Algeria, Abdelmadjid Tebboune, nelle dichiarazioni alla stampa nell’ambito dell’incontro con il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. I tempi per la realizzazione del gasdotto dipenderanno dai tecnici – ha spiegato – ma ormai «siamo d’accordo». Tebboune ha sottolineato l’importanza dell’infrastruttura «diversa da quelle che esistono già oggi perchè riguarda gas, idrogeno, ammoniaca ed elettricità».

Era il novembre del 2007 quando l´allora ministro dell’Energia della Repubblica di Algeria Chakib Khelil e del ministro dello Sviluppo Economico Pierluigi Bersani, alla presenza del Presidente algerino Abdelaziz Bouteflika e del Presidente del consiglio italiano Romano Prodi, firmarono proprio ad Alghero, alla presenza dell’allora sindaco Marco Tedde, l’accordo intergovernativo fra Italia e Algeria per lo sviluppo del gasdotto Galsi per collegare l’Algeria all’Italia attraverso la Sardegna. Un gasdotto di circa 900 chilometri, di cui circa 600 offshore, raggiungendo profondità massime di circa 2800 metri fra i due paesi.

Ieri la ripartenza del progetto e l’annuncio: C’è l’accordo col Governo Meloni per far ripartire la costruzione del Galsi che «sarà realizzato in tempi brevi». Sarà un gasdotto speciale che non è simile a quello esistente. Trasporterà gas, idrogeno, ammoniaca e anche l’elettricità», ha detto ancora il presidente algerino. Il Galsi dovrebbe arrivare inizialmente a Porto Botte, Sud Sardegna, territorio di San Giovanni Suergiu. Il collegamento dovrebbe poi proseguire via terra fino a Olbia, dove un tratto sottomarino farebbe arrivare il gas a Piombino, in Toscana