ALGHERO – Alla fine, paradossalmente, per il Centrodestra questa spaccatura potrebbe avere perfino degli effetti benefici. La corsa di “secondo livello” verso Palazzo Sciuti (elezioni fissate per il 29 settembre), non sicuramente un inno alla democrazia, condivisione a partecipazione popolare, vede la compagine opposta al Governo Regionale divisa, ma questo, alla fine, porterà, salvo sorprese e a seguito del capitale di voti racimolati, ad una presenza sicura e forse maggiore rispetto ad una sfida elettorale dagli esiti ignoti.
Tradotto: il listone “Sassari Metropolitana” (nome che sarebbe stato più opportuno chiamare “Nord Ovest Sardegna metropolitano) vedrà in totale 14 posti, 1o al centrosinistra (4 al Pd, 3 Avs, 1 Sinistra Unita, 1 Orizzonte Comune e 1 5 Stelle) e 4 al centrodestra così suddivisi: Forza Italia, Alleanza Sardegna, Riformatori e Psd’Az. Mentre, la lista opposta vedrà presenti le altre forze ovvero Udc, Lega, Fratelli d’Italia e Sardegna al Centro.
Algheresi in lista, delusi e con forti mal di pancia. I candidati, almeno ad horas, sono Nina Ansini per Forza Italia, Giusy Piccone per 5 Stelle, Alberto Bamonti che non è chiaro se si in quota Alleanza Sardegna (lista dell’ex-sindaco di Buddusò all’opposizione della Giunta Todde) oppure del Partito Democratico, Michele Pais per la Lega, Lelle Salvatore per l’Udc. A bocca asciutta, Christian Mulas del Psd’Az, pare per alcuni veti giunti dall’area turritana, tra Sassari e Porto Torres, Emiliano Piras, che puntava ad esserci con Alleanza Sardegna, lista con cui era candidato alle regionali con Maria Grazia Salaris a sostegno del candidato di destra Paolo Truzzu, e Anna Arca Sedda, per Avs e pure Marco Colledanchise per cui si ipotizzava un possibile candidatura.
Nonostante, come anche in tutti i segmenti della vita amministrativa, da anni, il mantra sia quello di “minimizzare” tutto, è palese che i consiglieri comunali algheresi lasciati alla porta, non potranno che avere reazioni non certo soporifere, come avvenuto fino ad oggi. A questo sia aggiunge anche la mancata presenza tra i nomi del Pd di un algherese (fatto piuttosto particolare); in lizza c’era Gabriella Esposito che, a questo punto, punterà all’atteso rimpasto della Giunta Cacciotto che, secondo alcuni rumors, oramai non è più rinviabile, e non solo per una sistemazione degli assetti politici, ma, come richiesto da più parti, anche per “un cambio di passo nell’azione amministrativa”.