Primo Maggio, emergenza lavoro in Sardegna

CAGIARI – “È un primo Maggio diverso e più complesso quello del 2022. La Guerra in Ucraina, nel cuore dell’Europa e la Pandemia ancora presente ed insidiosa paventa ulteriori scenari di crisi sociale ed economica, che riverbera pericolosamente nel Continente, nel Paese ed in Sardegna.

E’ necessario in questa difficile fase, farsi interpreti, come Europa e come Paese, di uno sforzo collettivo ed appello alle parti in conflitto per attivare un immediato cessate il fuoco ed un avvio di negoziati di pace, ponendo fine ad ogni conflitto ed arrestando la drammatica crisi umanitaria in corso.

“Occorre anche promuovere una politica economica fatta di provvedimenti urgenti in grado di contrastare la crisi economica già presente, derivata dalla carenza di materie prime ed energia, sostenendo il lavoro, le famiglie e le imprese, in un frangente complesso dell’economia, che paventa forti rischi di ulteriore recessione, dopo altrettante difficoltà indotte in questi ultimi 2 anni dalla pandemia”.

“Promuovere lavoro come valore individuale e collettivo, come contributo alla costituzione materiale del paese e strumento per affermare concreti diritti di cittadinanza di donne e uomini, garantirne la tutela, la sicurezza e la dignità, deve assumere un significato concreto e tangibile nelle nostre comunità e nella vita di ciascun individuo”.

“Anche in Sardegna la CISL sarda rilancia con determinazione tale prospettiva di intervento sulle emergenze del lavoro e della coesione sociale, la necessità di stipulare un forte patto sociale con la Regione, per programmare al meglio la spendita delle ingenti risorse a disposizione, per consegnare a tutti i Sardi un futuro di speranza e opportunità di sviluppo, lavoro e coesione sociale, per dare un segnale forte e visibile, anche in Sardegna del significato della ricorrenza del 1° maggio”.

“Senza una strategia unitaria tra forze sociali e istituzionali sarà impresa ardua uscire da una recessione economica senza precedenti, dall’emergenza sanitaria che ha radicalmente cambiato abitudini, modi di vivere e di lavorare e rilanciare una concreta politica di sviluppo e costruire una seconda modernizzazione dell’Isola. L’appello che in questa occasione la CISL sarda rinnova alla Regione è di dare corpo a un confronto e a un dialogo indispensabile per andare oltre la crisi e costruire insieme un futuro all’insegna della giustizia sociale, della dignità del lavoro e della persona, dei diritti di cittadinanza per tutti i Sardi”.

Gavino Carta, segretario generale Cisl