Martedi nero per Bruno e Alghero

ALGHERO – “È stagione di temporali quindi una grandinata come quella che si è abbattuta sul neo sindaco del PD Mario Bruno, era prevedibile, anche se non di questa intensità. La stampa, naturalmente senza volerlo, in una sola edizione ha fatto emergere la sintesi della amministrazione Bruno: bugie annunciate e verità nascoste”. Sono la segreteria del Psd’Az, Maria Grazia Salaris (Ncd), Stefano Lubrano (Patto Civico) e il direttivo dell’Udc a commentare due notizie molto gravi riguardanti il sindaco e dunque anche l’intera città. Sulle vicende giudiziarie a breve sicuramente ci saranno degli sviluppi per comprendere meglio quale sarà il futuro dell’iter che comunque non può non avere dei riflessi negativi sull’azione amministrativa. Mentre la chiusura della sede della Generalit è forse la cosa più nefasta accaduta negli ultimi anni, ma lo è ancora di più l’occasione mancata di utilizzo della sua presenza.

“Come prima notizia la richiesta di rinvio a giudizio per Bruno e compagni nell’inchiesta cagliaritana per l’appropriazione di una quota molto rilevante di fondi pubblici del gruppo consiliare di cui facevano parte. Vicenda che pende come una spada di Damocle sulla testa di Bruno da inizio mandato e che, seppure sempre taciuta dal sindaco, ne mina inevitabilmente la serenità e, pensiamo, anche la credibilità. Fu proprio lui, infatti, a chiedere alla Barracciu di fare un passo indietro, ritirando la sua candidatura alla presidenza della regione, in quanto anche per lei era in corso un’indagine per peculato. La richiesta arrivo’ da tutto il Partito Democratico proprio nell’interesse della comunità sarda e per salvaguardare la Regione Sardegna”.

“Naturalmente, noi siamo garantisti, sono tutti innocenti sino a prova contraria ma si sa che proprio il suo partito, il PD, e lui stesso hanno fatto della questione morale e della trasparenza un elemento che, per chi riveste cariche pubbliche, deve precedere, e di molto, qualunque pronunciamento definitivo della magistratura. Oggi più che mai per ridare credibilità alle istituzioni che si rappresentano il sindaco Bruno avrebbe dovuto dare un segnale forte facendo un passo indietro rassegnando le dimissioni anche per affrontare la situazione e difendersi di fronte ai magistrati da cittadino comune”.

“Poi, come seconda, la notizia-annuncio che lascia tutti a bocca aperta: le lettere del sindaco ai suoi colleghi capi di stato e presidenti, che probabilmente mai leggeranno la missiva, per protestare contro la chiusura della sede della Generalitat de Catalunya. Protesta in se giusta e giustamente motivata che tuttavia difficilmente farà cambiare idea al governo di Madrid. Fatto sta che il nostro sindaco, anche in questo caso, piuttosto che “aprire” qualcosa, come lui forse auspicava, deve celebrare l’ennesima “chiusura” da quando è iniziata la sua sfortunata avventura amministrativa. Per la verità ha iniziato lui stesso chiedendo e ottenendo la chiusura dell’ufficio del Giudice di Pace, poi però è stato preso ad esempio ed i suoi stessi amici si sono messi al lavoro, col suo zelante aiuto, per chiudere l’aeroporto e l’ospedale della nostra città, in attesa di mettere nel mirino ulteriori obiettivi”.

“Dopo due notizie così, giustamente, non poteva mancare l’ormai consueto secondo “annuncio” quotidiano, ovvero lotta dura e senza paura ai ricchi cittadini algheresi rei di evadere le imposte sugli affitti. E così la faccia soddisfatta di Mario Bruno annuncia, dalle pagine del giornale, “guerra ai furbetti che affittano case in nero”. Chissà cosa avranno pensato del loro sindaco gli algheresi a proposito di furbizia dopo aver letto delle inchieste cagliaritane. Di sicuro Mario Bruno non avrà gradito gli sfortunati incroci di notizie che hanno fatto si che i suoi fantasiosi annunci quotidiani questa volta abbiano sbattuto il muso contro la realtà delle inchieste che avanzano. Insomma per il neo sindaco PD di Alghero un black tuesday coi fiocchi. Ma lui lo sa, domani è un altro giorno, i martedì neri passano e la memoria dei cittadini sbiadisce, così almeno spera”.

Nella foto Mario Bruno

S.I.